La gestione della cabina sulle rotte sensibili


Quello che intendevo dire io è però diverso. Supponiamo che tu sia il comandante di un aeroplano che si trova a dover gestire una emergenza (di varia natura), tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicino. Sapere chi hai a bordo ti consentirebbe di fare scelte più oculate per la salvaguardia dei tuoi passeggeri, bilanciando quindi il rischio connesso alla condotta dell'aeromobile con quello della eventuale incolumità dei passeggeri a terra.

La gestione di situazioni cosi particolari, proprio per la loro natura, non puó essere standardizzata. Per questo motivo, in tutte le compagnie aeree, esiste una unità di crisi che si attiva per una serie di ragioni. Loro possono interagire con le forze dell'ordine per coordinare le azioni da suggerire all'equipaggio in casi cosi particolari.
 
La gestione di situazioni cosi particolari, proprio per la loro natura, non puó essere standardizzata. Per questo motivo, in tutte le compagnie aeree, esiste una unità di crisi che si attiva per una serie di ragioni. Loro possono interagire con le forze dell'ordine per coordinare le azioni da suggerire all'equipaggio in casi cosi particolari.

per i casi particolari non esistono procedure standard da nessuna parte, ma le aziende più esposte (come ad esempio quelle del settore petrolifero) hanno set differenti di procedure d'emergenza per mitigare il rischio alla sorgente. da quanto mi sembra capire, mancano invece proprio le misure minime nel settore del trasporto aereo. esponendo a rischi inutili equipaggi e passeggeri.
l'episodio di easyjet da cui parte questo 3ad ne è la prova.
 
un signore di mezz'età, italiano, ha cominciato ad andare in escandescenze quando su una LOS-ACC è iniziata la proiezione di "L'alba del pianeta delle scimmie", insinuando che la pellicola sarebbe stata un affronto razzista verso i passeggeri presenti a bordo....

se non ti conoscessi, stenterei a credere a questa cosa... Se puoi rispondere, cosa avete fatto? C'erano gli estremi per trattare 'sto cretino come unruly?
 
Quello che intendevo dire io è però diverso. Supponiamo che tu sia il comandante di un aeroplano che si trova a dover gestire una emergenza (di varia natura), tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicino. Sapere chi hai a bordo ti consentirebbe di fare scelte più oculate per la salvaguardia dei tuoi passeggeri, bilanciando quindi il rischio connesso alla condotta dell'aeromobile con quello della eventuale incolumità dei passeggeri a terra.

non so, Nicola...
ah beh, no. Hai giustamente specificato tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicinoperche' altrimenti non vorrei mai immaginarmi un pilota che l'alternativa se la gioca a dadi
 
non ricordo di aver mai dovuto fare annunci del genere, nè di essere istruito a farli. ma ovviamente parlo per me, e per quello che la memoria mi fornisce :D

solo come inciso....
lo scorso natale qualcuno ha storto il naso alla mia -personalissima- proposta di augurare buon natale (volando il 24 e 25 dicembre) per non urtare la suscettibilità e la sensibilità dei nostri fratelli di religioni differenti.... e ho detto tutto, credo.

E perché mai avrebbe dovuto storcere il naso? È previsto dallo standard di compagnia fare gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo nella settimana prevista, tanto quanto quelli di Buona Pasqua.
Siamo una compagnia italiana e non vedo che male ci sia. Se volo El Al e fanno un annuncio di buon Kannukkah (o come si scrive) io non mi sento minimamente offeso. Anche perché è la festa equivalente praticamente. Anzi fa pure un po' folk.
Tutte paranoie stupide.
 
si può bere anche a bordo.

Negativo. A bordo non si bevono alcolici propri. Ti puoi comprare anche una distilleria al duty ma te la bevi una volta sceso. A bordo l'unico alcool che si può consumare è quello somministrato dal crew. Se c'è. Se non c'è, amen. Proprio per evitare problemi e avere la situazione sotto controllo.
 
E perché mai avrebbe dovuto storcere il naso? È previsto dallo standard di compagnia fare gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo nella settimana prevista, tanto quanto quelli di Buona Pasqua.
Siamo una compagnia italiana e non vedo che male ci sia. Se volo El Al e fanno un annuncio di buon Kannukkah (o come si scrive) io non mi sento minimamente offeso. Anche perché è la festa equivalente praticamente. Anzi fa pure un po' folk.
Tutte paranoie stupide.

il problema non è la gente normale, come noi. il problema sono gli psicopatici. te lo ricordi Borghezio che spruzzava lo spray disinfettante sui treni degli immigrati? ecco, quella gente li.
 
non so, Nicola...
ah beh, no. Hai giustamente specificato tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicinoperche' altrimenti non vorrei mai immaginarmi un pilota che l'alternativa se la gioca a dadi

no, è chiaro, mi riferisco a emergenze non gravissime. mentre sorvoli, tuttavia, aree di cui conosci poco o nulla sotto il profilo della sicurezza.
 
AZ fornisce agli equipaggi l' "Unruly pax", dispensa di regole di condotta con passeggeri fuori norma. L'RT annuale prevede domande sulla conoscenze delle condotte da tenere con costoro.
 
un israeliano, se chiede il visto, può entrare in Iran. poco spesso, ma accade. stesso dicasi per un iraniano in Israele.
L'Iran è uno dei pochi paesi della regione a non impedire l'ingresso a chi ha un visto israeliano sul passaporto.

in caso di atterraggio di emergenza, quindi, verrebbe trattato come gli altri pax.


Da cittadino israeliano ti devo contraddire: è quasi impossibile (e molto rischioso) per un israeliano possessore di passaporto di una terza nazione entrare in Iran, ed è categoricamente escluso con il passaporto israeliano. Oltretutto il trasgressore non corre soltanto il rischio in terra persiana (dirottamento ecc.) ma nell'eventualità ci fosse entrato intenzionalmente è punibile penalmente anche in Israele.

E' buona prassi per un israeliano scegliere rotte che non sorvolano certi Paesi.
 
Da cittadino israeliano ti devo contraddire: è quasi impossibile (e molto rischioso) per un israeliano possessore di passaporto di una terza nazione entrare in Iran, ed è categoricamente escluso con il passaporto israeliano. Oltretutto il trasgressore non corre soltanto il rischio in terra persiana (dirottamento ecc.) ma nell'eventualità ci fosse entrato intenzionalmente è punibile penalmente anche in Israele.

E' buona prassi per un israeliano scegliere rotte che non sorvolano certi Paesi.

Che sia raro, non lo metto in dubbio. Ma tecnicamente è possibile, da parte iraniana, anche con passaporto israeliano. E' successo qualche volta, il più delle volte per propaganda, o per ricongiungimenti familiari della numerosa comunità ebraica iraniana.

Per quanto concerne l'evitare il sorvolo di aree potenzialmente pericolose, invece, credo che la misura sia abbastanza difficile da adottare nell'area del Medio Oriente, in larga parte considerata a rischio dai cittadini israeliani.
 
Per quanto concerne l'evitare il sorvolo di aree potenzialmente pericolose, invece, credo che la misura sia abbastanza difficile da adottare nell'area del Medio Oriente, in larga parte considerata a rischio dai cittadini israeliani.

Tutto vero, lo si fa ma è pur sempre un rischio.
 
Tutto vero, lo si fa ma è pur sempre un rischio.

Onestamente non vedo un gran rischio nel sorvolare l'area. Credo che nessun governo locale si azzarderebbe a scatenare una grave crisi diplomatica arrestando senza motivo cittadini israeliani atterrati in emergenza sul proprio territorio.
I rischi a mio avviso si corrono, e non solo per gli israeliani, nel momento in cui si sorvolano aree non controllate dalle autorità centrali di un Stato, o in casi borderline come quello già citato della Libia di Gheddafi e dell'Uganda di Idi Amin.
 
Qualche anno fa, quando AZ andava a Mumbay, Delhi e Madras, mettevano come alternato anche Karachi: dopo infiniti rapporti alla sicurezza volo si sono decisi a toglierlo perché nessuno si sarebbe sognato di portare 200 passeggeri indiani in Pakistan; così come sui voli per Beirut l'alternato era Damasco e non Tel Aviv, e per Tel Aviv Eilat. Un po' di cultura geografica aiuta a prendere la decisione più opportuna, anche perché se per un disgraziato caso non ci pensi rischi di dover rimanere a bordo con tutti i passeggeri, senza poter rifornire con la carta di credito aziendale perché non accettata per ritorsione (AF per BOM nel 1993 circa, dirottata a KHI per monsone, dopo l'intervento del console la situazione si è sbloccata, ma 4 ore passate a bordo così sono lunghe...)