Nel caso dell'A300 Air France anche Idi Amin potrebbe aver svolto un ruolo significativo nella faccenda.
togli pure il condizionale. secondo alcune fonti avrebbe lui stesso ucciso l'ostaggio. nella migliore delle ipotesi un suo scagnozzo.
Nel caso dell'A300 Air France anche Idi Amin potrebbe aver svolto un ruolo significativo nella faccenda.
Quello che intendevo dire io è però diverso. Supponiamo che tu sia il comandante di un aeroplano che si trova a dover gestire una emergenza (di varia natura), tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicino. Sapere chi hai a bordo ti consentirebbe di fare scelte più oculate per la salvaguardia dei tuoi passeggeri, bilanciando quindi il rischio connesso alla condotta dell'aeromobile con quello della eventuale incolumità dei passeggeri a terra.
La gestione di situazioni cosi particolari, proprio per la loro natura, non puó essere standardizzata. Per questo motivo, in tutte le compagnie aeree, esiste una unità di crisi che si attiva per una serie di ragioni. Loro possono interagire con le forze dell'ordine per coordinare le azioni da suggerire all'equipaggio in casi cosi particolari.
un signore di mezz'età, italiano, ha cominciato ad andare in escandescenze quando su una LOS-ACC è iniziata la proiezione di "L'alba del pianeta delle scimmie", insinuando che la pellicola sarebbe stata un affronto razzista verso i passeggeri presenti a bordo....
Quello che intendevo dire io è però diverso. Supponiamo che tu sia il comandante di un aeroplano che si trova a dover gestire una emergenza (di varia natura), tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicino. Sapere chi hai a bordo ti consentirebbe di fare scelte più oculate per la salvaguardia dei tuoi passeggeri, bilanciando quindi il rischio connesso alla condotta dell'aeromobile con quello della eventuale incolumità dei passeggeri a terra.
non ricordo di aver mai dovuto fare annunci del genere, nè di essere istruito a farli. ma ovviamente parlo per me, e per quello che la memoria mi fornisce
solo come inciso....
lo scorso natale qualcuno ha storto il naso alla mia -personalissima- proposta di augurare buon natale (volando il 24 e 25 dicembre) per non urtare la suscettibilità e la sensibilità dei nostri fratelli di religioni differenti.... e ho detto tutto, credo.
si può bere anche a bordo.
E perché mai avrebbe dovuto storcere il naso? È previsto dallo standard di compagnia fare gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo nella settimana prevista, tanto quanto quelli di Buona Pasqua.
Siamo una compagnia italiana e non vedo che male ci sia. Se volo El Al e fanno un annuncio di buon Kannukkah (o come si scrive) io non mi sento minimamente offeso. Anche perché è la festa equivalente praticamente. Anzi fa pure un po' folk.
Tutte paranoie stupide.
non so, Nicola...
ah beh, no. Hai giustamente specificato tale tuttavia da permetterti di scegliere l'alternato più conveniente e non necessariamente quello più vicinoperche' altrimenti non vorrei mai immaginarmi un pilota che l'alternativa se la gioca a dadi
no, è chiaro, mi riferisco a emergenze non gravissime. mentre sorvoli, tuttavia, aree di cui conosci poco o nulla sotto il profilo della sicurezza.
un israeliano, se chiede il visto, può entrare in Iran. poco spesso, ma accade. stesso dicasi per un iraniano in Israele.
L'Iran è uno dei pochi paesi della regione a non impedire l'ingresso a chi ha un visto israeliano sul passaporto.
in caso di atterraggio di emergenza, quindi, verrebbe trattato come gli altri pax.
E' buona prassi per un israeliano scegliere rotte che non sorvolano certi Paesi.
Da cittadino israeliano ti devo contraddire: è quasi impossibile (e molto rischioso) per un israeliano possessore di passaporto di una terza nazione entrare in Iran, ed è categoricamente escluso con il passaporto israeliano. Oltretutto il trasgressore non corre soltanto il rischio in terra persiana (dirottamento ecc.) ma nell'eventualità ci fosse entrato intenzionalmente è punibile penalmente anche in Israele.
E' buona prassi per un israeliano scegliere rotte che non sorvolano certi Paesi.
Per quanto concerne l'evitare il sorvolo di aree potenzialmente pericolose, invece, credo che la misura sia abbastanza difficile da adottare nell'area del Medio Oriente, in larga parte considerata a rischio dai cittadini israeliani.
Tutto vero, lo si fa ma è pur sempre un rischio.