La gestione della cabina sulle rotte sensibili


Madonna santa quante menate.

Qual è il problema nello stare un (uno solo purtroppo...) minuto in silenzio?

Cos'è, non siamo più capaci di stare un benedetto minuto senza parlare? Gradirei si facessero anche senza ragioni, giusto per ridurre la rumorosità in cabina.

Il silenzio è meraviglioso.
 
Madonna santa quante menate.

Qual è il problema nello stare un (uno solo purtroppo...) minuto in silenzio?

Cos'è, non siamo più capaci di stare un benedetto minuto senza parlare? Gradirei si facessero anche senza ragioni, giusto per ridurre la rumorosità in cabina.

Il silenzio è meraviglioso.

significato del commento?
 
significato del commento, io lo interpreto così: a volte è più semplice osservare il silenzio per 60 secondi piuttosto che arrovellarsi le cervella per due ore e cercare di spiegare a se stessi la moralità di un gesto tanto semplice che, in fin dei conti, d'accordo o no, non costa niente a nessuno.
Non vedo la necessità di fare sempre polemica o cogliere l'occasione per stillare pillole di saggezza popolare. L'equipaggio ha deciso di onorare una memoria per il popolo israeliano su un volo diretto a TLV, come noi stiamo in silenzio per i nostri caduti, come negli usa ci si commuove davanti a ground zero, etc etc etc. Occasioni ce ne sono tante, non si fa sempre, quindi? qual'è il problema? Se io fossi stato su quel volo piuttosto che stare a remenarlo su quanti caduti avrebbero dovuto commemorare sopra i cieli italiani, avrei impiegato quello stesso tempo a pensare che probabilmente, su quel mio stesso volo, qualche passeggero israeliano stava traendo conforto da quel semplice gesto, tutto qua. Siamo ancora capaci di provare compassione anche se non ci riguarda personalmente o dobbiamo sempre reclamare qualcosa di nostro?
Bravi in U2 e tutti quelli che nel mondo, senza avere un diretto ritorno economico, sono capaci di semplici gesti che per qualcuno possono avere grande valore.
 
Dubito seriamente che un equipaggio si prenda autonomamente la liberta' di decidere certe azioni.

concordo.
se già la sola notizia anima un dibattito qui tra noi, il rischio che questo possa accadere a bordo, degenerando, è anche maggiore. rischio inutile da correre per l'equipaggio.
 
A questo punto un aereo che sorvola l'Ucraina dovrebbe fare un minuto di silenzio tutto l'anno.

al di là del caso specifico, mi piacerebbe conoscere l'opinione del personale navigante circa l'opportunità di decisioni simili quando si è in volo su tratte o con pax sensibili.
credo sarebbe un modo intelligente di orientare la discussione, altrimenti molto poco aeronautica, e al contrario molto ideologica.
 
Ti ho già detto che sono d'accordo con te. Un gesto del genere é inutile, esula dai doveri del comnandante ed é potenzialmente pericoloso. Credo e spero che sia frutto di una iniziativa personale.
 
non ricordo con precisione la dinamica dell'episodio, ma alcuni anni fa, a bordo di un 737 della JAT, un commento da parte di qualcuno su una qualche ricorrenza riconducibile al conflitto balcanico - all'epoca recentemente concluso - scatenò il putiferio tra alcuni passeggeri facinorosi. se non ricordo male, il pilota optò per un atterraggio immediato nel primo aeroporto raggiungibile.

quello che mi domando, da profano, è quindi se l'equipaggio di un aereo (e non solo i piloti, quindi) riceva istruzioni ed addestramento in tal senso.
 
Ti ho già detto che sono d'accordo con te. Un gesto del genere é inutile, esula dai doveri del comnandante ed é potenzialmente pericoloso. Credo e spero che sia frutto di una iniziativa personale.
Non penso sia stata un'iniziativa personale. Anche perchè con tutta franchezza e rispetto quando sono in volo e sorvolo Monaco il mio primo pensiero non è fare il minuto di silenzio.
 
tutta questa ostentazione marcata di un "politically correct" mi sa di stucchevole e melenso.
se le persone ri-cominciassero a rispettarsi in primis in quanto tali, non ci sarebbe bisogno di gran chè per vivere in maniera armonica.

ne capitano parecchi di episodi su questa falsa riga in aereo, dall'ebreo che si imbarda per pregare, al musulmano che vuole farlo invadendo corridoio o galley, all'indù che monopolizza la toilette per fare abluzioni con l'acqua sacra che s'è portato appresso proprio per questo.
è diritto di ognuno, certo, ed è anche mio diritto di conservare comunque il mio spazio fisico e la mia idea personale.

la confine del rispetto reciproco è molto sottile, ci si mette un attimo ad attraversarlo se non si usa intelligenza (nel senso latino di intellegere, capire) e buon senso.
 
Un minuto di silenzio va bene.
Ma per tutte le vittime dell'odio e della violenza, senza guardare bandiere e colori.

"Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà..." (Guccini, il sommo)


 
tutta questa ostentazione marcata di un "politically correct" mi sa di stucchevole e melenso.
se le persone ri-cominciassero a rispettarsi in primis in quanto tali, non ci sarebbe bisogno di gran chè per vivere in maniera armonica.

ne capitano parecchi di episodi su questa falsa riga in aereo, dall'ebreo che si imbarda per pregare, al musulmano che vuole farlo invadendo corridoio o galley, all'indù che monopolizza la toilette per fare abluzioni con l'acqua sacra che s'è portato appresso proprio per questo.
è diritto di ognuno, certo, ed è anche mio diritto di conservare comunque il mio spazio fisico e la mia idea personale.

la confine del rispetto reciproco è molto sottile, ci si mette un attimo ad attraversarlo se non si usa intelligenza (nel senso latino di intellegere, capire) e buon senso.

assolutamente d'accordo. su tutta la linea.

ti posso chiedere tuttavia se ricevete addestramento specifico per questo tipo di situazioni?