ITA: turbolenze nel CdA, Altavilla si dimette


Non so se sia più osceno che alti dirigenti stiano palesemente boicottando le scelte dell'azionista, o che quest'ultimo sia ossessionato dal chiudere la vendita della compagnia di bandiera nell'ultimo giorno utile, spacciando l'operazione come un affare corrente.
Entrambe le cose sono uno specchio della debolezza della nostra democrazia.
 
Non so se sia più osceno che alti dirigenti stiano palesemente boicottando le scelte dell'azionista, o che quest'ultimo sia ossessionato dal chiudere la vendita della compagnia di bandiera nell'ultimo giorno utile, spacciando l'operazione come un affare corrente.
Entrambe le cose sono uno specchio della debolezza della nostra democrazia.
Non è problema di tempi è che dovrebbero fare l'affare migliore. A noi pare migliore quello con MSC-LH, va detto che noi siamo spettatori ma che la politica italiana ha spesso dato il peggio di se a riguardo.
 
Per quanto aneli alla privatizzazione di ITA, secondo me con le dimissioni di Draghi, la procedura si sarebbe dovuta mettere in standby, perchè non rientrava sicuramente tra gli affari correnti.
E gli articoli di giornale pieni di palesi menzogne per giustificare il contrario, ne fanno fede.
Una volta insediato, il nuovo governo avrebbe poi ripreso in mano il dossier decidendo il futuro di ITA con piena legittimazione.
Invece si è preferita una forzatura legale che ha indebolito lo stesso ministero, che non è riuscito a disfarsi di un presidente che ha idee opposte sulla vendita e ne ha boicottato platealmente le scelte.
Per la serie: "se le forzature le puoi fare tu (governo), allora posso farle anch'io (chiunque si opponga alla vendita a Certares).
Comunque una brutta storia.
 
Per quanto aneli alla privatizzazione di ITA, secondo me con le dimissioni di Draghi, la procedura si sarebbe dovuta mettere in standby, perchè non rientrava sicuramente tra gli affari correnti.
E gli articoli di giornale pieni di palesi menzogne per giustificare il contrario, ne fanno fede.
Una volta insediato, il nuovo governo avrebbe poi ripreso in mano il dossier decidendo il futuro di ITA con piena legittimazione.
Invece si è preferita una forzatura legale che ha indebolito lo stesso ministero, che non è riuscito a disfarsi di un presidente che ha idee opposte sulla vendita e ne ha boicottato platealmente le scelte.
Per la serie: "se le forzature le puoi fare tu (governo), allora posso farle anch'io (chiunque si opponga alla vendita a Certares).
Comunque una brutta storia.
Ogni giorno è perso, se ITA veniva venduta a gennaio avremmo incassato di più. La vendita hanno fatto bene a farla procedere spedita perché la scelta di una o dell'altra cordata non dovrebbe essere basata su "desiderata" ma su fatti oggettivi. L'esperienza di Berlusconi ci insegnò come tutto può essere sovvertito e solitamente non è a nostro favore. Fra l'altro un governo tecnico è sicuramente più indicato di un governo politico non dovendo ricercare il consenso. Poi come detto non abbiamo scelto io e te quindi quindi non abbiamo in mano i documenti riservati. Magari gli americani sono veramente l'opzione migliore anche se noi reputiamo migliore l'altra.
 
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Reactions: BrunoFLR and enryb
In linea di principio sono d'accordo, ma va detto che in teoria c'era tutto il tempo di vendere (o quanto meno siglare un preliminare), prima della crisi.
Procedure farraginose (imho a volte create ad arte), hanno fatto perdere mesi. Il ripetuto accesso alla data room è diventato più riservato dei codici di lancio per missili nucleari, da tempo c'è una frangia non piccola dell'establishment che non vuole vendere a Certares (per non dire che non vuole vendere proprio a nessuno).
Tuttavia credo che regole debbano avere un certo valore, anche quando allontanano dalla scelta più opportuna, come in questo caso.
Perchè se delle regole ci si può allegramente fregare (cosa che avviene già fin troppo), la prossima volta qualcuno potrebbe cercare di forzare il sistema per fini meno nobili della privatizzazione di ITA. E questo mi fa paura.
 
In linea di principio sono d'accordo, ma va detto che in teoria c'era tutto il tempo di vendere (o quanto meno siglare un preliminare), prima della crisi.
Procedure farraginose (imho a volte create ad arte), hanno fatto perdere mesi. Il ripetuto accesso alla data room è diventato più riservato dei codici di lancio per missili nucleari, da tempo c'è una frangia non piccola dell'establishment che non vuole vendere a Certares (per non dire che non vuole vendere proprio a nessuno).
Tuttavia credo che regole debbano avere un certo valore, anche quando allontanano dalla scelta più opportuna, come in questo caso.
Perchè se delle regole ci si può allegramente fregare (cosa che avviene già fin troppo), la prossima volta qualcuno potrebbe cercare di forzare il sistema per fini meno nobili della privatizzazione di ITA. E questo mi fa paura.
Perdonami ma il sistema viene forzato ogni giorno, in tutte le occasioni e a tutti i livelli, altrimenti non si spiegherebbe l'enorme quantità di cause civili che servono proprio a evitare derive. Se hanno ritenuto di procedere immagino avessero solide basi giuridiche, se qualcuno ha opinioni contrarie la magistratura è lì per questo.
 
E' gravissimo quello che sta succedendo. Al di là che magari noi si possa ritenere migliore la proposta di MSC-LH stiamo assistendo ad una bruttissima pagina.
...che verra' spazzolata come la polvere...Tutto e' bene e lecito li dentro. La novita' sara' quando qualcuno si indignera' sul serio ma e' tutta una
compagnia cantante in comune con la politica dove vige il bene comune dello status quo.
 
TRASPORTI
20 ottobre 2022 - 19:34
Ita Airways, il cda revoca le deleghe del presidente Altavilla: «Avanti con il rilancio»
di Leonard Berberi
La battaglia dentro il consiglio di amministrazione di Ita Airways si chiude con la revoca ufficiale di tutte le deleghe del presidente Alfredo Altavilla. Tutti i poteri ora sono in mano all’amministratore delegato e direttore generale Fabio Lazzerini. Il voto, dentro il board dei consiglieri, è arrivato ufficialmente dopo giorni di tensioni e pareri legali.

Il comunicato
«Il consiglio di amministrazione di Ita, riunitosi in data odierna, ha pienamente confermato la revoca già disposta con delibera il giorno 12 ottobre delle deleghe del presidente e l’attribuzione delle stesse all’amministrato delegato», conferma l’azienda in una nota. «Il cda ribadito che il compito principale dell’azienda è quello di rimanere focalizzata sul piano industriale — sottolinea il comunicato —, proseguendo lungo la strada intrapresa che sta mostrando risultati migliori rispetto alle aspettative, con l’obiettivo di consolidare il rilancio di Ita e tutelare le lavoratrici e i lavoratori della compagnia che hanno accettato la sfida».

La mossa iniziale
Tutto è iniziato ufficialmente il 12 ottobre quando al cda di Ita sei consiglieri (dimissionari dalla fine di marzo) e l’ad hanno deciso di revocare le deleghe di Altavilla forti di un parere pro veritate a supporto della loro mossa. Il presidente ha replicato che questo non si poteva fare e ha presentato un parere pro veritate di orientamento opposto. Il giorno dopo il Tesoro — azionista unico di Ita — ha di fatto supportato la decisione della maggioranza del cda, mentre il collegio sindacale ha mosso obiezioni procedurali che — secondo loro e un terzo parere pro veritate — rendevano «inesistente» quella decisione.

Il board
A quel punto il collegio sindacale ha invitato il cda o a discutere le deleghe in una riunione con all’ordine del giorno questo punto oppure ad attendere l’8 novembre, giorno dell’assemblea dei soci di Ita. Il presidente ha calendarizzato poi, per il 20 ottobre, un board straordinario che è finito poi senza particolari sorprese e confermando, sempre a maggioranza, la revoca dei poteri.

Fonte: https://www.corriere.it/economia/az...b90c4914-5093-11ed-9fe8-4b642e287986_amp.html
 
E' guerra aperta, senza esclusione di colpi.
Salvo imprevisti, il nuovo governo dovrebbe ricevere la fiducia dal parlamento entro mercoledì, giornata che diventerebbe l'ultima dell'attuale esecutivo.
Mi correggo: il passaggio di consegne tra i due governi avviene subito dopo il giuramento e non dopo il voto di fiducia.
Il passaggio della campanella dovrebbe avvenire Sabato o Domenica, per cui al governo uscente dovrebbero rimanere non più di 2-3 giorni per lavorare sul dossier ITA.
 
Mi correggo: il passaggio di consegne tra i due governi avviene subito dopo il giuramento e non dopo il voto di fiducia.
Il passaggio della campanella dovrebbe avvenire Sabato o Domenica, per cui al governo uscente dovrebbero rimanere non più di 2-3 giorni per lavorare sul dossier ITA.
eh...chissa' se gli rimangono due o tre giorni per saltare in aria...
 
Dopo tutta questa diatriba delle deleghe io credo che non possano comunque mantenere un Presidente sfiduciato e che li vuole denunciare e penso che, indipendentemente dal nuovo Governo, trovino il modo di farlo decadere rapidamente.
 
Dopo tutta questa diatriba delle deleghe io credo che non possano comunque mantenere un Presidente sfiduciato e che li vuole denunciare e penso che, indipendentemente dal nuovo Governo, trovino il modo di farlo decadere rapidamente.
Quindi niente consueta letterina di ringraziamento per il lavoro svolto? questo si che sarebbe la vera discontinuita'...
 
Sfugge un piccolo particolare in tutto ciò. Ita è statale. Il nuovo governo può azzerare il cda per fare nuove nomine. Può anche dire certares non mi garba e voglio esplorare altre possibilità (alla lega e anche a fi piace lh) e bloccare la Procedura. Poi rimane l'ultima ipotesi qualora non si riuscisse a mantenere il. Controllo di fatto della compagnia, e sarebbe la maxi ricapitalizzazione in stile lh, fregandosene (sarebbe l'ora) altamente della pseudo Ue. Pochi giorni e capiremo di più.
 
Sfugge un piccolo particolare in tutto ciò. Ita è statale. Il nuovo governo può azzerare il cda per fare nuove nomine. Può anche dire certares non mi garba e voglio esplorare altre possibilità (alla lega e anche a fi piace lh) e bloccare la Procedura. Poi rimane l'ultima ipotesi qualora non si riuscisse a mantenere il. Controllo di fatto della compagnia, e sarebbe la maxi ricapitalizzazione in stile lh, fregandosene (sarebbe l'ora) altamente della pseudo Ue. Pochi giorni e capiremo di più.

Tutto verissimo, tuttavia il rischio è di rifare la figuraccia del 2008 ma vediamo, tutte le possibilità sono aperte anche se viste le urgenze non credo che vogliano avere un problema in più.
 
Sfugge un piccolo particolare in tutto ciò. Ita è statale. Il nuovo governo può azzerare il cda per fare nuove nomine. Può anche dire certares non mi garba e voglio esplorare altre possibilità (alla lega e anche a fi piace lh) e bloccare la Procedura. Poi rimane l'ultima ipotesi qualora non si riuscisse a mantenere il. Controllo di fatto della compagnia, e sarebbe la maxi ricapitalizzazione in stile lh, fregandosene (sarebbe l'ora) altamente della pseudo Ue. Pochi giorni e capiremo di più.
C'è il piccolo particolare che l'inevitabile procedura di infrazione per aiuti di stato porterebbe alla sostanziale cancellazione del "maxi aumento di capitale di stato".
PS: ovviamente non posso sapere a quale ricapitalizzazione LH ti riferisci, ma se intendi quella "covid" è stata ampiamente autorizzata dalla Commissione
 
Certo. Dipende tutto da ciò che vuole fare la Meloni e soprattutto dalle spinte interne. Onestamente non mi sembra tipa Da
Sottostare a diktat o Interni o esterni. Se ha una sua idea la Porterà avanti anche rischiando scontri specie all' Esterno.
 
E chi se Ne frega della procedura d'infrazione. Sarebbe l'ora di finirla di fare le Pecorine d'Europa. Fortuna la Meloni non è tipa come dicevo di farsi intimorire dalla Ue Franco germanocentrica.