Ita Airways vola verso un'altra riunione del Cda. I consiglieri del Tesoro ribadiranno la "sfiducia" ad Altavilla
di Aldo Fontanarosa
Il Collegio sindacale, organo di controllo della compagnia aerea, chiede una nuova seduta per sanare i presunti vizi formali della precedente, che ha sottratto ogni potere al presidente. Dopo la presa di posizione del ministero dell'Economia, che non vuole più Altavilla, la riunione avrebbe un esito scontato
17 OTTOBRE 2022 AGGIORNATO ALLE 22:532 MINUTI DI LETTURA
ROMA - Il Collegio sindacale di Ita Airways, organo di controllo della società, chiede al presidente Alfredo Altavilla di convocare
una nuova riunione del Consiglio di amministrazione della compagnia aerea. Consiglio che verrebbe celebrato già nelle prossime 48 ore. La scelta di convocare o meno il Consiglio spetta ad Altavilla.
Se la riunione del Cda si terrà, tutto lascia pensare che i 6 consiglieri di amministrazione nominati dal ministero dell'Economia ribadiranno la loro decisione, senza alcuna esitazione.
Come già il 12 ottobre, confermeranno il ritiro di ogni delega operativa e potere al presidente di Ita, Altavilla.
D'altra parte proprio il ministero - azionista unico del vettore -
ha già definito legittima la delibera che ritira le deleghe.
Due giorni fa, il Collegio sindacale ha mosso delle obiezioni sulla correttezza formale del Consiglio di amministrazione che ha sottratto i poteri operativi ad Altavilla
consegnandoli all'amministratore delegato Fabio Lazzerini.
Al Collegio sindacale,
i 6 consiglieri di amministrazione hanno risposto con una lettera molto dura che ha ribadito la piena correttezza della loro azione (il ritiro delle deleghe), sul piano formale e sostanziale.
Alla lettera dei 6 consiglieri,
il Collegio sindacale risponde adesso con una nuovo messaggio, in cui:
- chiede ad Altavilla la convocazione di un nuovo Cda,
- fa proprie le ragioni di una settima consigliera (Frances Ouseley),
- la Ouseley ha lamentato un difetto d'informazione, una mancanza di elementi e dati nel Cda precedente in merito alla decisione da prendere (il ritiro delle deleghe).
Il Collegio sindacale, dunque, tiene il punto.
Non tutto è andato liscio - a suo parere - nella riunione del Cda del 12 ottobre. Nello stesso tempo, quest'ultima comunicazione del Collegio sindacale fa segnare molti punti a favore dei 6 consiglieri nominati dal ministero.
Il Collegio sindacale ammette che era nella facoltà dei consiglieri chiedere la convocazione del Cda del 12 ottobre, e con uno specifico argomento all'ordine del giorno (le deleghe), peraltro "in difetto di iniziativa del Presidente". Ammette che i 6 consiglieri
hanno già espresso la volontà di ritirare le deleghe ad Altavilla (proprio il 12 ottobre).
Sempre il Collegio sindacale ammette che
il ministero dell'Economia, azionista unico di Ita, ha chiesto "agli amministratori e al management" del vettore di "dare esecuzione" alla delibera che trasferisce da Altavilla a Lazzerini tutti i poteri.
Ora, malgrado quest'ultima ammissione, sorprende che il Collegio sindacale chieda sia ad Altavilla (che perde i poteri) sia a Lazzerini (che li guadagna) di fermarsi. Per il Collegio sindacale, entrambi i manager
dovrebbero "astenersi dall'esercizio" delle deleghe contese "in attesa delle deliberazioni che i Consiglieri vorranno assumere nella convocanda riunione consiliare".
Questa richiesta di astensione - indirizzata sia ad Altavilla sia a Lazzerini -
non genera un conflitto con l'indicazione del ministero dell'Economia di dare esecuzione alla delibera del Cda del 12 ottobre?
La nuova riunione del Consiglio di amministrazione, che potrebbe celebrarsi entro due giorni, secondo il Collegio sindacale
dovrebbe avere questo argomento all'ordine del giorno: "Operazione di partnership strategica" - cioè la privatizzazione di Ita - "Valutazione assetto delle deleghe: deliberazioni inerenti e conseguenti".
Fonte:
https://www.repubblica.it/economia/...ranno_la_sfiducia_ad_altavilla-370484892/amp/