Occorre dire che qui si passa dal processare un comandante per interruzione di pubblico servizio perchè si rifiuta di operare su un aeroporto coperto da un palmo di cenere a 30 Miglia da un vulcano (Etna) al chiudere milioni di kilometri cubi di spazio aereo per la cenere di un vulcano distante oltre 1000 Miglia.
Noi in Italia siamo abbastanza esperti di operazioni in prossimità di cenere vulcanica e dobbiamo dire che ce la siamo sempre cavata benino, senza eccessi ne' nei rischi affrontati ne' nelle misure cautelative prese.
Ho un po' l'impressione che siccome qualche amministrazione aeronautica blasonata ha preso decisioni drastiche, per effetto gregge anche tutti gli altri si sono adeguati, un po' come per le misure di sicurezza.
Ora sarà difficile trovare qualcuno che ci ripensa, soprattutto in considerazione del fatto che quasi tutti quelli che decidono in materia sono pubblici dipendenti, quindi poco motivati a prendere iniziative che si assumano un sia pur minimo rischio dato che in caso di decisioni contestabili a posteriori verrebbero crocifissi, mentre non c'è nessun ritorno (guadagno) nel caso le decisioni "coraggiose" si rivelassero corrette.