intervista a concorde


D
Diceva tra gl’otto e i dieci imputabili alla flotta…
R
Si. Non esiste, che che se ne pensi e si dica, l’aeroplano ideale in assoluto. Esiste l’aeroplano giusto per coprire il network che il vettore avrebbe intenzione di offrire considerando molte variabili. Quindi all’ingrosso possiamo dire che prima si stabilisce il network e poi si cercano gl’aeroplani giusti sul mercato.

D
Di quali variabili parla?
R
Costo e consumi del fuel per le miglia che si devono percorrere, costi di handling, tasse di sorvolo e di terminale date dal peso dell’aereo, costi assicurativi, numero di naviganti di cabina da metterci sopra in base ai contratti aziendali, miglia che si vogliono percorrere senza scalo, costi del capitale o dei leasing per l’acquisto di quella specifica macchina, scoutistica che si riesce ad ottenere dai fornitori dei mezzi. Non bisogna poi dimenticare, stimati i costi, il numero di sedili necessari per rientrare da questi costi considerando ovviamente la media che il mercato è disposto a pagare sulle tratte del network. Come vede le variabili sono molte. Alitalia si ritrova, ahimè, a coprire alcune tratte con aerei non ottimali o con configurazioni sbagliate. La conseguenza sono o perdite o mancati guadagni. Un esempio? Il triplo sette utilizzato sulla new york potrebbero avere una configurazione di magnifica superiore, configurazione però che sarebbe eccessiva per altre destinazioni. Il 767 usato su alcune destinazioni risulta essere molto sacrificato, sarebbe preferibile avere in flotta qualche 777 in più. I 767 su alcune altre destinazioni potrebbero avere configurati maggiori ecc. Tralasciamo, poi, la questione vecchiaia degli md80!

D
E i due del commerciale?
R
Cosa ci prendiamo? Suggerirei, se mi permette, una tartare di tonno come antipasto, del risotto all’astice come primo e del filetto di tonno crudo come secondo. Qui al Minerva sono maestri nel cucinare il Tonno. Adoro il tonno crudo, lo sa che è considerato il maiale del mare? E il maiale è un animale che apprezzo molto perché ci guarda alla pari a differenza del gatto che ci guarda dall’alto al basso e del cane che ci guarda, invece, dal basso all’alto!

D
E da bere?
R
Cosa ne pensa del raffinato kristal ? Lasciamo i bottiglioni di vino rosso a qualcun altro…

D
Le rifaccio la domanda: e i due del commerciale?
R
Quelli sono frutto di errori dello yield management e del network. Del resto lo yield è gestito non da chi sente il mercato nella pancia, non da chi ha il mercato nel sangue e respira jet fuel tutti i giorni ma è portato avanti dagli studentelli secchioni col pc. Hanno fatto cose giuste, non lo voglio negare, ma nulla di stravolgente. Nulla di quello di cui oggi alitalia ha bisogno! Alitalia non ha bisogno di rincorrere gl’altri o di ottimizzare frequenze e prezzi di vendita. Oggi alitalia ha bisogno di uno stravolgimento nell’anima, nel modo di pensare. Di una nuova pelle. Per intenderci, e facendo un esempio generico, Alitalia non ha bisogno di inclinare la scritta verso destra spacciandocela come cambio di vestizione. Alitalia ha bisogno di cambiare totalmente colori, di cambiare logo, di cambiare mentalità, alitalia deve tirare fuori i coglioni, gettare a mare il vecchio e far vedere con il nuovo di cosa è capace scordandosi quello che si è fatto fino ad ora! Passera ha stravolto le poste, inventandosi anche il giallo degli uffici!

D
Riassumendo?
R
Riassumendo una persona capace, che arriva e non perde tempo, può recuperare i 10/15 di processo e i 2/5 commerciali. Occorrerà, invece, molto più tempo per recuperare quelli imputabili alla flotta., questi sono costi recuperabili nel lungo periodo. Su questi però non bisogna tergiversare oltre perché altrimenti la flotta nuova sarà completata nel 2015! Troppo tardi!

D
Cosa intende per non perdere tempo?
R
Una persona nominata alla mattina e che alla sera sappia già cosa fare. Che il giorno dopo sappia già chi spostare, chi valorizzare, chi allontanare e chi inserire dall’esterno. Una persona che una buona parte dell’interno azienda riconosca come capace e la segua da subito. Le faccio un esempio stupido ma chiarificatore: Alitalia è una donna con un forte carattere, ha bisogno di essere guidata, ama essere guidata con pugno, con decisione, ma non accetta di essere sottomessa da tutti! Il sadomaso alla cimoli non gli piace. Preferisce i rapporti erotici pesanti ma pur sempre erotici! Se deve arrivare un manager che deve passare sei mesi per capire il business o passare sei mesi per capire le logiche di funzionamento del mercato italiano (anche del lavoro) bhè allora si dia mandato chiaro a questa persona di preparare i libri per il tribunale che si fa prima!

D
Chiunque arrivi se non avrà la possibilità di sterilizzare i sindacati e di licenziare il personale di terra non farà molta strada
R
Lei insiste dicendo che i mali di alitalia sono imputabili al personale di terra! Gli ha letti i bilanci?

D
Si
R
E allora? Avrà notato che va male anche alitalia fly! La fly perde denari e non ha esuberi. Come la mettiamo? Non guardi solo il consolidato. Guardi i due bilanci. Alitalia perde soldi facendo camminare solo gli aerei. Poi le faccio notare un’altra cosa. Lei è convinto che i sindacati non sappiano i problemi che ci sono con il personale di terra?

D
Immagino che li conoscano
R
E la conoscono molto bene! Hanno fin chiesto un aiuto per dar loro una mano a risolvere questo problema con le varie categorie. Hanno chiesto un aiuto per evitare l’implosione dell’azienda, l’anarchia consci che il problema doveva (e deve) trovare una soluzione. All’inizio si sono sentiti dire di no, hanno trovato il muro, il celodurismo, in un secondo tempo, invece, hanno visto solo disponibilità in un senso: verso i piloti. Lei cosa avrebbe fatto?

D
Sta facendo lei le domande a me. Qui sono io che intervisto
R
Mi piace, lei ha carattere!

D
Dica…
R
Di-fronte all’arroganza e alle concessione verso una sola categoria si sono irrigiditi e hanno iniziato a mandare segnali di indisponibilità, hanno iniziato a chiedere l’incasso tutte le promesse fatte loro dall’ingegner cimoli, promesse che avrebbero evitato di richiedere, perché sapevano che erano sbagliate e pericolose per l’azienda. Se si fossero gestite diversamente le relazioni industriali ciò non si sarebbe verificato. Il tutto è degenerato fino al culmine della richiesta di sostituzione del capo azienda filo piloti e anti tutto il resto!

D
Sta dicendo che cimoli ha promesso loro?
R
Si. L’ingegner Cimoli ad un certo punto delle trattative preso da fretta di poter vantarsi con la stampa di essere il risanatore, di essere bravo ha fatto chiudere velocemente contratti promettendo la restituzione postuma (ad alitalia risanata) dei sacrifici con tanto d’interessi! Ricordo che qualche sindacalista mi disse “ma questo è matto. Come facciamo a rifiutare quanto ci sta promettendo?”

D
Che male c’era a restituire ad alitalia risanata?
R
Nessuno. Ma lui credeva di risanarla in due anni!

D
Parliamo un po’ di malpensa e Fiumicino?
R
Andiamo a gustarci un buon caffè e dell’ottimo cognac dall’altra parte della terrazza… poi le offro un sigaro… io non fumo… lei si rilassa e a me passano i bollori perché questo è un argomento che forzatamente mi sto non facendo piacere più!
 
Dallo stile pare di leggere Oriana Fallaci che intervista se stessa. Mi piace. Attendo con ansia la continuazione!

Citazione:Alitalia non ha bisogno di rincorrere gl’altri o di ottimizzare frequenze e prezzi di vendita. Oggi alitalia ha bisogno di uno stravolgimento nell’anima, nel modo di pensare. Di una nuova pelle. Per intenderci, e facendo un esempio generico, Alitalia non ha bisogno di inclinare la scritta verso destra spacciandocela come cambio di vestizione. Alitalia ha bisogno di cambiare totalmente colori, di cambiare logo, di cambiare mentalità, alitalia deve tirare fuori i ciglioni, gettare a mare il vecchio e far vedere con il nuovo di cosa è capace scordandosi quello che si è fatto fino ad ora!

Uno stravolgimento nell'anima, nella mentalità, e anche fuori, nell'esteriore, mi sembra giusto. Noi siamo sempre disponibili per quanto riguarda quest'ultimo...per Alitalia e non solo [:301]

Federico
 
Citazione:Messaggio inserito da Globox

Citazione:Messaggio inserito da El

scusa marcogiove, una nota pratica rispetto ai manager stranieri.
Noi italiani quando andiamo a lavorare all'estero parliamo inglese o la lingua necessaria.
Invece il supermanager straniero qui da noi dovrebbe girerebbe con l'intereprete, oppure dovremmo rendere obbligatorio l'inglese anche qui a casa nostra ?
Al di là delle cause non credo proprio che da noi non si possa trovare gente in gamba per far funzionare un'azienda-
Non è tanto questione di lingua quanto di testa.

Di stranieri (o italiani di calibro internazionale) inseriti nei punti chiave, AZ ne ha avuti.
Vuoi però per certe faziosità manageriali dell’estraneo, vuoi che in AZ l’estraneo è sempre stato visto con occhio critico (leggi ostruzionismo), di successi non se ne è mai parlato.

Per la cronaca, un paio:

R. Riverso (presidente) da IBM
R. Schisano da Texas Instruments – diceva apertamente che anche da AD avrebbe evitato AZ
D. Wenzel da Henkel – ha avuto la magnifica idea di mettere 64 poltrone Sorrento sull’80
G. Marostica (rev mgnt) – italo canadese ex Air Canada
J. La Costa (network) – italoUSA ex Continental
Forse Marostica e La Costa sono gli unici ad aver portato un po` di innovazione e se vogliamo, contribuito all’ultimo dividendo.
G. Hauenstein – Core Business Coordination - ex continental (alias Einstein o Frankenstein per il resto della Magliana)
Bob King - Vendita e distribuzione (alias Bukkiin per il resto della Magliana)
La mossa su questi ultimi 2 non l’ho mai capita, al punto che AZ stessa aspettava con ansia la scadenza del contratto per scaricarli (sembrano il riflesso di Cimoli)
Aggiungerei il buon Greg Brenneman, la cui consulenza fu pagata fior fiore di soldoni, il quale aveva preparato per AZ un piano-fotocopia (tra l'altro ottimo) di quello che gli ha permesso, insieme a Gordon Bethune, di portare la Continental Airlines dall'orlo della bancarotta all'attuale situazione di una delle più solide compagnie aeree americane.

Danilo
 
Citazione:Messaggio inserito da venexiano

Dallo stile pare di leggere Oriana Fallaci che intervista se stessa. Mi piace. Attendo con ansia la continuazione!

Citazione:Alitalia non ha bisogno di rincorrere gl’altri o di ottimizzare frequenze e prezzi di vendita. Oggi alitalia ha bisogno di uno stravolgimento nell’anima, nel modo di pensare. Di una nuova pelle. Per intenderci, e facendo un esempio generico, Alitalia non ha bisogno di inclinare la scritta verso destra spacciandocela come cambio di vestizione. Alitalia ha bisogno di cambiare totalmente colori, di cambiare logo, di cambiare mentalità, alitalia deve tirare fuori i ciglioni, gettare a mare il vecchio e far vedere con il nuovo di cosa è capace scordandosi quello che si è fatto fino ad ora!

Uno stravolgimento nell'anima, nella mentalità, e anche fuori, nell'esteriore, mi sembra giusto. Noi siamo sempre disponibili per quanto riguarda quest'ultimo...per Alitalia e non solo [:301]

Federico

due cose:

1. ho un debituccio con voi, chiedo scusa pubblicamente se non l'ho ancora saldato. prometto che lo farò! mi volete tempestare di sms così mi ricordo?

2. centro! ebbe si caro fede! è a lei che ho pensato! l'avrei scritto alla fine... questo mio indegno modo di copiarla voleva essere il mio strano modo di ricordare una grande giornalista! una irrequieta, aggressiva, incontenibile, orgogliosa, passionale ma profondamente sensibile e dolce donna!
 
Ammazza quanto dura sto sigaro!
Ma che gli hai offerto, un havana super-compresso?

Mah, a me sorge il dubbio che è un'intervistatrice :D
 
R
Sediamoci qui in attesa che ci portino il cognac e i sigari e prima di parlare di malpensa e roma ci gustiamo la magnifica vista! Mi dica lei in quale altro angolo del mondo trova cotanta bellezza storica? Guardi la giù, a 300 in linea d’aria da noi, il cupolone: 43 metri di diametro costruito a doppia calotta per reggerne il peso. La cupola di San Pietro di Michelangelo e Giacomo della Porta è un capolavoro! E qui sotto, guardi, l’apoteosi, il tripudio del barocco, la mia chiesa preferita: Sant’Ivo alla Sapienza. Il capolavoro di Francesco Borromini. L’architetto è riuscito a progettare una cupola che termina con una lanterna con capitello a spirale. Magnifica! Alla nostra destra, invece, la chiesa di Sant’Ignazio. A sinistra abbiamo lo splendore del barocco a destra, con Sant’Ignazio il rigore, la pulizia delle linee, il timore che incute questa chiesa progettata sotto la controriforma del tardo cinquecento, eretta proprio per “smorzare” i fasti del barocco. Lo sapeva che era prevista una cupola anche per Sant’Ignazio?
D
No! ma cosa c’entra con alitalia, Malpensa e Fiumicino?
R
C’entra, c’entra, caro mio. Se avessimo fatto progettare i nostri aeroporti al Borromini o al Bernini o al Michelangelo non ci saremmo trovati delle costruzioni decrepite e limitate come quelle che abbiamo oggi! Malpensa al Bernini e Fiumicino al Borromini. La loro poca amicizia avrebbe determinato la realizzazione di due splendori, altro che gli aborti di oggi! Continuiamo a parlare di malpensa hub dimenticandoci che quell’aeroporto infrastrutturalmente ha ben poco dell’hub. Il progetto è degli anni ottanta ed era per un aeroporto point to point da 20/30 milioni di passeggeri strada facendo, in corso d’opera, per restare “alla moda”, hanno deciso di trasformarlo in hub! Peccato che le fondamenta sono da aeroporto “normale”. Con questo vizio d’origine dove vuole andare? Crede di fare molta strada? Quando arriveranno a 40 milioni di clienti dovranno fare due scelte: o butteranno giù il mio povero paesello di 6000 anime o coprire il fiume ticino per fare spazio a piste e aerostazioni! Buona fortuna!

D
Sia serio per cortesia. Parliamo di Malpensa. Cosa ne pensa del progetto che è circolato sulla stampa e che provvederebbe il riposizionamento da parte di alitalia di alcuni voli su Roma?. Al nord si staccano il 70% dei biglietti sarebbe una follia a mio avviso abbandonare lo scalo del nord per trasferire traffico in uno scalo turisto (roma). Sarebbe autolesionistico.
R
Io sono serio! E’ lei che non studia e non ragiona con la sua testa, è lei che ripete la musichetta tanto in voga oggi: al nord si staccano il 70% dei biglietti, malpensa è l’hub business d’italia mentre roma è l’aeroporto turistico, se malpensa è fallita è perché alitalia non ha voluto fare la base e via di questo passo. Poi ha letto bene il progetto? No! No perché io non ho letto che si riposiziona tutto su roma. Io ho letto che si potrebbe “rimescolare le carte” sistemando diversamente i voli tra di due aeroporti. E questo non vuol dire chiudere i voli da milano per riaprirli a roma mandando in malora il mercato del nord. Benedetta pazienza. Perché non leggiamo bene i quotidiani evitando le tempeste in un bicchier d’acqua? Poi se proprio dobbiamo cincischiare…

D
Cincischiamo, forza
R
Dove vanno quel 70% dei biglietti? Tutti a malpensa? No! Una buona parte se ne va fuori e sempre fuori se ne andrà! Quindi il 70% dei biglietti non parte da malpensa ma da malpensa, linate, torino, verona, bergamo, venezia. genova, treviso e molti di questi se sparissero gli aeroporti periferici pur di non andare a malpensa se ne andrebbero nel burundi a fare scalo! Altro caso: se un’agenzia di Napoli usa un consolidatore di milano, o una biglietteria autorizzata di venezia il biglietto risulta emesso a milano ma in realtà è stato usufruito in partenza da Napoli da Bari eccettera! Quindi basta con la storiella del 70% dei biglietti staccati al nord, questa è una storiella per chi di aerei ne capisce pochino!

D
Lei mi sembra un po’ presuntuoso. Sa tutto…
R
Ma va là! Guardi io sono sempre pronto ad imparare, sebbene non sempre gradisca che altri mi insegnino o quantomeno accetto solo insegnamenti da chi ne sa! E poi il concetto di malpensa hub è superato, è vecchio, appartiene alla preistoria del trasporto aereo italiano. Meglio: appartiene ai flop italici!

D
Scusi? Si spieghi
R
Abbiamo detto che alitalia ha bisogno di una persona che sappia subito cosa fare. Che sappia sistemare immediatamente quei 15/20 mil di euro di costi di processo, di fornitura. Una capo che sia in grado di ragionare sul network per capire che aeroplano ordinare, che non passi sei mesi a capire che differenza c’è tra un 320 e un 737 ma sopratutto che non passi giorni e giorni a farsi consigliare dai consulenti su quali aerei accattare. Lui lo deve sapere e lo deve sapere sulla base di quello che vuol fare da grande. Per fare ciò deve avere, ovviamente, nella pancia il mercato, deve percepire sulla pelle dove e come la gente vuole andare per mandarci, poi, gli aerei. Se abbiamo detto che alitalia ha soprattutto necessità di cambiare pelle vuol dire che bisogna smontare senza paure il concetto di hub. Il cambiamento non deve spaventare, bisogna vedere opportunità in ogni pericolo, in ogni occasione, e non pericoli in ogni opportunità o occasione! Malpensa è un aeroporto che serve un determinato mercato, roma è un altro aeroporto che serve un altro mercato con altre caratteristiche. Mi sono disaffezionato al concetto di hub! In italia abbiamo un mercato in entrata a roma, uno in uscita a milano e un mercato ricco a linate. Da questi posizionamenti si deve partire per costruite il network nuovo e non da quale sarà l’hub d’italia! Perché di questo passo l’hub d’italia sarà quello di Harare!

D
E le connessioni?
R
Chi se ne frega delle connessioni! Ancora con ste connessioni! Le connessioni resteranno per alimentare il minimo indispensabile. Il resto può tranquillamente fare anda e rianda senza connettersi. Scusi ma vogliamo pensare una volta tanto a una soluzione che faccia pareggiare i conti? Vogliamo abbandonare i sogni e pensare a qualcosa che fermi sta sanguisuga di soldi? Per chiudere linate, per comparare aerei, per terminare i collegamenti di malpensa, per adeguare l’aeroporto, insomma per arrivare alle condizioni di hub passeranno anni e nel frattempo alitalia starà nelle stanze del palazzaccio di piazza Cavour a roma! Poi glielo ripeto il modello di business hub per noi è superato! Gli hub europei saranno Parigi, Londra e Francoforte che se la vedranno con Dubai e con il Qatar. Il resto saranno aeroporti normali. Pensi che bello una malpensa a 30/35 milioni di passeggeri con un’alitalia che non perde soldi! Quando saremo qui avremo, poi, il problema di dove costruire a malpensa… faccia lei!

D
Insomma mi sta distruggendo malpensa
R
No sto facendo i conti con la realtà. Sto immaginando il futuro partendo dalla realtà. E per far ciò ci vuole coraggio che per me resta la prima delle virtù umane! Senza il coraggio tutte le altre perdono valore!
D
Così facendo si attirerà un sacco di critiche e di nemici
R
Consideri che trovo esilarante l’essere preso di mira senza successo. Io non ho nemici, sono loro che mi vedono al limite come nemici. Io ho un’idea, lavoro per quell’idea e non contro qualcuno! Vado avanti per la mia strada, cerco di realizzare quello in qui credo! Pronto, comunque, a confrontarmi con tutti e se è il caso anche a rimangiarmi anche le mie parole, del resto il rimangiarmele non mi ha mai dato l’indigestione!

D
Qual è il suo moto?
R
Non mollare mai

D
Mi permette un’insinuazione cattiva?
R
Prego
D
Mi sembra l’avvocato difensore di giovanni sebastiani
D
Andiamo. L’accompagno giù, passeggiamo per il centro. E’ mai stato alle tre di mattina sulla scalinata di trinità dei monti? C’è poca gente, è piacevolissimo. Saliamo i gradini e affrontiamo questo argomento
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
Malpensa è un aeroporto che serve un determinato mercato, roma è un altro aeroporto che serve un altro mercato con altre caratteristiche. Mi sono disaffezionato al concetto di hub! In italia abbiamo un mercato in entrata a roma, uno in uscita a milano e un mercato ricco a linate. Da questi posizionamenti si deve partire per costruite il network nuovo e non da quale sarà l’hub d’italia!
Signor concorde, il suo intervistato ha detto una gran caxxata.

Gli faccia capire, una volta per tutte, che NON ESISTE UN MERCATO MALPENSA DISTINTO DA UN MERCATO LINATE, con l' importante eccezione del LIN-FCO, unica rotta che, se trasferita a MXP, perderebbe passeggeri a favore del treno.

ESISTE UN MERCATO MILANO e i pax vanno dove trovano gli aerei. Sicuramente di preferenza a Linate, ma nessuno rinuncia a volare perche' quella tratta non e' servita da Linate. Valencia o Monaco o Cracovia non perdono un singolo passeggero perche' non c' e' il volo da Linate.

Quindi che non ci prenda per il cuxo affermando che Linate non e' un problema o che ha Linate si fanno i soldi perche' e' migliore. A Linate si fanno i soldi (ma e' poi vero?) perche' c' e' una artificiale scarsita' di collegamenti internazionali. Chi opera i pochi Linate-Heathrow puo' accaparrarsi i passeggeri piu' ricchi che volano tra Milano e Londra. Gli altri voleranno da Malpensa, Cesare Caldi da Orio. Ma cerchi per una volta di fargli capire che, se domani Linate venisse inghiottito nell' inferno, anche i passeggeri ricchi volerebbero tutti da Malpensa, non resterebbero a casa. Linate serve a garantire una rendita a chi ha gli slot, obbligando chi deve operare da Malpensa e Orio a concedere uno sconto. Questo sistema e' demenziale, alvo che lo scopo del regolatore non sia precisamente la distribuzione di posizioni di favore agli amici.
 
Non ci metta la vaselina parlando di rimescolamenti.

Il mondo e' fatto di gente ambiziosa, che per avere una carica venderebbe ben altro che la madre. Chi vuole prendere il posto di Cimoli deve accontentare i politici che ora prevalgono e che hanno la loro base di potere a Roma. Lo stesso Cimoli ha promesso piu' voli da Roma per salvare la poltrona.

Ora non sto a discutere se e quanti aerei AZ debba avere a Roma. E' che non voglio essere preso in giro, preferisco il politico che mi dice che rimanda i 777 a Roma perche' comanda lui e cosi' gli fa comodo, non perche' e' l' "hub naturale". Di naturale c' e' solo l' eterna disponibilta' dei top manager Alitalia, in carica o in pectore, a inchinarsi agli interessi particolari del politico al momento prevalente. A nessuno verrebbe in mente un piano di riposizionamento di Alitalia a Fiumicino, giusto o sbagliato che sia, se a Palazzo Chigi ci fosse Maroni. Vedremmo circolare un piano in cui a Fiumicino restano solo gli ATR e tutti gli altri aerei partirebbero da Malpensa, anche vuoti.

Hub o non hub, Malpensa o Fiumicino Alitalia e' un' azienda patologica, un costoso giocattolo in cui i politici spendono i soldi degli Italiani per favorire qualche amico o qualche elettore, per evitare di prendere decisioni impopolari, senza mai avere una briciola di onesta' mentale. Non merita nemmeno che se ne parli.

Alitalia e' la vergogna del Paese, l' ipocrisia che regna intorno quei quattro WB da giostrare fra Milano e Roma, la corruzione che ha permesso il mantenimento in vita di Linate sono vomitevoli, indegni di un Paese civile e Alitalia serve a ricordarci che l' Italia non e' un Paese civile, ma l' asino dell' Europa.

Non puo' esserci Paese civile se manca il concetto di "res publica", di cosa pubblica. Ognuno fa senza vergogna solo gli affari propri ed e' disposto a mentire e fare piani falsi per avere la poltrona, i soldi e le pompe idrauliche. Di che cosa stiamo a discutere, chi e' disposto a credere che menti eccelse stiano sgobbando per posizionare nel modo migliore le risorse del Paese, compresi gli scalcinati 767 e MD80? Il politico tratta Alitalia come cosa sua, il dipendente pansindacalista sciopera se Alitalia non lo accontenta. Il guaio e' che lo fanno con i miei soldi e con i vostri soldi, cercando di infinocchiarci e presentando come buone per l' interesse del Paese decisioni che sono buone solo per i loro portafogli.

Che qualcuno dia un pizzicotto a tutta questa gente e spieghi loro che siamo stufi di pagare tasse per vedere i soldi gettati nello sciacquone e che il resto dell' Europa e del Mondo ragionano in ben altro modo. Continuando su questa strada sia Alitalia che il Paese sono destinati al fallimento.

Questo lo scrivo da un Paese che in 30 anni e' passato dalla miseria alla ricchezza, solo perche' ha fatto scelte che sono l' esatto contrario di quelle con cui i nostri politici accontentano i loro smidollati, corrotti e ignoranti elettori. Vedere l' aeroporto pieno di marche EI mi ha fatto venire una tristezza infinita. Perche' qui sono un segno di ricchezza, in Italia sono il marchio della nostra vergogna.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Citazione:Messaggio inserito da concorde
Malpensa è un aeroporto che serve un determinato mercato, roma è un altro aeroporto che serve un altro mercato con altre caratteristiche. Mi sono disaffezionato al concetto di hub! In italia abbiamo un mercato in entrata a roma, uno in uscita a milano e un mercato ricco a linate. Da questi posizionamenti si deve partire per costruite il network nuovo e non da quale sarà l’hub d’italia!
Signor concorde, il suo intervistato ha detto una gran caxxata.

Gli faccia capire, una volta per tutte, che NON ESISTE UN MERCATO MALPENSA DISTINTO DA UN MERCATO LINATE, con l' importante eccezione del LIN-FCO, unica rotta che, se trasferita a MXP, perderebbe passeggeri a favore del treno.

ESISTE UN MERCATO MILANO e i pax vanno dove trovano gli aerei. Sicuramente di preferenza a Linate, ma nessuno rinuncia a volare perche' quella tratta non e' servita da Linate. Valencia o Monaco o Cracovia non perdono un singolo passeggero perche' non c' e' il volo da Linate.

Quindi che non ci prenda per il cuxo affermando che Linate non e' un problema o che ha Linate si fanno i soldi perche' e' migliore. A Linate si fanno i soldi (ma e' poi vero?) perche' c' e' una artificiale scarsita' di collegamenti internazionali. Chi opera i pochi Linate-Heathrow puo' accaparrarsi i passeggeri piu' ricchi che volano tra Milano e Londra. Gli altri voleranno da Malpensa, Cesare Caldi da Orio. Ma cerchi per una volta di fargli capire che, se domani Linate venisse inghiottito nell' inferno, anche i passeggeri ricchi volerebbero tutti da Malpensa, non resterebbero a casa. Linate serve a garantire una rendita a chi ha gli slot, obbligando chi deve operare da Malpensa e Orio a concedere uno sconto. Questo sistema e' demenziale, alvo che lo scopo del regolatore non sia precisamente la distribuzione di posizioni di favore agli amici.

signor marcogiov rispondo io per il signor concorde, interpretando il suo ragionamento a ragion veduta: credo che condivida quanto lei sta dicendo, credo che anche a lui piacerebbe tornare al burlando uno. nella sua risposta però evidentemente ha omesso alcune cose di non poco conto. in attesa che i milanesi risolvano il problema culturale, loro e solo loro, di considerare malpensa la brughiera e linate l'aeroporto, in attesa che i milanesi dicano una volta per tutte "noi vogliamo i voli navatta e basta a linate tutto il resto a malpensa" in attesa di ciò spiace ma esistono tre mercati!
e poi... e poi una volta trasferito tutto a malpensa perchè ostinarsi a parlare di hub su più onde? perchè quest'innamoramento per questa formula? ove vi fosse tutto su malpensa non scordiamoci che il mercato di milano non grande come si crede, sarà brutto dirlo ma è così quindi un mega hub non potrà mai esserci, mancano i numeri. mancano i numeri di londra, di parigi e di francoforte. madrid che ha gli stessi numeri ha iberia che campa bene ma su un'onda sola, lunga ma unica (quella per il sud america) non disperde in giro gli aerei per mantenere tre/quattro onde! aggiungiamoci che alitalia ha penuria pure di aerei di lungo!
alcuni esempi di market size? l'india vale 50 passeggeri al giorno su mumbai e 50 su nuova delhi. la tanto amata capitale americana vale 70 miseri passeggeri al giorno, la tanto desiderata los angeles vale 200 passeggeri al giorno (e mi fermo perchè qui leggono in molti e numeri del mercato gl'altri vettori se li posso cercare, studiare o comprare... a uffa non si da niente)... questi numeri, poi, andrebbero divisi con la concorrenza (le fughe di sesta). quindi un mega stra hub su tre/quattro ondate sta nei sogni, è una forzatura!

aggiungiamo pure... la montreal son 40 anime al giorno! e mi fermo perchè domani non voglio ricevere telfonate di cazziature
[:308]

ripeto smantellare le onde non vuol dire rimpicciolire alitalia e non vuol dire mandare in malora malpensa vuol dire cambiare modello di business!
 
Beh diciamo che se sull'india riescono a caricarne quasi 220 rasi a botta con 50 generati dal territorio evidentemente è un successo stratosferico come aeroporto di transiti. Essendo il LF prossimo al 95% credo che si possano scegliere anche i passeggeri migliori. Siamo sicuri che AZ sia pronta a cedere tutti i transiti che fa? Se è veramente un problema di ricavi e non di costi si è pronti a rinunciare in blocco ai transiti...che oggi pagano soldini.
 
Smontare il modello di onde, tradotto in italiano, vuole dire fare meno voli al giorno per ciascuna destinazione.
Lo scopo e' quello di recuperare aerei da mandare a Fiumicino.

Io non dubito che a FCO farebbero bene piu' aerei. Ma il problema di Alitalia a Milano non e' l' eccesso di voli, ma la sua carenza. Chiunque puo' osservare che Monaco ha un continuum di voli da ciascuna citta' italiana ed e' per questo motivo che si prende tutti i passeggeri del Nord Italia. Il problema di Malpensa e il vantaggio relativo di Fiumicino sta nel piu' alto numero di voli da FCO per ogni aeroporto italiano. In questo senso FCO e' l' hub naturale italiano.

Chiunque guardi il feed di MUC o di CDG nota pure che per farlo bastano gli ATR o gli Embraer o i Fokker o i CRJ, Alitalia ha degli enormi e dispendiosi MD80.

A Fiumicino Alitalia ha bisogno di essere competitiva, a Venezia ha bisogno di essere, a Milano di avere aerei adeguati all' esigenza di una citta' business, che richiede voli frequenti.
Abbassare le frequenze a Malpensa e' una sciocchezza, chiudere Linate serve proprio ad aumentarle.

I milanesi non hanno alcun problema culturale, sono solo stati guidati da persone corrotte che hanno intascato denaro per sabotare gli interessi della citta' e hanno comprato tutti i pennivendoli della piazza.
 
Due riflessioni a cavallo degli interventi di concorde e marcogiov.

Le tare culturali dei milanesi sono reali. E' una generalizzazione, ma date loro in mano una X5 fiammante e si accontenteranno a vivere in un ambiente sudicio e inquinato, mangiando in bar che puzzano di pane bruciato sulla piastra o in ristoranti che servono il pesce con il sughetto di un brasato, bevendo intrugli inqualificabili e abbigliandosi con ciarpame che dell'alta qualità ha solo il prezzo di cartellino. Un'analisi obiettiva (cioé che si rifaccia a precedenti storici, che tenga conto del rapporto costi/benefici e che commisuri mezzi e scopi) rende evidente che il possessore di X5 aziendale o in leasing ha barattato il giocattolo a scapito di una complessiva qualità di vita.

Analogo discorso può essere fatto per LIN: la comodità di essere raggiungibile mettendoci dai 15 ai 30 minuti meno rispetto a MXP è l'idolo a cui si sacrificano volentieri l'appetibilità del primo aeroporto cittadino (di fatto l'unico internazionale) e un'aerostazione a tratti fatiscente.

Il meccanismo alla base dei due fenomeni è il medesimo: l'incapacità di stabilire una scala di priorità giustificata da qualcosa di più solido del "a me miace, a me fa comodo, ci sono abituato", che porta a relativizzare tutti gli aspetti della realtà a un tale criterio, solipsistico e mandriano al tempo stesso.


Sulle specificità del mercato aereo. Tranne chi si genuflette davanti a una Miles and More, ammettono tutti che il mercato puro (privo cioé di transiti, fughe e meccanismi di razionalizzazione legati alle allenaze) di Milano è più ampio di quello di Monaco di Baviera. D'altra parte MUC è un hub multiondata florido e MXP no. Significa che il fattore chiave di successo di un hub sta nella compagnia aerea per almeno il 60%; il restante 40% è dato dalle infrastrutture, dalla loro gestione e dalla collocazione macrogeografica dell'aeroporto. Dico ciò non per qualunquismo anti-AZ, ma in maniera descrittiva.

Lo stesso approccio descrittivo porta a concludere che nell'Italia di oggi (ben descritta nei suoi limiti interni da marcogiov ed esterni da concorde) l'idea di un sistema hub and spoke serio e che produca soldi è irrealistica:
- chi volesse incidere nella struttura profonda di AZ per farne un'azienda sana come Aer Lingus o Finnair rischierebbe di saltare in aria avviando la macchina al mattino;
- chiudere LIN vuol dire scontrarsi con interessi e piagnistei diffusi;
- Sea è quella che è.

Marco
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Non ci metta la vaselina parlando di rimescolamenti.

Il mondo e' fatto di gente ambiziosa, che per avere una carica venderebbe ben altro che la madre. Chi vuole prendere il posto di Cimoli deve accontentare i politici che ora prevalgono e che hanno la loro base di potere a Roma. Lo stesso Cimoli ha promesso piu' voli da Roma per salvare la poltrona.

Ora non sto a discutere se e quanti aerei AZ debba avere a Roma. E' che non voglio essere preso in giro, preferisco il politico che mi dice che rimanda i 777 a Roma perche' comanda lui e cosi' gli fa comodo, non perche' e' l' "hub naturale". Di naturale c' e' solo l' eterna disponibilta' dei top manager Alitalia, in carica o in pectore, a inchinarsi agli interessi particolari del politico al momento prevalente. A nessuno verrebbe in mente un piano di riposizionamento di Alitalia a Fiumicino, giusto o sbagliato che sia, se a Palazzo Chigi ci fosse Maroni. Vedremmo circolare un piano in cui a Fiumicino restano solo gli ATR e tutti gli altri aerei partirebbero da Malpensa, anche vuoti.

Hub o non hub, Malpensa o Fiumicino Alitalia e' un' azienda patologica, un costoso giocattolo in cui i politici spendono i soldi degli Italiani per favorire qualche amico o qualche elettore, per evitare di prendere decisioni impopolari, senza mai avere una briciola di onesta' mentale. Non merita nemmeno che se ne parli.

Alitalia e' la vergogna del Paese, l' ipocrisia che regna intorno quei quattro WB da giostrare fra Milano e Roma, la corruzione che ha permesso il mantenimento in vita di Linate sono vomitevoli, indegni di un Paese civile e Alitalia serve a ricordarci che l' Italia non e' un Paese civile, ma l' asino dell' Europa.

Non puo' esserci Paese civile se manca il concetto di "res publica", di cosa pubblica. Ognuno fa senza vergogna solo gli affari propri ed e' disposto a mentire e fare piani falsi per avere la poltrona, i soldi e le pompe idrauliche. Di che cosa stiamo a discutere, chi e' disposto a credere che menti eccelse stiano sgobbando per posizionare nel modo migliore le risorse del Paese, compresi gli scalcinati 767 e MD80? Il politico tratta Alitalia come cosa sua, il dipendente pansindacalista sciopera se Alitalia non lo accontenta. Il guaio e' che lo fanno con i miei soldi e con i vostri soldi, cercando di infinocchiarci e presentando come buone per l' interesse del Paese decisioni che sono buone solo per i loro portafogli.

Che qualcuno dia un pizzicotto a tutta questa gente e spieghi loro che siamo stufi di pagare tasse per vedere i soldi gettati nello sciacquone e che il resto dell' Europa e del Mondo ragionano in ben altro modo. Continuando su questa strada sia Alitalia che il Paese sono destinati al fallimento.

Questo lo scrivo da un Paese che in 30 anni e' passato dalla miseria alla ricchezza, solo perche' ha fatto scelte che sono l' esatto contrario di quelle con cui i nostri politici accontentano i loro smidollati, corrotti e ignoranti elettori. Vedere l' aeroporto pieno di marche EI mi ha fatto venire una tristezza infinita. Perche' qui sono un segno di ricchezza, in Italia sono il marchio della nostra vergogna.
Quoto tutto in pieno[:304][?][?]
 
Esimio Boeing747, Lei non mi convince.

Non sono stati i milanesi, ma il sindaco e il capo della Provincia e il capo di SEA a risuscitare Linate. Chissà perché?

Per compiere questo crimine è stata necessaria la fattiva collaborazione dei media, che si sono prestati ampiamente. Chissà come?

Ora, non si può imputare l' accaduto alla superficialità dei milanesi, non sono tenuti ad essere esperti di aviazione, hanno votato alle elezioni proprio per scegliere chi si debba occupare della cosa pubblica. Voglio essere maramaldo, Lei si ricorda quali interessi serviva l' Arcimboldi, chi era il mecenate che si faceva pagare il mantenimento del teatro per i propri interessi immobiliari? Si ricorda che nessuno si fece scrupoli a buttare la Scala nello sciacquone per il proprio tornaconto extra-musicale?


Per quanto riguarda i fatti e i numeri, mi sembra che i milanesi a Malpensa vadano eccome e pure a Orio. Lo chieda a easyJet, a Thai, a Vueling, a US. Nessuno fiata a prendere la massima parte dei voli internazionali lontano da Linate, dove sono invece arrivati quelli bravi a farsi dare lo slot. Italiani ovviamente. Anche Angioletti ha avuto il permesso italiano per il MiMa e l' hanno bloccato solo gli Americani, forse meno disposti a chiudere tutt' e due gli occhi.

E' un problema di corruzione...del carattere nazionale.

Che a Milano imperi l' apparenza mi sembra solo appropriato, visto che è una delle capitali mondiali della moda. Certo che per non perdere il posto a tutto favore di Parigi, New York, Miami e Londra io consiglio il sindaco attuale di far sì che rimanga un cospicuo numero di voli intercontinentali. Forse è più importante mantenere la moda in Italia che qualche meccanico a Fiumicino.

Bye bye
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Non sono stati i milanesi, ma il sindaco e il capo della Provincia e il capo di SEA a risuscitare Linate. Chissà perché?

Per compiere questo crimine è stata necessaria la fattiva collaborazione dei media, che si sono prestati ampiamente. Chissà come?

Ora, non si può imputare l' accaduto alla superficialità dei milanesi, non sono tenuti ad essere esperti di aviazione, hanno votato alle elezioni proprio per scegliere chi si debba occupare della cosa pubblica.
Non nego le responsabilità di Albertini, Colli, Fossa e via Solferino, ma faccio presente che a Milano hanno trovato un terreno culturale (oserei dire subculturale) più propizio ai loro giochi che altrove. A Londra avrebbero forse ottenuto lo stesso i loro scopi, ma sudando sette camicie e non con glorie e onori come da noi.

Il resto del discorso non era una critica all'apparenza ma alla stupidità, ma non intendo lasciarmi prendere la mano.

Marco
 
R
Guardi i lavori di restauro della chiesa della santissima trinità dei monti. Cosa ne pensa? A me non piacciono, quel colore grigiognolo coi cornicioni neri, brutto, molto brutto!. Credo che al Della Porta non sarebbe piaciuto. Avrebbe chiesto i danni! Come chiederei io i danni ai consulenti che hanno creato questo disastro in alitalia!
D
Ora non mi dica che è colpa dei consulenti
R
Dovevamo parlare di sebastiani o sbaglio?
D
Vero. Il suo ragionamento mi sembra molto affine a quello di sebastiani, basile, de metrio, silvestri, giudice, mangano, chieli. Sbaglio?
R
Posso farle notare una cosa?
D
Prego
R
Involontariamente lei ha fatto una squadra, un team! Ha messo insieme un gruppo di persone, di amici, con varie specializzazioni nel settore, tutti affamanti della stessa voglia di fare, tutti accomunati dalla non paura di cambiare, il cambiamento per loro è un’opportunità e non un pericolo! Li definirei guerrieri con il coltello in bocca! Mi trovi qualcun altro sul mercato che ne sa di aerei e che si porta dietro un gruppo affiatato di persone come questo! Glielo dico io: non esiste!
D
Vero

R
Comunque sia al di là di tutto ciò io non so cosa pensai esattamente oggi sebastiani di alitalia. Quando mi vedo con lui parliamo soprattutto della nostra passione per ferdinand porsche. Lui oggi ha un debole per il cayenne e io per la 911 carrera 4S. Anzi dovrò dirgli che finalmente ho toccato i 275 km/h poi ho mollato per paura, troppa!. Settimana prossima porterò i miei due amici boeing747 e az1774 a fare un giro che dio ce la mandi buona!

D
Chi se ne frega! Non faccia il bauscia milanese!
R
Trova? Allora diciamo che non so cosa pensi sebastiani. Il mio ragionamento non ha nulla a che fare con lui ne con altri. Io parto da alcuni dati di fatti con una premessa. La premessa è che la mia è una visione da ipotetico capo azienda di alitalia, una visione di colui che dovrebbe fare gl’interessi del vettore partendo dalla realtà che ha davanti. Uno: alitalia ha pochi aerei di lungo raggio, 23. Due: linate cannibalizza malpensa. Linate andrebbe fortemente limitato ma questo processo non si sa, oggi, ne se avverrà ne quando. Tre: il mercato milanese è un mercato in uscita. Quattro: il mercato romano è un mercato in entrata. Cinque: sul mercato milanese manca la specializzazine aeroportuale. Si trovano low cost ovunque al di fuori da qualsiasi logica di sistema. Sei: alitalia perde quattrini, alitalia è all’ultima fermata prima del capo linea, alitalia non ha più tempo da perdere. Sette: alitalia è fatta di laziali, di romani che non amano milano (anche questa è una realtà che non si può cancellare, esiste!) Di fronte a questo scenario c’è da chiedersi come fermare l’emorragia. Che male c’è nel ripensare al modello di business? Perché si deve avere paura del cambiamento? Perché si parte dal presupposto che cambiando “pelle” significhi chiudere malpensa? Del resto ad oggi i point to point di alitalia stanno andando bene (tranne quelli di malpensa). A me ipotetico capo azienda di alitalia deve interessare come fermare le perdite partendo dallo scenario che ho davanti infischiandomi delle finalità politiche/sociale ecc. un domani quando la politica, quando i milanesi chiuderanno linate nulla vieta di ripensare al modello di business. Torno a dire vorrei vedere una malpensa a 30 milioni di passeggeri con un’alitalia che non perde quattrini. Tutto qua. Poi perché non si pensa ad una seria alleanza al nord? Si faccia presiedere il mercato del nord anche ad vettore fratello, che dia una mano! E non basta. L’azienda va ribaltata come un calzino, va s-burocratizzata, vanno tolte le incrostazioni che impediscono alla gente di essere creativa e di realizzare le idee. Sa cosa mi ha insegnato sebastiani? Più l’ufficio legale è vicino a quello dell’amministratore delegato (e in az sono vicinissimi) più l’azienda è burocratizzata, è ingessata. Ognuno guarda al suo orticello in barba al bene dell’azienda. Nessuno si scopre per paura di perdere il posto. In alitalia va tolto anche questo tappo!

D
Approfondiamo questa cosa?
R
Lo approfondiremo giovedì. Ora andiamo a buttarci nelle braccia di Morfeo, lasciamoci coccolare da lui e sogniamo… non alitalia e malpensa!
 
C'è qualcosa di fondo che però non mi torna per questo traffico p2p che rende ovunque meno che a malpensa. Ora io sarò ingenuo però dopo aver visto AZ ritirarsi da Manche ster ho visto BA aggiungere voli. Ora: Az operava dal suo hub principale mentre BA no, non opera dal suo bel hub principale. Inoltre opera la rotta con un EMB145 che sappiamo tutti che se la rotta non ha yeld più che buoni va in perdita facilmente.
Se il p2p fa davvero così schifo da MXP perchè continuano ad arrivare altre compagnie come SIA, US, etc, etc.
Perchè tutte le rotte sono antieconomiche ma solo per AZ.
Poi qui c'è il maggior sostenitore delle ottime e prelibate patate di Linate però temo che qui vi siano problemi molto più profondi.
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
...
R
Dovevamo parlare di sebastiani o sbaglio?
D
Vero. Il suo ragionamento mi sembra molto affine a quello di sebastiani, basile, de metrio, silvestri, giudice, mangano, chieli. Sbaglio?
R
Posso farle notare una cosa?
D
Prego
R
Involontariamente lei ha fatto una squadra, un team! Ha messo insieme un gruppo di persone, di amici, con varie specializzazioni nel settore, tutti affamanti della stessa voglia di fare, tutti accomunati dalla non paura di cambiare, il cambiamento per loro è un’opportunità e non un pericolo! Li definirei guerrieri con il coltello in bocca! Mi trovi qualcun altro sul mercato che ne sa di aerei e che si porta dietro un gruppo affiatato di persone come questo! Glielo dico io: non esiste!
D
Vero
...
Questo gruppo, se tornerà in AZ con i piani che si stanno facendo ora non potrà che giungere ad un risultato:
FALLIMENTO !!!

Riusciranno a fare meglio del tuo amato Cimoli, ma in peggio, la medicina sommnistrata soffocherà il malato (terminale del resto).

Spostare il baricentro di AZ a Roma è un errore clamorosamente macrosopico, già fatto due volte in passato e per due volte gli aerei sono rivolati al nord ...
... manca l'accento sulla provincia (l'Italia non è solo Roma e Milano), manca un ragionamento sulle opportunità dell'industria in tempi di caro petroli, manca una vista su quello che fanno i concorrenti: a FCO oltre a tutti i concorrenti internazionali, c'è pure anche un AirOne che tanto debole non è ...
... nè industrialmnte nè politicamente, non credo che Toto lasci che gli esuberi AZ si traducano in esuberi AP !!!
La gente che predica che ora non si fa sistema dov'è finita ?

Da quello che si legge traspare che non c'è una strategia di hub, nemmeno piccolo, smontare le ondate per fare che ? Due aeroporti regonali, due nani che verrebbero pappati al volo dal primo grosso competitor che passa ? Quanto potrebbe valere questa AZ dei nani in vista di una futura (s)vendita ? Non è meglio fare una cosa bene invece che 150 male ? Non è meglio essere forti su un mercato o su un aeroporto invece che essere deboli su due o tre ?

Abbiamo sentito tante chiacchere, tutte da un solo lato, ma fatti e numeri ragioanati pochi, anzi nessuno ...
... suggerisci al tuo intervistato di studiare ancora un po' ;)
 
Caro kernel, lei ha colto nel centro.

Ieri a Dublino ho visto sia Aer Lingus che Ryanair caricare tre voli per Milano e altri per il resto d' Italia. Alitalia aveva un LF basso, nonostante volasse per il suo hub, dove poteva offrire le connessioni per gli apt minori che i p2p irlandesi trascurano.

Come mai? Il biglietto di Aer Lingus costa meno della metà di quello Alitalia, all' andata da Linate era più economico anche di Ryanair. E con quelle tariffe guadagna soldi con voli per Milano, Torino, Bologna, Venezia e Roma. Alitalia chiude il volo da Malpensa per scarsità di p2p? Ma facciamo il piacere... Io non sono stato uno dei p2p da Malpensa perché Alitalia perde soldi a tariffe doppie di quelle con cui gli altri guadagnano. Se non si normalizzano i costi non si arriverà a capo di nulla.

Tutta la tiritera sulla squadra di Sebastiani, che, ricordiamo, ha sovrainteso ad una versione di Alitalia che perdeva soldi come tutte le precedenti e le successive, ha il peccato originale di voler guarire Alitalia tenendosi quella che ha davanti. E' il miglior piano possibile per un' Alitalia con gli stessi serei, gli stessi dipendenti e gli stessi sindacati. E' la logica di Mengozzi post 11 settembre.

Non serve a niente. Annegare in 300 milioni di perdite o in 400 milioni, in 3 metri di acqua piuttosto che in 4 porta comunque a una brutta morte. La soluzione è imparare a nuotare come tutti gli altri.

Il piano Sebastiani serve a perdere tempo e a perdere soldi ed è una vergogna che ci si candidi a guidare una società senza la minima ambizione, sapendo che la si accompagna al funerale, prendendo per il culo il Paese a cui si dice che tutto andrà bene con uno shampoo al posto di un inrtervento chirurgico pesante.

La logica del piano Sebastiani è che tanto AZ va a puxxane, facciamola andare dalla nostra amica AdR, così ci guadagna lei e ci guadagniamo pure noi.

Più che essere sbagliato per Alitalia questo piano è eticamente indecente. Chi vuole la poltrona di Cimoli e per farlo è disposto a NON tagliare dove è necessario, garantisce al futuro paziente che gli farà le ricette per avere tutta la droga che vorrà... a me fa schifo.