EasyJet cerca personale AV


Citazione:Messaggio inserito da Runway

Il fatto che vengano definiti skill di alto livello lo si puo' dire solo in Italia pero'...EZY non credo abbia le stesse difficolta' per la sua base in spagna, li l'inglese non e' considerato skill di alto livello.

anche in Spagna la conoscenza dell'Inglese non è delle migliori. E poi in UK U2 ha il problema di trovare dipendenti che conoscano lingue Europee.
 
ragazzi atteniamoci alle problematiche di Honeywell come ad esempio l'invalidità incoming del brevetto italiano non oso pensare che l'inglese sia un elevato skill, al di là di tutto stiamo parlando di giovincelli non ce lo vedo un quarantenne ad applicare per Easyjet
 
Citazione:Messaggio inserito da CTALIRQ

Ma, giusto per conquagliare, qualcuno sa quale è lo stipendio medio di un AV Easyjet come entry level?
Avrei un conoscente interessato...

da conoscenza del settore credo sia sui 1.600
 
Citazione:Messaggio inserito da I-BIMB
Hehe Marco, inter nos, se c'è una cosa che potrei rimproverare al mio AD, è che non parla Inglese, ma per lo meno prova a fare lezione... (ma in realtà, tra di noi sappiamo bene che alle presentazioni lui ha bisogno anche della versione speciale Romano->Italiano hihihi)
Un paio di settimane fa, a UBS, mi sembra infatti che abbia parlato italiano, ma non ci giurerei.
Mi stupisce che uno della sua età, come pure Giuliani di Azimut, non si trovi a suo agio con l' inglese. Lì pesa il curriculum, la mancanza di esperienze in una società di consulenza o un MBA o un lavoro all' estero, che distinguono di solito gli "anglo-glotti".

Devo dire che il tuo AD è uno dei rari romani del business che mi piacciono molto. Più spesso in cima arrivano perché molto furbi a muoversi, lui mi sembra parecchio in gamba. [No flame, please] Ed è pure affabile e, secondo me non dispiace al gentil sesso, indipendentemente dal tesoro di stock options [8D].
Ci sono tanti AD insopportabilmente pallosi.
 
Citazione:Messaggio inserito da airblue

Citazione:Messaggio inserito da CTALIRQ

Ma, giusto per conquagliare, qualcuno sa quale è lo stipendio medio di un AV Easyjet come entry level?
Avrei un conoscente interessato...

da conoscenza del settore credo sia sui 1.600
Parecchio di pù di quello che guadagna un professore nelle patrie scuole, non mi sembra così male.
Mi sembra d' aver capito che pur in posizione di qualche responsabilità manageriale nei vettori italiani si possa guadagnare molto, ma molto meno, ben sotto il limite di sopravvivenza.
 
Citazione: Messaggio inserito da marcogiov

Un paio di settimane fa, a UBS, mi sembra infatti che abbia parlato italiano, ma non ci giurerei.

Sicuramente in italiano.

Citazione:
Devo dire che il tuo AD è uno dei rari romani del business che mi piacciono molto. Più spesso in cima arrivano perché molto furbi a muoversi, lui mi sembra parecchio in gamba. [No flame, please] Ed è pure affabile e, secondo me non dispiace al gentil sesso, indipendentemente dal tesoro di stock options [8D].
Ci sono tanti AD insopportabilmente pallosi.

Ti quoto in toto.
Ultimamente è passato nel mio ufficio spesso. E' un piacere poter scambiare anche solo un paio di battute con lui. Mostra sicurezza e decisione, ma è estremamente alla mano. Pure con i sub-sub-sub-subordinati come me.

Ora fine OT, è bene non continuare a parlare di cose che capiamo solo noi!
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Citazione:Messaggio inserito da airblue

Citazione:Messaggio inserito da CTALIRQ

Ma, giusto per conquagliare, qualcuno sa quale è lo stipendio medio di un AV Easyjet come entry level?
Avrei un conoscente interessato...

da conoscenza del settore credo sia sui 1.600
Parecchio di pù di quello che guadagna un professore nelle patrie scuole, non mi sembra così male.
Mi sembra d' aver capito che pur in posizione di qualche responsabilità manageriale nei vettori italiani si possa guadagnare molto, ma molto meno, ben sotto il limite di sopravvivenza.

addirittura sotto il limite di sopravvivenza mi sembra esagerato...

so per certo che alcuni ruoli di prim'ordine non sono pagati come forse dovrebbe essere fatto.

So anche che un figatello appena uscito da una qualunque scuola superiore (magari a calci) può andare a guadagnare cifre molto alte se riesce a trovare stabilmente un posto come AV...se poi aggiungiamo il piacere (che dura forse al max un paio di anni) di girare il mondo ed anzi essere pagati per farlo..bhè è fatta!

Il divario tra chi vola e chi (sempre nel settore) rimane però con il sederino su una sedia è notevole , forse esagerato.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov



My 2 cents contro il turismo organizzato dai TO: ho un simpatico zio "arricchito" che da 30 anni gira il mondo dei villaggi turistici. E' davvero andato dappertutto, sempre accolto a Malpensa dalla guida italiana, scarrozzato senza problemi fino alla sua sdraio a molte ore di aereo di distanza, ha mangiato spaghetti e discusso di Berlusconi davanti alla partita in diretta, goduto l' animazione basata sulla TV nostrana, visto soltanto altri turisti italiani, parlato con camerieri che, mi dice, sanno rispondergli nella nostra lingua.

Gran parte dell' esperienza intercontinentale degli Italiani è di questo tipo, il TO provvede a isolare dalla necessità di conoscere le lingue. Secondo me è un guaio, è la necessità che aguzza l' ingegno e quel tipo di vacanza è sempre un' esperienza mancata di contatto con una realtà differente dalla nostra. Nessuna sorpresa che i miei cugini siano abbastanza asini nelle lingue.

Io ho fatto almeno un viaggio organizzato all'anno da quando avevo 4 anni, eppure parlo inglese, francese, spagnolo, pidgin e sto apprendendo da un po' di tempo la lingua russa e quella portoghese... non vedo quale nesso ci sia tra chi effettua vacanze con tour operators e chi no... ho visto decine di viaggiatori indipendenti italiani "in azione" all'estero in situazioni imbarazzanti (e talvolta veramente spiacevoli) poichè non riuscivano a comunicare con la popolazione locale, dal momento che l'italiano medio ha la convinzione che con il linguaggio dei gesti si possa andare ovunque e non si rende conto che con la propria lingua non si va da nessuna parte, a meno che appunto non ci si rivolga a qualcuno (T.O.) che ti faciliti le cose : ciò ha permesso (e permette tutt'ora) a milioni di europei, nordamericani etc.. di visitare luoghi vicini e lontani, anche senza la conoscenza di alcuna lingua estera e in questo fatto non vedo alcun male, poichè gran parte della popolazione italiana non ha avuto l'opportunità/necessità in passato di apprendere un idioma diverso, dal momento che le vacanze le si trascorrevano entro i confini nazionali.

Non concordo poi con la tua visione restrittiva di viaggio organizzato : non c'è solo il Ventaclub a Santo Domingo o il Bravoclub alle Maldive, i tour operators sono molteplici e specializzati in segmenti differenti tra loro, dal momento che c'è chi organizza vacanze solo mare italian-style (che nè a me nè a te piacciono), ma c'è chi offre anche tours ecologici in Ecuador, trekking in Nepal piuttosto che crociere in Indocina... ritengo sbagliato accomunare l'intero settore dei tour operators come organizzatori esclusivamente di vacanze di massa e di basso livello di arricchimento culturale.
 
Ciao,

Citazione:Messaggio inserito da TW 843
Io ho fatto la scuola francese a Milano, si studiava l'inglese 3 ore alla settimana dalle medie fino all'ultimo anno. Alla maturità valeva un fracco di punti visto che aveva un coefficente molto alto.

Quoto tutto, anch'io ho fatto la scuola francese (a Torino però). Non ricordo quanto si facesse alle elementari, ma al liceo erano tre ore a settimana, con coefficiente abbastanza alto alla maturità (dipende dalla sezione, io in quella economico-sociale avevo coeff' 4 se non ricordo male).

Citazione:Ebbene arrivato in Bocconi sono rimasto sconvolto da quanto il mio (per me mediocre) livello d'inglese fosse infinitamente supriore a chiunque avesse studiato la lingua di Shakespeare alla scuola italiana!

Non sono andato in Bocconi, ma è vero che anch'io ho notato un netto divario tra l'inglese mio e di molti miei compagni di liceo, e quello dei miei compagni di università.
Tuttavia aspetterei prima di dire che in Francia si studiano meglio le lingue: il grosso vantaggio che noi due abbiamo avuto, è probabilmente stato quello di aver già imparato da piccoli una lingua straniera, per cui siamo stati per così dire "predisposti" all'apprendimento più dei nostri coetanei "monolingua".
Sono in Erasmus in uno degli istituti universitari più fighetti di Parigi, e il livello di inglese di molti studenti (e docenti!) è a dir poco imbarazzante.

Ciao,

Nicola
 
Citazione:Messaggio inserito da Nicola_LIMF
...
Tuttavia aspetterei prima di dire che in Francia si studiano meglio le lingue: il grosso vantaggio che noi due abbiamo avuto, è probabilmente stato quello di aver già imparato da piccoli una lingua straniera, per cui siamo stati per così dire "predisposti" all'apprendimento più dei nostri coetanei "monolingua".
Sono in Erasmus in uno degli istituti universitari più fighetti di Parigi, e il livello di inglese di molti studenti (e docenti!) è a dir poco imbarazzante.
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Questo è un punto molto rilevante per l'apprendimento delle lingue straniere ed ha pure solide basi scientifiche.
Il bilinguismo da bambini, in età prescolare preferibilmente o alle elementari, genera una predisposizione all'apprendimento delle lingue che rimane anche in età adulta.
Ho constatato di pesona che i russi, tutti capaci ad utilizzare addirittura due alfabeti, riescono a progredire molto velocemente nell'apprendimento. Per me invece l'utilizzo di un differente alfabeto ha costituito un grossissimo ostacolo, che nella lingua parlata invece non avevo.

Ovvio che molto incide l'intensità con cui uno studia la lingua staniera, la sola predisposizione non porta da nessuna parte.;)
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

Citazione:Messaggio inserito da Nicola_LIMF
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Questo è un punto molto rilevante per l'apprendimento delle lingue straniere ed ha pure solide basi scientifiche.
Il bilinguismo da bambini, in età prescolare preferibilmente o alle elementari, genera una predisposizione all'apprendimento delle lingue che rimane anche in età adulta.

Aggiungerei non solo quanto si studia, ma quanto si esercita. Fare un viaggio con un tour operator ogni anno aiuta se quella lingua e' studiata ed esercitata regolarmente. Poi, bisogna anche vedere cosa s'intende quando si afferma che si conosce una lingua. La si conosce perche' ci si siede al computer and si traduce tranquillamente o perche' si riesce a conversare serenamente in un paese straniero?

Lo noto adesso con mio figlio di 10 anni. Da quando e' nato, resta in Italia per 2 o tre mesi durante l'estate, dove si parla esclusivamente in Italiano. Durante l'anno, se io non parlassi l'Italiano a casa, Giacomo avrebbe difficolta' serie durante le prime settimane in Italia.
 
Citazione:Messaggio inserito da SkySurfer
Non concordo poi con la tua visione restrittiva di viaggio organizzato : non c'è solo il Ventaclub a Santo Domingo o il Bravoclub alle Maldive, i tour operators sono molteplici e specializzati in segmenti differenti tra loro, dal momento che c'è chi organizza vacanze solo mare italian-style (che nè a me nè a te piacciono), ma c'è chi offre anche tours ecologici in Ecuador, trekking in Nepal piuttosto che crociere in Indocina... ritengo sbagliato accomunare l'intero settore dei tour operators come organizzatori esclusivamente di vacanze di massa e di basso livello di arricchimento culturale.
Era una semplificazione, intendevo chiaramente i Bravo Club eccetera, quelli che vendono il 99% dei viaggi organizzati e che non solo non mi piacciono, ma giudico molto negativamente. Sarà che non ho dimenticato i campeggi non organizzati di molti decenni fa, che mi hanno insegnato parecchio. Farsi scarrozzare e servire sarà un piacere, sarà sano riposo, ma non serve a niente, non fa crescere.
 
Vorrei spendere alcune parole anch'io su questo argomento, visto che vengto da un Liceo classico ad indirizzo linguistico e di ore di lingua ne so qualcosa.
Bene bene... Da dove incomincio?
Nel mio iter scolastico studiavo contemporaneamente 3 lingue: Inglese, francese e tedesco in maniera, come si dice gergalmente, scolastica e poco interessata alla praticità della lingua stessa.
In Italia non si sanno insegnare le lingue, o meglio, non vengono insegnate per lo scopo primario, cioè comunicare, bensì il fine primo è quello di conoscere approfonditamente la lettreratura dei paesi esteri in cui si parlano le lingue studiate.
La critica è forte perchè l'Italia rimane tra i paesi con il minor numero di persone che parlano lingue straniere e non è solo per pigrizia mentale, ma è proprio soprattutto per il metodo con il quale viene insegnata. Io proporrei un vero e proprio dimezzamento dello studio della letteratura perchè inutile ed insensata ad una scuola che ha lo scopo primario di fornire un diploma a persone, che hanno intenzione di raffrontarsi in prima persona con l'estero. Questo non implica che non venga studiata, ma che abbia un'importanza marginale e meno asfissiante. Pensate che gli ultimi due anni di liceo, rispettivamente 4° e 5° sono dedicati solo allo studio esclusivo della letteratura in tutte e tre le lingue. Non è una vergogna?
Importante sarebbe guardare l'estero e capire che il metodo Olandese, tedesco, svedese ecc, sono vincenti proprio per la praticità e la finalità con il quale vengono insegnate cioè guardando BBC news e leggendo giornali esteri e non dedicare un'ora a settimana a colloqui con il madrelingua di turno.
 
Citazione:Messaggio inserito da BAlorMXP

Vorrei spendere alcune parole anch'io su questo argomento, visto che vengto da un Liceo classico ad indirizzo linguistico e di ore di lingua ne so qualcosa.
Bene bene... Da dove incomincio?
Nel mio iter scolastico studiavo contemporaneamente 3 lingue: Inglese, francese e tedesco in maniera, come si dice gergalmente, scolastica e poco interessata alla praticità della lingua stessa.
In Italia non si sanno insegnare le lingue, o meglio, non vengono insegnate per lo scopo primario, cioè comunicare, bensì il fine primo è quello di conoscere approfonditamente la lettreratura dei paesi esteri in cui si parlano le lingue studiate.
La critica è forte perchè l'Italia rimane tra i paesi con il minor numero di persone che parlano lingue straniere e non è solo per pigrizia mentale, ma è proprio soprattutto per il metodo con il quale viene insegnata. Io proporrei un vero e proprio dimezzamento dello studio della letteratura perchè inutile ed insensata ad una scuola che ha lo scopo primario di fornire un diploma a persone, che hanno intenzione di raffrontarsi in prima persona con l'estero. Questo non implica che non venga studiata, ma che abbia un'importanza marginale e meno asfissiante. Pensate che gli ultimi due anni di liceo, rispettivamente 4° e 5° sono dedicati solo allo studio esclusivo della letteratura in tutte e tre le lingue. Non è una vergogna?
Importante sarebbe guardare l'estero e capire che il metodo Olandese, tedesco, svedese ecc, sono vincenti proprio per la praticità e la finalità con il quale vengono insegnate cioè guardando BBC news e leggendo giornali esteri e non dedicare un'ora a settimana a colloqui con il madrelingua di turno.

Concordo! 100%
 
Thanks TP. Comunque certe cose le capisci quando poi fai gli scambi culturali. Sono venuti gli svedesi e parlavano un inglese che noi ci sognamo solo...
 
Citazione:Messaggio inserito da BAlorMXP

Vorrei spendere alcune parole anch'io su questo argomento, visto che vengto da un Liceo classico ad indirizzo linguistico e di ore di lingua ne so qualcosa.
Bene bene... Da dove incomincio?

concordo; anche perché lo studio di qualunque letteratura è assolutamente vano senza il più solido dominio della lingua; non certo quello che si raggiunge in uno studio scolastico.
 
Appunto, per intenderci, se non hai solide basi sulla lingua parlata, come pretendi di fare un discorso sensato e ben strutturato su Joyce piuttosto che Coleridge? Assurdo, ripeto assurdo.
 
Citazione:Farsi scarrozzare e servire sarà un piacere, sarà sano riposo, ma non serve a niente, non fa crescere.

forse chi va in vacanza a sharm,per esempio, a godersi 40° ed un mare incredibile solo per una settimana l'anno non ha molta voglia di crescere....