Di che cosa si 'nutre' Malpensa?


I-ALEX

Bannato
10 Marzo 2006
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near Malpensa
www.aeroportilombardi.it
Grande ottima analisi, bravo Marco.

A mio parere Alitalia farebbe prima a basare il proprio hub a Fiumicino, così come sta facendo ora a Malpensa è una cavolata: un mini hub senza feeder nazionali è solo una perdita di soldi... o trasferisci il possibile da Linate a Malpensa o sposti il baricentro da Malpensa a Fiumicino. Per il bene di Alitalia.

Se qualcuno ha dati su AZ può contribuire su quest'altro tread http://www.aviazionecivile.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=16330
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov




Da Torino ci sono:
  • 0 voli Alitalia per Malpensa
  • 11 voli Alitalia per Fiumicino
  • 5 Air France per CDG
  • 5 Lufthansa per Francoforte e
  • 5 per Monaco


Aggiungi:

[*]1 volo Austrian per VIE
[*]3 voli Brussels Airlines per BRU
[*]3 voli Iberia per MAD

Ciao[:306]
 
ottima analisi

ma il Linate col nazionale in crescita e le business piene nonché Malpensa mal collegata dopo otto anni che sono un'eternità non credo siano colpa di Alitalia

che, se per recuperare qualcosa sui bilanci sceglie di potenziare Fiumicino, non va biasimata, sempre sic stantibus rebus
 
La domanda preliminare fondamentale a mio avviso è:

Perché si vuole fare di Malpensa un (medio) hub di successo?

Una volta capito (nelle implicazioni, per tutti) e stabilito questo (ma stabilito davvero una volta per tutte), tutto il resto viene naturalmente di conseguenza e consente di tracciare una linea di intervento e di azione” stabile nel tempo. Si tratta ovviamente di una domanda essenzialmente politica, che merita una decisione prima di tutto politica, a cui far seguire soluzioni “tecniche”.

Vediamo alcune possibili risposte.

Un medio hub di successo serve all’economia nazionale e, soprattutto, del nord Italia e dell’area di Milano (argomento caro a molti ed alla stampa).

Vero solo in parte. Due esperienze analoghe consentono di smontare in parte questo “mito”. Zurigo e Bruxelles si sono trovate, dall’oggi al domani, di fatto senza una compagnia aerea in grado di hubbare sull’aeroporto di riferimento, con forte riduzione dei collegamenti di lungo raggio e della rete feeder; entrambe le aree generano una rilevante quota di point-to-point business. Mi sentirei di dire che sono aree, se non simili, almeno paragonabili a Milano. Nel caso di Zurigo vi è stata una ripresa recente (Swiss), nel caso di Bruxelles invece ancora no (è forse solo ipotizzabile in futuro). Ora, in seguito ai fallimenti Swissair e Sabena, non si registrano rallentamenti dell’economia, ma i trend sono analoghi a quelli registrati in aree similari.
Inoltre, l’area italiana (il Veneto) che ha avuto la maggiore crescita economica negli ultimi anni (seppure in settori del tutto differenti e con presupposti di lungo periodo differenti da quelli proprio dell’area lombarda/milanese, tali da rendere il paragone valido solo in parte) è al margine del sistema del trasporto aereo italiano ed europeo, non avendo al suo interno un hub, con collegamenti diretti ad elevata frequenza solo con alcuni hub europei oppure garantiti da compagnie no frills.

Un medio hub di successo è necessario per la sopravvivenza di Alitalia.

Probabilmente vero. L’argomento è tuttavia molto più sensato se ribaltato: non mi sentirei di affermare che debba essere l’hub/aeroporto a consentire ad una compagnia di sopravvivere (di fare profitti) quanto, semmai, il contrario. Ovvero dovrebbe essere la strategia aziendale di Alitalia a far rendere preferibile Malpensa rispetto ad altri aeroporti, ovvero da un lato Linate per la domanda point-to-point generata dall’area di Milano e dall’altro i (grandi) hub europei per la domanda generata dal nord Italia o semplicemente in transito tra due stati esteri, creando i presupposti perché Malpensa possa essere un (medio) hub. In altri termini, l’hub emerge come conseguenza delle scelte operate da una compagnia aerea e non come scatola da riempire (perché da qualcuno voluta) “forzando” le scelte di una o più compagnie aeree.
Non mi sembra, al momento, che ci siano le condizioni perché questo possa avvenire, sia dal punto di vista politico (vincolo che sembra inamovibile anche nel medio periodo) che dal punto di vista aziendale di Alitalia (le cui decisioni, ciclicamente, sono in parte ancora funzione della interferenza della sfera politica).

Un medio hub di successo è necessario per offrire servizi migliori e più convenienti per i consumatori.

Argomento probabilmente falso. Oggi il sistema del trasporto aereo è in larga parte liberalizzato; le tutele restano, di fatto, per le relazioni extra Unione Europea (con alcune eccezioni) e sulla assegnazione degli slot in alcuni aeroporti (nel caso di Milano, la mancata liberalizzazione della assegnazione degli slot ha conseguenze rilevanti dato il vincolo – normativo – presente su Linate). Gli utenti del trasporto aereo possono (quasi sempre) scegliere tra più prodotti, secondo due logiche principali. La prima, prodotti di fatto equivalenti offerti dalle compagnie “tradizionali” con scalo in hub europei (equivalenti, di fatto, in terni di frequenze, servizi, confort, fedelizzazione); la seconda, prodotti fortemente differenziati nella qualità e nel prezzo (offerta “tradizionale” contro offerta “no frills”). Il sistema aeroportuale milanese sembra in gradi di offrire tutti i prodotti, sui tre scali (Bergamo è, al momento, solo in parte penalizzato rispetto a Malpensa in termini di raggiungibilità almeno stradale, ma è preferibile in termini di tempo speso nel terminal).
Si può affermare che gli utenti business siano interessati alla qualità del servizio ed alla minimizzazione dei tempi di viaggio (anche e soprattutto in termini di attesa del primo volo utile al termine di un impegno e di riduzione dei perditempo in caso di mancata coincidenza): in sintesi, sono interessati soprattutto alla disponibilità di frequenze elevate, cosa che un medio hub difficilmente può offrire (escluse poche e selezionate relazioni, con forte domanda point-to-point a supportare l’offerta), piuttosto che alla effettiva disponibilità di voli diretti.
Si può anche affermare che i viaggiatori “per diporto”, per turismo ed etnici siano interessati alla minimizzazione del prezzo del biglietto, senza interesse particolare per il tempo di viaggio o la “qualità” complessiva del prodotto (altrimenti non si spiegherebbe il successo del fenomeno no frills). La dinamica (al ribasso) dei prezzi nel trasporto aereo (e quindi anche nel sistema aeroportuale milanese) è funzione della presenza di compagnie no frills piuttosto che della presenza di un aeroporto forte/hub di successo.
Di conseguenza, è più realistico ritenere che un medio hub di successo, se ottenuto con limitazioni al traffico (o chiusura) dell’aeroporto di Linate potrebbe portare ad un incremento delle tariffe medie, con danno per i consumatori (volutamente senza considerare il costo di accesso all’aeroporto, argomento non valido in generale per tutti gli utenti), rafforzando, di fatto, la posizione dell’operatore dominante sull’hub.



PS ho scritto questo intervento "di getto" sull'onda della lettura dell'intervneto di Marcogiov, senza una rilettura critica, ma volevo essere "sul pezzo"; mi riservo, se necesario, di apportare eventuali modifiche ad una rilettura più meditata di quanto ho scritto tra qualche ora
 
e per rispondere alla domanda del titolo, Malpensa ora come ora si nutre di charter intercontinentali per i quali davvero la gente si muove anche col treno da Torino come da Trieste
 
Citazione:Messaggio inserito da almetano

e per rispondere alla domanda del titolo, Malpensa ora come ora si nutre di charter intercontinentali per i quali davvero la gente si muove anche col treno da Torino come da Trieste

Ah beh questo è poco ma è sicuro, la stessa cosa succede in Germania in Spagna, in Inghilterra e in Francia...
 
@chef - risposta altrettanto di getto

Francamente la tirata sul danno ai consumatori se si chiude Linate mi sembra tirata per i capelli.
L' esperienza europea recente di nuovi aeroporti comprende:
  • Milano Malpensa
  • Monaco
  • Oslo
  • Atene
  • Berlino BBI
I quattro finora aperti sono tutti collocati molto più lontano dalla città rispetto ai vecchi, tre su quattro vanno bene, di tre su quattro i consumatori non si lamentano, in tre casi su quattro sì è chiuso l' aeroporto vecchio.

Indovina qual' è il quarto [8D]

Il quinto, Berlino BBI, pure seguirà l' esempio dei tre su quattro sopra citati. Sicuramente perché ha visto che cosa succede nel quarto.

Sui consumatori, non te la prendere, mi viene da ridere. Prima che aprisse Malpensa 2000, l' apt consumer-unfriendly, a Milano esisteva in pratica solo Linate, nessuno si voleva schiodare da lì, vi si potevano servire e male solo 14 milioni di pax annui, l' offerta era razionata, i prezzi alti con crowding out dei passeggeri meno disposti a spendere, turisti e "etnici" e scarse frequenze per i businessmen. Malpensa e il trasferimento forzato hanno permesso di creare slot in abbondanza, abbassare i prezzi, incrmentare le frequenze, permettere ai siciliani di non risalire la penisola in treno, hanno portato a Milano turisti che dieci anni fa non esistevano. Vengono per fare acquisti? Meglio ancora.

Non puoi paragonare Zurigo e Bruxelles a Milano. Appartengono a due Paesi molto piccoli, comunque gli Svizzeri hanno badato bene che Swiss collegasse le destinazioni più importanti per UBS, Nestlé e Aventis, perché non avevano nessuna voglia di vederle traslocare. Bruxelles è una città legata soprattutto alla burocrazia locale, della UE e della NATO. Non ha concorrenti in quei business.

In tutta il mondo l' hub principale o unico di un Paese coincide con la sede della Borsa e del mercato finanziario, senza eccezione alcuna. In Svizzera è a Zurigo e non a Berna, in Germania è a Francoforte e non a Berlino, in Australia è a Sydney, in Canada a Toronto, in Brasile a San Paolo. Pure nell' immensa Cina conta molto Shanghai. Chissà perché...

Milano è pure una delle capitali mondiali della moda, un business tanto ricco quanto sofisticato e intollerante di cose come l' assenza di voli intercontinentali. Le aziende che contano in Italia hanno sede a Milano o nei dintorni. Possiamo favorire il consumatore pezzente che vuole andare in aeroporto velocemente pagando poco il taxi, basta non lamentarsi che l' Italia è l' ultima sul treno della globalizzazione e nella crescita economica.

In Veneto, permettimi di dirlo, ci sono stati e ci sono molti stupidi, parlo di chi non vuole la seconda pista a Tessera perché c' è già quell' aborto di Treviso, incuneato fra stabilimenti e villette. L' hub del Veneto, ti sbagli, esiste e si chiama Monaco. Solo che i soldi li fanno i Tedeschi.

Su Alitalia ti ricordo che le tre condizioni necessarie per il successo di un negozio sono location, location, location. Negli aeroporti è lo stesso. Con l' aeroporto più scassato di Londra fai soldi, così come con il monolocale più fetido di Manhattan. Gli aeroporti nel posto sbagliato devono pagare Ryanair per sentire un rumore diverso dal cinguettio dei passeri.

Alitalia non sa sfruttare i mercati di Milano e Roma, per non parlare di Venezia o Bologna, perché è un' azienda sovietica di cui incompetenza, arroganza, menefreghismo, corruzione e rapporti contro natura con la politica sono la Corporate Identity. Merita di morire, se non fosse che il funerale ci costerà caro e ci costerà pure da morta, come ci costa da viva.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov


è un' azienda sovietica di cui incompetenza, arroganza, menefreghismo, corruzione e rapporti contro natura con la politica sono la Corporate Identity. Merita di morire, se non fosse che il funerale ci costerà caro e ci costerà pure da morta, come ci costa da viva.


ripeto, se Linate ha ancora la coda per gli slot, British con i 757 e Lufthansa che passa a 4 giornalieri in sordina, non credo proprio sia colpa dell'incompetenza, arroganza, menefreghismo, corruzione e altro di cui parli riferendoti ad AZ

il thread credo sia su Malpensa e Nord Italia e non su AZ
 
Da anni mi chiedo e chiedo che cosa stia facendo Alitalia per risolvere il problema Linate.
Ha comprato Gandalf e Volare, oh, oh!

Ha un piano, una richiesta, un' idea per una soluzione che possa essere accettabile anche alla maggior parte dei concorrenti e alla UE?
Nossignori e nemmeno gli altri grandi strateghi che sono ai vertici della SEA, tutti convinti che al posto di Alitalia arriverà Alinord. Sì, con le renne di Babbo Natale.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Da anni mi chiedo e chiedo che cosa stia facendo Alitalia per risolvere il problema Linate.
Ha comprato Gandalf e Volare, oh, oh!

non conosco la questione Gandalf se non nei vari riferimenti a McKinsey e comunque credo sia stata di valore irrisorio

l'affaire Volare, la cui sorte è tutt'altro che nota, invece gode proprio della connotazione politica dalla quale Az si deve spogliare, e non credo che sia partita dalla Magliana
 
se insisto non è per rovinarti la domenica pomeriggio, ma perché non accetto che il rappresentante legale di SEA pretenda ancora che AZ investa su Malpensa dopo il sostanziale immobilismo della sua di strategia nei confronti di az, dopo la mancata privatizzazione della sua azienda che qualche esame di coscienza dovrebbe averglielo fatto sorgere, e soprattutto dopo la sorpresa Easyjet che ha riservato ad Alitalia e che è ancora agli inizi

botte piena, moglie ubriaca, proprio tutto senza pudore
 
Beh, non mi sembra di essere così tenero con Mr. Bencini. Quanto all' accordo easyJet, gli riconosco una certa furbizia. I pigri non vanno oltre le statistiche sui pax e lui ha trovato il modo di farle crescere senza fatica, così ora se ne può vantare. Ha lesinato soldi nell'aeroporto per anni, solo da poco si vede qualche lavoro e MXP non cresce per le migliorie fatte, ma per il "riciclaggio" del T2. Penso che easyJet abbia tutto il diritto di andare dove vuole, certo però non prendendo soldi da SEA invece che pagare, come si dice in giro.

Se SEA e Alitalia non si sono parlate per anni è colpa di entrambe.



Se SEA volesse veramente potenziare Malpensa come aeroporto intercontinentale dovrebbe:
  • lamentarsi pubblicamente tutti i giorni finché non verrà risolto il problema dei bilaterali
  • capire che Linate è una zavorra
  • far pagare poco chi aggiunge voli intercontinentali, anziché easyJet
  • sovvenzionare i feed dal nord Italia che non hanno ptp, esattamente come gli scali sfixati sovvenzionano i voli FR
  • offrire servizi di ottima qualità
  • essere efficiente, così da poterli far pagare poco
  • cercarsi un alleato con know-how che magari si porti dietro il vettore di riferimento, penso a BAA+BA
  • vendere o regalare la Handling, senza spenderci un euro di più
  • quotarsi in Borsa per essere più stimolata a modernizzarsi
 
Purtroppo credo che ormai non ci siano molte speranze. Nessuno vuole fare nulla in italia.
La soluzione per AZ è stata quella di lasciar andare tutto avanti così come è, tempo 6 mesi un anno e fallirà per la gioia di tutti.
I collegamenti di terra arriveranno talmente tardi da essere obsoleti, la SEA gestisce i suoi aeropori come se fossero dei parcheggi: lo scopo è quello di riempirli, quello che si trova si trova.
Con la AV e il crollo del milano roma il poco business traslocherà a LIn e con la dipartita di AZ si avrà l'azzeramento del lungo raggio. MXP a 14ml a LIN a 12, calcolando una crescita fisiologica del 5% MXP saturerà non prima del 2020.
Tutti saranno contenti di partire da linate o di spendere due lire con U2, alla fine a nessuno frega di partire per il lungo raggio da MXP. L'esperienza di anni e anni ha insegnato al Milanese che per il lungo raggio si parte dall'estero.
La SEA è contenta che non deve investire una lira per i prossima 15 anni, gli ambientalisti tutti felici che non si farà nulla nella brughiera per secoli.
Tanto i collegamenti di terra di seconda urgenza saranno completati con 8 anni di ritardo, quelli successivi sono già stati cancellati.
Alla fine questa è la soluzione che piace a tutti, far nascere un HUB forte necessita una volontà politica troppo forte e troppi soldi che non si hanno o si preferisce spendere in rami secchi e clientelari.
 
LH si è assicurata in questi anni, grazie alla partnership con EN, la fetta più grande di chi vola long haul da Verona. E' raro sentire qualcuno che è andato a Milano via terra per magari prendere un intercontinentale diretto da MXP. Praticamente nessuno usa AZ via FCO. Invece tantissima gente parte con LH via MUC o FRA, per raggiungere veramente tutto il mondo grazie anche ai codeshares Star Alliance, ed il servizio ha ormai meccanismi rodati e si è ben radicato nell'area di Verona.
Data la situazione, per il momento AZ da Verona come compagnia di bandiera conta veramente poco, nessuno ne sentirebbe la mancanza se dovesse fallire e cancellare quindi anche i voli per FCO, visto anche che fino a poco fa non c'erano neanche quelli e VRN se l'è sempre cavata bene.
Piacerebbe anche a me una compagnia di bandiera con gli attributi e con un vero hub su cui fare riferimento, ma stando così le cose, meno male che c'è EN/LH!
 
Citazione:Messaggio inserito da goVRN

LH si è assicurata in questi anni, grazie alla partnership con EN, la fetta più grande di chi vola long haul da Verona. E' raro sentire qualcuno che è andato a Milano via terra per magari prendere un intercontinentale diretto da MXP. Praticamente nessuno usa AZ via FCO. Invece tantissima gente parte con LH via MUC o FRA, per raggiungere veramente tutto il mondo grazie anche ai codeshares Star Alliance, ed il servizio ha ormai meccanismi rodati e si è ben radicato nell'area di Verona.
Data la situazione, per il momento AZ da Verona come compagnia di bandiera conta veramente poco, nessuno ne sentirebbe la mancanza se dovesse fallire e cancellare quindi anche i voli per FCO, visto anche che fino a poco fa non c'erano neanche quelli e VRN se l'è sempre cavata bene.
Piacerebbe anche a me una compagnia di bandiera con gli attributi e con un vero hub su cui fare riferimento, ma stando così le cose, meno male che c'è EN/LH!

è brutto da dirsi ma hai perfettamente ragione.
e per fortuna che c'è EN-LH, magari presto arriverà pure da noi
 
@ goVRN: allora 5 voli al giorno che ci stanno a fare? Sicuramente nessuno fa VRN-FCO-Germania (ad esempio), ma FCO risulta comodo per il Sud Italia ed il Mediterraneo.