CargoItalia sospende le operazioni, compagnia in liquidazione


Avevamo Intesa S.Paolo non unicredit e...sì ce l'abbiamo uno a montecitorio, Passera, ma purtroppo è l'ex capo dei nostri killer!! in poche parole siamo fottuti
 
in più in un momento dove i conti avevano invertito la tendenza.

i conti 2011 erano in peggioramento rispetto al 2010 e non si intravedeva nessun margine di possibile miglioramento per il 2012. Purtroppo l'Mdd-11F ex combi è mortale in un mercato dai margini bassi. Anche sul network tanti errori.
 
credimi non era così ma ormai poco importa

conosco bene uno dei digirenti di uno dei fondi soci in Alis, purtroppo la situazione è quella da me riportata. A mio avviso un cambio di flotta e management, oltre a salvare l'azienda nell'immediato, avrebbe portato degli interessanti risultati nel medio termine, dato che l'export Italiano è destinato a crescere.
 
il management vero (parte volo esclusa) qua non c'è proprio mai stato, solo qualcuno pieno di presunzione che pensava di avere la conoscenza totale del mondo ell'aviazione, ma fra il personale, sia di volo che di terra c'erano e ci sono delle eccellenze e mi sento davvero onorato di aver lavorato con loro.
 
i dati del cargo sono peggiorativi in tutto il puianeta e sono un bell'indicatore dell'economia reale , anche se lontani per fortuna dal botto del 2008.
certo che l'aviazione civile italiana sta implodendo giorno per giorno:
rimane AZ , le cui perdite le vedremo tra qualche settimana,
Lh italia se n'e' andata , per fortuna rimane EN anche se ormai lufthansa
meridianaflyairitali, di tre GG deve farne una....
blue panorama e' in vendita, che visto il momento non pare una bella cosa,
windjet....mah , l'unica rimane Neos, per ora intoccata probabilmente esempio di gestione oculata e professionale, senza togliere nulla ad altri...almeno vista da fuori...
il resto e' una lista di botti cominciati a meta' degli anni 2000 e finiti con questa pessima notizia....
e' chiaro che dati i livelli di yield, ed il petrolio a100usd/bbl la situazione ormai e' sostenibile solo per i sovvenzionati cioe' major e low cost...ed infatti...
 
Questo è assolutamente vero, i margini del cargo sono quasi inesistenti. Su alcune direttrici le tariffe sono arrivate sotto i 60c al kg. Non consentendo di pagare neanche il solo carburante. Nel frattempo i cinesi la fanno da padrone e gli è stato dato accesso incondizionato a mxp dove portano via la merce a tariffe assurde rendendo impossibile la concorrenza. Ricordo che prima di cargoitalia ci aveva provato alitalia poi lufthansa cargo e la vecchia cargoitalia. Rimane cargolux italia ma sembra più un marchio che una vera compagnia facendo gran parte dei voli via lussemburgo come quando la scritta italia non c era
 
Un in bocca al lupo a tutti coloro che indubbiamente speravano doi passare un Natale sereno e invece vivranno un periodo di pensieri.. Auguri a tutti in modo sincero...
 
LA DELUSIONE E LA RABBIA DI TUTTI NOI CHE ABBIAMO VISTO SFUMARE PER LA SECONDA VOLTA UN PROGETTO E UN POSTO DI LAVORO IN CUI CREDEVAMO E' TANTA CREDETEMI, AL DI LA' DEL FATTO DI DOVER CERCARE UN ALTRO POSTO DI LAVORO. PERSONALMENTE HO LAVAROTO A MXP DAL 1998 IN VARI CAMPI OLTRE CHE IN COMPAGNIE AEREE ANCHE IN RAMPA... E PROPRIO NON MI VA GIU' CHE A CASA NOSTRA NON SI RIESCA A PORTARE AVANTI UNA COMPAGNIA COME SI DEVE E SOPRATUTTO NEL CARGO... MA POSSIBILE CHE DEVONO VENIRE ALTRI VETTORI ESTERI???
 
LA DELUSIONE E LA RABBIA DI TUTTI NOI CHE ABBIAMO VISTO SFUMARE PER LA SECONDA VOLTA UN PROGETTO E UN POSTO DI LAVORO IN CUI CREDEVAMO E' TANTA CREDETEMI, AL DI LA' DEL FATTO DI DOVER CERCARE UN ALTRO POSTO DI LAVORO. PERSONALMENTE HO LAVAROTO A MXP DAL 1998 IN VARI CAMPI OLTRE CHE IN COMPAGNIE AEREE ANCHE IN RAMPA... E PROPRIO NON MI VA GIU' CHE A CASA NOSTRA NON SI RIESCA A PORTARE AVANTI UNA COMPAGNIA COME SI DEVE E SOPRATUTTO NEL CARGO... MA POSSIBILE CHE DEVONO VENIRE ALTRI VETTORI ESTERI???

Hai la mia più sincera solidarietà in merito ed auguro a te ed ai tuoi colleghi un pronto recupero e soddisfazioni.
 
Limitandosi ad analizzare gli errori strategici, purtroppo già dalla ripartenza a giugno 2009 era evidente il destino del vettore, che non poteva essere altro che un flop. Infatti così è stato.

Contrariamente a quanto scritto nel comunicato stampa, lo start-up è stato nel periodo migliore. Infatti proprio dalla summer 2009 è iniziato il recupero dei volumi e yield crollati tra settembre 2008 e maggio 2009. Pertanto il vettore non aveva in pancia i mesi di forte crisi e soprattutto aveva di fronte a se la winter più gloriosa di sempre, infatti i rates tra Asia ed Europa tra ottobre 2009 e maggio 2010 sono volati a livelli incredibili, con merce che attendeva a HKG o PVG anche 10 giorni prima di trovare un posto, anche via medio-oriente e sud-est asiatico, verso l'Europa.

E in quel periodo sulla MXP-PVG non c'era tutto l'affollamento di oggi.

Ma dei grandi strateghi hanno utilizzato le 2 macchine per fare 3 MXP-DXB-HKG (ottima scelta) e l'altra un assurdo MXP-JFK con ritorno via Toronto. Si proprio Toronto, mercato quasi inesistente. E nel frattempo si sono persi i fasti del picco su PVG, dove oltre agli alti guadagni, hanno perso la possibilità che ha chi arriva prima, ossia di prendersi quote di mercato e crearsi uno zoccolo duro di clientela.

Poi via a Chicago e Atlanta, mentre la Corea Del Sud, principale produttore high tech di alta gamma, restava sguarnita al punto che Asiana è potuta entrare con una deroga al bilaterale. Del resto se c'è domanda e nessun operatore Italiano è presente o intende operare, è giusto dare le deroghe.

Ergo il mercato si conquista sul campo con scelte intelligenti e sensate, non nei tribunali con inutili ricorsi.
 
Davis speriamo che qualcuno si svegli e si riesca a ripartire! Non ce lo meritiamo di finire così!
Buone feste a tutti!
AG
 
Ultima modifica da un moderatore:
Cargoitalia: "Per noi è stato un fulmine a ciel sereno"

Cosa è successo a Cargoitalia? L'azienda sembrava in ripresa e secondo i dipendenti c'erano contratti di peso già firmati, ma le banche non vogliono metterci 18 milioni di euro necessari

Cosa è successo a Cargoitalia? La notizia dell'improvvisa liquidazione della compagnia aerea cargo operante a Malpensa ha sorpreso un po' tutti, dai sindacati fino ai lavoratori, che davvero non si aspettavano una fine del genere (foto Planespotters.net). Che la compagnia di proprietà dell'imprenditore Alcide Leali e di Banca Intesa non fosse in acque proprio tranquille, si sapeva: l'azienda stessa ha indicato nella concorrenza delle compagnie sbarcate di recente a Malpensa uno dei fattori di debolezza emersi. «Ma negli ultimi mesi la compagnia stava andando bene, la situazione stava migliorando» ci spiega un pilota, uno dei 40 di base a Malpensa. «Chiudiamo con contratti per 20 milioni di euro firmati: non mi era mai capitata una situazione di questo genere» dice un dirigente del settore operativo e commerciale. Fino alla settimana scorsa il traffico era ancora fiorente, si volava verso le Americhe, verso l'Africa, anche per conto di Lufthansa. Solo un mese fa si era introdotto anche un nuovo modello di business. eppure, nonostante le commesse aperte, una parte dei soci della compagnia hanno deciso di non investire e ha preferito andare verso la liquidazione.

«Non mi era mai capitata una cosa così». Nelle compagnie aeree una parte del personale è passato per altre crisi aziendali, ha cambiato compagnia anche più volte dopo fallimenti e acquisizioni (foto md80.it). Eppure tra i cento dipendenti di base in via del Gregge, a Lonate Pozzolo, non si erano colti segnali di difficoltà: «Mai avuto preoccupazioni - dice ancora uno dei piloti - non abbiamo avuto nessuna mancanza. Di solito invece ci sono dei segnali. Io avevo esperienze precedenti, ad esempio con Volare: abbiamo avuto mesi di difficoltà che si vedevano, gli stipendi che non arrivavano, le camere in albergo che non erano pagate». Film visti anche con la vecchia gestione Livingston, tanto per citare un caso recente. Ma qui no: «Non ci sono mai stati problemi». Ritirata strategica? Può essere, visto che la fetta del mercato cargo su Malpensa va divisa con sempre nuovi competitor: le compagnie dell'Estremo Oriente, sbarcate in brughiera grazie alla legislazione favorevole, hanno abbassato le tariffe, al punto che in passato Cargoitalia ha lavorato quasi in perdita sul mercayo asiatico, pur di mantenere la posizione. Su altri mercati le cose andavano meglio. Ma la ricapitalizzazione, improvvisamente, deve essere diventata impossibile, le banche non hanno messo più soldi, nonostante si parlasse di 18 milioni di euro, certo una cifra non enorme se si parla di una compagnia aerea. E ora ci sono un centinaio di lavoratori preoccupati, oltre a quelli dell'indotto.

23/12/2011 - http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=221947
roberto.morandi@varesenews.it
 
qui si comincia a dire qualcosa di interessante del "mistero di cargoitalia"...

dei capitani coraggiosi,e della banca di governo..

http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=221947



Cargoitalia: "Per noi è stato un fulmine a ciel sereno"
Cosa è successo a Cargoitalia? L'azienda sembrava in ripresa e secondo i dipendenti c'erano contratti di peso già firmati, ma le banche non vogliono metterci 18 milioni di euro necessari



Cosa è successo a Cargoitalia? La notizia dell'improvvisa liquidazione della compagnia aerea cargo operante a Malpensa ha sorpreso un po' tutti, dai sindacati fino ai lavoratori, che davvero non si aspettavano una fine del genere (foto Planespotters.net). Che la compagnia di proprietà dell'imprenditore Alcide Leali e di Banca Intesa non fosse in acque proprio tranquille, si sapeva: l'azienda stessa ha indicato nella concorrenza delle compagnie sbarcate di recente a Malpensa uno dei fattori di debolezza emersi. «Ma negli ultimi mesi la compagnia stava andando bene, la situazione stava migliorando» ci spiega un pilota, uno dei 40 di base a Malpensa.* «Chiudiamo con contratti per 20 milioni di euro firmati: non mi era mai capitata una situazione di questo genere» dice un dirigente del settore operativo e commerciale. Fino alla settimana scorsa il traffico era ancora fiorente, si volava verso le Americhe, verso l'Africa, anche per conto di Lufthansa. Solo un mese fa si era introdotto anche un nuovo modello di business. eppure, nonostante le commesse aperte, una parte dei soci della compagnia hanno deciso di non investire e ha preferito andare verso la liquidazione.

«Non mi era mai capitata una cosa così». Nelle compagnie aeree una parte del personale è passato per altre crisi aziendali, ha cambiato compagnia anche più volte dopo fallimenti e acquisizioni (foto md80.it). Eppure tra i cento dipendenti di base in via del Gregge, a Lonate Pozzolo, non si erano colti segnali di difficoltà: «Mai avuto preoccupazioni - dice ancora uno dei piloti - non abbiamo avuto nessuna mancanza. Di solito invece ci sono dei segnali. Io avevo esperienze precedenti, ad esempio con Volare: abbiamo avuto mesi di difficoltà che si vedevano, gli stipendi che non arrivavano, le camere in albergo che non erano pagate». Film visti anche con la vecchia gestione Livingston, tanto per citare un caso recente. Ma qui no: «Non ci sono mai stati problemi». Ritirata strategica? Può essere, visto che la fetta del mercato cargo su Malpensa va divisa con sempre nuovi competitor: le compagnie dell'Estremo Oriente, sbarcate in brughiera grazie alla legislazione favorevole, hanno abbassato le tariffe, al punto che in passato Cargoitalia ha lavorato quasi in perdita sul mercayo asiatico, pur di mantenere la posizione. Su altri mercati le cose andavano meglio. Ma la ricapitalizzazione, improvvisamente, deve essere diventata impossibile, le banche non hanno messo più soldi, nonostante si parlasse di 18 milioni di euro, certo una cifra non enorme se si parla di una compagnia aerea. E ora ci sono un centinaio di lavoratori preoccupati, oltre a quelli dell'indotto.
23/12/2011
Roberto Morandiroberto.morandi@varesenews.it
 
2G chiude nel disinteresse totale sebbene la professionalità dimostrata dalle sue operazioni era notevole....
Purtroppo s'è realizzata la tempesta perfetta per una società:
mercato in crisi (tutti i vettori cargo stanno perdendo una barca di soldi, anche chi vola col 99% di load factor) e soci privati troppo piccoli per reggere allo sforzo;
relativamente pochi debiti (momento ideale per le banche: meglio chiudere ora che aumentare il rischio);
le merci non votano (pertanto disinteresse dei politici) e le destinazioni cargo non sono molto trendy....
personale giovane e non sindacalizzato (zero interesse dei sindacati interessati solo alle tessere).