COMUNICATO STAMPA
L’ANPAC (Associazione Nazionale Aviazione Civile) esprime seria preoccupazione per l’evolversi della trattativa che dovrà determinare il futuro di Alitalia.
Nella serata di ieri, durante un lungo confronto informale con l’ing. Sabelli in rappresentanza della CAI, è emersa una posizione di estrema chiusura da parte della società presieduta da Roberto Colaninno sui temi relativi al Piano Industriale predisposto da Banca Intesa con la collaborazione di Boston Consulting Group e Seabury.
L’ANPAC ha dimostrato, congiuntamente ai colleghi di Unione Piloti, un grande senso di responsabilità nell’affrontare la trattativa senza pregiudiziali e con ampia disponibilità a fornire gli strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi richiesti di produttività, flessibilità e costo ma, pur constatando la possibilità concreta di procedere ad un accordo per la costituzione di un nuovo Contratto Collettivo di Lavoro per i Piloti dipendenti della futura Alitalia, si è trovata di fronte ad un muro insormontabile sul fronte del dimensionamento industriale della nuova compagnia di bandiera.
La non disponibilità della CAI ad incrementare il numero degli aeromobili, necessari peraltro a garantire la difesa di importanti quote di mercato altrimenti destinate a diventare patrimonio di compagnie straniere concorrenti, appare incomprensibile. Gli interessi generali del Paese e la mobilità dei cittadini dovrebbero essere obiettivi essenziali per imprenditori del calibro di Roberto Colaninno o per importanti uomini d’affari come Corrado Passera e non possono essere sacrificati per garantire al pool di investitori una manciata di punti percentuali in più di ritorno sull’investimento.
Il numero totale degli esuberi previsti dalla CAI, pari ad oltre 3.200 unità di cui 1.000 piloti, risulta enormemente superiore a quanto già previsto nel piano proposto da Air France e questo desta stupore anche alla luce delle dichiarazioni autorevoli del Governo che nel recente passato ha sempre affermato che la cordata degli imprenditori italiani avrebbe sviluppato un piano industriale con un numero di esuberi minore rispetto alla proposta francese.
L’ANPAC, confermando di non avere mai abbandonato il tavolo della trattativa, è in attesa di notizie sulla prosecuzione del confronto da parte del Ministero del Lavoro.
Roma, 12 settembre 2008