La notizia viene ripresa ed argomentata in maniera più estesa da AvioNews:
ROMA - Secondo il senatore a vita Francesco Cossiga, ai tempi dell'accaduto presidente della Repubblica, l'aereo DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia, marche I-TIGI, che precipitò nella notte del 27 giugno 1980 nelle acque vicine all'isola siciliana di Ustica con 81 persone a bordo - tutte decedute - fu abbattuto da un aereo della marina militare francese, probabilmente decollato da una portaerei che stazionava nell'area.
La notizia non è nuova perché già pochi giorni dopo la strage di Ustica un giornale inglese, l'"Evening Standard", uscì con la medesima dichiarazione, secondo la quale a colpire il DC-9 fu un missile lanciato dalle portaerei francesi Foch e Clemenceau che stavano facendo esercitazioni con un aereo bersaglio.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Cossiga a "Sky Tg24", ci sarebbe stato invece un vero e proprio attacco, non specificamente contro l'innocente aereo civile italiano, ma contro un aereo militare libico che in quel momento passava nella zona e avrebbe trasportato a bordo nientemeno che il leader Muhammar Gheddafi.
In altre parole, il velivolo italiano si sarebbe trovato del tutto per caso coinvolto in un combattimento aereo.
E' stato molto impropriamente definito "a risonanza" il missile che avrebbe colpito il DC-9 di Itavia, volendo probabilmente indicare che il missile stesso era dotato di spoletta radar a prossimità. Di solito però i missili aria-aria (cioè lanciati da un aereo contro un altro aereo) di questo tipo, dotati di guida radar semiattiva come nel caso del missile francese R-530 prodotto dalla Matra BAe Dynamics, utilizzano una testata a frammentazione che contiene 30 kg. di alto esplosivo, per cui la potenza dell'esplosione, pur avvenendo a qualche metro dall'aereo (il missile raggiunge l'aereo attaccato ed esplode, per l'appunto, in prossimità di esso), lo avrebbe distrutto in gran parte mentre era ancora in volo, cosa che sembra non essere accaduta.
Fra le altre cose, se si fosse trattato di un missile superficie-aria, lanciato da una nave, avrebbe intercettato il DC-9 provenendo dal basso e non inseguendolo come sembra sia accaduto in realtà, e fra le altre cose, questi missili sono ancora più potenti, come carica esplosiva, per esempio il francese Masurca, prodotto da Dcn Ecan Ruelle, ha ben 98 kg di esplosivo nella testata, anche se esistono missili più piccoli come il vecchio Crotale e il più recente Aster.
E' più probabile che il missile che ha colpito il DC-9, qualora sia stato lanciato da un aereo, sia molto più piccolo e a guida infrarossa, come per esempio il Magic, sempre francese e sempre di Matra BAe Dynamics, che come tutti i missili IR segue la scia di calore emessa dai reattori di un aereo e praticamente si infila nell'ugello del motore, ivi esplodendo.
Un'altra ipotesi che è stata ventilata in questi ultimi anni è che il missile sia stato un AIM-9 Sidewinder, molto simile come potenza distruttiva a quella del francese Magic, missile prodotto in oltre 150.000 esemplari dalle case statunitensi Raytheon Systems e Lockheed Martin (divisione Loral Space) ed adottato dalla maggior parte delle nazioni del Patto Atlantico fra le quali l'Italia, che ne ha dotato, fra gli altri, i suoi F-104G da intercettazione, molti dei quali di stanza all'aeroporto militare di Rimini, aerei che proprio in quegli anni erano il braccio armato in cielo della difesa aerea nazionale.
Per la cronaca, come in una "Maledizione di Tutankhamon", molte delle persone che a vario titolo si trovarono coinvolte nella vicenda hanno fatto una brutta fine: chi suicida, chi in incidenti più o meno spettacolari, come se si fosse voluto far tacere dei testimoni scomodi, come certi controllori radar che erano in servizio quella notte.
Fonte: WAPA