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Josh_LIEE
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Truffa aggravata a danno dei passeggeri per l'odissea del volo Air One Milano-Cagliaridell'8 luglio 2004. Ora tre dirigenti
della compagnia aerea e un pilota olandese rischiano di essere condannati dal Tribunale di Milano. Ieri mattina il pm Marco Ghezzi ha chiesto dopo una dura requisitoria, la condanna degli imputati (fra cui Riccardo Toto, vicedirettore generale della compagnia e Nicola Ruccia, chief operating officer) a un anno e sei mesi di carcere. SECONDO LA PROCURA milanese, Air One sapeva già prima della partenza che il volo incriminato, decollato non alle 21.50 come da programma ma solo alle 23.55 per disguidi tecnici, si sarebbe concluso con la deviazione obbligata ad Alghero. A quell'ora l'aeroporto di Elmas era chiuso. Dunque, ha sostenuto Ghezzi, il cambio di rotta che il comandante aveva comunicato ai 140 passeggeri a bordo soltanto ametà della tratta verso Cagliari, era ampiamente previsto ed era stato taciuto dolosamente da Air One ai viaggiatori.
I quali, dopo la beffa, subirono pure il danno di un viaggio massacrante in corriera, partito alle 2.30 dall'aeroporto di Alghero e giunto a Cagliari all'alba, perché Air One non avrebbe coperto le spese d'albergo: dunque molti passeggeri
decidevano il rientro in nottata con l'autobus. Alcuni dei reduci del pellegrinaggio fra cieli, aeroporti e corriere avevano deciso di querelare Air One per tutti i disagi patiti. Grave l'accusa contestata alla compagnia: truffa aggravata. Secondo il pm Marco Ghezzi che ha concluso la requisitoria chiedendo la condanna dei 4 imputati a un anno e mezzo di carcere, il presunto raggiro sarebbe consistito nella voluta intempestiva comunicazione ai passeggeri del cambio di rotta per la chiusura dello scalo cagliaritano, al fine di non pagare le spese di pernottamento forzato a Milano.
La compagnia ha sempre respinto tutti gli addebiti chiamando in causa la Sogaer e riconducendo a una mancata autorizzazione
la causa di tutto il disguido. La replica della società che gestisce l'aeroporto di Elmas è stata secca: Air One sapeva
dell'impossibilità dell'atterraggio. Il 2 maggio parola alle difese, poi la decisione.
Fonte: Il Sardegna
della compagnia aerea e un pilota olandese rischiano di essere condannati dal Tribunale di Milano. Ieri mattina il pm Marco Ghezzi ha chiesto dopo una dura requisitoria, la condanna degli imputati (fra cui Riccardo Toto, vicedirettore generale della compagnia e Nicola Ruccia, chief operating officer) a un anno e sei mesi di carcere. SECONDO LA PROCURA milanese, Air One sapeva già prima della partenza che il volo incriminato, decollato non alle 21.50 come da programma ma solo alle 23.55 per disguidi tecnici, si sarebbe concluso con la deviazione obbligata ad Alghero. A quell'ora l'aeroporto di Elmas era chiuso. Dunque, ha sostenuto Ghezzi, il cambio di rotta che il comandante aveva comunicato ai 140 passeggeri a bordo soltanto ametà della tratta verso Cagliari, era ampiamente previsto ed era stato taciuto dolosamente da Air One ai viaggiatori.
I quali, dopo la beffa, subirono pure il danno di un viaggio massacrante in corriera, partito alle 2.30 dall'aeroporto di Alghero e giunto a Cagliari all'alba, perché Air One non avrebbe coperto le spese d'albergo: dunque molti passeggeri
decidevano il rientro in nottata con l'autobus. Alcuni dei reduci del pellegrinaggio fra cieli, aeroporti e corriere avevano deciso di querelare Air One per tutti i disagi patiti. Grave l'accusa contestata alla compagnia: truffa aggravata. Secondo il pm Marco Ghezzi che ha concluso la requisitoria chiedendo la condanna dei 4 imputati a un anno e mezzo di carcere, il presunto raggiro sarebbe consistito nella voluta intempestiva comunicazione ai passeggeri del cambio di rotta per la chiusura dello scalo cagliaritano, al fine di non pagare le spese di pernottamento forzato a Milano.
La compagnia ha sempre respinto tutti gli addebiti chiamando in causa la Sogaer e riconducendo a una mancata autorizzazione
la causa di tutto il disguido. La replica della società che gestisce l'aeroporto di Elmas è stata secca: Air One sapeva
dell'impossibilità dell'atterraggio. Il 2 maggio parola alle difese, poi la decisione.
Fonte: Il Sardegna