Alitalia, la trattativa minuto per minuto


Stato
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Citazione:Messaggio inserito da CBM206
[Ma che dici mai?????
Prodi e i suoi tirapiedi mettono in piedi una porcata senza capo ne coda, tanto per far ridere ancora un po' il mondo intero, e la colpa sarebbe degli altri?????
Per non dire poi della stupidaggine che ricorre a messaggi alterni, "è solo campagna elettorale". Ve l'ha ancora detto nessuno che Berlusconi di voti ne ha da vendere? [:308][:308][:308]
..giusto per dare qualche spunto di riflessione a chi ha certezze tanto granitiche:
Silvio Berlusconi 17.2.2004 "Per fortuna di Alitalia c'è il signor Berlusconi che impiegherà il suo talento per risolvere problemi che altri non hanno saputo risolvere". Poco dopo nominò Cimoli. Come sia andata a finire lo sapete tutti (penso anche tu) meglio di me.
Questi sono i fatti. le tue solo pugnette (mentali)
 
Ragazzi non sfociamo nel politico perchè sappiamo tutti che i privilegi di casta, sindacati e mala gestione di certe anziende di stato sono ampiamente bipartisan. Conta quello che oggi si propone, poi si possono fare mille dietrologie sulla gestione prodiana delle privatizzazioni come pure delle mancate privatizzazioni dei governi Berlusconi... A me interessa cosa si vuole proporre oggi
 
a proposito di AP (però va OT)


perchè il sito flyairone.it (o com tanto è lo stesso) non si apre? mi esce la scrittca SERVER TOO BUSY....così tanta gente acquista biglietti AP? :D
 
Citazione:Messaggio inserito da reporter2

I-VALE ha perfettamente ragione. Dissento solo sull'accettabilità delle condizioni di AF, che sono veramente capestro. Ora non so se possa mai esistere una cordata italiana, certo che l'offerta francese (a leggerla bene: vi invito tutti a farlo) è davvero ai limiti dell'assurdo. A mio avviso inaccettabile.


guarda può essere vero quello che dici tu .
Io credo che se AF compra AZ poi può farne ciò che vuole , è suo diritto e fatico a pensare che il risultato sia peggio del passato .
Chi mette i soldi decide .


Citazione:Messaggio inserito da AJ
Ragazzi non sfociamo nel politico perchè sappiamo tutti che i privilegi di casta, sindacati e mala gestione di certe anziende di stato sono ampiamente bipartisan. Conta quello che oggi si propone, poi si possono fare mille dietrologie sulla gestione prodiana delle privatizzazioni come pure delle mancate privatizzazioni dei governi Berlusconi... A me interessa cosa si vuole proporre oggi

non mettiamola sul politico , anche se parlando di AZ si fa parecchio fatica , però bisogna distinguere un poco i ruoli .
Se un veditore fatica a piazzare una macchina scassata ,le colpe sono al 90% del proprietario precedente che la ha ridotta in quel modo riducendone il valore , non chi cerca di venderla .

Anche il vergognoso ricorso della SEA su cosa si basa ?
Su un contratto capestro firmato dalla precedente dirigenza AZ , quella targata forza italia e lega , che guarda caso però si è ben gurdata dal portarlo a compimento .
Quando Cimoli è stato allontanato con la sua dorata liquidazione Az perdeva 1,2mln al giorno e credo avesse già iniziato le pratiche per la dismissione di 2 767 .
Per riassumere non aveva comprato nuovi aerei, anzi vendendone ,nè ridisegnato proficuamente il network .
Anzi per chiudere il cerchio aveva firmato un simile contratto anche per lo sviluppo intercontinentale di FCO .

Quindi separiamo i ruoli .
Chi vende AZ
Chi ha ridotto così AZ

E tutto apparià più chiaro , al di là della politca
 
Vi butto li una fantainterpretazione.

1) Tempo fa si diceva che era gia stato stabilito che AZ se la sarebbe presa AF.

2) E se ora fosse gia' stato stabilito che si va al commissariamento, ma si deve fare qualcosa per ingannare il tempo fino ad allora?

Io aggiungerei "volesse il cielo!", e mi sembra che anche qualcun'altro in onda qui lo pensa.

Nell'ipotesi 2) si possono fare tutti gli interventi indispensabili al rilancio di AZ che legalmente, politicamente e tecnicamente prima erano impossibili (riduzioni e tagli draconiani, consolidamento di debiti e cause pendenti senza che siano considerati aiuti di stato)

Sulla 2) addirittura ho letto in giro (devo ritrovarlo era un articolo postato da qualche parte) che gli stessi sindacati la preferirebbero ad uno stillicidio di riduzioni e ristrutturazioni che mettano tutti contro tutti. E, aggiungo io come gia' detto, nulla impedisce allo stato italiano di coprire d'oro i lavoratori.

Ancora, a quel punto siamo tutti d'accordo che una AZ dopo la riduzione dei tumori che se la magnano e con i suoi diritti di traffico intatti sarebbe ESTREMAMENTE appetibile. E ci sarebbe di che fare una gara vera, potendo mettere dei paletti veri, nell'interesse dell'Italia tutta.

Guardiamoci nelle palle degli occhi.... senza attraversare la fase del commissariamento, come la si ristruttura AZ? Lasciando tutto il marcio in mani Italiane e il buono in mani Francesi? Naaaaa....

Sulla cordata Italiana tirata fuori adesso, anche io penso ma soprattutto spero che sia un bluffone di SB per far passare il tempo e per guadagnare voti sulla via dell'opzione 2), dopo la quale si, potranno esserci le vere offerte. Sulla distorsione della campagna elettorale preferirei non ci fosse, ma e'stato il destino beffardo e anche chi ha gestito finora l'operazione a far si che le concomitanze temporali fossero queste. Un po' gli sta bene...

Insomma, io sono d'accordo che si faccia il bluff.... se e' un bluff.

Forse e' sottinteso che la cordata Italiana interverrebbe alle stesse condizioni draconiane di AF, ma per me non basta ancora perche' quelle condizioni sono un'incredibile e lunghissima serie di cose illegali, impossibili e nocive....

Andare a comprarsi AZ cosi' com'e', invece, oltre ad essere una follia per chi compra, un offerta al buio, non risolverebbe i problemi della stessa AZ perche' invece di andare avanti per anni con lacrime e sangue (probabilmente senza risultato come negli ultimi 15 anni) e ci giocheremmo anche chi se la compra indebolendoci ulteriormente come nazione nel settore bancario, aereonautico, aereoportuale, connettivita' con il mondo e in tutti i settori della cordata......

Meglio una bella operazione di drastica chirugia sull'onda dei fatti, e via. Ripeto, i lavoratori li avvolgiamo nella bambagia a spese dello stato.

Riguardo agli accordi con la Francia. Se veramente ENEL ha potuto fare acquisti oltralpe in cambio di AZ......pazienza. Prima di tutto, cosi', tanto per cambiare, sarebbe una sensazione insolita essere noi a metterlo in quel posto ai galletti.
Poi, piu' seriamente, si riparleranno e rifaranno gli accordi. Anche perche' niente mi toglie dalla testa che i primi a cercare di foxxerci siano stati loro sparando fuori queste condizioni di offerta cosi' dure, che evidentemente non erano concordate e infatti hanno messo in enorme difficolta' i protagonisti e hanno fatto girare il vento.


Riguardo alla 1), e al fatto che ci sia stata una gara truccata, mi aspetto anch'io che partano gli avvisi di garanzia il giorno dopo le elezioni, anche se putroppo pure la magistratura non e' sopra le parti e a volte non persegue tutti i cattivi, vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Vicenda_SME che fatte le dovute differenze assomiglia tantissimo alla vicenda in corso ... anche molti protagonisti sono gli stessi. Anche quella volta a un certo punto una volta rese pubblico che si faceva un prezzo da regalo a un amico compratore designato, allora di compratori ne son saltati fuori altri che a quel prezzo piu' uno la avrebbero comprata....
 
..ribadisco..
si rischia Piazzale Clodio: tutte e due le opzioni si basano su una condizione inacettabile per l'UE.. il prestito ponte.
 
Citazione:Messaggio inserito da billypaul

Vedrete la minaccia del fallimento farà fare un passo indietro ai sindacati e accetteranno le richieste di AF

... e se i sindacati stanno con AF neanche il nuovo governo potrà mandare tutto a monte...
 
Dimenticate che l'offerta AF contiene un bel po' di condizioni insormontabili, che non sono ancora state assicurate piu' che altro perche' non e' possibile.

Secondo voi si potra' garantire ad AF prezzi di favore negli apt, non contrattati con le societa' aereoportuali ma imposti dallo stato per legge? I miei polpastrelli volevano rifiutarsi di scriverlo....

E secondo voi gli si potra' garantire che non si tocchi piu' un diritto di traffico, un bilaterale, la ristrutturazione di un apt che non gli faccia comodo?

E si potra' per legge stabilire che i loro debiti con terze parti non debbano piu' pagarli in caso di cause civili?

E i sindacati gli diranno di si?

E il prestito ponte potra' essere fatto? Perche' se non ci sono le 3 settimane aggiuntive per la due diligence con Toto o altri, come potra' AZ sopravvivere durante la lunga procedura?

E il nuovo governo dira' di si? Bisogna che vinca WV, perche' se no la vedo difficile.

E AF la vuole veramente? Tutte le condizioni a cui sopra sono fatte in modo tale che in futuro AF possa mandare a monte il tutto appena una delle condizioni di cui sopra non si verifica.

Il polverone di altro tipo sollevato in questi ultimi giorni non deve farci dimenticare che tutti questi punti non sono stati chiariti.
 
Citazione:Messaggio inserito da AJ

Citazione:Messaggio inserito da billypaul

Vedrete la minaccia del fallimento farà fare un passo indietro ai sindacati e accetteranno le richieste di AF

... e se i sindacati stanno con AF neanche il nuovo governo potrà mandare tutto a monte...

Su questo non metterei le mani sul fuoco, ci sono degli interessi dietro che noi non possiamo sapere...la politica è imprevedibile.
Però il buon senso farebbe pensare che sia come dici tu!
 
Secondo me AF la vuole perchè il mercato aeroportuale italiano come domanda può solo aumentare... Così spolpata, AZ potrà solo fare utili...
 
Citazione:Messaggio inserito da AJ

Secondo me AF la vuole perchè il mercato aeroportuale italiano come domanda può solo aumentare... Così spolpata, AZ potrà solo fare utili...

Beh questo è chiaro: meno dipendenti da pagare, meno aerei, meno spese.
Con una gestione oculata gli utili sono ovvi.

Non capisco però come possa tornare a dare fastidio alle altre grandi compagnie mondiali o nel piccolo ad AirOne che di struttura è 1/10 di quella AZ e che tra l'altro è in espansione. A maggior ragione se AZ verrà ridimensionata.
 
ECONOMIA E POLITICA
Alitalia, il salernitano Soglia
nella cordata Berlusconi

Tra i possibili alleati di Berlusconi nella cordata spunta il nome del salernitano Soglia, che è candidato alla Camera proprio con il Pdl

Il Gruppo turistico alberghiero Soglia si dice disponibile a dare il proprio contributo ad una eventuale aggregazione di operatori del settore per il salvataggio dell'Alitalia.
''Il Gruppo concorda con quanto in questi ultimi giorni ha detto Silvio Berlusconi sulla necessità di mantenere in Italia la proprietà del vettore aereo nazionale'', ha sottolineato l'amministratore delegato del Gruppo alberghiero, Roberto Onesti. Gerardo Soglia, capo del gruppo salernitano, è candidato alla Camera con il Pdl nel collegio Campania 2. Il gruppo vanta numerose società che operano nel settore turistico-alberghiero e nel settore immobiliare, con un fatturato complessivo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro all'anno. Dall'ottobre dello scorso anno il gruppo ha anche acquisito la proprietà del Pescara calcio.
Nella stessa nota l'amministratore delegato del Gruppo Soglia ha anche confermato la formalizzazione definitiva dell'acquisizione della storica Compagnia Italiana del Turismo (Cit) ed ha ribadito la ferma intenzione del gruppo Soglia alla creazione di un polo del turismo in Italia.

(21 marzo)
http://lacittadisalerno.repubblica....itano-Soglia-nella-cordata-Berlusconi/1436641
 
Alitalia: Rutelli «tentato» dalla via italiana
Il vicepremier spera in un sussulto dell'imprenditoria nazionale per salvare la compagnia

Ora che Berlusconi rilancia la sua vecchia idea, Rutelli non rivendica il copyright e confida in un «sussulto dell'imprenditoria nazionale» per Alitalia. Nel vice premier albergano sentimenti contrastanti: c'è il desiderio che «Az» resti italiana, e c'è la diffidenza verso il Cavaliere, il timore che la sua mossa sia solo una «manovra elettorale». «Ma se davvero è in grado di costituire una cordata in tempi brevi, lo faccia. Certo, quando gli sento chiedere un prestito ponte per l'operazione, quando gli sento dire che anche i suoi figli ne potrebbero far parte, mi domando se lui pensi che al governo ci sia gente con gli orecchini al naso». Rutelli non accenna al conflitto d'interessi, si limita a evocarlo. D'altronde non è ora di polemizzare, sebbene sostenga che «la crisi di Alitalia» sia diventata «irreversibile » con Berlusconi a Palazzo Chigi. Avrebbe tanti «rospi da sputare», «penso al modo in cui vennero dirottate molte rotte dall'hub naturale di Fiumicino su Malpensa, che era e resta senza infrastrutture ». «Penso agli imprenditori che mi dicevano di non voler mettere piede in quell'hub ». «Penso alla concorrenza creata proprio dagli altri scali lombardi...». Nessuno però può scagliare la prima pietra, e se si potesse capitalizzare un euro per ogni errore commesso da politici e manager, oggi Alitalia sarebbe in attivo. Invece è stretta tra l'offerta di Air France - che anche Rutelli considera «bassa» - e il rischio di fallimento. A meno che la terza via annunciata da Berlusconi non diventi realtà, «e sarei felicissimo se ci fosse un soprassalto di energie delle forze produttive, finanziarie e industriali italiane», giura Rutelli: «A suo tempo chiesi di investire su Alitalia. "Costituite una cordata - dissi a molti - oppure perderemo la compagnia". Tutti si negarono, non meno dei partner asiatici che pure il governo Prodi cercò con ostinazione. Chissà, oggi che il nodo va sciolto o tagliato, potrebbe esser maturato un sussulto di consapevolezza. Meglio tardi che mai. Sarebbero benvenuti». A patto però che «si tratti di un progetto industriale forte e abbia una partnership internazionale. Perché Alitalia non può ridursi a una compagnia regionale». Niente giochini, «nessuno pensi di far fallire la società. Se la cordata esiste, bene. Altrimenti c'è Air France», che il candidato sindaco di Roma definisce «il male minore ». Ma chi lo spiegherà ai sindacati, ostili al «ricatto» dei transalpini, e al «fronte del nord» che ha compattato addirittura Lega e Confindustria? Il vice premier ritiene che i sindacati «preferiranno trattare con Spinetta, piuttosto che veder saltare tutto per aria», e quanto a Malpensa «c'è ancora lo spazio perché si affermi come hub settentrionale e del traffico business ».

PRIORITA' IL «SISTEMA NAZIONALE» - La priorità è comunque «il sistema nazionale »: «Per un Paese con 60 milioni di abitanti, milioni di imprese, e un flusso turistico formidabile, serve una partnership che tuteli questi interessi e non li pieghi al servizio di un'altra strategia nazionale. In tal senso Air France dà garanzie». Certo, Rutelli ammette che «l'ultima offerta è stata ridimensionata», riconoscendo così il primo errore del governo, che concesse la trattativa in esclusiva ad Air France: «Quello è stato un limite. Sollevai il tema in Consiglio dei ministri, dissi che per le grandi cessioni c'era bisogno di tenere aperta la competizione». AirOne era il competitor, «invece Toto non ebbe nemmeno accesso alla due-diligence ». Rutelli tuttavia precisa che «l'offerta era comunque debole, sia sul piano finanziario, sia priva di un partner internazionale ». Ora la compagnia potrebbe rientrare in gioco, ma serve «chiarezza» per evitare che su una scelta delicatissima si innesti una speculazione elettorale. Epperò è stato il governo a fornire il formidabile assist a Berlusconi. Rutelli lo sa e lo dice: «Sul timing della trattativa e sulla sua gestione politica, è preferibile stendere un pietoso velo». In un solo colpo il governo si è trovato contro Confindustria, i sindacati e i due terzi del Parlamento. In un solo colpo ha procurato un grave danno alla «rimonta» di Walter Veltroni, che è furibondo con il premier e il ministro dell'Economia: «È vero che la partita su Alitalia è durissima - sospira Rutelli - ma l'idea di giocarla mentre è in corso la campagna elettorale, e senza costruire il consenso, è roba da masochisti. Questa non è la vendita di un centro commerciale. Che in aprile si sarebbe votato avrebbero dovuto saperlo anche i ministri che non si candidano alle elezioni». E Padoa Schioppa non poteva non sapere... Francesco Verderami
 
Citazione:Messaggio inserito da janmnastami

Alitalia: Rutelli «tentato» dalla via italiana
Il vicepremier spera in un sussulto dell'imprenditoria nazionale per salvare la compagnia

Ora che Berlusconi rilancia la sua vecchia idea, Rutelli non rivendica il copyright e confida in un «sussulto dell'imprenditoria nazionale» per Alitalia. Nel vice premier albergano sentimenti contrastanti: c'è il desiderio che «Az» resti italiana, e c'è la diffidenza verso il Cavaliere, il timore che la sua mossa sia solo una «manovra elettorale». «Ma se davvero è in grado di costituire una cordata in tempi brevi, lo faccia. Certo, quando gli sento chiedere un prestito ponte per l'operazione, quando gli sento dire che anche i suoi figli ne potrebbero far parte, mi domando se lui pensi che al governo ci sia gente con gli orecchini al naso». Rutelli non accenna al conflitto d'interessi, si limita a evocarlo. D'altronde non è ora di polemizzare, sebbene sostenga che «la crisi di Alitalia» sia diventata «irreversibile » con Berlusconi a Palazzo Chigi. Avrebbe tanti «rospi da sputare», «penso al modo in cui vennero dirottate molte rotte dall'hub naturale di Fiumicino su Malpensa, che era e resta senza infrastrutture ». «Penso agli imprenditori che mi dicevano di non voler mettere piede in quell'hub ». «Penso alla concorrenza creata proprio dagli altri scali lombardi...». Nessuno però può scagliare la prima pietra, e se si potesse capitalizzare un euro per ogni errore commesso da politici e manager, oggi Alitalia sarebbe in attivo. Invece è stretta tra l'offerta di Air France - che anche Rutelli considera «bassa» - e il rischio di fallimento. A meno che la terza via annunciata da Berlusconi non diventi realtà, «e sarei felicissimo se ci fosse un soprassalto di energie delle forze produttive, finanziarie e industriali italiane», giura Rutelli: «A suo tempo chiesi di investire su Alitalia. "Costituite una cordata - dissi a molti - oppure perderemo la compagnia". Tutti si negarono, non meno dei partner asiatici che pure il governo Prodi cercò con ostinazione. Chissà, oggi che il nodo va sciolto o tagliato, potrebbe esser maturato un sussulto di consapevolezza. Meglio tardi che mai. Sarebbero benvenuti». A patto però che «si tratti di un progetto industriale forte e abbia una partnership internazionale. Perché Alitalia non può ridursi a una compagnia regionale». Niente giochini, «nessuno pensi di far fallire la società. Se la cordata esiste, bene. Altrimenti c'è Air France», che il candidato sindaco di Roma definisce «il male minore ». Ma chi lo spiegherà ai sindacati, ostili al «ricatto» dei transalpini, e al «fronte del nord» che ha compattato addirittura Lega e Confindustria? Il vice premier ritiene che i sindacati «preferiranno trattare con Spinetta, piuttosto che veder saltare tutto per aria», e quanto a Malpensa «c'è ancora lo spazio perché si affermi come hub settentrionale e del traffico business ».

PRIORITA' IL «SISTEMA NAZIONALE» - La priorità è comunque «il sistema nazionale »: «Per un Paese con 60 milioni di abitanti, milioni di imprese, e un flusso turistico formidabile, serve una partnership che tuteli questi interessi e non li pieghi al servizio di un'altra strategia nazionale. In tal senso Air France dà garanzie». Certo, Rutelli ammette che «l'ultima offerta è stata ridimensionata», riconoscendo così il primo errore del governo, che concesse la trattativa in esclusiva ad Air France: «Quello è stato un limite. Sollevai il tema in Consiglio dei ministri, dissi che per le grandi cessioni c'era bisogno di tenere aperta la competizione». AirOne era il competitor, «invece Toto non ebbe nemmeno accesso alla due-diligence ». Rutelli tuttavia precisa che «l'offerta era comunque debole, sia sul piano finanziario, sia priva di un partner internazionale ». Ora la compagnia potrebbe rientrare in gioco, ma serve «chiarezza» per evitare che su una scelta delicatissima si innesti una speculazione elettorale. Epperò è stato il governo a fornire il formidabile assist a Berlusconi. Rutelli lo sa e lo dice: «Sul timing della trattativa e sulla sua gestione politica, è preferibile stendere un pietoso velo». In un solo colpo il governo si è trovato contro Confindustria, i sindacati e i due terzi del Parlamento. In un solo colpo ha procurato un grave danno alla «rimonta» di Walter Veltroni, che è furibondo con il premier e il ministro dell'Economia: «È vero che la partita su Alitalia è durissima - sospira Rutelli - ma l'idea di giocarla mentre è in corso la campagna elettorale, e senza costruire il consenso, è roba da masochisti. Questa non è la vendita di un centro commerciale. Che in aprile si sarebbe votato avrebbero dovuto saperlo anche i ministri che non si candidano alle elezioni». E Padoa Schioppa non poteva non sapere... Francesco Verderami

MIsera campagna elettorale pure questa
 
anche il Miro Radici Group, già proprietario del vettore Miniliner si legge oggi essere interesato partecipare alla cordata con una quota del 1%. Certo non è una grande partecipazione, ma è con piccoli mattoni che si costruisce una grande casa.
 
Tra l'altro sono tra quelli che hanno diritto di partecipare alla nuova gara per Volare... In presenza di AP non cambia molto, ma magari puo' essere significativo in qualche lontana e arcana casistica...
 
Al momento da entrambi gli schieramenti vedo solo proposte nebulose e dove diversi cani sciolti vano avanti con le loro "sparate" (esempio: Di Pietro da un lato, Galan dall'altro)
Veltroni propone
1) trattativa per ammorbidire l'impatto sociale della vendita
2) separare il caso MXP da AZ andando a rinegoziare i bilaterali per concedere ad altre compagnie di poter sfruttare lo scalo milanese.

Il suo avversario rilancia una cordata di imprenditori che (senza aver visto i conti) dovrebbero essere capaci di fare un'offerta migliore di AF.

Tra le due una mi sembra più realisticamente realizzabile dell'altra. Considerando però che entrambi sono schiacciati dai loro alleati (Veltroni dovrebbe sconfessare Prodi e TPS ed il suo avversario far star buona la Lega)e conoscendo il mondo sindacale e politico continuo a credere che l'unica via di uscita è avere il coraggio di lasciar fallire (commissariare) AZ.
 
Stato
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