ROMA - Il piano per Alitalia "è confermato", ora spetta ai sindacati fare "le loro osservazioni". Lo ha ribadito Jean-Cyril Spinetta durante l'incontro con le sigle sindacali per Alitalia iniziato nel primo pomeriggio a Roma. Poco dopo, la Uil ha lasciato il tavolo.
"Non c'è un contesto politico sereno che possa dare garanzie", ha detto il segretario generale della Uiltrasporti Giuseppe Caronia. In particolare, la decisione della Uilts sarebbe da ricondurre alle condizioni poste da Spinetta, secondo cui per il buon esito della trattativa serve l'ok da parte del nuovo governo e scongiurare il pericolo Malpensa, cioè della causa intentata dalla società di gestione aeroportuale Sea che ha chiesto un risarcimento da 1,2 miliardi di euro per l'abbandono dei voli da parte di Alitalia.
Il presidente del gruppo Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, si è detto "dispiaciuto" per la decisione della Uil Trasporti. La trattativa però prosegue con le altre sigle. Il presidente del gruppo franco-olandese avrebbe ribadito che i tempi rimangono brevi. Il numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, secondo quanto affermano fonti sindacali, avrebbe espresso la propria contrarietà a sospendere la trattativa per riprenderla dopo le elezioni politiche del 13-14 aprile. "Abbiamo oggi e domani per trovare punti di fondo per un accordo e poi decideremo", ha sottolineato Prato nel suo intervento.
Sul tappeto restano non pochi problemi. Alle richieste dei sindacati sul nodo esuberi, si aggiunge lo scoglio piloti fermi sulle proprie posizioni che il presidente di Air France, Spinetta, non può certo sottovalutare.
Il numero uno della compagnia franco-olandese, però, ha confermato i contenuti della proposta avanzata, puntando ad un "pre-accordo" oggi stesso, per poi chiudere la partita dopo le elezioni politiche del 13-14 aprile.
Il leader della Cisl Raffaele Bonanni in un'intervista radiofonica questa mattina ha sottolineato che più del problema esuberi quello che va cambiato è "il piano industriale che preveda più investimenti" perché - ha spiegato - "più investimenti significano più lavoro". In merito ad una cordata alternativa al gruppo franco-olandese, Bonanni ha ribadito che "l'unico interlocutore che c'è è Air France, quindi, trattiamo con loro".
Della vicenda Alitalia ha parlato anche il candidato premier del Pd Walter Veltroni ospite di 'Otto e mezzo': "Non è per merito del leader dello schieramento avversario ma dei sindacati se ci sono miglioramenti nella trattativa con Air France", ha detto smentendo le affermazioni di Berlusconi secondo cui il suo intervento nella trattativa con Air France avrebbe portato a dei miglioramenti dell'offerta.
"Catalizzare i titoli dei giornali non significa essere un buon uomo di Stato", ha detto Veltroni. Il leader del Pdl, ha sottolineato Veltroni, "è stato al governo per cinque anni e ha avuto il dossier Alitalia sul suo tavolo, nel 2004 ha detto 'ci penso io'. L'Italia non si può permettere più goliardate, battute, dichiarazioni e smentite"permettere più goliardate, battute, dichiarazioni e smentite".
"Berlusconi - ha concluso il leader del Pd - in realtà ha detto qualcosa di ben più grave: e cioè che se lui sarà presidente del Consiglio air France non metterà piede in Italia. Ma se Air France va via, che succede?".
In mattinata alcune centinaia di lavoratori del call center, del settore amministrazione e del Ced dell'Alitalia e alcuni iscritti al sindacato di base Cub hanno effettuato un picchetto davanti all'ingresso del centro direzionale della compagnia aerea alla Magliana dove è in corso la trattativa con i sindacati e i vertici di Air France-Klm.
la Repubblica
(31 marzo 2008)