Senza citare Marchionne, che personalmente apprezzo, diventato il simbolo di un conflitto di classe che sarebbe stato meglio lasciar relegato a centri sociali e ambienti sindacali duri e puri, quello che non capisco è come si possa credere che un amministratore delegato proveniente dal settore sia l'unica soluzione per AZ, o per un azienda in generale.
Prendiamo un esempio di manager più "simpatico" all'opinione pubblica. Steve Jobs. Capiva di computer? Si, ma non era un tecnico, non sarebbe mai riuscito a costruirne uno. Ma a diffrenza di altri ha avuto una visione. L'ipad, l'iphone li ha progettati lui? Il tablet o lo smarphone sono invenzioni apple? no. Jobs è riuscito con una forte leadership a creare dei prodotti "magici", avvalendosi di collaboratori eccellenti, spremuti fino all'ultima goccia del loro talento. Jobs è stato un manager crudele oltre che visionario, chi sbagliava, pagava. Però l'ambiente, la motivazione erano talmente coinvolgenti che le persone lavoravano bene perchè volevano far parte in di un disegno più grande, credevano di poter cambiare il mondo, dall'alta dirigenza fino all'ultimo dei programmatori. Apple è passata in 15 anni da azienda decotta ad essere l'azienda tecnologica più capitalizzata del mondo. Con una quota di mercato nel settore computer del 7%, e il 30% del margine dell'intero mercato. Jobs non montava i computer, ma capiva come funzionavano e soprattutto come venderli.
Stesso ragionamento per la pixar, ceduta perchè improduttiva dalla LUCAS, trasformata in 10 anni in leader di mercato, venduta alla disney in cambio di quote che ne hanno reso jobs il principale azionista. Jobs era forse un esperto di CG? No. Di esempi del genere ce ne sono un'invasione, anche nel settore areonautico.
Lo stesso MOL era un consulente fiscale. Ha imparato talmente bene il suo lavoro che ha risanato FR che non brillava certo in performance economiche, e nel bene o nel male è sempre stato un passo avanti agli altri.
Con questo non voglio assolutamente dire che Ragnetti farà il miracolo, non posso valutare, sicuramente per far bene non potrà presentarsi in azienda solo per le riunioni del CDA o comandare despoticamente la truppa. Se saprà continuare l'operato di RS con una gestione meno conservativa, ma comuqne sostenibile potrà portare a casa dei risultati, altrimenti sarà uno dei tanti manager che non lasceranno il segno, in un mercato dove purtroppo non basta attestarsi sulle posizioni in attesa di tempi migliori, ma bisogna crescere in virtù di market share, revenue, contenendo i costi il più possibile. La battaglia sarà quella sfruttare uno dei migliori hard product in europa colmando le lacune che tuttora funestano AZ agli occhi del cliente, come alcuni atteggiamenti alla vogliamose bene, le grosse lacune di FCO in materia di transiti.
@EM75. Il costo orario del volato dipende da una serie di fattori lunghissima, ed è influenzato da fattori macroeconomici, politici, sindacali, strutturali dell'azienda e del mercato su cui opera. Va da sè che operare una flotta di 40 777 comporta economie di scala colossali rispetto ad averne 10, avere un hub ottimizzato per i transiti, avere un flotta efficiente ridurrà ritardi e riprotezioni. Più voli si effettuano più si spalmano i costi fissi su un numero maggiore di sedili offerti. Una compagnia come TK avrà un costo personale molto minore di un azienda con sede in italia, oltre a ciò è anche importante curare gli acquisti. Detto questo, il costo della manodopera è anche, ma non il solo punto su cui lavorare. Come al solito i problemi non stanno mai localizzati in un unico settore, altrimenti sarebbero stati individuati facilmente prima.
Sabelli ha avuto l'onere e l'onore di riavviare l'azienda il meglio possibile risalendo da una situazione disastrata, da aerei che viaggiavano vuoti perchè i clienti si aspettavano il grounding da un momento all'altro, Ragnetti dovrà individuare le criticità, ottimizzare i costi e sviluppare l'azienda.
Il tempo sarà un giudice imparziale dei risultati ottenuti o mancati.