Alitalia: cambia tutto?


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Io credo che una Alitalia riorganizzata, con una strategia e una visione del futuro, con nuova linfa, con soldi da spendere (da investire) e con un morale di nuovo alto dei dipendenti tutti, potrebbe competere con chiunque. Roma potrebbe essere veramente il centro del mondo se non fosse in Italia e se non fosse la Roma devastata di oggi, e FCO potrebbe essere uno degli aeroporti più importanti del mondo. La gente vuole il bello, noi vogliamo il bello, e forse non c'è più "bello" dello stile Italiano (cibo, fashion, fantasia, capacità di stupire e di impegnarsi per raggiungere uno scopo). Purtroppo tutto questo non c'è più, e non solo in Alitalia.
Sarebbe meraviglioso rinnovare la flotta a lungo raggio scegliendo tra l'A350 e il B787, ma anche rimanendo con l'A330 e il B777, con i fattori giusti e, soprattutto, gli amministratori giusti, si potrebbe veramente competere con tutti su tutte le tratte. Per attrarre passeggeri ci vuole il "bello" e molto "Italian style", da quando si aspetta per imbarcarsi su un Alitalia B777 o A330 (meglio sarebbe un A350 o B787!) a quando si scende all'aeroporto di destinazione, con una esperienza di volo unica nel suo genere per charm, cibo, attenzione al cliente.

Ho paura che non ti sia chiara una cosa. A parte Londra (dove comunque ci sono una marea di transiti, per ora), tutti i grandi hub funzionano appunto perché sono hub, cioé punti di transito. Credi che AMS sia l'origine/destinazione dei pax KL? La risposta è no, la maggior parte dei pax transita da AMS ma viaggia da/per altri aeroporti.
 
Ho paura che non ti sia chiara una cosa. A parte Londra (dove comunque ci sono una marea di transiti, per ora), tutti i grandi hub funzionano appunto perché sono hub, cioé punti di transito. Credi che AMS sia l'origine/destinazione dei pax KL? La risposta è no, la maggior parte dei pax transita da AMS ma viaggia da/per altri aeroporti.

Ok. Ma tranne FRA e MUC, la Germania non ha "territori oltremare", Londra, Parigi, Amsterdam e Madrid sono hubs di paesi che hanno molti territori ex colonie, protettorati, ecc. E' normale che siano hubs di transito e l'Italia (FCO e MXP) non possono competere con quegli scali. Putroppo siamo "provinciali" anche su questo (magari appena riaprono le scuole studio meglio il paese "Italia"...), ma per posizione geografica e geopolitica/economica FCO come hub principale Italiano e Alitalia come compagnia aerea da rilanciare devono trovare un modo per essere alternativi.
Il Regno Unito ha tutti i paesi ex Commonwealth, la Francia tutti i territori d'oltremare, l'Olanda pure, la Spagna tutta l'America Latina tranne il Brasile...come competiamo noi Italiani?
 
Ok. Ma tranne FRA e MUC, la Germania non ha "territori oltremare", Londra, Parigi, Amsterdam e Madrid sono hubs di paesi che hanno molti territori ex colonie, protettorati, ecc. E' normale che siano hubs di transito e l'Italia (FCO e MXP) non possono competere con quegli scali. Putroppo siamo "provinciali" anche su questo (magari appena riaprono le scuole studio meglio il paese "Italia"...), ma per posizione geografica e geopolitica/economica FCO come hub principale Italiano e Alitalia come compagnia aerea da rilanciare devono trovare un modo per essere alternativi.
Il Regno Unito ha tutti i paesi ex Commonwealth, la Francia tutti i territori d'oltremare, l'Olanda pure, la Spagna tutta l'America Latina tranne il Brasile...come competiamo noi Italiani?

Ti ribalto la domanda. Quali ex colonie ha a disposizione Emirates? Eppure è decisamente una compagnia di successo.
 
Ti ribalto la domanda. Quali ex colonie ha a disposizione Emirates? Eppure è decisamente una compagnia di successo.
Emirates ha il petrolio...
Etihad ha sbagliato tutto in Europa (ha fatto fallire due compagnie aeree e mezzo - Darwin, Air Berlin e quasi Alitalia) eppure è una delle migliori del mondo, lo stesso dicasi per Emirates e Qatar Airways (che si è andata a creare problemi con Air Italy-ex Meridiana). Hanno i soldi, il petrolio, quindi offrono il top come servizio di bordo.
Anche se io continuo a pensare che prima o poi Dubai, una meravigliosa, immensa, bolla di sapone nel deserto, prima o poi scoppierà.
Come si fa a volare con 115 A380 dal/per il nulla? Eppure Dubai International è diventato uno degli hubs più importanti del mondo, uno dei centri nevralgici come scalo. Eppure non c'è nulla.
 
Emirates ha il petrolio...
Etihad ha sbagliato tutto in Europa (ha fatto fallire due compagnie aeree e mezzo - Darwin, Air Berlin e quasi Alitalia) eppure è una delle migliori del mondo, lo stesso dicasi per Emirates e Qatar Airways. Hanno i soldi, il petrolio, quindi offrono il top come servizio di bordo.
Anche se io continuo a pensare che prima o poi Dubai, una meravigliosa, immensa, bolla di sapone nel deserto, prima o poi scoppierà.

Sbaglio o è propio il petrolio che manca all emirato di Dubai (a differenza di quello di Abu Dhabi)?
 
Emirates ha il petrolio...
Etihad ha sbagliato tutto in Europa (ha fatto fallire due compagnie aeree e mezzo - Darwin, Air Berlin e quasi Alitalia) eppure è una delle migliori del mondo, lo stesso dicasi per Emirates e Qatar Airways (che si è andata a creare problemi con Air Italy-ex Meridiana). Hanno i soldi, il petrolio, quindi offrono il top come servizio di bordo.
Anche se io continuo a pensare che prima o poi Dubai, una meravigliosa, immensa, bolla di sapone nel deserto, prima o poi scoppierà.
Come si fa a volare con 115 A380 dal/per il nulla? Eppure Dubai International è diventato uno degli hubs più importanti del mondo, uno dei centri nevralgici come scalo. Eppure non c'è nulla.
E niente, non riesci a capire come funziona una compagnia hub and spoke.
PS: A Dubai non c'è una goccia di petrolio.
 
Emirates ha il petrolio...
Etihad ha sbagliato tutto in Europa (ha fatto fallire due compagnie aeree e mezzo - Darwin, Air Berlin e quasi Alitalia) eppure è una delle migliori del mondo, lo stesso dicasi per Emirates e Qatar Airways (che si è andata a creare problemi con Air Italy-ex Meridiana). Hanno i soldi, il petrolio, quindi offrono il top come servizio di bordo.
Anche se io continuo a pensare che prima o poi Dubai, una meravigliosa, immensa, bolla di sapone nel deserto, prima o poi scoppierà.
Come si fa a volare con 115 A380 dal/per il nulla? Eppure Dubai International è diventato uno degli hubs più importanti del mondo, uno dei centri nevralgici come scalo. Eppure non c'è nulla.

Vorrei solo farti presente che la maggioranza dei passeggeri che vola a Dubai con Emirates non vola verso "il nulla", ma vola - con un solo scalo - verso l'Asia, l'Australia e l'Africa se si sono imbarcati in Europa, o verso l'Europa, il Nord America o l'Africa se si sono imbarcati in Asia o in Australia.
FRA e MUC hanno coincidenze e... la Germania.

Scusami, ma in tanti ti stiamo dicendo che non e' una questione di ex-colonie, immigrati, ecc. ma di correnti di traffico. Ti faccio un'altro esempio fra tanti l'Italia Nord-Orientale vola a MUC per andare altrove, in una delle tante destinazioni servite da MUC.

Se mi permetti di scendere un attimo sul personale, tu hai idee chiare ma un tantinello 'assolute'. In tanti ti stiamo dicendo che la realta' non e' come la vedi tu, ma e' un po' diversa. Cerca di ascoltare anziche' insistere sugli stessi argomenti.
 
non è vero che i traffici “official” governativi/militari Usa devono usare compagnie americane.
i biglietti devono essere “targhettati /vidimati” con piastrina di compagnia aerea Usa, devono essere venduti con i codici delle stesse compagnie (DL, AA, UA, etc) ma il passeggero può tranquillamente volare su voli operato da compagnie NON Usa.
tenuamo presente che inoltre il traffico verso Was e principalmente Diplomatico e di pochi numeri, ma il grosso del traffico e quello militare (per servizio e non) generato in Italia principalmente da Aviano (Air Force), Vicenza (Army) e Napoli (Navy)

A proposito di questo, ricordo moltissimi americani sulla tratta CTA-NAP e vV quando c’era il volo AZ. I pax erano quasi tutti dipendenti delle forze armate americane.
 
Alitalia in prima pagina su. La Verita'

Simone Di Meo su La Verità oggi racconta la conclusione delle indagini su Alitalia per i debiti dal 2015 al 2017 e dell’accusa di bancarotta fraudolenta nei confronti dei tre manager che hanno guidato l’azienda fino alla dichiarazione di insolvenza: si tratta di Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo e Mark Ball Cramer. Il lavoro inquirente, condotto dalla Procura di Civitavecchia (procuratore Andrea Vardaro e pm Allegra Migliorini e Mirko Piloni) e da quella di Roma (aggiunto Gustavo De Marinis) ha affondato il bisturi in particolare nella gestione araba della nostra compagnia di bandiera. Quella che faceva capo alla società emiratina Etihad che, nel 2015, entrò nel capitale sociale con il 4.9 per cento lasciando la maggioranza alla Cai-Midco di cui facevano parte istituti di credito come Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Intesa San Paolo, e colossi imprenditoriali come Atlantia della famiglia Benetton.

Tra il 2015 e i primi due mesi del 2017, Alitalia accumulò qualcosa come 900 milioni di euro di debiti che portarono in negativo il patrimonio netto per 111 milioni di euro (stima al 28 febbraio 2017) spalancando le porte al default. Scelte scellerate di politica industriale, errori di valutazione del management e manovre di gestione poco chiare, a cui si aggiunge il sospetto di falsi contabili, hanno dissanguato la società. Che, proprio come l’orchestrina del Titanic che continuava a suonare mentre il transatlantico affondava, non si è accorta di nulla. E ha proseguito a bruciare una quantità incredibile di denaro. Sarebbe troppo facile sostenere che i debiti hanno letteralmente mangiato l’azienda se non fosse che i debiti sono stati fatti anche per mangiare in azienda.

Prova ne sono le fatture agli atti del procedimento emesse da Relais le Jardin, una delle ditte di catering più importanti di Roma con un portafoglio clienti che va dalla Banca d’Italia alla presidenza della Repubblica, che il nostro giornale ha potuto visionare. E che descrivono perfettamente l’atmosfera che regnava nel quartier generale della compagnia di bandiera uscita, da poco, dalla burrasca affrontata dai «capitani coraggiosi» che, nel 2014, avevano registrato una perdita secca di due miliardi di euro. Per una pausa caffè del Consiglio di amministrazione (16-17 maggio 2016) e un «light lunch» (una specie di spuntino) Alitalia pagò la bellezza di 1.537 euro. Per un «welcome coffee». in un famoso studio legale della Capitale. vennero sborsati invece 1900 euro

Per un pranzo leggero, la media era di circa 1.500 euro al giorno, almeno. D’altronde. il coffee break più economico costava non meno di 900 euro. Nulla però in confronto ai 72.000 euro che vennero spesi dall’azienda per il catering per l’evento del 18 maggio 2016 presso l’Auditorium Parco della Musica, a Roma. Solo per il cocktail pomeridiano furono necessari 25.00o euro a cui aggiungere una somma identica per «allestimento, materiali e servizio» e altri 3.800 euro peri «67 metri di barriera verde». Più frugale fu invece il pasto – lo stesso giorno – presso Io Spazio nazionale eventi: «solo» 27.000 euro. Di cui 20.000 per il ‘cocktail rinforzato.

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Ultima modifica:
Le colleghe REL dicono che fra 3 mesi chiudono la ICN. Per ora sono solo voci, però già si sapeva che la rotta non era profittevole.
 
Risorsa Etnico Linguistica...interpreti. In Alitalia le trovi sulla NRT/HND e ICN. Non hanno funzioni di sicurezza. Si occupano solo di assistere passeggeri, in questo caso giapponesi/coreani e del servizio di bordo in Economy, Premium e Magnifica. Hanno la classica divisa AZ, però rossa.
Ovviamente anche altre compagnie hanno questa figura a bordo.
 
Risorsa Etnico Linguistica...interpreti. In Alitalia le trovi sulla NRT/HND e ICN. Non hanno funzioni di sicurezza. Si occupano solo di assistere passeggeri, in questo caso giapponesi/coreani e del servizio di bordo in Economy, Premium e Magnifica. Hanno la classica divisa AZ, però rossa.
Ovviamente anche altre compagnie hanno questa figura a bordo.
Non credo di aver mai sentito una definizione più arida

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Risorsa Etnico Linguistica...interpreti. In Alitalia le trovi sulla NRT/HND e ICN. Non hanno funzioni di sicurezza. Si occupano solo di assistere passeggeri, in questo caso giapponesi/coreani e del servizio di bordo in Economy, Premium e Magnifica. Hanno la classica divisa AZ, però rossa.
Ovviamente anche altre compagnie hanno questa figura a bordo.

Ah si me le ricordo sul volo per Tokyo.

Comunque con il cambio di gestione i tagli erano da prevedere... peccato.
 
Sul sito Amministrazione straordinaria sono state inserite le prime due relazioni trimestrali del 2019, quella al 31 marzo e quella al 30 giugno.

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Washington è una destinazione particolare perché tutto il possibile traffico governativo che origina dagli USA è precluso, dal momento che per i viaggi ufficiali gli americani devono usare compagnie USA. In ogni modo AZ ha appena lanciato la rotta l'estate scorsa.

E la spinge parecchio. Non ho mai visto pubblicità di altri voli se non quella AZ. Praticamente ovunque. Dalla metro a Union Station.

Ogni UA106 (IAD-MUC) che prendo (1 al mese di media) ci sono una dozzina di active duty military in pre-boarding, i voli FRA/MUC si prendono una bella fetta dei militari.
 
Ogni UA106 (IAD-MUC) che prendo (1 al mese di media) ci sono una dozzina di active duty military in pre-boarding, i voli FRA/MUC si prendono una bella fetta dei militari.

Ah, che ricordi... i militari USA possono volare semplicemente con la loro tessera da soldati e me ne capitava sempre almeno uno ai transiti, cui ovviamente AA non aveva fatto through check-in, e dovevi mettere numeretto per numeretto tutte le informazioni a mano. Poi c'erano quelli che non volevano nemmeno darti la tessera!
 
Stato
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