Alitalia: cambia tutto?


Stato
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Iniziamo anche noi a vendere Nescafè e bottigliette d'acqua?

(....a volte sarebbe sufficiente non far passare aggratis valigie di un metro per due come bagaglio a mano a chi viaggia con la light fare, per dire)

Il problema di Alitalia e' culturale dei passeggeri e quello non lo risolvera' nessuno. Le poche volte che ho visto un enforcement delle dimensioni/peso del bagaglio a mano, o meglio ancora del peso massimo del bagaglio registrato, si e' scatenato sempre l'ostruzionismo provinciale italiota più duro e puro: "ho una teglia di lasagne per mia nipote", "ma cosa vuole che siano 3 chili in più", "nessuno mi ha avvisato prima e non potete farlo ora", "dovete fallire", "siete una vergogna di compagnia", tanto che quei poveri addetti di terra o AV alla fine lasciano quasi sempre cadere.
Mai viste cose del genere con altri, anche perché dinanzi a comportamenti del genere passerebbero al taser.
 
Io credo che una Alitalia riorganizzata, con una strategia e una visione del futuro, con nuova linfa, con soldi da spendere (da investire) e con un morale di nuovo alto dei dipendenti tutti, potrebbe competere con chiunque. Roma potrebbe essere veramente il centro del mondo se non fosse in Italia e se non fosse la Roma devastata di oggi, e FCO potrebbe essere uno degli aeroporti più importanti del mondo. La gente vuole il bello, noi vogliamo il bello, e forse non c'è più "bello" dello stile Italiano (cibo, fashion, fantasia, capacità di stupire e di impegnarsi per raggiungere uno scopo). Purtroppo tutto questo non c'è più, e non solo in Alitalia.
Sarebbe meraviglioso rinnovare la flotta a lungo raggio scegliendo tra l'A350 e il B787, ma anche rimanendo con l'A330 e il B777, con i fattori giusti e, soprattutto, gli amministratori giusti, si potrebbe veramente competere con tutti su tutte le tratte. Per attrarre passeggeri ci vuole il "bello" e molto "Italian style", da quando si aspetta per imbarcarsi su un Alitalia B777 o A330 (meglio sarebbe un A350 o B787!) a quando si scende all'aeroporto di destinazione, con una esperienza di volo unica nel suo genere per charm, cibo, attenzione al cliente.

Concordo su tutto, e secondo me un brand che riassume bene il tuo pensiero potrebbe idealmente essere "Made of Italy"
 
Qui ci si scherza ma pensa che io, nella mia "follia", qualche hanno fa ho inviato ad Alitalia una proposta di aggiungere degli special logos sulle code dei vari aerei narrow e widebodies. Ho inviato disegni con alcuni esempi e proposte:
- Colosseo sul timone di coda e sulla fusoliera una scritta su Roma
- Arena di Verona sul timone di coda e scritra su Verona
- Venezia sul timone di coda e scritra su Venezia
- Vista del Golfo di Napoli con Vesuvio e scritta su Napoli
- Duomo di Milano sul timone di coda e scritta su Milano
Ecc ecc
Poi ho proposto di mettere sul timone di coda le immagini di personaggi importanti come Cristoforo Colombo, Leonardo da Vinci, Giusepp(i) Garibaldi, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio e, addirittura, uno.o due aerei con Piatti di Pasta e Pizza.
Alitalia mi ha anche risposto e ringraziato per le proposte...
Poi vennero l'A319 Friuli Venezia Giulia, l'A320 Bronzi di Riace e più tardi Norwegian ha cominciato ad invadere l'Europa e il mondo con immagini di personaggi importanti Scandinavi, come Freddie Mercury sul B787-9...
Immagino che si "ridera' molto" ma continuo a pensare che piazzare una bella Pizza Napoletana o Piazza Navona o Leonardo da Vinci sul timone di coda di qualunque aereo Alitalia, meglio se A330 o B777 perché viene più grande e visibile, potrebbe attrarre molte persone, oltre a creare interesse (e naturalmente ironia e polemica dai soliti gretti benpensanti...).
Ma, parafrasando "Il Ritratto di Dorian Grey", si è sempre detto "Nel bene o nel male, basta che se ne parli".

Cerco di risponderti senza fare ironia. Pensare di risanare i conti di una compagnia dipingendone gli aerei con luoghi di destinazioni turistiche è un'ingenuità: a meno che non vi siano contributi da parte di enti turistici interessati a promuovere così la propria regione/città/destinazione, pitturare la coda di un aereo con Leonardo da Vinci serve solo ad avere un'immagine di Leonardo sulla coda di un aereo. E' ingenuo anche ritenere che Alitalia possa far soldi come vettore per il trasporto di turisti in Italia: quello è il modello di Ryanair, Easyjet, Norwegian e Vueling, non di Alitalia.

Veniamo all'italianità. Il marchio Italia è indubbiamente potente ma va allineato a quello di Alitalia con intelligenza. Non sono i colori e le icone dell'aereo a far scegliere un vettore ai passeggeri. L'esercizio al quale dovresti pensare è uno di prodotto e branding. Pensa a come distinguere l'esperienza di un passeggero di business class fra Alitalia e Lufthansa. Immagina questo mondo:
- Il sito e le app per smartphone Alitalia sono eleganti e funzionali. Fare qualcosa di meglio di Lufthansa dovrebbe essere semplice, tanto fa schifo il prodotto digitale dei tedeschi. I marchi italiani di successo tendono a utilizzare caratteri futuristici o art deco (in AZ già lo sanno: basta guardare il marchio di Casa Alitalia). E soprattutto, con sito e app devi poter fare tutto e in modo semplice, prendendo come esempio Alaska Airlines, United, American e Delta che hanno tutte prodotti digitali ampiamente superiori ai vettori europei. Un americano o un cinese che usano il sito Alitalia devono poter fare tutto mentre nella mente immaginano l'Italia di De Sica, il mare e il cibo italiano.
- Casa Alitalia deve offrire un'esperienza analoga alle lounge di Turkish Airlines: bellissime, spaziose, e con esperienze culinarie varie e autentiche.
- Nelle lounge e sugli aerei potrebbe non essere una cattiva idea investire negli odori. Il scent marketing è utilizzato con grande eleganza da Singapore Airlines. Altree linee aeree, da ANA a United, ci stanno lavorando. Mandarino di Amalfi, Neroli Portofino, Tuscan Leather, Acqua di Parma... il mondo dei profumi personali già sfrutta abbondantemente nomi e aromi italiani - potrebbe farlo anche Alitalia nell'ambito degli aromi a bordo.
- Boarding music: per maccheronico che sia, una boarding music lieve ispirata alle musiche del Mediterraneo potrebbe essere un ottimo complemento.
- Welcome drink: acqua, succo di arancia rossa, prosecco o... Alitalia Spritz. Ottimo esempio di marketing esperienziale viene da Jetblue, che nella propria business class denominata "Mint" offre un welcome drink alla menta che è praticamente un Mojito.
- Catering: il migliore del mondo. Punto. Do & Co partner praticamente obbligato. Turkish Airlines ha addirittura una JV con Do&Co... e i risultati sono ottimi.

Tutto ciò sarebbe bello e produttivo, ma del tutto inutile in assenza di un profilo operativo efficiente, flotta e route planning adeguati, servizi di assistenza alla clientela meno italiani possibile, ecc. Chi fa soldi, in aviazione, non lo fa con banali espedienti.
 
Cerco di risponderti senza fare ironia. Pensare di risanare i conti di una compagnia dipingendone gli aerei con luoghi di destinazioni turistiche è un'ingenuità: a meno che non vi siano contributi da parte di enti turistici interessati a promuovere così la propria regione/città/destinazione, pitturare la coda di un aereo con Leonardo da Vinci serve solo ad avere un'immagine di Leonardo sulla coda di un aereo. E' ingenuo anche ritenere che Alitalia possa far soldi come vettore per il trasporto di turisti in Italia: quello è il modello di Ryanair, Easyjet, Norwegian e Vueling, non di Alitalia.

Veniamo all'italianità. Il marchio Italia è indubbiamente potente ma va allineato a quello di Alitalia con intelligenza. Non sono i colori e le icone dell'aereo a far scegliere un vettore ai passeggeri. L'esercizio al quale dovresti pensare è uno di prodotto e branding. Pensa a come distinguere l'esperienza di un passeggero di business class fra Alitalia e Lufthansa. Immagina questo mondo:
- Il sito e le app per smartphone Alitalia sono eleganti e funzionali. Fare qualcosa di meglio di Lufthansa dovrebbe essere semplice, tanto fa schifo il prodotto digitale dei tedeschi. I marchi italiani di successo tendono a utilizzare caratteri futuristici o art deco (in AZ già lo sanno: basta guardare il marchio di Casa Alitalia). E soprattutto, con sito e app devi poter fare tutto e in modo semplice, prendendo come esempio Alaska Airlines, United, American e Delta che hanno tutte prodotti digitali ampiamente superiori ai vettori europei. Un americano o un cinese che usano il sito Alitalia devono poter fare tutto mentre nella mente immaginano l'Italia di De Sica, il mare e il cibo italiano.
- Casa Alitalia deve offrire un'esperienza analoga alle lounge di Turkish Airlines: bellissime, spaziose, e con esperienze culinarie varie e autentiche.
- Nelle lounge e sugli aerei potrebbe non essere una cattiva idea investire negli odori. Il scent marketing è utilizzato con grande eleganza da Singapore Airlines. Altree linee aeree, da ANA a United, ci stanno lavorando. Mandarino di Amalfi, Neroli Portofino, Tuscan Leather, Acqua di Parma... il mondo dei profumi personali già sfrutta abbondantemente nomi e aromi italiani - potrebbe farlo anche Alitalia nell'ambito degli aromi a bordo.
- Boarding music: per maccheronico che sia, una boarding music lieve ispirata alle musiche del Mediterraneo potrebbe essere un ottimo complemento.
- Welcome drink: acqua, succo di arancia rossa, prosecco o... Alitalia Spritz. Ottimo esempio di marketing esperienziale viene da Jetblue, che nella propria business class denominata "Mint" offre un welcome drink alla menta che è praticamente un Mojito.
- Catering: il migliore del mondo. Punto. Do & Co partner praticamente obbligato. Turkish Airlines ha addirittura una JV con Do&Co... e i risultati sono ottimi.

Tutto ciò sarebbe bello e produttivo, ma del tutto inutile in assenza di un profilo operativo efficiente, flotta e route planning adeguati, servizi di assistenza alla clientela meno italiani possibile, ecc. Chi fa soldi, in aviazione, non lo fa con banali espedienti.

Io metterei Quintino Sella sulla deriva. Non solo era italiano ma ha lasciato il debito pubblico a zero. Piú buon auspicio di così.
 
Mi hai fatto salire la bilirubina a livelli stellari con questa perla!
...ironia naturalmente, la mia, possibile che non si capisca? Boh. Era per dire: Norwegian fa (pochi) soldi con personaggi che nemmeno sono Scandinavi (tra l'altro Freddie è, perchè per me è immortale, anche Tanzaniano perchè nato a Zanzibar..), mentre noi che siamo famosi in tutto il mondo per i nostri personaggi famosi non riusciamo a tirarci fuori un euro.
Ma kenadams mi ha risposto.
Peccato, mi si è cancellato il post.
 
Ma veramente stiamo parlando di quali facce mettere sulla deriva di una compagnia che sta alla canna del gas pronta per l’ennesimo fallimento? Quella stessa compagnia che ha 3 o 4 livree diverse senza un’identità precisa? Ma voi siete folli...
 
...ironia naturalmente, la mia, possibile che non si capisca? Boh. Era per dire: Norwegian fa (pochi) soldi con personaggi che nemmeno sono Scandinavi (tra l'altro Freddie è, perchè per me è immortale, anche Tanzaniano perchè nato a Zanzibar..), mentre noi che siamo famosi in tutto il mondo per i nostri personaggi famosi non riusciamo a tirarci fuori un euro.
Ma kenadams mi ha risposto.
Peccato, mi si è cancellato il post.

Norwegian perde soldi a rotta si collo, fino a prova contraria.
 
Ma veramente stiamo parlando di quali facce mettere sulla deriva di una compagnia che sta alla canna del gas pronta per l’ennesimo fallimento? Quella stessa compagnia che ha 3 o 4 livree diverse senza un’identità precisa? Ma voi siete folli...

E' così che si risana tutto, eh!
 
Una volta (anni cinquanta e sessanta) i transatlantici italiani, i rapidi alla Settebello, e i grandi alberghi italiani erano famosi per la qualita' del servizio. Al di la' delle tecniche di marketing, secondo me l'Italianita' dovrebbe puntare sul servizio. Per servizio intendo dalla prenotazione (quindi sito web e app) all'esperienza aeroportuale, dal servizio di bordo all'assistenza per smarrimento bagagli.
Io non ho molta occasione di volare AZ pero' i pochi voli che ho fatto negli ultimi anni hanno avuto un servizio di bordo piu' che accettabile (vale a dire buono relativamente alla tratta volata, non si possono pretendere cinque portate sulla BLQ-CTA, o LIN-SUF), l'esperienza prenotazione/check-in online/hard product in aereo veramente non all'altezza.

In ogni caso io manderei i responsabili della direzione futura di AZ a farsi qualche giro su TK con transito a Istambul
 
Ma di “mettersi in gioco”.....di “imparare dai migliori”.......di “competere”, insomma......quanta voglia realmente ne hanno, in Alitalia?
 
Cerco di risponderti senza fare ironia. Pensare di risanare i conti di una compagnia dipingendone gli aerei con luoghi di destinazioni turistiche è un'ingenuità: a meno che non vi siano contributi da parte di enti turistici interessati a promuovere così la propria regione/città/destinazione, pitturare la coda di un aereo con Leonardo da Vinci serve solo ad avere un'immagine di Leonardo sulla coda di un aereo. E' ingenuo anche ritenere che Alitalia possa far soldi come vettore per il trasporto di turisti in Italia: quello è il modello di Ryanair, Easyjet, Norwegian e Vueling, non di Alitalia.

Veniamo all'italianità. Il marchio Italia è indubbiamente potente ma va allineato a quello di Alitalia con intelligenza. Non sono i colori e le icone dell'aereo a far scegliere un vettore ai passeggeri. L'esercizio al quale dovresti pensare è uno di prodotto e branding. Pensa a come distinguere l'esperienza di un passeggero di business class fra Alitalia e Lufthansa. Immagina questo mondo:
- Il sito e le app per smartphone Alitalia sono eleganti e funzionali. Fare qualcosa di meglio di Lufthansa dovrebbe essere semplice, tanto fa schifo il prodotto digitale dei tedeschi. I marchi italiani di successo tendono a utilizzare caratteri futuristici o art deco (in AZ già lo sanno: basta guardare il marchio di Casa Alitalia). E soprattutto, con sito e app devi poter fare tutto e in modo semplice, prendendo come esempio Alaska Airlines, United, American e Delta che hanno tutte prodotti digitali ampiamente superiori ai vettori europei. Un americano o un cinese che usano il sito Alitalia devono poter fare tutto mentre nella mente immaginano l'Italia di De Sica, il mare e il cibo italiano.
- Casa Alitalia deve offrire un'esperienza analoga alle lounge di Turkish Airlines: bellissime, spaziose, e con esperienze culinarie varie e autentiche.
- Nelle lounge e sugli aerei potrebbe non essere una cattiva idea investire negli odori. Il scent marketing è utilizzato con grande eleganza da Singapore Airlines. Altree linee aeree, da ANA a United, ci stanno lavorando. Mandarino di Amalfi, Neroli Portofino, Tuscan Leather, Acqua di Parma... il mondo dei profumi personali già sfrutta abbondantemente nomi e aromi italiani - potrebbe farlo anche Alitalia nell'ambito degli aromi a bordo.
- Boarding music: per maccheronico che sia, una boarding music lieve ispirata alle musiche del Mediterraneo potrebbe essere un ottimo complemento.
- Welcome drink: acqua, succo di arancia rossa, prosecco o... Alitalia Spritz. Ottimo esempio di marketing esperienziale viene da Jetblue, che nella propria business class denominata "Mint" offre un welcome drink alla menta che è praticamente un Mojito.
- Catering: il migliore del mondo. Punto. Do & Co partner praticamente obbligato. Turkish Airlines ha addirittura una JV con Do&Co... e i risultati sono ottimi.

Tutto ciò sarebbe bello e produttivo, ma del tutto inutile in assenza di un profilo operativo efficiente, flotta e route planning adeguati, servizi di assistenza alla clientela meno italiani possibile, ecc. Chi fa soldi, in aviazione, non lo fa con banali espedienti.
Scusa eh, ma Attila le lasagne nun le sa fa’ ;)
 
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