Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


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Una considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Per finire, lo sapete, continuo a pensare che fra le diverse ipotesi di vendita a realtà estere, AF/KL sia la peggiore per AZ e i suoi dipendenti, prima ancora che per il paese.
piu' che altro e' l'unica che vuole prendersela
lgli altri due se glielo chiedi si girano dall'altra parte....
 
Una considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Se il trasporto aereo fosse un vero mercato libero, in tutti i sensi e in tutto il mondo, direi che il fallimento di AZ non sarebbe un dramma, ma anzi un'opportunità (anche per i lavoratori - non è una battuta) per ricominciare con un sistema pulito. Ma il fatto è che questo mercato è tutto meno che libero, che anche gli accordi open skies sono tutto meno che uno strumento di libero mercato, che i rapporti "perversi" fra grandi attori e settore pubblico (vedi il mondo dei produttori di a/m) sono tali da inquinare in maniera irrimediabile tutto il settore.
Detto questo, resta il fatto che AZ è un'azienda privata che dimostra come da noi (non siamo i soli, per carità, ma certamente siano fra i primi in classifica) quello che conta è il "capitalismo di relazione", che nulla ha a che fare con il mercato.
Gli USA, che hanno meno vincoli di bilancio rispetto a noi europei, hanno inventato un modello di "salvataggio" delle grandi aziende che in molti casi (GM, Chrysler, molte banche) ha portato addirittura utili per lo stato. Da noi non si può fare, e con qualunque governo italiano sarei pronto a scommettere che il risultato sarebbe ben peggiore.
Però, sempre dagli USA, ci viene un altro modello che si dimostra molto efficace con le grandi aziende in stato di crisi (il Chapter 11 - che ha poco o punto a che fare con il nostro concordato in continuità). Questo potrebbe essere il modello giusto di "salvataggio" di AZ.
Per finire, lo sapete, continuo a pensare che fra le diverse ipotesi di vendita a realtà estere, AF/KL sia la peggiore per AZ e i suoi dipendenti, prima ancora che per il paese.

Concordo in tutto, inclusa l'ultima frase. Anche se con realismo purtroppo al momento non ci sono alternative ad AF, e temo non ce ne saranno anche in futuro, poiché io sono dell'avviso che EY ha la strada sbarrata da AF. Vediamo se sarà possibile intavolare una negoziazione che consenta ad AZ di non dimagrire troppo sotto AF, salvando un pò di posti di lavoro, l'indotto conseguente, e diminuendo il peso sociale che dovremo sobbarcarci.
 
sono dell'avviso che EY ha la strada sbarrata da AF. Vediamo se sarà possibile intavolare una negoziazione che consenta ad AZ di non dimagrire troppo sotto AF, salvando un pò di posti di lavoro, l'indotto conseguente, e diminuendo il peso sociale che dovremo sobbarcarci.
infatti !!!
AF sta facendo dumping su potenziali acquirenti come EY o aeroflot per scipparci la nostra compagnia di bandiera,interesse che EY ha chiaramente manifestato nei giorni scorsi
e' un complotto, che distruggera' migliaia di posti di lavoro ed il cuore produttivo della nostra aviazione civile
 
infatti !!!
AF sta facendo dumping su potenziali acquirenti come EY o aeroflot per scipparci la nostra compagnia di bandiera,interesse che EY ha chiaramente manifestato nei giorni scorsi
e' un complotto, che distruggera' migliaia di posti di lavoro ed il cuore produttivo della nostra aviazione civile

:D
 
infatti !!!
AF sta facendo dumping su potenziali acquirenti come EY o aeroflot per scipparci la nostra compagnia di bandiera,interesse che EY ha chiaramente manifestato nei giorni scorsi
e' un complotto, che distruggera' migliaia di posti di lavoro ed il cuore produttivo della nostra aviazione civile

Di Aeroflot ne parli tu, io non l'ho mai citata.
Riguardo Etihad invece, si. A mio avviso AF ha concordato con EY il da farsi, in modo da poter contrattare con AZ in posizione di netta supremazia.
Non è un complotto, ma una normale strategia negoziale per ottenere il massimo con il minimo esborso economico.
 
A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, che giustamente hanno fatto pressioni per eliminare gli altri pretendenti e rifilare i debiti ai contribuenti italiani e pagare AZ il meno possibile per poi ridimensionarla ad uso e consumo di CDG e AMS, ben oltre quello che si accusa di fare ora.
Un altro scenario può prevedere di considerare irricevibili tali condizioni e mettere in piedi una soluzione di sistema italiana con un intervento pubblico e poi cercare un nuovo partner industriale a mani libere. Questo scenario è sicuramente rischioso vista la qualità della politica italiana e drammatico se venisse messo in atto con modalità pantalonesche. Potrebbe essere invece interessante se fosse il caso di quelle poche eccezioni di aziende pubbliche funzionanti, che fra l'altro sono quelle avvicinate alla trattativa, e se la politica lasciasse fare a chi ha dimostrato di saperci fare in altri settori senza volerci mettere lo zampino.
Non esiste uno scenario con tutti vantaggi e nessun rischio, come non saremo noi a scegliere lo scenario che verrà portato avanti quindi è inutile arrabbiarsi, accusarsi di parteggiare per l'uno o l'altro e via dicendo.
 
Di Aeroflot ne parli tu, io non l'ho mai citata.
Riguardo Etihad invece, si. A mio avviso AF ha concordato con EY il da farsi, in modo da poter contrattare con AZ in posizione di netta supremazia.
Non è un complotto, ma una normale strategia negoziale per ottenere il massimo con il minimo esborso economico.
Geniale!!
non avevo colto la sottile strategia

se senti Alexandre e Hamed bin Zayed salutameli
 
A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, che giustamente hanno fatto pressioni per eliminare gli altri pretendenti e rifilare i debiti ai contribuenti italiani e pagare AZ il meno possibile per poi ridimensionarla ad uso e consumo di CDG e AMS, ben oltre quello che si accusa di fare ora.
Un altro scenario può prevedere di considerare irricevibili tali condizioni e mettere in piedi una soluzione di sistema italiana con un intervento pubblico e poi cercare un nuovo partner industriale a mani libere. Questo scenario è sicuramente rischioso vista la qualità della politica italiana e drammatico se venisse messo in atto con modalità pantalonesche. Potrebbe essere invece interessante se fosse il caso di quelle poche eccezioni di aziende pubbliche funzionanti, che fra l'altro sono quelle avvicinate alla trattativa, e se la politica lasciasse fare a chi ha dimostrato di saperci fare in altri settori senza volerci mettere lo zampino.
Non esiste uno scenario con tutti vantaggi e nessun rischio, come non saremo noi a scegliere lo scenario che verrà portato avanti quindi è inutile arrabbiarsi, accusarsi di parteggiare per l'uno o l'altro e via dicendo.
Me tocca quotarti!
 
A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, .
puo' darsi che sia anche vero,basta mettersi d'accordo con altri pretendenti.
 
Da Ansa.it - 02 ottobre, 11:34

'Marchio Alitalia rispettato, e' simbolo'
'Le nostre condizioni per aiutare Alitalia sono molto rigide. Non possiamo spendere senza contare'

PARIGI - Se Alitalia diverrà uno dei tre grandi marchi del gruppo (con Air France e Klm, ndr.), nessun marchio sarà trattato peggio degli altri''. Lo afferma l'amministratore delegato del gruppo franco-olandese, Alexandre de Juniac, in un'intervista a les Echos. ''Capiamo che Alitalia sia un simbolo nazionale in Italia - aggiunge - un marchio di valore verso il quale non abbiamo intenzione di aver pregiudizi, qualunque cosa succeda''.

Air France-Klm,pronti a aiuto ma condizioni rigide - ''Le nostre condizioni per aiutare Alitalia sono molto rigide'' e ''se quelle che giudichiamo indispensabili non saranno riunite, non andremo più lontano''. Lo afferma l'ad di Air France-Klm, Alexandre de Juniac, in un'intervista al quotidiano Les Echos. ''Non darò dettagli su queste condizioni, perché è un elemento di trattativa'', ricordando che ''la situazione di Air-France Klm non ci permette di spendere senza contare''. ''Siamo estremamente vigili, sono pronto ad avanzare, ma in caso contrario non potremo farlo''

http://ansa.it/web/notizie/rubriche...ice-P-Chigi-compagnia-Adr-Banche_9387923.html
 
Una considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Se il trasporto aereo fosse un vero mercato libero, in tutti i sensi e in tutto il mondo, direi che il fallimento di AZ non sarebbe un dramma, ma anzi un'opportunità (anche per i lavoratori - non è una battuta) per ricominciare con un sistema pulito. Ma il fatto è che questo mercato è tutto meno che libero, che anche gli accordi open skies sono tutto meno che uno strumento di libero mercato, che i rapporti "perversi" fra grandi attori e settore pubblico (vedi il mondo dei produttori di a/m) sono tali da inquinare in maniera irrimediabile tutto il settore.
Detto questo, resta il fatto che AZ è un'azienda privata che dimostra come da noi (non siamo i soli, per carità, ma certamente siano fra i primi in classifica) quello che conta è il "capitalismo di relazione", che nulla ha a che fare con il mercato.
Gli USA, che hanno meno vincoli di bilancio rispetto a noi europei, hanno inventato un modello di "salvataggio" delle grandi aziende che in molti casi (GM, Chrysler, molte banche) ha portato addirittura utili per lo stato. Da noi non si può fare, e con qualunque governo italiano sarei pronto a scommettere che il risultato sarebbe ben peggiore.
Però, sempre dagli USA, ci viene un altro modello che si dimostra molto efficace con le grandi aziende in stato di crisi (il Chapter 11 - che ha poco o punto a che fare con il nostro concordato in continuità). Questo potrebbe essere il modello giusto di "salvataggio" di AZ.
Per finire, lo sapete, continuo a pensare che fra le diverse ipotesi di vendita a realtà estere, AF/KL sia la peggiore per AZ e i suoi dipendenti, prima ancora che per il paese.

Non vedo in che modo potrebbe essere un'opportunità per i dipendenti. Mi sfugge.

Col fallimento l'azienda chiude, non opera. Viene fatto un inventario dell'attivo e venduto in tribunale. Premesso che una situazione simile sarebbe anche un problema per il Paese tutto.

Mi viene il dubbio che tu ti riferissi all'Amministrazione straordinaria ex Prodi bis, che consente l'operatività, e una protezione dai creditori e se possibile ristruttura l'azienda, senza liquidarla. L'unico punto in comune è che per aderirvi c'è bisogno della dichiarazione di insolvenza.

Il commissario ha poteri anche sui CCNL e anche qui non vedo i vantaggi per i dipendenti. Forse quello che una mossa simile potrebbe (chissà), dare una speranza di stand alone.
E magari fare un bello spot con Materazzi protagonista....
 
(ASCA) - Torino, 2 ott - Intesa Sanpaolo e' pronta a fare la sua parte nell'aumento di capitale di Alitalia se la Compagnia dimostrera' capacita' di sviluppo. E' quanto ha detto, Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, socia appunto della compagnia. ''Il nostro primo dovere come banca e' tutelare l'integrita' dei depositi - ha detto Gros Pietro - non e' nostro mestiere fare i vettori di trasporto aereo. Il nostro mestiere e' anticipare fondi alle imprese che hanno capacita' di sviluppo. Se Alitalia si dimostrera' tale noi faremo il nostro mestiere anche verso Alitalia''. Quanto al futuro della Compagnia aerea, Gros Pietro ha aggiunto di auspicare ''una soluzione di tipo industriale che porti l'azienda a rispondere bene ai bisogni del sistema italiano che sono bisogni di viaggio sia per il business che per il turismo, un sistema di trasporto efficiente e uno degli elementi di capacita' del paese - ha osservato - noi ci auguriamo che la soluzione della crisi vada verso un vettore capace di essere efficacie ed efficiente''. eg/sen/rob
 
(ASCA) - Torino, 2 ott - Intesa Sanpaolo e' pronta a fare la sua parte nell'aumento di capitale di Alitalia se la Compagnia dimostrera' capacita' di sviluppo. E' quanto ha detto, Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, socia appunto della compagnia. ''Il nostro primo dovere come banca e' tutelare l'integrita' dei depositi - ha detto Gros Pietro - non e' nostro mestiere fare i vettori di trasporto aereo. Il nostro mestiere e' anticipare fondi alle imprese che hanno capacita' di sviluppo. Se Alitalia si dimostrera' tale noi faremo il nostro mestiere anche verso Alitalia''. Quanto al futuro della Compagnia aerea, Gros Pietro ha aggiunto di auspicare ''una soluzione di tipo industriale che porti l'azienda a rispondere bene ai bisogni del sistema italiano che sono bisogni di viaggio sia per il business che per il turismo, un sistema di trasporto efficiente e uno degli elementi di capacita' del paese - ha osservato - noi ci auguriamo che la soluzione della crisi vada verso un vettore capace di essere efficacie ed efficiente''. eg/sen/rob
Sviluppo fa rima con piano industriale di Del Torchio.
 
A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, che giustamente hanno fatto pressioni per eliminare gli altri pretendenti e rifilare i debiti ai contribuenti italiani e pagare AZ il meno possibile per poi ridimensionarla ad uso e consumo di CDG e AMS, ben oltre quello che si accusa di fare ora.
Un altro scenario può prevedere di considerare irricevibili tali condizioni e mettere in piedi una soluzione di sistema italiana con un intervento pubblico e poi cercare un nuovo partner industriale a mani libere. Questo scenario è sicuramente rischioso vista la qualità della politica italiana e drammatico se venisse messo in atto con modalità pantalonesche. Potrebbe essere invece interessante se fosse il caso di quelle poche eccezioni di aziende pubbliche funzionanti, che fra l'altro sono quelle avvicinate alla trattativa, e se la politica lasciasse fare a chi ha dimostrato di saperci fare in altri settori senza volerci mettere lo zampino.
Non esiste uno scenario con tutti vantaggi e nessun rischio, come non saremo noi a scegliere lo scenario che verrà portato avanti quindi è inutile arrabbiarsi, accusarsi di parteggiare per l'uno o l'altro e via dicendo.

Farfallina, questa volta mi tocca quotarti !
 
(ASCA) - Torino, 2 ott - Intesa Sanpaolo e' pronta a fare la sua parte nell'aumento di capitale di Alitalia se la Compagnia dimostrera' capacita' di sviluppo. E' quanto ha detto, Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, socia appunto della compagnia. ''Il nostro primo dovere come banca e' tutelare l'integrita' dei depositi - ha detto Gros Pietro - non e' nostro mestiere fare i vettori di trasporto aereo. Il nostro mestiere e' anticipare fondi alle imprese che hanno capacita' di sviluppo. Se Alitalia si dimostrera' tale noi faremo il nostro mestiere anche verso Alitalia''. Quanto al futuro della Compagnia aerea, Gros Pietro ha aggiunto di auspicare ''una soluzione di tipo industriale che porti l'azienda a rispondere bene ai bisogni del sistema italiano che sono bisogni di viaggio sia per il business che per il turismo, un sistema di trasporto efficiente e uno degli elementi di capacita' del paese - ha osservato - noi ci auguriamo che la soluzione della crisi vada verso un vettore capace di essere efficacie ed efficiente''. eg/sen/rob
Bravi!
io porto i soldi all'estero definitivamente.
un consiglio su qualche banca???
 
Non vedo in che modo potrebbe essere un'opportunità per i dipendenti. Mi sfugge.

Col fallimento l'azienda chiude, non opera. Viene fatto un inventario dell'attivo e venduto in tribunale. Premesso che una situazione simile sarebbe anche un problema per il Paese tutto.

Mi viene il dubbio che tu ti riferissi all'Amministrazione straordinaria ex Prodi bis, che consente l'operatività, e una protezione dai creditori e se possibile ristruttura l'azienda, senza liquidarla. L'unico punto in comune è che per aderirvi c'è bisogno della dichiarazione di insolvenza.

Il commissario ha poteri anche sui CCNL e anche qui non vedo i vantaggi per i dipendenti. Forse quello che una mossa simile potrebbe (chissà), dare una speranza di stand alone.
E magari fare un bello spot con Materazzi protagonista....
Perché in un sistema competitivo il posto di AZ verrebbe preso da una o più nuove realtà, più efficienti e competitive, che quindi darebbero prospettive di sviluppo e crescita. Le aziende ingessate e "salvate" dalla politica non crescono, non assumono - o assumono in modo clientelare e non per merito, non danno prospettive per il futuro.
La crisi italiana è anche, o forse soprattutto, una crisi di produttività dovuta proprio al fatto che ci sono troppe aziende protette (pensa al sistema bancario).
Ripeto, tutto ciò sarebbe valido in un mercato competitivo, dove la "morte" di AZ vorrebbe dire la nascita o la crescita di altre realtà.
 
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