mi fermerei qua, e' gia' esaustivoUna considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Se il trasporto aereo fosse un vero mercato libero.
mi fermerei qua, e' gia' esaustivoUna considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Se il trasporto aereo fosse un vero mercato libero.
piu' che altro e' l'unica che vuole prenderselaUna considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Per finire, lo sapete, continuo a pensare che fra le diverse ipotesi di vendita a realtà estere, AF/KL sia la peggiore per AZ e i suoi dipendenti, prima ancora che per il paese.
Una considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Se il trasporto aereo fosse un vero mercato libero, in tutti i sensi e in tutto il mondo, direi che il fallimento di AZ non sarebbe un dramma, ma anzi un'opportunità (anche per i lavoratori - non è una battuta) per ricominciare con un sistema pulito. Ma il fatto è che questo mercato è tutto meno che libero, che anche gli accordi open skies sono tutto meno che uno strumento di libero mercato, che i rapporti "perversi" fra grandi attori e settore pubblico (vedi il mondo dei produttori di a/m) sono tali da inquinare in maniera irrimediabile tutto il settore.
Detto questo, resta il fatto che AZ è un'azienda privata che dimostra come da noi (non siamo i soli, per carità, ma certamente siano fra i primi in classifica) quello che conta è il "capitalismo di relazione", che nulla ha a che fare con il mercato.
Gli USA, che hanno meno vincoli di bilancio rispetto a noi europei, hanno inventato un modello di "salvataggio" delle grandi aziende che in molti casi (GM, Chrysler, molte banche) ha portato addirittura utili per lo stato. Da noi non si può fare, e con qualunque governo italiano sarei pronto a scommettere che il risultato sarebbe ben peggiore.
Però, sempre dagli USA, ci viene un altro modello che si dimostra molto efficace con le grandi aziende in stato di crisi (il Chapter 11 - che ha poco o punto a che fare con il nostro concordato in continuità). Questo potrebbe essere il modello giusto di "salvataggio" di AZ.
Per finire, lo sapete, continuo a pensare che fra le diverse ipotesi di vendita a realtà estere, AF/KL sia la peggiore per AZ e i suoi dipendenti, prima ancora che per il paese.
infatti !!!sono dell'avviso che EY ha la strada sbarrata da AF. Vediamo se sarà possibile intavolare una negoziazione che consenta ad AZ di non dimagrire troppo sotto AF, salvando un pò di posti di lavoro, l'indotto conseguente, e diminuendo il peso sociale che dovremo sobbarcarci.
infatti !!!
AF sta facendo dumping su potenziali acquirenti come EY o aeroflot per scipparci la nostra compagnia di bandiera,interesse che EY ha chiaramente manifestato nei giorni scorsi
e' un complotto, che distruggera' migliaia di posti di lavoro ed il cuore produttivo della nostra aviazione civile
infatti !!!
AF sta facendo dumping su potenziali acquirenti come EY o aeroflot per scipparci la nostra compagnia di bandiera,interesse che EY ha chiaramente manifestato nei giorni scorsi
e' un complotto, che distruggera' migliaia di posti di lavoro ed il cuore produttivo della nostra aviazione civile
Geniale!!Di Aeroflot ne parli tu, io non l'ho mai citata.
Riguardo Etihad invece, si. A mio avviso AF ha concordato con EY il da farsi, in modo da poter contrattare con AZ in posizione di netta supremazia.
Non è un complotto, ma una normale strategia negoziale per ottenere il massimo con il minimo esborso economico.
Me tocca quotarti!A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, che giustamente hanno fatto pressioni per eliminare gli altri pretendenti e rifilare i debiti ai contribuenti italiani e pagare AZ il meno possibile per poi ridimensionarla ad uso e consumo di CDG e AMS, ben oltre quello che si accusa di fare ora.
Un altro scenario può prevedere di considerare irricevibili tali condizioni e mettere in piedi una soluzione di sistema italiana con un intervento pubblico e poi cercare un nuovo partner industriale a mani libere. Questo scenario è sicuramente rischioso vista la qualità della politica italiana e drammatico se venisse messo in atto con modalità pantalonesche. Potrebbe essere invece interessante se fosse il caso di quelle poche eccezioni di aziende pubbliche funzionanti, che fra l'altro sono quelle avvicinate alla trattativa, e se la politica lasciasse fare a chi ha dimostrato di saperci fare in altri settori senza volerci mettere lo zampino.
Non esiste uno scenario con tutti vantaggi e nessun rischio, come non saremo noi a scegliere lo scenario che verrà portato avanti quindi è inutile arrabbiarsi, accusarsi di parteggiare per l'uno o l'altro e via dicendo.
puo' darsi che sia anche vero,basta mettersi d'accordo con altri pretendenti.A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, .
Una considerazione sull'ipotesi di salvataggio in extremis con soldi pubblici o parapubblici.
Se il trasporto aereo fosse un vero mercato libero, in tutti i sensi e in tutto il mondo, direi che il fallimento di AZ non sarebbe un dramma, ma anzi un'opportunità (anche per i lavoratori - non è una battuta) per ricominciare con un sistema pulito. Ma il fatto è che questo mercato è tutto meno che libero, che anche gli accordi open skies sono tutto meno che uno strumento di libero mercato, che i rapporti "perversi" fra grandi attori e settore pubblico (vedi il mondo dei produttori di a/m) sono tali da inquinare in maniera irrimediabile tutto il settore.
Detto questo, resta il fatto che AZ è un'azienda privata che dimostra come da noi (non siamo i soli, per carità, ma certamente siano fra i primi in classifica) quello che conta è il "capitalismo di relazione", che nulla ha a che fare con il mercato.
Gli USA, che hanno meno vincoli di bilancio rispetto a noi europei, hanno inventato un modello di "salvataggio" delle grandi aziende che in molti casi (GM, Chrysler, molte banche) ha portato addirittura utili per lo stato. Da noi non si può fare, e con qualunque governo italiano sarei pronto a scommettere che il risultato sarebbe ben peggiore.
Però, sempre dagli USA, ci viene un altro modello che si dimostra molto efficace con le grandi aziende in stato di crisi (il Chapter 11 - che ha poco o punto a che fare con il nostro concordato in continuità). Questo potrebbe essere il modello giusto di "salvataggio" di AZ.
Per finire, lo sapete, continuo a pensare che fra le diverse ipotesi di vendita a realtà estere, AF/KL sia la peggiore per AZ e i suoi dipendenti, prima ancora che per il paese.
Sviluppo fa rima con piano industriale di Del Torchio.(ASCA) - Torino, 2 ott - Intesa Sanpaolo e' pronta a fare la sua parte nell'aumento di capitale di Alitalia se la Compagnia dimostrera' capacita' di sviluppo. E' quanto ha detto, Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, socia appunto della compagnia. ''Il nostro primo dovere come banca e' tutelare l'integrita' dei depositi - ha detto Gros Pietro - non e' nostro mestiere fare i vettori di trasporto aereo. Il nostro mestiere e' anticipare fondi alle imprese che hanno capacita' di sviluppo. Se Alitalia si dimostrera' tale noi faremo il nostro mestiere anche verso Alitalia''. Quanto al futuro della Compagnia aerea, Gros Pietro ha aggiunto di auspicare ''una soluzione di tipo industriale che porti l'azienda a rispondere bene ai bisogni del sistema italiano che sono bisogni di viaggio sia per il business che per il turismo, un sistema di trasporto efficiente e uno degli elementi di capacita' del paese - ha osservato - noi ci auguriamo che la soluzione della crisi vada verso un vettore capace di essere efficacie ed efficiente''. eg/sen/rob
A volte leggendo certe uscite sembra che si sia seduti nel CDA di AZe si debba spingere verso AF o meno, oppure che si sia Letta o il suo capo e si debba decidere se dare ordini a tizio o caio di comprare AZ.
Visto che discutiamo di scenari ed in linea teorica possiamo dirci che l'offerta di AF è giustamente da strozzinaggio, che giustamente hanno fatto pressioni per eliminare gli altri pretendenti e rifilare i debiti ai contribuenti italiani e pagare AZ il meno possibile per poi ridimensionarla ad uso e consumo di CDG e AMS, ben oltre quello che si accusa di fare ora.
Un altro scenario può prevedere di considerare irricevibili tali condizioni e mettere in piedi una soluzione di sistema italiana con un intervento pubblico e poi cercare un nuovo partner industriale a mani libere. Questo scenario è sicuramente rischioso vista la qualità della politica italiana e drammatico se venisse messo in atto con modalità pantalonesche. Potrebbe essere invece interessante se fosse il caso di quelle poche eccezioni di aziende pubbliche funzionanti, che fra l'altro sono quelle avvicinate alla trattativa, e se la politica lasciasse fare a chi ha dimostrato di saperci fare in altri settori senza volerci mettere lo zampino.
Non esiste uno scenario con tutti vantaggi e nessun rischio, come non saremo noi a scegliere lo scenario che verrà portato avanti quindi è inutile arrabbiarsi, accusarsi di parteggiare per l'uno o l'altro e via dicendo.
Bravi!(ASCA) - Torino, 2 ott - Intesa Sanpaolo e' pronta a fare la sua parte nell'aumento di capitale di Alitalia se la Compagnia dimostrera' capacita' di sviluppo. E' quanto ha detto, Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, socia appunto della compagnia. ''Il nostro primo dovere come banca e' tutelare l'integrita' dei depositi - ha detto Gros Pietro - non e' nostro mestiere fare i vettori di trasporto aereo. Il nostro mestiere e' anticipare fondi alle imprese che hanno capacita' di sviluppo. Se Alitalia si dimostrera' tale noi faremo il nostro mestiere anche verso Alitalia''. Quanto al futuro della Compagnia aerea, Gros Pietro ha aggiunto di auspicare ''una soluzione di tipo industriale che porti l'azienda a rispondere bene ai bisogni del sistema italiano che sono bisogni di viaggio sia per il business che per il turismo, un sistema di trasporto efficiente e uno degli elementi di capacita' del paese - ha osservato - noi ci auguriamo che la soluzione della crisi vada verso un vettore capace di essere efficacie ed efficiente''. eg/sen/rob
Perché in un sistema competitivo il posto di AZ verrebbe preso da una o più nuove realtà, più efficienti e competitive, che quindi darebbero prospettive di sviluppo e crescita. Le aziende ingessate e "salvate" dalla politica non crescono, non assumono - o assumono in modo clientelare e non per merito, non danno prospettive per il futuro.Non vedo in che modo potrebbe essere un'opportunità per i dipendenti. Mi sfugge.
Col fallimento l'azienda chiude, non opera. Viene fatto un inventario dell'attivo e venduto in tribunale. Premesso che una situazione simile sarebbe anche un problema per il Paese tutto.
Mi viene il dubbio che tu ti riferissi all'Amministrazione straordinaria ex Prodi bis, che consente l'operatività, e una protezione dai creditori e se possibile ristruttura l'azienda, senza liquidarla. L'unico punto in comune è che per aderirvi c'è bisogno della dichiarazione di insolvenza.
Il commissario ha poteri anche sui CCNL e anche qui non vedo i vantaggi per i dipendenti. Forse quello che una mossa simile potrebbe (chissà), dare una speranza di stand alone.
E magari fare un bello spot con Materazzi protagonista....
Avresti detto lo stesso anche ai tempi del "convertendo" Fiat?Bravi!
io porto i soldi all'estero definitivamente.
un consiglio su qualche banca???
cos'e' la Fiat???Avresti detto lo stesso anche ai tempi del "convertendo" Fiat?