Aeroporto Firenze: ok a variante piano di indirizzo territoriale per sviluppo scalo


Scusa Pegaso ma le piste che hai utilizzato te erano delle bozze pubblicate sul Corrierefiorentino, non certo il progetto ufficiale di ADF, quindi è ovvio che non coincidano perfettamente.
 
Allora nessuna delle tre ipotesi è fattibile.

Se si vede bene e si sposta la testata 30 verso l'aerostazione, la pista 12-30 ci sta precisa. Secondo me hanno calcolato tutto in modo che non ci sia spazio per fare un metro in più dei 1960 metri imposti dalla regione.
 
Io spero che qualcuno riesca a farli ragionare in modo che mettano a disposizione quel poco di spazio in più di cui c'è bisogno. Ma i contrari che stanno lavorando contro sono tanti.

ma secondo te hanno scelto quello spazio a caso???
Ma è ovvio che ci stanno le varie ipotesi...per favore non diciamo cose assurde....ora secondo te hanno scelto quello spazio lasciando fuori una piccola parte in fondo per non fare la pista??
 
ma secondo te hanno scelto quello spazio a caso???
Ma è ovvio che ci stanno le varie ipotesi...per favore non diciamo cose assurde....ora secondo te hanno scelto quello spazio lasciando fuori una piccola parte in fondo per non fare la pista??

Se la Regione Toscana stesse continuando la solita politica del bluff avuta per 40 anni sull'aeroporto di Firenze, la risposta alla tua domanda è: NO, la scelta non è stata fatta a caso, ma a sommo studio per non far fare la pista, o meglio, fare finta di volerla fare, mettere delle condizioni impossibili per cui l'ADF si rifiuterà di farla e poi, così, poter dire addirittura che è colpa degli altri!

Forse troppa dietrologia? Naturalmente spero con tutto il cuore di essere smentito, che Rossi non stia fingendo e che vadano avanti, ma non escludete questa possibilità. Lo dico con l'amarezza di uno che da 40 anni, da quando era ragazzino, segue questa vicenda e le porcherie della politica fiorentina e regionale (compresa la cancellazione di un aeroporto nuovo con gli espropri già in corso).
 
Aggiungo tra l'altro che la stessa Regione Toscana (così come il PD), è completamente spaccata sulla questione aeroporto: il presidente Rossi sembra finalmente essersi svegliato ed essere favorevole a potenziarlo, ma la larga maggioranza dei suoi collaboratori, dall'assessore Marson (che spinge per l'allungamento dell'attuale pista perchè sa benissimo che ADF non la farebbe) agli uffici tecnici, i responsabili, gli esperti, i consulenti scelti ad hoc e tutti gli altri politicanti dell'ente gli stanno remando contro. Ancora oggi, spesso, sentendo parlare questi figuri ragionano dicendo che l'aeroporto di Firenze è Pisa e che Firenze non va potenziato.

Ho conosciuto vari esempi di giovani laureandi che, avendo proposto delle tesi sull'aeroporto fiorentino e il suo potenziamento, quando sono andati a parlare con i responsabili regionali nelle loro ricerche sono stati addirittura trattati male e invitati a cambiare argomento o per lo meno posizione sulla questione dell'aeroporto.
 
Se si vede bene e si sposta la testata 30 verso l'aerostazione, la pista 12-30 ci sta precisa. Secondo me hanno calcolato tutto in modo che non ci sia spazio per fare un metro in più dei 1960 metri imposti dalla regione.

Si, può essere come dici tu: un gioco della Regione per vincolare la lunghezza della pista, ma sarebbe proprio un pasticcio da evitare:

- il sedime come previsto da ADF, con gli spazi adeguati sulle testate non ci starebbe;
- la pista dovrebbe iniziare a ridosso di via del Termine;
- il sentiero luminoso lato piana interesserebbe comunque l'area del boschetto (che la Regione considera sacra);
- ci sarebbero poi altri problemi perchè la pista sarebbe più vicina a Firenze ed agli ostacoli presenti su tale lato, a cominciare dalla scuola Carabinieri in fase di costruzione.

Inoltre in fase di costruzione si interferirebbe di più con la pista attuale rendendo necessario un periodo di chiusura dell'aeroporto.

La soluzione ovvia dovrebbe essere spostare il boschetto in area limitrofa (c'è tutto il posto che si vuole) e fare la 12/30 come previsto.
 
Firenze, 24 febbraio 2011 - "Ho appena consegnato al ministro Altero Matteoli il nuovo piano nazionale degli aeroporti. Firenze figura nella fascia strategica, la più alta, ma con un punto interrogativo accanto...".

Vito Riggio, presidente dell’Enac, l’ente responsabile dell’aviazione civile, annuncia una buona notizia, però la fa immediatamente seguire dal condizionale: che si riferisce alla situazione attuale dello scalo di Firenze, non in regola con le norme di sicurezza. Nel senso che, oggi, possono atterrare solo alcuni tipi di aerei. E con aggiustamenti di direzione.

Presidente Riggio, come si toglie il punto interrogativo?
"Costruendo rapidamente una nuova pista, di circa duemila metri, capace di mettere l’Amerigo Vespucci di Firenze nelle condizioni degli altri aeroporti".

Altrimenti?
"Altrimenti può retrocedere fra gli aeroporti ’primari’ o addirittura ’complementari’".

Non retrocederebbe solo il Vespucci, ma soprattutto Firenze, con la sua cultura, il suo turismo da 8 milioni di presenze l’anno...
"L’Enac non fa campanilismi, ma solo valutazioni tecniche. E se le condizioni minime mancano..".

Quando parla di nuova pista si riferisce a quella parallela all’autostrada?
"Personalmente dico che serve una pista nuova. Allungare quella attuale mi sembrerebbe un pasticcio. Ma le posso dire che di potenziamento attraverso una nuova pista parallela parla espressamente lo studio appena consegnato al ministro. Dove si dice che solo una pista così posizionata può superare i limiti operativi".

Chi ha firmato quello studio?
"Kpmg, Nomisma (che fa capo a Romano Prodi n.d.r.), l’architetto De Carli. Hanno scritto che lo scalo ha difficoltà operative: non tutti gli aerei possono atterare e decollare. Serve la pista nuova".

Quello che ha consegnato a Matteoli è uno studio o il piano?
"Uno studio che, dopo l’approvazione, diventerà il piano nazionale degli aeroporti. Firenze non ha molto tempo per adeguarsi".

Qualsiasi decisione venga presa — pista parallela o allungamento di quella esistente — dovrà passare al vaglio dell’Enac?
"Ogni progetto che riguarda l’aviazione civile deve avere il benestare Enac. Che non interferisce sulle scelte locali, ma che ha il dovere di garantire operatività dei voli e sicurezza".

Ha parlato con il presidente della Regione?
"Non ancora. Verrò verrò a Firenze presto. Con Rossi dobbiamo solo fissare la data".

Che cosa dirà?
"Quello che ho appena detto a lei: ossia che l’Enac si aspetta che venga costruita la nuova pista. Ripeto: dal momento che dovremo esprimere un parere vincolante è bene sentirci prima".

La sinergia di Firenze con Pisa la convince?
"Soprattutto è logica. Ma dal punto di vista aeroportuale, l’Italia Centrale è una macroarea con tre scali: Firenze, Pisa e Bologna. Tre scali che devono collaborare per un servizio di livello".

Quindi devono essere tre scali ben collegati...
"Naturalmente. Tuttavia, mi sembra che fra Firenze e Bologna, anche grazie all’Alta velocità, non ci sia più nessun problema. In mezz’ora ci si va. Il collegamento Firenze-Pisa, invece, non è ancora celere come dovrebbe. Ma ripeto: il nodo vero resta la nuova pista del Vespucci. Se non viene fatta rapidamente, Firenze dal punto di vista aeroportuale verrebbe irrimediabilmente retrocessa".

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/02/24/464192-presidente_enac_pista_parallela.shtml


Non so perchè, ma io non ho un buon presentimento.
 
"Ecco i pro e i contro ma la scelta finale è nostra"
L'assessore all'ambiente Anna Marson: "Entrambe i tracciati fattibili ma iter diversi"
di Simona Poli

«La Regione non ha scelto la nuova pista di Peretola. Ha solo aperto la possibilità di valutare due ipotesi di allungamento». Nella confusione Anna Marson tenta di fare un po´ di chiarezza.

Assessore Marson, avete valutato i pro e i contro della pista allungata e di quella parallela?
«Le valutazioni già contenute nel Rapporto ambientale saranno approfondite nella fase di discussione che inizierà adesso in consiglio regionale per l´adozione della variante. La giunta ha verificato che entrambi i tracciati sono fattibili dal punto di vista tecnico. E´ stato poi individuato un percorso di confronto pubblico delle due alternative. Ma non abbiamo deciso quale adottare».

Non avete scelto la pista ma imposto una serie di obblighi e di opere accessorie da realizzare nell´un caso e nell´altro.
«Le prescrizioni specificano che il progetto presentato da Adf dovrà comprendere anche tutte le opere necessariamente connesse. Nell´ipotesi di allungamento dell´attuale pista si dovrebbe interrare l´autostrada Firenze-Mare per la larghezza della pista e coprire un canale secondario. La lunghezza, anche mantenendo fasce di sicurezza di 240 metri ai due estremi, raggiungerebbe i 1960 metri previsti dalla legge».

Da una parte, però, c´è Monte Morello e dall´altra ci sono la ferrovia sopraelevata, vari insediamenti industriali, case. Possibile allungare in queste direzioni?
«Il terrapieno del rilevato ferroviario sarebbe una barriera antirumore e la pista avrebbe il vantaggio di poter essere utilizzata come adesso nei due sensi. Anche gli interventi complementari necessari costano meno nel caso di pista allungata. Ma entrambi i progetti sarebbero comunque sottoposti a Valutazione d´impatto ambientale».

L´iter burocratico, insomma, sarebbe identico.
«Non proprio. La pista parallela andrebbe a toccare più aree considerate protette e in questo caso la direttiva comunitaria Habitat obbliga ad una procedura europea. Anche i costi delle opere complementari sono maggiori nel caso di parallela. Di quattro o cinque volte, secondo i nostri calcoli. Dovrebbe essere deviato il Fosso Reale, innalzata in quel punto l´A11, ripristinato il reticolo delle acque e poi spostato uno svincolo autostradale».

Chi si oppone al tracciato parallelo sostiene che un grande numero di persone sarebbero coinvolte da smog e rumore.
«Questo è il tema più delicato, su cui è nostro preciso dovere dare garanzie ai cittadini. Le stime sono basate su modelli e non su dati reali, chiariamolo subito. Nel rapporto ambientale che ci ha fornito Arpat si evidenzia come in termini di quantità non ci sarebbero forti cambiamenti se allungassimo la pista, visto che ora gli abitanti di Quaracchi sono particolarmente esposti all´inquinamento acustico. Nel caso di una parallela unidirezionale il numero di persone "particolarmente esposte" sembra diminuire ma la popolazione complessivamente disturbata resta uguale. Crescerebbe invece se ci fosse una parte di atterraggi orientata dalla parte di Firenze».

Ma nessuno ha mai detto che in caso di pista parallela gli aerei potrebbero atterrare da Firenze verso Prato.
«Non avrei tutte queste certezze. E´ una cosa da verificare».

Da quello che dice sembra di capire che lei propenda per l´allungamento della pista.
«Ho condiviso il percorso che ha portato la giunta ad approvare una variante che da una parte stabilisce il perimetro di un parco agricolo di settemila ettari che rappresenta una compensazione per quest´area così densamente abitata e dall´altra apre un confronto pubblico a cui parteciperanno cittadini ed esperti».

E chi deciderà alla fine?
«La variante approvata dalla giunta va in consiglio, dove sarà discussa, adottata e infine approvata. Poi sarà Adf a scegliere il progetto che seguirà un iter nazionale, cioè sarà presentato ai ministeri Ambiente e Trasporti per la Valutazione d´impatto ambientale. A quel punto la Regione si esprimerà in base alle prescrizioni dettate e poi si aprirà la Conferenza dei servizi».

Adf sceglierà il tracciato in grado di garantire il maggiore sviluppo dello scalo, altrimenti perché investire tanti soldi?
«Gli investimenti dovranno essere commisurati a non richiedere per il loro ammortamento di superare una soglia di voli sopportabile per gli abitanti. Qui non si deve parlare solo della lunghezza della pista ma capire anche a quali tipologie di aerei si pensa di voler aprire lo scalo di Firenze. Se l´obiettivo è far atterrare grossi Airbus o jumbo, allora l´investitore è logico che punti alla parallela. Ma nel contesto in cui si trova Peretola non credo sia il caso. Un conto è superare gli enormi limiti dell´aeroporto attuale e un altro far atterrare ogni tipologia di aereo. Se vogliamo mantenere livelli accettabili di qualità dell´aria, come compete alla Regione».

(24 febbraio 2011)

http://firenze.repubblica.it/cronac...i_contro_ma_la_scelta_finale_nostra-12838796/
 
La Marson l'ho sentita parlare più volte sulla questione ed è chiaramente schierata per l'allungamento della pista attuale, ma secondo me solo perchè sa benissimo che l'ADF non farebbe questo intervento.

In questa intervista devo dire che è stata abbastanza equilibrata, tranne in questo punto:

"Chi si oppone al tracciato parallelo sostiene che un grande numero di persone sarebbero coinvolte da smog e rumore.
«Questo è il tema più delicato, su cui è nostro preciso dovere dare garanzie ai cittadini. Le stime sono basate su modelli e non su dati reali, chiariamolo subito. Nel rapporto ambientale che ci ha fornito Arpat si evidenzia come in termini di quantità non ci sarebbero forti cambiamenti se allungassimo la pista, visto che ora gli abitanti di Quaracchi sono particolarmente esposti all´inquinamento acustico. Nel caso di una parallela unidirezionale il numero di persone "particolarmente esposte" sembra diminuire ma la popolazione complessivamente disturbata resta uguale. Crescerebbe invece se ci fosse una parte di atterraggi orientata dalla parte di Firenze». "

nel quale mente sapendo benissimo di mentire: la pista attuale coinvolge molta gente e diversi quartieri periferici di Firenze, nonchè Sesto Fiorentino (anche se tutti sotto i 65 decibel delle leggi nazionali e internazionali), mentre con la nuova pista i 65 decibel credo non escano nemmeno dal sedime aeroportuale e poi le rotte sorvolano l'autostrada e zone industriali. Su questo stanno bluffando in molti!
 
Ultima modifica:
ma non si sa niente della riunione di oggi tra la regione, il comune di firenze e i comuni della piana?

AEROPORTO, IL BRACCIO DI FERRO

L'ira di Rossi non ferma la Piana

Il vertice su Peretola in Regione dura quasi sei ore, poi il rinvio. Rossi: non è un trattativa. Prato e la Piana: pista parallela improponibile. Renzi ribatte: allungamento impraticabile

Finisce nella notte, con momenti di alta tensione, l’incontro sull’aeroporto di Peretola tra i vertici del Pd e gli amministratori democrat di Firenze Prato. Muro contro muro: Improponibile», secondo Provincia di Prato e Comuni della Piana, la pista parallela. Impraticabile» l’allungamento, secondo il sindaco di Firenze Matteo Renzi. A tarda sera, dallo scalone di Palazzo Sacrati Strozzi, si sentono delle urla; sono del presidente della Regione Enrico Rossi, stanco ed arrabbiato con i sindaci di Sesto e Campi. Altre urla seguono, sono appunto quelle di Gianni Gianassi e Adriano Chini. Tutti chiusi nella stanza messa a disposizione da Rossi nella sede istituzionale della Regione. Escono solo mezzanotte, dopo quasi sei ore. Nulla di fatto, la riunione è aggiornata. Divisi su ogni cosa. Solo su una sono d’accordo: neanche una foto dell’incontro. «Non c’è il clima adatto» , motivano.

C’era da aspettarselo, dopo gli strali tra la Piana e il governatore; proseguiti fino al giorno prima, con una sfuriata tra il segretario pd Andrea Manciulli il pratese (e presidente della commissione trasporti in Regione) Fabrizio Mattei conclusa con urla in Consiglio regionale. Le facce sono tese all’ingresso della sede della giunta regionale, intorno alle 18. C’è chi arriva da solo, come il sindaco di Sesto Gianni Gianassi dice, alla Wolf di Pulp Fiction: «Siamo qui per risolvere problemi» . Chi in coppia, come il sindaco di Campi Adriano Chini che entra col presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. Ad attenderli ci sono già Rossi, Manciulli, il segretario provinciale di Firenze Patrizio Mecacci, il capogruppo in Regione Vittorio Bugli. Mattei arriva col consigliere regionale (ed ex sindaco di Signa) Paolo Bambagioni. Tra i 18 presenti ci sono anche i sindaci di Calenzano Alessio Biagioli e quello di Signa Alberto Cristianini, i responsabili di enti locali e trasporti Stefano Bruzzesi e Matteo Tortolini, così come il presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri. La segretaria democratica pratese Ilaria Buggetti arriva per ultima e sarà lei a rilasciare la prima dichiarazione, uscendo in anticipo rispetto al gruppo, intorno alle 20. «Finalmente una discussione politica tra tutti gli attori in gioco. Prato, Sesto e Campi si stanno assestando sulla messa in sicurezza della pista. Con l’allungamento della attuale» . E la parallela? «Confliggerebbe col parco della Piana» . E Renzi? «L’ho visto titubante» .

Ad aprire l’incontro Rossi. Poi, Chini. Toni più che accesi. Qualcuno parla sopra gli altri. La camomilla proposta da Mecacci per calmare gli animi non è mai arrivata a Palazzo Sacrati Strozzi. Così come il Discorso sul metodo di Cartesio che Rossi voleva regalare a Gianassi è rimasto negli scaffali. Mattei, pilota di ultraleggeri, è arrivato pronto a contestare anche l’analisi dei venti del Pit. Non parlerà, se ne andrà prima della fine. Una fine che arriva dopo quasi sei ore. Una riunione talmente lunga che viene cancellata la direzione metropolitana del Pd, prevista Vie Nuove. Gli attori sono divisi in due gruppi. Da una parte Prato e la Piana, che ribadiscono il loro no. Gestri parla delle ricadute del rumore dei voli sulla città, sindaci di Sesto, Calenzano e Campi della «frattura» del parco della Piana, «che non è di 7 mila ettari, ma ha i suoi 450 ettari centrali proprio dove volete fare la pista» . Ma c’è di più: con la modifica del Pit proposta dalla Regione, verrebbero bloccati le previsioni urbanistiche, non solo di nuove residenze, ma anche degli insediamenti produttivi per due anni e mezzo.

«La pista parallela è improponibile» dice Gestri. Renzi ribatte che l’allungamento andrebbe ad appesantire il rumore per gli abitanti di Firenze già colpiti dai decibel dei voli (con valori da tempo fuori norma): insomma, l’allungamento dell’attuale è «impraticabile» . I due fronti non si muovono di un millimetro, neanche quando Mecacci e Manciulli cercano una mediazione. Ci prova anche Bugli, come Barducci, ma l’obiettivo di far aprire alla discussione lanciata dal Pit, alla analisi delle due alternative sulla pista, che va comunque sviluppata a messa in sicurezza, si infrange sulla posizione dei due gruppi. «Facciamo le verifiche» aveva chiesto Rossi, prima delle urla e del battibecco con Chini. «I nostri cittadini sono meno importanti di quelli di Firenze?» , la risposta di Prato e della Piana. E dopo due, tre giri di interventi, si ritorna, quasi, al punto di partenza. La discussione prosegue fino a mezzanotte. Renzi esce: «Parla Rossi» , e se ne va. Barducci si ferma: «Ci rivediamo la prossima settimana» . Lo ribadisce Rossi: «Non è una trattativa, ma un confronto: stiamo discutendo su come si deve sviluppare la Piana» .

Marzio Fatucchi
24 febbraio 2011

http://corrierefiorentino.corriere....1/ira-rossi-non-ferma-piana-19088654071.shtml
 
Che amarezza!

E'cosi' purtroppo.Non si fara' mai niente. Ora che Rossi parrebbe intenzionato
a fare un aeroprto decente,oltre ai soliti talebani,persino quelli che fino a ieri
volevano lo sviluppo di Peretola(vedi Cenni e PDL pratese)non ne vogliono sapere.Secondo me c'e solo un tentativo da fare:chiedere l'annessione alla Baviera e sperare nella rinomata efficienza teutonica(sempre che ci accolgano).
 
E'cosi' purtroppo.Non si fara' mai niente. Ora che Rossi parrebbe intenzionato
a fare un aeroprto decente,oltre ai soliti talebani,persino quelli che fino a ieri
volevano lo sviluppo di Peretola(vedi Cenni e PDL pratese)non ne vogliono sapere.Secondo me c'e solo un tentativo da fare:chiedere l'annessione alla Baviera e sperare nella rinomata efficienza teutonica(sempre che ci accolgano).
IA TOSKANA !