eh diamo a Cesare quel che è di Cesare: quando si tratta di criticarla son tutti pronti, quando c'è da elogiarla nessuno parla, allora parlo io 
@sky non preoccuparti: càpita a certe ore [
]
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Aeroflot vuole Alitalia, è partner Unicredit!
- Autore Discussione airbusfamilydriver
- Data d'inizio
@ Airbus
Iberia fa soldi
Alitalia perde soldi
@ Blitz
son contento che elogi AZ, ma quanti voli hai fatto con Alitalia?
Il bar sport lo stai facendo proprio tu
Iberia fa soldi
Alitalia perde soldi
@ Blitz
son contento che elogi AZ, ma quanti voli hai fatto con Alitalia?
Il bar sport lo stai facendo proprio tu
Due o tre miei pensieri in libertà su questo argomento.
Innanzitutto un grazie a Reporter2 per il continuo aggiornamento, nel post iniziale, delle notizie man mano che queste si succedevano.
Il TPG, tramite Continental Airlines, aveva già provato ad acquistare AZ verso la fine degli anni '90, quando l'allora CEO di COA, Gordon Bethune, venne in Italia (alla Magliana) e mise un assegno con molti zeri sulla scrivania dell'allora AD di AZ.
Se l'affare non andò in porto allora, quando AZ andava non dico bene, ma sicuramente meno peggio di ora, non vedo perchè oggi debbano essere più interessati all'affare, quando sappiamo benissimo tutti che di affare certo non si tratta, La mia opinione è che la partecipazione del TPG non sia altro che un "diversivo" per spingere in realtà sull'affare a cui sono veramente interessati, cioè IB, lasciando intendere che se l'affare IB non andasse in porto loro possono sempre ripiegare su AZ (seeeeeee, chi ci crede......)
Da come si stanno mettendo le cose mi convinco sempre di più che la soluzione AP sarà l'unica credibile e fattibile, nonostante tutti i problemi, ampiamente analizzati su questo forum, che tale alleanza potrà comportare. Quando un settore va male l'unica via di uscita è il consolidamento, come insegna quanto fatto da molto tempo negli USA che in questo settore sono avanti anni luce rispetto a noi. In Italia l'unico modo di ridare fiato ed energia al trasporto aereo è il consolidamento, fino ad arrivare a 2 grandi gruppi, uno basato a Roma (FCO) ed uno basato a Milano (MXP) e questo consolidamento, per avere una minima possibilità di successo passa per la fusione AZ/AP (basata a FCO) e il raggruppamento di altre compagnie intorno al gruppo che si sta creando con l'acquisizione di GJ da parte di IG e basato a MXP a cui, secondo la mia opinione, dovrebbe unirsi l'esperienza e la capacità del Com.te Gentile e la sua Air Italy.
Due paroline è giusto spenderle anche sul discorso portato avanti da airbusfamilydriver per ricordare che AZ è formata da tante persone capaci, professionali e vogliose di fare, ma al suo interno ci sono anche molti parassiti il cui unico scopo è coltivare il proprio orticello personale anche a scapito della salute di AZ stessa sicuri che tanto qualcuno una soluzione la troverà sempre.
Su questo argomento non è possibile, e non è neanche giusto, generalizzare e dare le colpe ad una sola categoria perchè in tutti i settori ci sono sicuramente persone in gamba e parassiti che convivono. Nessuna persona con un pò di sale in zucca può pensare che l'unico problema di AZ siano le ore di volo che i piloti possono fare o gli impiegati che fanno 3 pause caffè al giorno.
Il problema è ben più serio e riguarda la mentalità, l'approccio che ogni persona ha con il proprio lavoro, con l'abitudine a lasciar correre le piccole furbizie quotidiane messe in atto da chi pensa solo al proprio interesse; il problema ha a che fare con la mancanza di un valido sistema di Quality Management, serio ed indipendente dalla proprietà, in grado di identificare le falle del sistema AZ ed isolare tutte le negatività operative ed organizzative.
Un esempio generale per spiegare meglio il concetto: avere centinaia e centinaia di A/V stagionali (quindi persone deboli contrattualmente e facilmente ricattabili con la minaccia di non rinnovare il contratto) è solo un metodo per avere in azienda persone da manipolare secondo i capricci del "capetto" di turno, con le conseguenze facilmente immaginabili.
AZ è una realtà complessa, cosi come è complessa la realtà del trasporto aereo in Italia. Qui sul forum spesso ci dilettiamo con analisi e proposte, con critiche ed elogi e spesso ne vengono fuori discorsi molto interessanti, altre volte ne escono fuori discorsi fatti solo per preconcetti o per partito preso, ma le soluzioni non sono cosi semplici come potrebbe sembrare e le opinioni dovrebbero tener conto di questa complessità.
Il vero problema che in Italia siamo malati endemicamente di "nanismo", nani siamo e nani rimarremo, e questa occasione della privatizzazione di AZ che avrebbe dovuto essere una opportunità di uscire da questo nanismo, sta confermando sempre più l'impossibilità di cambiare il nostro codice genetico.
Innanzitutto un grazie a Reporter2 per il continuo aggiornamento, nel post iniziale, delle notizie man mano che queste si succedevano.
Il TPG, tramite Continental Airlines, aveva già provato ad acquistare AZ verso la fine degli anni '90, quando l'allora CEO di COA, Gordon Bethune, venne in Italia (alla Magliana) e mise un assegno con molti zeri sulla scrivania dell'allora AD di AZ.
Se l'affare non andò in porto allora, quando AZ andava non dico bene, ma sicuramente meno peggio di ora, non vedo perchè oggi debbano essere più interessati all'affare, quando sappiamo benissimo tutti che di affare certo non si tratta, La mia opinione è che la partecipazione del TPG non sia altro che un "diversivo" per spingere in realtà sull'affare a cui sono veramente interessati, cioè IB, lasciando intendere che se l'affare IB non andasse in porto loro possono sempre ripiegare su AZ (seeeeeee, chi ci crede......)
Da come si stanno mettendo le cose mi convinco sempre di più che la soluzione AP sarà l'unica credibile e fattibile, nonostante tutti i problemi, ampiamente analizzati su questo forum, che tale alleanza potrà comportare. Quando un settore va male l'unica via di uscita è il consolidamento, come insegna quanto fatto da molto tempo negli USA che in questo settore sono avanti anni luce rispetto a noi. In Italia l'unico modo di ridare fiato ed energia al trasporto aereo è il consolidamento, fino ad arrivare a 2 grandi gruppi, uno basato a Roma (FCO) ed uno basato a Milano (MXP) e questo consolidamento, per avere una minima possibilità di successo passa per la fusione AZ/AP (basata a FCO) e il raggruppamento di altre compagnie intorno al gruppo che si sta creando con l'acquisizione di GJ da parte di IG e basato a MXP a cui, secondo la mia opinione, dovrebbe unirsi l'esperienza e la capacità del Com.te Gentile e la sua Air Italy.
Due paroline è giusto spenderle anche sul discorso portato avanti da airbusfamilydriver per ricordare che AZ è formata da tante persone capaci, professionali e vogliose di fare, ma al suo interno ci sono anche molti parassiti il cui unico scopo è coltivare il proprio orticello personale anche a scapito della salute di AZ stessa sicuri che tanto qualcuno una soluzione la troverà sempre.
Su questo argomento non è possibile, e non è neanche giusto, generalizzare e dare le colpe ad una sola categoria perchè in tutti i settori ci sono sicuramente persone in gamba e parassiti che convivono. Nessuna persona con un pò di sale in zucca può pensare che l'unico problema di AZ siano le ore di volo che i piloti possono fare o gli impiegati che fanno 3 pause caffè al giorno.
Il problema è ben più serio e riguarda la mentalità, l'approccio che ogni persona ha con il proprio lavoro, con l'abitudine a lasciar correre le piccole furbizie quotidiane messe in atto da chi pensa solo al proprio interesse; il problema ha a che fare con la mancanza di un valido sistema di Quality Management, serio ed indipendente dalla proprietà, in grado di identificare le falle del sistema AZ ed isolare tutte le negatività operative ed organizzative.
Un esempio generale per spiegare meglio il concetto: avere centinaia e centinaia di A/V stagionali (quindi persone deboli contrattualmente e facilmente ricattabili con la minaccia di non rinnovare il contratto) è solo un metodo per avere in azienda persone da manipolare secondo i capricci del "capetto" di turno, con le conseguenze facilmente immaginabili.
AZ è una realtà complessa, cosi come è complessa la realtà del trasporto aereo in Italia. Qui sul forum spesso ci dilettiamo con analisi e proposte, con critiche ed elogi e spesso ne vengono fuori discorsi molto interessanti, altre volte ne escono fuori discorsi fatti solo per preconcetti o per partito preso, ma le soluzioni non sono cosi semplici come potrebbe sembrare e le opinioni dovrebbero tener conto di questa complessità.
Il vero problema che in Italia siamo malati endemicamente di "nanismo", nani siamo e nani rimarremo, e questa occasione della privatizzazione di AZ che avrebbe dovuto essere una opportunità di uscire da questo nanismo, sta confermando sempre più l'impossibilità di cambiare il nostro codice genetico.
Innanzitutto [:304][:304][:304] all'intervento del big boss, poi
Spiacente deluderti ma il bar sport non era riferito ad eventuali esperienze, ma a certe perle di saggezza tipo questa, di una profondità incommensurabile:
Citazione:Messaggio inserito da I-ALEX
Guarda, parlane con i tuoi sindacati e organizzate un bello sciopero ad oltranza: risolverete tutti i vostri problemi in minor tempo, una volta per tutte
perfetto allora spero che da domani cominceremo a fare anche noi soldi vendendo il servizio a bordo....poi non è che qualcuno si lamenterà del fatto che az è diventata a pagamento?
Posso essere daccorrdo con te sul fatto che è il mercato quando parliamo dei rayban che sono diventati italiani, della ferrero che esporta ed aquisisce aziende in tutto il mondo, che qualche casa di moda italiana è stata acquistata da stranieri ecc. ecc.Citazione:Messaggio inserito da I-ALEX
è il mercatoCitazione:Messaggio inserito da Mr.K
alitalia ai russi, telecom ai messicani! non contiamo piu niente.... e l'italia che va!
Finchè si tratta di occhiali, dolci e vestiti condivido in pieno le logiche di mercato.
Ma se parliamo di trapsporto aereo nazionale, e sopratutto della rete di telecomunicazione che è strategica per il paese (oltre che per la sua difesa) scusami ma non sono daccordo: abbiamo avuto un classe politica ed imprenditoriale miope!
Siamo destinati a soccombere se non ci diamo una svegliata!
Vero, hai ragione, gli spagnoli ti portano e basta, poi circolano voci orribile su come sono trattati certi temi di sicurezza internamente.
Scusate volevo riportare l'ultima perla da la repubblica:
Come si fa a stare in lizza da soli se si e' stati esclusi ?
Se una frase del genere la scrive uno studente oltre al voto basso gli viene anche rccomandato di smetter con le canne in quanto l'ultima frase denota notevole confusione mentale.
Come si fa a stare in lizza da soli se si e' stati esclusi ?
Se una frase del genere la scrive uno studente oltre al voto basso gli viene anche rccomandato di smetter con le canne in quanto l'ultima frase denota notevole confusione mentale.
Dai su, non è tanto male l'ipotesi di acquisto da parte di Aeroflot. Ci sono molte commonalities con il sistema italiano che spingono a favorire questa direzione.
1. La Russia è dominata dalla mafia e da un'oligarchia politica anacronistica, permettendo quindi un'integrazione quasi unica al mondo dei due sistemi.
2. L'economia di un vettore aereo può tornare a giudicare conveniente trasportare ortaggi sul long-range con un supersonico, agevolando molto la predisposizione dei bilanci.
3. I bilanci li certifica la società del cugino dell'AD.
4. Quasi tutto il nostro quadro politico si è impegnato più volte in pellegrinaggi in passato o paccone sulle spalle a Mosca, conoscendo quindi usi e costumi del loco.
5. Aeroflot ha già promesso di accontentare quelli che, come me, non sono entusiasti della nuova livrea, imponendo il ritorno alla vecchia Landor ma con macchine nuove.
www.airliners.net/open.file/0956485/L/
www.airliners.net/open.file/0956485/L/
1. La Russia è dominata dalla mafia e da un'oligarchia politica anacronistica, permettendo quindi un'integrazione quasi unica al mondo dei due sistemi.
2. L'economia di un vettore aereo può tornare a giudicare conveniente trasportare ortaggi sul long-range con un supersonico, agevolando molto la predisposizione dei bilanci.
3. I bilanci li certifica la società del cugino dell'AD.
4. Quasi tutto il nostro quadro politico si è impegnato più volte in pellegrinaggi in passato o paccone sulle spalle a Mosca, conoscendo quindi usi e costumi del loco.
5. Aeroflot ha già promesso di accontentare quelli che, come me, non sono entusiasti della nuova livrea, imponendo il ritorno alla vecchia Landor ma con macchine nuove.
www.airliners.net/open.file/0956485/L/
www.airliners.net/open.file/0956485/L/
La mia fonte e' pprune. Si e' parlato nel recente passato di pressioni per mantenere l'operativita' a fronte di difetti tecnici persistenti (No so se MEL o non MEL, comunque degni di attenzione). E, se non ricordo male, di atteggiamenti poco trasparenti da parte dell'ente regolatore. Voci appunto.
Salutoni!
Salutoni!
ah si se ne è parlato anche quà.....eh ma EI loro fanno soldi capisci....che importa se non comprano i pezzi di ricambio e volano con le MEL scadute...tanto loro fanno soldi.....eh certo in barba alla sicurezza di chi sta dentro l'aeroplano....
se deve essere così spero che az non li faccia mai i soldi...
3 aprile 2007
La nuova mossa aerospaziale di Putin
di Gianni Dragoni
Il Sole 24 Ore
Dopo i massicci investimenti nell'energia, nelle acciaierie, nelle squadre di calcio e negli alberghi, la Russia vuole farsi anche una compagnia aerea in Occidente. Suscita stupore, misto a perplessità per un track record sulla sicurezza dei voli che non è dei più affidabili, l'annuncio che Aeroflot è interessata all'Alitalia. Tuttavia la mossa del vettore i cui dirigenti sono legati al Cremlino (il presidente Viktor Ivanov è stato ufficiale del Kgb e assistente del presidente Vladimir Putin, il direttore generale Valery Okoulov è il genero dell'ex presidente Boris Eltsin), non sembra etichettabile come un capriccio di miliardari alla ricerca di un impiego per il denaro facile.
È piuttosto l'attuazione di una strategia che ha già dato dei risultati nel settore ad altissima tecnologia dell'aerospazio. L'affondo decisivo c'è stato l'estate scorsa, quando tra la fine di agosto e i primi di settembre la seconda banca di Stato russa, la Vneshtorgbank (Vtb) ha bussato alle porte del gruppo Eads, l'orgoglio dell'industria aerospaziale francese e tedesca, proprietario di Airbus, annunciando di aver rastrellato il 5,02% del capitale, con un investimento di circa 950 milioni di euro.
Anche allora Mosca si era mossa cogliendo un momento di debolezza della preda. Dopo lo scandalo per le stock option vendute dai vertici di Eads, poche settimane prima che fossero annunciati forti ritardi nella produzione del superjumbo A380, il gruppo europeo è entrato in una turbolenza da cui non è ancora uscito.
La Russia, che da alcuni anni sta rinnovando l'industria aerospaziale con un occhio attento alle collaborazioni occidentali, mettendo i suoi ingegneri a disposizione anche dell'americana Boeing, numero uno mondiale, è riuscita così a fare breccia nei bastioni di una fortezza che pochi mesi prima sembrava inviolabile.
Con l'offensiva della Vtb, una delle sigle che costellano la galassia del potere dell'ex Unione Sovietica, Putin ha conquistato una partecipazione pari a quella accumulata storicamente dall'industria spagnola. Madrid è socia di Eads dalla nascita, ma è tenuta fuori dalla stanza dei bottoni, partecipa al consiglio ma senza diritto di voto.
Il 12 settembre il gruppo Lagardère, il socio industriale più importante (7,5%) accanto allo Stato francese (15%), ha preso l'iniziativa dichiarando che non avrebbe gradito la presenza dei russi nel consiglio di Eads né che sarebbe stato opportuno modificare i patti tra i soci storici. I tedeschi, che hanno una quota identica al 22,5% francese, si sono accodati. Ma i russi non si sono ritirati, né si sono offesi. Hanno pazientato, attendendo che i delicati equilibri della casa madre di Airbus scricchiolassero, come si è visto negli ultimi mesi per la querelle politica tra Francia e Germania sui tagli.
Una nuova tappa di questa strategia silenziosa è stata segnata il 15 marzo. Dopo un lungo confronto tra le offerte di Boeing e Airbus per il rinnovo della flotta a lungo raggio di Aeroflot, Mosca ha scelto 22 A350, il nuovo jet di Tolosa dal parto alquanto laborioso. Il valore di listino del contratto, non ancora firmato, è di 4,4 miliardi di dollari. Ma con gli sconti Mosca pagherà molto meno, forse intorno alla metà.
Contropartita significativa, Mosca ha ottenuto una partecipazione industriale del 5% della sua holding Uac (United aircraft corporation) alla costruzione dell'A350, un programma i cui costi di sviluppo sono stimati in 10 miliardi di euro, che Airbus vorrebbe appaltare a partner esterni per almeno metà. Il prossimo approdo della silenziosa marcia di Mosca potrebbe essere l'Alitalia.
Intanto, dal maggio 2004, Aeroflot è stata accolta nell'alleanza SkyTeam, guidata da Air France e Delta, di cui fa parte Alitalia.
La nuova mossa aerospaziale di Putin
di Gianni Dragoni
Il Sole 24 Ore
Dopo i massicci investimenti nell'energia, nelle acciaierie, nelle squadre di calcio e negli alberghi, la Russia vuole farsi anche una compagnia aerea in Occidente. Suscita stupore, misto a perplessità per un track record sulla sicurezza dei voli che non è dei più affidabili, l'annuncio che Aeroflot è interessata all'Alitalia. Tuttavia la mossa del vettore i cui dirigenti sono legati al Cremlino (il presidente Viktor Ivanov è stato ufficiale del Kgb e assistente del presidente Vladimir Putin, il direttore generale Valery Okoulov è il genero dell'ex presidente Boris Eltsin), non sembra etichettabile come un capriccio di miliardari alla ricerca di un impiego per il denaro facile.
È piuttosto l'attuazione di una strategia che ha già dato dei risultati nel settore ad altissima tecnologia dell'aerospazio. L'affondo decisivo c'è stato l'estate scorsa, quando tra la fine di agosto e i primi di settembre la seconda banca di Stato russa, la Vneshtorgbank (Vtb) ha bussato alle porte del gruppo Eads, l'orgoglio dell'industria aerospaziale francese e tedesca, proprietario di Airbus, annunciando di aver rastrellato il 5,02% del capitale, con un investimento di circa 950 milioni di euro.
Anche allora Mosca si era mossa cogliendo un momento di debolezza della preda. Dopo lo scandalo per le stock option vendute dai vertici di Eads, poche settimane prima che fossero annunciati forti ritardi nella produzione del superjumbo A380, il gruppo europeo è entrato in una turbolenza da cui non è ancora uscito.
La Russia, che da alcuni anni sta rinnovando l'industria aerospaziale con un occhio attento alle collaborazioni occidentali, mettendo i suoi ingegneri a disposizione anche dell'americana Boeing, numero uno mondiale, è riuscita così a fare breccia nei bastioni di una fortezza che pochi mesi prima sembrava inviolabile.
Con l'offensiva della Vtb, una delle sigle che costellano la galassia del potere dell'ex Unione Sovietica, Putin ha conquistato una partecipazione pari a quella accumulata storicamente dall'industria spagnola. Madrid è socia di Eads dalla nascita, ma è tenuta fuori dalla stanza dei bottoni, partecipa al consiglio ma senza diritto di voto.
Il 12 settembre il gruppo Lagardère, il socio industriale più importante (7,5%) accanto allo Stato francese (15%), ha preso l'iniziativa dichiarando che non avrebbe gradito la presenza dei russi nel consiglio di Eads né che sarebbe stato opportuno modificare i patti tra i soci storici. I tedeschi, che hanno una quota identica al 22,5% francese, si sono accodati. Ma i russi non si sono ritirati, né si sono offesi. Hanno pazientato, attendendo che i delicati equilibri della casa madre di Airbus scricchiolassero, come si è visto negli ultimi mesi per la querelle politica tra Francia e Germania sui tagli.
Una nuova tappa di questa strategia silenziosa è stata segnata il 15 marzo. Dopo un lungo confronto tra le offerte di Boeing e Airbus per il rinnovo della flotta a lungo raggio di Aeroflot, Mosca ha scelto 22 A350, il nuovo jet di Tolosa dal parto alquanto laborioso. Il valore di listino del contratto, non ancora firmato, è di 4,4 miliardi di dollari. Ma con gli sconti Mosca pagherà molto meno, forse intorno alla metà.
Contropartita significativa, Mosca ha ottenuto una partecipazione industriale del 5% della sua holding Uac (United aircraft corporation) alla costruzione dell'A350, un programma i cui costi di sviluppo sono stimati in 10 miliardi di euro, che Airbus vorrebbe appaltare a partner esterni per almeno metà. Il prossimo approdo della silenziosa marcia di Mosca potrebbe essere l'Alitalia.
Intanto, dal maggio 2004, Aeroflot è stata accolta nell'alleanza SkyTeam, guidata da Air France e Delta, di cui fa parte Alitalia.
Martedì 3 Aprile 2007, 16:35
Alitalia: spunta un nuovo partner occidentale nella cordata Unicredit-Aeroflot
Di Giorgia Lamaro
Un terzo partner occidentale potrebbe unirsi tra pochi giorni alla cordata Unicredit-Aeroflot in gara per la rilevazione del 30,1% delle azioni di Alitalia messe in vendita dal Tesoro. Lo ha annunciato oggi Valery Okulov, l'Ad della società russa recentemente affiancatasi ad Unicredit nella competizione per il controllo della nostra compagnia di bandiera. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante un'intervista, sono state riportate dall'agenzia di stampa russa Intefax.
EDIT: NOTIZIA GIA' PRESENTE IN ALTRO THREAD.
O' Leary va bene, ma O' kulov, ragazzi che cognome!
Alitalia: spunta un nuovo partner occidentale nella cordata Unicredit-Aeroflot
Di Giorgia Lamaro
Un terzo partner occidentale potrebbe unirsi tra pochi giorni alla cordata Unicredit-Aeroflot in gara per la rilevazione del 30,1% delle azioni di Alitalia messe in vendita dal Tesoro. Lo ha annunciato oggi Valery Okulov, l'Ad della società russa recentemente affiancatasi ad Unicredit nella competizione per il controllo della nostra compagnia di bandiera. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante un'intervista, sono state riportate dall'agenzia di stampa russa Intefax.
EDIT: NOTIZIA GIA' PRESENTE IN ALTRO THREAD.
O' Leary va bene, ma O' kulov, ragazzi che cognome!
io spero che i russi ci ripensino in tempo perchè se non si accorgono della "sola" che stanno prendendo ci chiudono i rubinetti del gas...