13 gennaio 2009: parte la nuova Alitalia


Stato
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Oggi primo volo az x S.Paolo solo 74 pax su un B777!
Poi ci scandalizziamo dei voli Eurofly che racimolano 50 pax a Bari , Lamezia, Pescara x completare a Bologna il volo x JFK

chissa cosa c'entra eurofly, comunque se ti puo' rasserenare ecco i "carichi" di stasera 13 jan

Az 674 x Gru 19/239
Az 680 x Eze 24/233
e pensare che in Brasile e' estate...
 
da ilgiornale.it:http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=320722

Alitalia, Malpensa, Linate. Di Marco Ponti, professore di economia dei trasporti al Politecnico di Milano, è arcinota la vis polemica e l’originalità della critica. Ma noi gli chiediamo di guardare avanti, scordando il passato. Ce la farà la Nuova Alitalia? Quale sarà il futuro degli scali milanesi, oggetto in questo periodo di un tira-e-molla esasperato dalla politica?
«Tutto, soprattutto il futuro di Malpensa, passa dalla liberalizzazione dei diritti bilaterali - risponde Ponti - si tratta di capire se è una cosa vera o una bufala».
In che senso?
«Innanzitutto, finora si tratta di un emendamento a un decreto. Non di una legge. Poi, non si è capito ancora che cosa riguarda esattamente, quali rotte, quali diritti... Poi, c’è un elemento contraddittorio di fondo: se Cai, comprando Alitalia, ha acquisito anche tutto il portafoglio di “bilaterali”, farà di tutto per difendere quello che è il suo patrimonio. Se venisse liberalizzato tutto, l’Italia diventerebbe il Paese più liberale del mondo: mi permetta di nutrire qualche sospetto. E poi, quanti strilli si leverebbero dalla compagnia di bandiera?».
Scettico, dunque?
«Sì, anche per altri fattori. Per esempio, il testo prevede che il ministero promuova entro 30 giorni dalla conversione del decreto “la definizione di nuovi accordi bilaterali nel settore del trasporto aereo”. Un mese è nulla per piani che prevedono la revisione dell’offerta e del network da parte delle compagnie, con riorganizzazioni strutturali e di flotta. Poi, per dar vita alla concorrenza, è importante che si liberalizzino collegamenti remunerativi, gli unici per i quali ci può essere richiesta. Gli altri non interessano a nessuno. Ma quelli redditizi, Alitalia - anche se non li effettua - è disposta a lasciarli?».
E dunque?
«Dunque penso che non si tratterà di una vera liberalizzazione; non avrà insomma conseguenze pratiche».
Fin qui Malpensa. E Linate? Alitalia ora chiede di dedicarlo alla sola tratta Milano-Roma.
«Questo conferma che la vera ipotesi di un potenziamento di Malpensa viene dal ridimensionamento di Linate. Ma se a Linate resta solo la rotta per Roma, è destinato a fallire, perché tra un anno, con il treno che ci impiega tre ore, nessuno prenderà più l’aereo. A meno che non debba fare un transito a Fiumicino».
Come vede lo scenario di un Linate «immolato» alla causa di Malpensa?
«È un concetto che si basa su principi anticoncorrenza. Sarebbe un grave danno per i milanesi, che oggi da Malpensa possono accedere all’offerta intercontinentale di altre compagnie, attraverso i loro hub; a prezzi spesso stracciati perché si confrontano con il collegamento diretto da Malpensa. Pensi a quello che è successo a Londra...».
Che cosa?
«L’autorità di controllo ha costretto la società proprietaria degli aeroporti a vendere Gatwick, perché i quattro scali della città non si facevano abbastanza concorrenza tra loro. Da noi invece si sostiene la via contraria, quella di cancellare la concorrenza, anzichè di crearla».
Della nuova Alitalia cosa pensa?
«Che l’operazione non è ancora chiusa, con due temi così importanti ancora irrisolti: Malpensa-Linate e diritti. Se mantiene i connotati del monopolio, può aver successo, se no è un’incognita».

E dell’alleanza con Air France che cosa le pare?
«Comanderanno i francesi. Sono le nozze di un nano e un gigante».
Ci sarà concorrenza?
«Il mio auspicio è che Lufthansa si radichi bene a Malpensa e Alitalia-Air France a Fiumicino. Così in Italia due colossi europei si faranno concorrenza, a tutto beneficio per i passeggeri e per il mercato».
 
Ultima modifica:
Qualcuno può rinfrescarmi la memoria, per cortesia, del perché un certo Gianni Dragoni, ogni giorno, spara czt sulla
AZ-CAI?
Peraltro mentendo sapendo di mentire...
Grazie!
 
Qualcuno può rinfrescarmi la memoria, per cortesia, del perché un certo Gianni Dragoni, ogni giorno, spara czt sulla
AZ-CAI?
Peraltro mentendo sapendo di mentire...
Grazie!



perche quel signore è un servitore del governo e anche della cai e l'operazione non è ancora conclusa.

buona parte degli 850 mln versati dai patrioti non sono stati versati a titolo di capitale sociale bensì di sovraprezzo (basti vedere un certificato camerale di cai)
tale sovrapprezzo verrà utilizato per "un aumento di capitale riservato" ai creditori.
Resta quindi ancora da convincere i creditori a convertire il loro credito in azioni e il modo migliore per farlo è quello di fare preventivo terrorismo per far loro credere di aver perso tutto; ed è proprio quello che stanno facendo tramite dragoni che continua a ripetere che alitalia è stata regalata a danno dei contribuenti e dei creditori.
Prima di tutto questo però fantozzi dovrà vendere i residui asset.
 
Finalmente avremo un terminal unico con la possibilità di sfruttare al meglio le migliori tecnologie oggi disponibili per rendere più rapido il processo di boarding e per migliorare la qualità complessiva del servizio... 2D barcode e RFID, solo per citarne un paio...



Alitalia: Fiumicino, 1,6 mld di investimenti e un terminal tutto dedicato

Scelto l'alleato, Air France, Alitalia adesso punta su Fiumicino. Lo scalo romano, infatti, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Il Messaggero, sarà non solo l'hub di riferimento, ma anche il biglietto da visita della nuova società. Tant'è che Adr, la società che lo gestisce, ha messo in cantiere un maxi piano di sviluppo che prevede 1,6 miliardi di investimenti in dieci anni, 150 milioni dei quali soltanto nel 2009. E ora il prossimo step, fortemente voluto proprio dalla compagnia di bandiera, sarebbe quello di creare un terminal dedicato. La fusione di Alitalia con Air One e la partnership con Parigi consentirebbero infatti di avere quella massa critica necessaria per l'implementazione del progetto. L'hub domestico "made in Italy" metterebbe insieme voli nazionali, internazionali e intercontinentali, garantendo una struttura unica e più efficiente.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Ciok, scusa, ma tu sei quello che prevedeva la ricapitalizzazione dello Stato, il fallimento di CAI... hai sbagliato tutto ciò che potevi...

Anche stavolta la stai sparando grossa...

Comunque, qualcuno qua nel forum qualche tempo fa aveva accennato a qualche "torto" subito dal Dragoni suddetto e ora si vendica con articoli pungenti...

Ricordo male?
 
Alitalia, Formigoni avvisa Colaninno:
''Non può togliere voli a Linate''
Formigoni ha ribadito le critiche mosse da mesi ad Alitalia e, in particolare a Cai
"Colaninno non può pensare di portare voli a Malpensa togliendoli a Linate". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervistato da Rainews 24. Formigoni ha ribadito le critiche mosse da mesi ad Alitalia e, in particolare a Cai: "Una compagnia aerea che opera in Italia non può pensare di non farlo al nord e di servire solo una parte del Paese. E' in Lombardia e nelle regioni del nord che si staccano il maggior numero di biglietti aerei, tra l'altro quelli business". "Capisco - ha aggiunto Formigoni - che la coperta è corta ma quando si è deciso di coprire qualcuno si è scelto Roma e questa è una musica che al nord siamo abituati a sentire".

http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/101475

:dance:
 
[FONT=arial,elvetica]Finalmente avremo un terminal unico con la possibilità di sfruttare al meglio le migliori tecnologie oggi disponibili per rendere più rapido il processo di boarding e per migliorare la qualità complessiva del servizio... 2D barcode e RFID, solo per citarne un paio...[/FONT]


[FONT=arial,elvetica]Alitalia: Fiumicino, 1,6 mld di investimenti e un terminal tutto dedicato [/FONT]
...

Eh già, la "resistenza" di AirOne al progetto è superata :D:D:D
Comunque è indicativo di quanto punteranno su MXP in futuro ;)
 
Ciok, scusa, ma tu sei quello che prevedeva la ricapitalizzazione dello Stato, il fallimento di CAI... hai sbagliato tutto ciò che potevi...

Anche stavolta la stai sparando grossa...

Comunque, qualcuno qua nel forum qualche tempo fa aveva accennato a qualche "torto" subito dal Dragoni suddetto e ora si vendica con articoli pungenti...

Ricordo male?



Per la verità ho sempre parlato e continuo a parlare i ricapitalizzazione dei creditori e l'elenco dei creditori è noto.

Fallimento di CAI??? ma cosa dici. Cai non era una azienda era solo un brand invenato dal governo per mandare in porto questa operazione di ristruturazione. Alitalia era e alitalia rimane. Non confondiamo la propaganda con la realtà.
 
"Colaninno non può pensare di portare voli a Malpensa togliendoli a Linate". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervistato da Rainews 24.
"In alto, sempre più in alto!" come diceva una vecchia pubblicità. Sono curioso di sentire il sindaco sull'argomento :D
 
Piano B della Lombardia per Malpensa con un vettore regionale

Dopo il via della nuova Alitalia targata Colaninno e Rocco Sabelli, la Lombardia e tutte le istituzioni regionali danno vita a un piano B per lenire i problemi di Malpensa: "Innanzitutto Linate non si tocca" dicono un po' tutti i politici e gli economisti lombardi, che aggiungono come sia urgente la liberalizzazione delle rotte. Sarebbe inoltre sulla rampa di rilancio il progetto di un vettore regionale lombardo, con un piano chge sarà presentato ad un board economico nelle prossime settimane. Insomma tutto per non far sì che Malpensa si svuoti, "perché ci sono tutte le condizioni che diventi un grande aeroporto internazionale", come ha sottolienato il governatore lombardo Roberto Formigoni

TTGITALIA
 
Formigoni: Air France non investirà su Malpensa. Ma la Regione ha contatti con altre compagnie


"La verità è che Air France non vuole investire su Malpensa perché è concorrenziale per Parigi. E- lo dico agli amici romani – anche per Fiumicino non vedo un futuro roseo". Ospite del Caffé di Rainews 24, il
presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni paventa il sostanziale disimpegno della nuova Alitalia dallo scalo milanese, che la partner Air France non avrebbe interesse a sviluppare.

"Tra 18, 24 mesi Malpensa ritornerà ad essere l'aeroporto che era prima dell'abbandono di Alitalia e al 2015 avrà raggiunto livelli anche superiori- dice Formigoni - Abbiamo però davanti due anni di sofferenza che non ci siamo meritati".

"Stiamo lavorando - ha spiegato Formigoni - in diverse direzioni. Abbiamo contatti con Cai, con Lufthansa, ma anche molte altre compagnie. Inoltre con l'emendamento approvato dal governo procederemo nella liberalizzazione di voli e io ho già chiesto un incontro con il ministro Frattini per discutere il tema relativo alla rinegoziazione dei trattati bilaterali con gli altri Paesi".

Più slot per tutti
Secondo Formigoni è necessario arrivare al più presto alla liberalizzazione di voli se non si vuole tagliare fuori una parte del Paese dai collegamenti aerei: "Milano attualmente ha un solo volo giornaliero con New York e altri due a Tokyo e a San Paolo che sono settimanali. La nuova Alitalia ha trasferito ben 90 voli su Parigi, perché ad Air France interessa lo sviluppo del suo hub".

Cosa manca
"L'aeroporto di Malpensa - ha proseguito Formigoni spiegando i motivi dei ritardi nella realizzazione delle infrastrutture - è stato costruito su quello preesistente e in un'epoca precedente a Tangentopoli per
cui ha avuto interferenze anche di questo tipo". "Malpensa però - ha aggiunto - non è più quella precedente
al 1998. Come Regione abbiamo realizzato molte infrastrutture, come il collegamento con le Ferrovie Nord e non quelle dello Stato. Abbiamo aperto la bretella autostradale che collega l'aeroporto alla Milano-Torino, realizzeremo la Pedemontana e la Bre-Be-Mi. E' stato calcolato che entro due, tre anni 12 milioni
di persone abiteranno ad un'ora da Malpensa e 20 milioni a due ore. Anche Spinetta non conosceva questo dato".

I tentennamenti di Francoforte
Tornando all'Alitalia, Formigoni ha detto che "Lufthansa ha fatto il ballo della mattonella. Accennava ad una mossa e poi si ritraeva. Credo che in questa partita si siano giocate anche alcune partite europee come purtroppo capita quando l'Italia non sa provvedere da sé ai suoi problemi". "Lufthansa - ha proseguito Formigoni - ha pero' accettato di dar vita a Lufthansa-Italia che opererà direttamente da Malpensa senza passare per Francoforte. Noi stiamo contrattando un aumento di operativita' su Malpensa per altre rotte
intercontinentali cosi' come siamo in collegamento con altre societa' private alle quali stiamo prospettando un loro vantaggio per un insediamento di una loro base operativa".
"E' chiaro - ha concluso - che queste societa' sarebbero piu' allettate se noi potessimo offrire anche qualche
collegamento nazionale da Linate".

Riggio: ma è Linate il problema di Malpensa
"Linate ha un numero di movimenti limitato, 18-20 all'ora - fa notare al direttore Corradino Mineo il presidente dell'Enac, Vito Riggio - Il problema è questo, perché se Alitalia utilizza tutti gli slot nessun'altra compagnia può entrare nelle bande orarie". Formigoni accusato Alitalia di detenere il monopolio
sulla tratta Milano-Roma... "Linate - prosegue Riggio - ha dei limiti. Bisogna ricordare che l'Europa ci ha detto che se si manteneva il collegamento con Roma bisognava attivare anche quello verso
altre capitali europee. Quando si è costruito Malpensa si doveva sapere che non si poteva mantenere un aeroporto come Linate".

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=100736
 
Per la verità ho sempre parlato e continuo a parlare i ricapitalizzazione dei creditori e l'elenco dei creditori è noto.

Fallimento di CAI??? ma cosa dici. Cai non era una azienda era solo un brand invenato dal governo per mandare in porto questa operazione di ristruturazione. Alitalia era e alitalia rimane. Non confondiamo la propaganda con la realtà.

Fallimento nel senso che non avrebbe portato in porto l'operazione; in ogni caso era ed è una società che adesso si chiama Alitalia-CAI.
Semmai Alitalia è diventato un brand.
I tuoi post sono tutti online, basta cercarli, non cambiare le carte in tavola.
 
E Spinetta assapora la vittoria
"Finalmente voltiamo pagina"


PARIGI - Jean-Cyril Spinetta è un uomo felice. E un uomo semplice: assapora il successo di un accordo che rafforza la leadership europea di Air France-Klm senza mai dimenticare la sobrietà. Non una parola di troppo e nessuna confidenza: non è il suo genere. Si porta a tavola qualche giornalista italiano in un caffè normale frequentato da persone normali. E chiacchiera con garbo. Ha appena inanellato una conferenza stampa, le dichiarazioni alle tv, un intervento radiofonico in diretta. Ordina un'entrecote bleue (cioè veramente al sangue) e si concede solo un dito di vino rosso, "giusto per brindare all'accordo".

Inutile tentare di strappargli rivelazioni o dichiarazioni sensazionali: Malpensa? "Decideranno gli azionisti italiani". Berlusconi? "Non ha mai manifestato ostilità verso di noi". Un bell'affare per la compagnia franco-olandese? "L'operazione avvantaggia prima di tutto Alitalia che avrà 280 milioni di sinergie".
Insistere non serve. Quando incontra i giornalisti, Spinetta sa bene cosa vuol dire e soprattutto cosa non vuol dire: le parole sono pesate con il bilancino, gli aggettivi scelti con cura. Il suo amore per il nostro paese non è finto: ha imparato l'italiano all'Ena (la grande scuola che forma gli alti funzionari transalpini) e ricorda con una punta di sentimentalismo il suo soggiorno linguistico di tre settimane a Roma, nel 1972, a San Luigi dei Francesi. Non è mai stato finto nemmeno il suo interesse per l'Alitalia, corteggiata a lungo e adesso conquistata a un prezzo più che ragionevole: "Ma non abbiamo mai avuto l'idea di impossessarci del mercato interno italiano". Secondo lui, l'intesa con Colaninno "rispetta l'italianità della compagnia" e ne assicura l'autonomia gestionale.

Cosa c'è di diverso oggi rispetto a un anno fa? "La grande differenza tra la vecchia e la nuova Alitalia - spiega Spinetta - è che prima si andava avanti anche quando le cose non funzionavano. Adesso non è più così, quando le cose non andranno bene si cambierà". E proprio lui, uomo nato come servitore dello Stato e schierato a sinistra, fa l'elogio del privato: "Abbiamo un obiettivo comune: raggiungere la redditività. Gli imprenditori italiani hanno investito somme importanti e in alcuni casi si tratta di patrimoni familiari e il loro comportamento sarà dettato solo dai risultati economici". E' all'interno di questa logica che il presidente di Air France-Klm (dal 1º gennaio ha lasciato la guida operativa a Pierre Henri Gourgeon) analizza il caso Malpensa, guardandosi bene dal mettere il dito nelle beghe politiche italiane: "Spetta ai soci italiani decidere il destino dei due aeroporti milanesi. E noi ci adegueremo, perché le scelte saranno fatte sulla base della razionalità economica".
L'insistenza sulla redditività è il suo ritornello preferito. Alitalia dovrebbe arrivarci rapidamente, "perché la fusione con Air One la rafforza sul mercato interno e si tratta della cosa più importante. Poi la compagnia è stata ristrutturata e avrà una flotta rinnovata".

Spinetta sa esattamente dove vuol andare a parare. Chi lo conosce bene o chi ha trattato con lui dice che dietro la sua gentilezza si nasconde una volontà di ferro: ascolta gli interlocutori, analizza le situazioni, accetta il contraddittorio, ma quando è convinto di una cosa la persegue con inflessibilità. E' così, presidente? Spinetta risponde con una mezza risata, ma durante la conferenza stampa ha detto di averla spuntata sul dossier Alitalia proprio grazie "all'ostinazione e alla tenacia".

Quanto ai politici, l'unico interlocutore è stato Gianni Letta, eterno deus ex machina di Silvio Berlusconi, comparato a una sorta di moderno Mazzarino. Spinetta ne ha ammirato la gentilezza, la volontà di mediare, il costante impegno a trovare una soluzione. Sembra essere rimasto sorpreso e affascinato dalle capacità del sottosegretario alla presidenza del consiglio (e del resto non tace gli elogi sul suo predecessore e nipote, Enrico Letta). E ovviamente ricorda il ruolo di primo piano svolto da Francesco Mengozzi, ex amministratore delegato di Alitalia e oggi consigliere della Nomura: "E' stato prezioso. Ci ha aiutato a decifrare la situazione italiana e ci ha evitato di fare sciocchezze". Parole buone per tutti, insomma, anche per i rivali della Lufthansa: "Sono stati molto attivi e questo ci fa gustare ancor più il nostro successo".


http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20090114&fonte=RPB&codnews=205981
 
Fallimento nel senso che non avrebbe portato in porto l'operazione; in ogni caso era ed è una società che adesso si chiama Alitalia-CAI.
Semmai Alitalia è diventato un brand.
I tuoi post sono tutti online, basta cercarli, non cambiare le carte in tavola.


Se per te conta solo il contenitore (che costa al max 10.000 euro di spese notarili) e non il contenuto allora hai ragione tu.

Quanto al contenuto, il piano mi pare quasi identico al vecchio piano prato e per la compagine sociale io aspetterei il momento in cui tutto il capitale sociale ad oggi deliberato risulterà effettivamente versato.
 
Stato
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