Qualche dettaglio da Dragoni sul Sole 24 Ore, forse il più interessante è che AirOne ha un anno di tempo per entrare in Skyteam:
L'italianità della nuova Alitalia, mitigata dall'ingresso di Air France-Klm nel capitale con il 25% delle azioni, potrà cadere fra quattro anni. L'accordo di lock up tra i soci italiani, cioè il vincolo a vendere le azioni in caso di uscita solo ad altri azionisti italiani, durerà fino al 12 gennaio 2013. Un anno in meno di quanto già previsto.
Dal 13 gennaio al 28 ottobre 2013 anche Air France potrà comprare azioni dai soci italiani, esercitando il diritto di prelazione per la sua parte. Ma il vincolo cesserà ancor prima, fra tre anni, se Alitalia andrà in Borsa.
Sono le novità degli accordi stipulati con il partner Air France- Klm dall'Alitalia privata, nella «nuova alleanza strategica» annunciata ieri sera, dopo l'approvazione del cda Alitalia, la ex Cai, presieduto da Roberto Colaninno. Da oggi la società è operativa con la gestione dei voli passeggeri.
Air France, che compra una fetta del monopolio in Italia a un costo molto inferiore di quello dell'offerta presentata dieci mesi all'Alitalia di Maurizio Prato, verserà 322 milioni di euro. Lo farà nell'aumento di capitale riservato che sarà deliberato il 19 gennaio dall'assemblea Alitalia e «sarà eseguito tra febbraio e marzo», ha detto Rocco Sabelli, amministratore delegato Alitalia. Air France «paga un sovrapprezzo di 40 milioni e avrà il 25% del capitale», dicono Colaninno e Sabelli, i quali hanno definito «la scelta migliore » Air France rispetto a Lufthansa e British Airways. «È la scelta giusta», per Corrado Passera, a.d. di Intesa Sanpaolo.
La quota sottoscritta dai 21 soci italiani dell'ex Cai è di 847 milioni, ma non tutti sono stati versati. Secondo fonti finanziarie vicine alla società, mancherebbe solo Carlo Toto, il quale completerà il 15 gennaio il versamento di 30 milioni, avendone già versati 30.
La società avrà quindi un patrimonio di 1.169 milioni. L'impegno di Air France corrisponde al 27,5% del totale. Ma poiché i francesi pagano un sovrapprezzo di 40 milioni rispetto agli italiani, la loro partecipazione al capitale nominale è più bassa, il 25 per cento. I francesi avranno azioni di categoria B, gli italiani di categoria A. «Hanno tutte gli stessi diritti economici », hanno detto Colaninno e Sabelli nella conferenza stampa. Alle azioni B si applica un diverso regime nelle votazioni su alcune materie.
Aspetti marginali per i francesi, dominatori dell'«alleanza», forti dei 24 miliardi di fatturato rispetto ai 4 previsti per Alitalia e di una flotta a lungo raggio che drenerà via Parigi larga parte del traffico intercontinentale. Ad Alitalia sarà riconosciuta una quota più alta dei proventi sui biglietti intercontinentali che venderà, almeno il 15-20% per tratta, ma l'accordo non è ancora perfezionato.
Entrerà nell'alleanza il fascio di rotte Italia-Olanda, oltre a quello Italia-Francia. Sarà un dirigente francese, nei primi tre anni, il «partnership manager » che guiderà l'alleanza. Fra tre anni dovrebbe essere un italiano: a meno che nel frattempo Air France non abbia la maggioranza. I francesi avranno tre consiglieri in un cda ampliato a 19 e due su 9 nel comitato esecutivo.
Alitalia prevede di ottenere 720 milioni in tre anni di «sinergie », tra maggiori ricavi o risparmi. Se queste saranno inferiori al 50% dell'obiettivo, Alitalia potrà ricomprare le azioni di Air France. La quale ha diritto a restituirle e farsele ripagare da Alitalia se l'accordo,della durata di otto anni, non verrà rinnovato o se Alitalia perderà la licenza. La nuova Alitalia fa parte dell'alleanza globale SkyTeam. Per l'ingresso di Air One c'è un anno di tempo.
«Ad oggi il nostro hub è Fiumicino », ha detto Sabelli. «Se Linate diventerà city airport, cioè solo per la navetta Milano-Roma, Malpensa potrà essere un hub». «Da domani ci sarà un'attività di promozione con il Comune di Milano e la Sea per arrivare a definire gli accordi necessari a sviluppare Malpensa», ha aggiunto Colaninno.
Scende Roberto Colaninno, sale Emilio Riva. Cambia il peso dei soci italiani nella nuova Alitalia. Alla resa dei conti Colaninno, trait d'union tra la cordata lanciata da Berlusconi e la sinistra ha ridotto da 100 a 80 milioni l'impegno dell'Immsi, la società quotata di cui è azionista principale. Colaninno era tra i pivot dell'operazione, con una quota prevista di 100 milioni, come Intesa Sanpaolo, Atlantia (Benetton) e il siderurgico Riva. Il quale allunga e, con un impegno salito da 100 a 120 milioni, diventa il primo socio italiano, dietro Air France.