Intervista a Franchini: Alitalia ora liberi gli slot sulla Puglia


Non so se riuscirò a rispondere a tutti, ma ci provo.
Mi preme però fare una premessa: io non sono la vostra controparte, nel senso che non difendo a priori AdP e la Regione (sapeste cosa dicono di me in Regione...) né la attacco per partito preso. Io cerco di raccontare le cose come stanno, e se devo dare giudizi, lo faccio in base al "cosa" e non in base alle persone.


Riguardo al paragrafo quotato e più in genere al tono dei tuoi pezzi, ti si rimprovera insufficiente dimestichezza col business del trasporto aereo (un ambito economico che più di altri necessita di conoscenze specifiche), che si concretizza in mancanza di capacità critica per confutare il "va tutto bene, madama la marchesa" di Loizzo e dei vertici AdP. Provo a spiegarmi con un esempio.

Affermare "negli ultimi 5 anni le infrastrutture trasportistiche pugliesi hanno avuto uno sviluppo eccezionale e che il traffico è in costante crescita" è prodursi in uno slogan. La crescita del traffico non è un dato assoluto ma da relativizzare alla media nazionale di aeroporti comparabili. Facendo ciò si mostrerebbe che quella degli scali pugliesi non è altro che crescita fisiologica, con un picco a seguito dell'apertura della nuova aerostazione di Bari (di cui né Loizzo né Di Paola sono artefici, essendo i lavori cominciati il 21 marzo 2000 sotto la gestione Ranieri e la giunta Di Staso). Quindi Di Paola, Franchini e Loizzo non hanno grandi meriti.

Allora. Io non parlo per slogan perché non faccio politica. Le mie affermazioni seguono i fatti. I fatti sono questi.
Il traffico. Dal 2006 a oggi Bari e Brindisi hanno avuto una crescita di passeggeri che è sempre stata superiore alla media del sistema nazionale. Io non so quale sia il tuo benchmark, so però qual è il mio: gli altri scali del Mezzogiorno. Non possiamo confrontare Bari con Firenze o (meglio) con Genova, perché il tessuto economico di quelle regioni è profondamente diverso dal nostro. I trasporti, ripeto, sono funzione del sistema economico. Beh, osservo che negli ultimi 3 anni Ba e Br hanno sempre fatto meglio degli altri aeroporti del Sud. E questo è il primo dato.
Poi naturalmente dobbiamo andare a vedere come è composto questo traffico. Saprai (saprete) che i voli nazionali da Bari sono grossomodo 60% Roma, 30% Milano e poi tutto il resto. Di quel 60%, per una stima che considero affidabile, il 40% sono prosecuzioni. E questo ci dice, all'ingrosso, per cosa i baresi usano l'aereo (per Brindisi le proporzioni sono ancora più sbilanciate su Roma rispetto a Milano).
Le opere pubbliche. Dal 2004 al 2006, e per certi versi anche nel 2007 (per il 2008 non ci sono ancora dati), AdP è stata la più importante stazione appaltante della Puglia. Bene, occorre dire che in Puglia l'edilizia è la prima industria (pesa per il 10% del pil), e mettere sul mercato (vado a memoria) 250 milioni di lavori l'anno fa lavorare un sacco di gente. Ad AdP come stazione appaltante il mercato riconosce una certa affidabilità: quando fanno un bando (di lavori!) generalmente lo fanno con buoni progetti, con computi metrici realistici e con tempi di pagamento migliori del mercato. Tu dirai: che ce ne frega? Ce ne frega per due motivi: a) La fetta maggiore dei fondi pubblici che AdP gestisce è in lavori, e b) La gestione degli appalti è un buon indice della serietà di un'amministrazione pubblica. Non devo dirti certo io qual è l'importanza di un sistema di appalti che funziona per una Regione che è ancorata all'intervento pubblico. Ah, senza contare i tempi di realizzazione: tu scrivi da Varese, vedo, quindi conoscerai senz'altro le traversie dei cantieri a servizio del sistema di collegamenti di Malpensa. Altra complessità? Certo. Ma posso darti i dati Cresme sui tempi medi di realizzazione di un'opera pubblica in Italia, suddivisi per classi di importo: anche qui AdP fa meglio della media.
Quindi, più che fare proclami, direi che io sintetizzo in 2 righe quello che su un forum si può esprimere in 10 cartelle: ma sai, io scrivo su un giornale che leggono ingegneri, architetti, commercianti ma anche casalinghe e pensionati. Quindi se scrivo ""negli ultimi 5 anni le infrastrutture trasportistiche pugliesi hanno avuto uno sviluppo eccezionale e che il traffico è in costante crescita", credo di dare al mio lettore una buona sintesi di ciò che ho constatato sui dati.


Il passo successivo è constatarne i demeriti, tali da farne agli occhi degli addetti ai lavori gli zimbelli dell'aviazione civile italiana, pari solo ai promotori del volo Albenga-Roma. Le motivazioni si sintetizzano facilmente: anziché collaborare con vettori sani e che avrebbero sviluppato enormemente la mobilità dei pugliesi (Lufthansa come hub-carrier alternativo ad Alitalia, Ryanair per il traffico etnico e leisure), hanno testardamente finanziato una serie di vettori veneti inadeguati, che come previsto sono poi falliti o in grave crisi coi disservizi e le mancate opportunità che ne seguono. Nell'archivio del forum puoi trovare tutta la documentazione del caso, e se avessi la pazienza di spulciarla scevro da pregiudizi non solo concorderesti, ma alla domanda "tutto ciò è causa di incompetenza o malafede?" non sapresti esattamente cosa rispondere. Te ne do esempio con un episodio non tecnico ma di comunicazione, quindi entro le tue corde: i vertici di AdP e Loizzo hanno fatto presentazioni alla stampa di ogni sputo di volo messo in piedi dai vettori veneti (di cui almeno il 50% cancellati o fortemente ridimensionati senza che nessuno tranne Aviazione Civile ne desse conto), ma non hanno riservato lo stesso trattamento a easyJet (probabilmente il vettore europeo più solido per i collegamenti a corto raggio, per cui in proporzione al trattamento delle venete ci sarebbe voluta una presentazione con Beluga e Clos du Mesnil al buffet) quando aprì il volo Bari-Malpensa, guardacaso in concorrenza con Myair. Per fugare ogni dubbio non si trattò di distrazione, visto che easyJet chiese ad AdP di mettere in piedi la presentazione, si sentì rispondere che a breve tempo non era possibile e ne avrebbero riparlato in futuro... son passati 16 mesi e stiamo ancora aspettando.

C'è una miriade di altre questioni che sono state messe in luce, sia sul forum che con gli stessi Loizzo e Di Paola ottenendo risposte evasive o imbarazzanti, ma non basterebbe una sera per richiamarle. Spero che la doppia esemplificazione qui sopra sia un pungolo per approfondire davvero gli argomenti di cui scrivi.

Sei libero di giudicare come credi i risultati del mio lavoro. E' un tuo diritto in quanto lettore: se la GdM non piace, le edicole sono piene di altri quotidiani.

Detto questo, sul discorso dello sviluppo concordo su parecchi punti della tua analisi. Non concordo completamente, perché secondo me a te (a voi) mancano alcuni elementi di valutazione sul bando e sulle sue implicazioni politiche.
Certo, il fatto che abbia vinto Myair a man bassa non è un punto qualificante: a Loizzo e a Franchini io lo dico sempre, come dimostra l'intervista che ho quotato ieri. Io infatti di quel bando non salvo i risultati, ma comprendo lo spirito: e lo spirito è una espressione tangibile della maggioranza che governa la Puglia oggi, non di quella di prima.
Tu non hai letto, io sì, la bozza di bando che fu mandata 4 anni fa alla Ue, e che tornò indietro con una letterina che diceva "ci dispiace, non si può fare". Erano i tempi del caso Ryan-Charleroi, quello degli aiuti di Stato agli aeroporti era un nervo scoperto. Al bando nella prima versione, ne sono ragionevolmente certo, avrebbero partecipato vettori più "importanti" di Myair. Ma l'Ue ha alzato un muro su alcuni punti (ora scrivo a memoria, ma se ritrovo le carte te li elenco), secondo me pensavano di rendere la strada talmente tortuosa da costringere AdP a rinunciare. Invece AdP è andata avanti, ben sapendo che non avrebbe avuto la fila di compagnie dietro la porta.

Adesso possiamo parlare dei risultati del bando. Ripeto, concordo con voi su molte valutazioni. Ora non posso entrare nel merito perché devo scappare... in aeroporto, a sentire le novità sulla questione Air Italy. Più tardi, se il lavoro me lo permette, vediamo di riprendere il discorso.

Saluto anche l'amico che ho conosciuto in aeroporto, l'architetto con la barba. Qualcosa mi dice che tra un po' ci rivedremo... :D:D
 
Non so se riuscirò a rispondere a tutti Ora non posso entrare nel merito perché devo scappare... in aeroporto, a sentire le novità sulla questione Air Italy. Più tardi, se il lavoro me lo permette, vediamo di riprendere il discorso.

Non entro nel merito della discussione perchè conosco i fatti solo come lettore, ma volevo complimentarmi con lei e gli altri membri del Forum per il tipo di discussione che si è instaurata. Sicuramente questo è reso possibile dalla sua volontà di confronto, del chiarire i fatti, segno di umiltà e intelligenza e, grazie agli "amministratori" di questo spazio virtuale che con determinazione portano avanti le proprie convinzioni e idee, sicuramente potranno essere filtrate, ma ben riportate da parte sua, visto l'importante ruolo che ricopre nella nostra società civile.
 
Proseguo volentieri la discussione: sei finito in una fossa di leoni, ciononostante argomenti sereno e non sfuggi alle critiche.
Allora. Io non parlo per slogan perché non faccio politica. Le mie affermazioni seguono i fatti. I fatti sono questi.
Il traffico. Dal 2006 a oggi Bari e Brindisi hanno avuto una crescita di passeggeri che è sempre stata superiore alla media del sistema nazionale. Io non so quale sia il tuo benchmark, so però qual è il mio: gli altri scali del Mezzogiorno. Non possiamo confrontare Bari con Firenze o (meglio) con Genova, perché il tessuto economico di quelle regioni è profondamente diverso dal nostro. I trasporti, ripeto, sono funzione del sistema economico. Beh, osservo che negli ultimi 3 anni Ba e Br hanno sempre fatto meglio degli altri aeroporti del Sud. E questo è il primo dato.
Nel primo messaggio ti riferivi correttamente a un arco temporale di un lustro, riducendolo a 2 anni come fai ora rendi arduo il discrimine tra andamento e fluttuazioni. Mediata su 5 anni la crescita del traffico pugliese è meramente fisiologica per Bari e sottoperformante per Brindisi. Sottolineo inoltre che nei primi 8 mesi di operatività dei voli Myair (escludendo quindi la crisi economica e i tagli Alitalia) il traffico su Bari è cresciuto del 8.4% rispetto all'analogo periodo del 2007, che senza voli cofinanziati era incrementato del 20.2% rispetto al 2006. In definitiva non si possono correlare gli interventi per lo sviluppo del traffico di AdP con la crescita del traffico stesso, e se proprio si volesse estrapolare qualcosa dai numeri ne risulterebbe un effetto depressivo.
Poi naturalmente dobbiamo andare a vedere come è composto questo traffico. Saprai (saprete) che i voli nazionali da Bari sono grossomodo 60% Roma, 30% Milano e poi tutto il resto. Di quel 60%, per una stima che considero affidabile, il 40% sono prosecuzioni. E questo ci dice, all'ingrosso, per cosa i baresi usano l'aereo (per Brindisi le proporzioni sono ancora più sbilanciate su Roma rispetto a Milano).
Il dato sulle prosecuzioni dice che è folle non aver cercato per tempo un hub carrier da affiancare alla moribonda AZ, tendeno ben presente che:
- nessun hub carrier si farebbe irretire da qualsivoglia bando, affermazione buttata lì ma che se vuoi posso motivare;
- Alitalia è in crisi irreversibile da almeno 4 anni, in cui le priorità sono stati i voli lowcost che si stanno mostrando per quel che sono; sollecitando i vertici AdP a impegnarsi per un feed Lufthansa su Monaco (l'unica soluzione insieme percorribile efficace, anche qui dimostrabile se servisse), la risposta è stata che Monaco era già servita da HLX (il cui modello di business nega categoricamente codesharing e interlining, cioè la precondizione per parlare di connessioni).
Le opere pubbliche. Dal 2004 al 2006, e per certi versi anche nel 2007 (per il 2008 non ci sono ancora dati), AdP è stata la più importante stazione appaltante della Puglia. Bene, occorre dire che in Puglia l'edilizia è la prima industria (pesa per il 10% del pil), e mettere sul mercato (vado a memoria) 250 milioni di lavori l'anno fa lavorare un sacco di gente. Ad AdP come stazione appaltante il mercato riconosce una certa affidabilità: quando fanno un bando (di lavori!) generalmente lo fanno con buoni progetti, con computi metrici realistici e con tempi di pagamento migliori del mercato. Tu dirai: che ce ne frega? Ce ne frega per due motivi: a) La fetta maggiore dei fondi pubblici che AdP gestisce è in lavori, e b) La gestione degli appalti è un buon indice della serietà di un'amministrazione pubblica. Non devo dirti certo io qual è l'importanza di un sistema di appalti che funziona per una Regione che è ancorata all'intervento pubblico. Ah, senza contare i tempi di realizzazione: tu scrivi da Varese, vedo, quindi conoscerai senz'altro le traversie dei cantieri a servizio del sistema di collegamenti di Malpensa. Altra complessità? Certo. Ma posso darti i dati Cresme sui tempi medi di realizzazione di un'opera pubblica in Italia, suddivisi per classi di importo: anche qui AdP fa meglio della media.
Non mi interesso di appalti pubblici, ne prendo atto. Noto a margine che l'attività principale di AdP dovrebbe essere lo sviluppo razionale del traffico aereo: la capacità di ben amministrare i fondi pubblici per appalti dovrebbe essere meramente funzionale alla missione originaria, opinata anche da te.
Quindi, più che fare proclami, direi che io sintetizzo in 2 righe quello che su un forum si può esprimere in 10 cartelle: ma sai, io scrivo su un giornale che leggono ingegneri, architetti, commercianti ma anche casalinghe e pensionati. Quindi se scrivo ""negli ultimi 5 anni le infrastrutture trasportistiche pugliesi hanno avuto uno sviluppo eccezionale e che il traffico è in costante crescita", credo di dare al mio lettore una buona sintesi di ciò che ho constatato sui dati.
Amo la sintesi al limite del criptico e comprendo le esigenze di semplificazione. Proprio per questo insisto a rimproverarti mancanza di sensibilità su sfumature da addetti ai lavori solo all'apparenza, di fatto il nocciolo della questione. Non ho problemi ad ammettere che i rimproveri passati sono stati conditi da sfottò, ma la tua disponibilità ad approfondire fa sì che ora siano appunti costruttivi. Disinteressati lo sono dall'inizio.
Non concordo completamente, perché secondo me a te (a voi) mancano alcuni elementi di valutazione sul bando e sulle sue implicazioni politiche.
[...]
Tu non hai letto, io sì, la bozza di bando che fu mandata 4 anni fa alla Ue, e che tornò indietro con una letterina che diceva "ci dispiace, non si può fare". Erano i tempi del caso Ryan-Charleroi, quello degli aiuti di Stato agli aeroporti era un nervo scoperto.
Come associazione abbiamo avuto colloqui informali con uno degli onorevoli lobbysti a suo tempo a Bruxelles, chiaramente più informato di me e di te. Tra lo schifato e lo sconsolato lamentava approssimazione facilona dei vertici AdP e sosteneva circa il contrario di questo:
Al bando nella prima versione, ne sono ragionevolmente certo, avrebbero partecipato vettori più "importanti" di Myair.
Hai piena facoltà di credere che me lo sia inventato, ci sarebbero allora altri esempi che mostrano la predilezione al limite dell'esclusività della strategia di Franchini verso certi vettori veneti. Per non tediarti oltremodo ti rimando alla già citata conferenza stampa per il Malpensa-Bari di easyJet: la novità di gran lunga più significativa per Bari dai tempi dei primi voli AirOne in alternativa ad Alitalia, ma l'unico volo della gestione Franchini a non essere stato presentato. Sottolineo con vigore che affermarlo non implica necessariamente insinuare corruttele, può ben darsi che un ex casellante autostradale con l'hobby dell'architettura che per entrature sindacali veronesi ha gestito bene l'inaugurazione di Montichiari non conosca il business del trasporto aereo, e si affidi di preferenza a corregionali del mestiere (malridotti non certo a causa sua).
Ora non posso entrare nel merito perché devo scappare... in aeroporto, a sentire le novità sulla questione Air Italy. Più tardi, se il lavoro me lo permette, vediamo di riprendere il discorso.
Bene, se ti va potremmo parlare della strategia del commerciale aviation AdP nel contesto competitivo presente e del recente passato. Fin'ora l'hai presa di striscio, ma insieme alla tattica degli annunci iperbolici quasi mai concretizzati di Di Paola (per esempio Taranto hub cargo dalla Cina, o la lowcost di gran lusso per gli USA) è LA questione.
 
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mancanza di sensibilità su sfumature da addetti ai lavori solo all'apparenza, di fatto il nocciolo della questione.
potremmo parlare della strategia del commerciale aviation AdP nel contesto competitivo presente e del recente passato. Fin'ora l'hai presa di striscio, ma insieme alla tattica degli annunci iperbolici quasi mai concretizzati di Di Paola (per esempio Taranto hub cargo dalla Cina, o la lowcost di gran lusso per gli USA) è LA questione.
Qui sopra ho sbagliato a non dilungarmi. Integro adesso, provando a distillare il problema nodale della strategia di AdP rispetto a cui ogni altro discorso, pur importante, passa non in secondo ma in decimo piano. Le osservazioni ai tuoi articoli nascono proprio dal considerarlo uno dei tanti o dall'affrontarlo senza visione d'insieme, non della Puglia ma dell'aviazione europea.

Mi limito a Bari sia perché è l'aeroporto più importante di AdP, sia perché Brindisi e il binomio Foggia/Taranto richiederebbero riflessioni ad hoc. Il bacino di traffico attuale e potenziale di Bari è costituito da tre macrogeneri di passeggero:
1) l'utenza business e istituzionale, tra le più interessanti degli aeroporti meridionali specie considerando i volumi del mercato a paragone di Napoli o Catania, a cui si somma una nicchia di facoltosi turisti in uscita;
2) l'utenza etnica, che per ragioni familiari, lavorative o di studio pendola con frequenza regolare (da una maciata di vole l'anno a tutte le settimane) tra Puglia e nord Italia, Svizzera, Germania o Belgio, a cui si somma il turismo in uscita sensibile al prezzo;
3) i turisti estivi, settentrionali o stranieri, che tralascerei ora perché la loro attrazione è legata a fattori complessi e in ultima analisi ai grandi tour operator europei.

Tale ripartizione del traffico può considerarsi invariabile: grossomodo è la stessa oggi di 5 anni fa, e fra un lustro non sarà cambiata granché. Bene, chi di volta in volta dirige Seap/AdP dovrebbe leggere la realtà e quindi agire di conseguenza, concentrando risorse umane ed economiche per il miglior servizio ai passeggeri del primo e secondo punto.

Riguardo al primo. Siccome Alitalia è stata e sarà debole bisogna affiancarle un altro hub carrier, cioé un grande vettore europeo che con un solo scalo nel proprio hub consenta di raggiungere un gran numero di destinazioni in Europa e nel globo e abbia un programma di fidelizzazione diffuso. Le cronache di queste settimane mettono in luce l'urgenza di ciò: non sono processi che non avvengono né in un giorno né in un mese, da almeno due anni la nostra associazione l'ha fatto presente personalmente a più riprese a Loizzo e Di Paola, salvo essere snobbati. Detto questo non è troppo tardi per ricredersi e sembra che proprio in questi giorni Franchini mediti un ritorno a Canossa (che non riconoscerà come tale, ma chissenefrega), basta non perdere tempo in chiacchiere e studi inutili, mettendosi in testa che un feed giornaliero di Lufthansa su Monaco è l'unica via con speranza di potersi concretizzare. Ripeto che se ti interessare saprei motivare quest'affermazione.

Riguardo al secondo. Negli ultimi anni AdP si è di fatto concentrata su questo genere di passeggeri, offrendo a spese della collettività un servizio/beffa il cui bilancio è al netto negativo, in barba ai numeri piovuti dall'ufficio stampa. Unici in Europa ci si è intestarditi a perseguire la via dei bandi di gara, che per loro natura non possono che rivolgersi a compagnie traballanti bisognose di cassa nell'immediato. I vettori a cui puntare (con moderazione) avrebbero dovuto essere easyJet e Ryanair, colossi così forti e dinamici da non aver interesse a sottostare al minimo di lacciuoli che qualsiasi bando comunitario deve prevedere. Necessitano di una flessibilità che nessun bando può dare, e se in Puglia rischiano di impastoiarsi non perdono tempo e mirano a decine di altre piazze equipollenti. Vettori del genere sanno garantire un servizio affidabile e conveniente tanto ai pendolari quanto ai leisure price sensitive, a differenza delle compagnie con basi a Verona o Venezia. Grazie all'intraprendenza di Malpensa, Bergamo e Fiumicino, anche a Bari sta entrando quest'aria fresca: la loro copertura sul domestico è ottimale ed è arrivata per meriti esclusivamente altrui (tanto che di alcuni di quei voli in AdP hanno appreso leggendo il forum), preso atto dell'inadeguatezza dei voli europei di Myair bisognerebbe rescindere il contratto e concentrare una parte di quelle risorse per favorire voli almeno trisettimanali per Barcellona-Girona e Bruxelles-Charleroi con Ryanair, e al limite ma più difficile Parigi con easyJet. Una trattativa del genere è naufragata l'autunno scorso, visto che AdP tentò goffamente di imporre a Ryanair di servire da Brindisi le destinazioni più appetibili, non infastidendo gli analoghi voli Myair su Bari. Dimostrazione che Franchini stesso ha archiviato lo strumento dei bandi, ciononostante persevera col trattamento di favore al vettore veneto di turno.
 
Ottima analisi...

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2) l'utenza etnica, che per ragioni familiari, lavorative o di studio pendola con frequenza regolare (da una maciata di vole l'anno a tutte le settimane) tra Puglia e nord Italia, Svizzera, Germania o Belgio, a cui si somma il turismo in uscita sensibile al prezzo;
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Tale ripartizione del traffico può considerarsi invariabile: grossomodo è la stessa oggi di 5 anni fa, e fra un lustro non sarà cambiata granché. Bene, chi di volta in volta dirige Seap/AdP dovrebbe leggere la realtà e quindi agire di conseguenza, concentrando risorse umane ed economiche per il miglior servizio ai passeggeri del primo e secondo punto.
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...permettimi solo di farti notare che l'utenza etnica NON E' INVARIABILE: se tieni conto di quanta gente continua ad emigrare dalla Puglia a ritmo crescente, in 5 anni secondo me RADDOPPIA o quasi.
Idem per il turismo in uscita sensibile al prezzo: più si diffonde la voce, e più la gente prende gusto a spostarsi in aereo dalla Puglia, più aumenta anche questa utenza (anch'essa, secondo me, in 5 anni raddoppia o quasi).:p

(Te ne do un esempio empirico pensando alla vicenda "Federico II Airways" di 10 anni fa: allora i Dornier da Foggia imbarcavano una dozzina di persone in media, mentre oggi i Saab di Darwin/Myair ne trasportano tranquillamente esattamente il quadruplo, ossia doppio raddoppio quinquennale).

Invece, la parte "business e turisti pregiati", visto che nella zona di Bari in particolare chiusure aziendali e casse integrazioni stanno imperversando come non mai (testimonianza: il mercato immobiliare barese, da sempre molto vivace, è ora a picco), non solo non aumenta rapidamente, ma è anzi probilmente soggetta ad un certo declino numerico, almeno nell'immediato futuro.:sconfortato:

Comunque caro Boeing747, a parte queste mie due osservazioni "minori" (condivisibili o meno, ma che credo comunque non campate in aria...), la tua analisi è, come al solito, davvero ben fatta.:)

Saluti.
 
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Preciso che non intendevo invariabilità quantitativa (la distribuzione delle tipologie nel tempo), ma qualitativa (le categorie principali dei passeggeri a Bari sono state e resteranno quelle).