L'Inviato Speciale 01 Gennaio
Alitalia e i pensieri di Fantozzi Il Commissario straordinario ha rilasciato un’intervista a ‘L’Espresso’.Racconta la sua sul perchè della crisi, sulle conseguenze e sui problemi.Peccato, come sempre in questa vicenda, nulla sia mai chiaro.In un’intervista all’Espresso il Commissario straordinario di Alitalia,Augisto Fantozzi, fa delle interessanti considerazioni. L’Alitalia ”èmorta di grandeur - ha sostenuto Fantozzi - nella mia relazione sullecause dell’insolvenza dico chiaramente che l’azienda ha sperperato: non èun mistero che ci sono cinque procuratori della Repubblica al lavoro neinostri uffici e la Corte dei Conti che indaga”.Fin qui siamo quasi all’ovvio. Il bello arriva dopo. Sul perchè dellagrandeur il commissario ha spiegato: “Semplice. Alitalia pagava tutto iltriplo”. Così mandava ”tre macchine per prendere l’equipaggio, perchè sela prima buca e la seconda rompe il motore… era uno spreco”. In questocontesto anche il carburante ”certamente era pagato troppo”. Ilcommissario di Alitalia ha aggiunto di aver avuto difficoltà nel venderela compagnia a causa dei sindacati che hanno seguito ”una dialetticasindacalese, un balletto tra di loro su chi firmava e chi no”.Dimenticando il suo ruolo esclusivamente ‘tecnico’ Fantozzi ha deciso datempo di entrare nel merito ‘politico’ della questione. Seguendo il filonedella disinformazione, che fino ad oggi ha permesso una cessione conaspetti ancora grigi, il Commissario ha insistito sul ritornello delleauto che portavano i piloti in aeroporto. Pur dando per buone le sueconsiderazioni, può supporre qualcuno che queste spese abbiano generatooltre tre milardi di passivo? Fantozzi dice anche che il carburante era“pagato troppo”. Il carburante? Solo il carburante? Ed erano gli equipaggia fare il ‘pieno’ al distributore?Però il Commissario non ha mollato sui piloti: ”Hanno fatto un grandeerrore. La disponibilità a riconoscere la loro professionalità c’era. Maloro hanno preferito la guerra per il potere in azienda, lo scontro percomandare piuttosto che convincere della loro indispensabilità. L’Anpac hafrantumato se stessa”.Qui il discorso dell’uomo che è stato chiamato a liquidare Alitaliadiventa ambiguo. Chi aveva la ‘disponibilità’ a riconoscere le competenzedei piloti? E perchè andava ‘riconosciuta’ loro la professionalità? Perchèmai avrebbero dovuto “convincere” qualcuno di possederla? Per Fantozzi ildato politico è prevalente su quello funzionale e questo rendeestremamente serio il giudizio sulle modalità che in seguito hannoriguardato la selezione del personale da assumere in Cai. Perchè, se la‘cordata partiottica’ dovesse essere del suo stesso parere, ci sarebbe dasupporre che la strategia di mortificazione dei lavoratori e la durezzainqualificabile nella gestione delle immissioni nella nuova Compagniarispondano non a criteri di qualità e competenza, ma a necessità dicontrollo e gestione, così da prefigurare anche comportamentiantisindacali.Fantozzi ha affrontato anche il nodo dei debiti della bad company e cherappresentano un debito enorme per lo Stato e quindi per tutti icittadini. ”Gli attivi non basteranno a pagare tutti i passivi - haspiegato - In totale ci sono 3,2 miliardi di passività e gli asset diAlitalia non sono tantissimi. Oltre a quello che incassiamo da Cai, c’èquello che incasserò da cargo, manutenzione, call center Alicos…Stimiamopossano valere tra i 500-700 milioni di euro. Poi abbiamo un terreno aFiumicino e cinque o sei appartamenti in giro per il mondo”. Ad esseresaldati per primo saranno coloro che ”hanno continuato a rendere servizidurante il commissariamento. Dopo il 29 agosto saranno pagati tutti.Prima, saranno pagati secondo riparto”. Per gli azionisti di Alitalia,invece, ”il Tesoro ha promesso un indennizzo attingendo al fondo dei conticorrenti dormienti. Dipenderà da Tremonti in che misura vorràsoddisfarli”. Gli obbligazionisti, poi, saranno trattati come gli azioni”anche se in verità dovrebbero essere più tutelati”. Anche qui laquestioneè delicata e c’è da scommettere che il contenzioso giudiziario saràinfinito.Poi Fantozzi ha dato una singolare spiegazione sulla differenza dipagamento di Cai verso Alitalia (237 milioni) e AirOne (300 milioni). ”AirOne ha più aerei e più buoni dei nostri. La parte di punta della flottafutura è quella di AirOne. Io ho da vendere novanta MD80, che valgonopoco: ho appena fatto il bando”.Alla fine del 2007 Alitalia possedeva 109 aerei, valutati in bilancio per1,98 miliardi di euro. Se si stima un ammortamento negli ultimi 11 mesidel 2008 per 180 milioni di euro si ridurrebbe la loro valutazione a 1,8miliardi di euro al 30 novembre 2008. Sul ‘Il sussudiario.net’ ,GiuseppeColangelo, si era posto tempo fa alcune domande: “Abbiamo appreso che laCai rileverà 93 aerei Alitalia, i più nuovi e moderni, di cui 64 inproprietà e 29 in leasing, potrà contare sull’intero parco slot e sulmarchio della vecchia compagnia di bandiera”.Ancora qualche domanda. Agli aerei ceduti a Cai vanno aggiunti gli slot,ovvero le concessioni di decollo ed atterraggio. Per capire meglio:Alitalia aveva venduto 26 dicembre dello scorso anno tre coppie di slotnell’aeroporto di Heathrow, in Gran Bretagna, ricavando la somma di 54milioni di euro, corrispondente a un prezzo medio per coppia di ben 18milioni. Air One ha ceduto a Cai 26 A320, 2 A330, 20 B737 e 10 CRJ900, deiquali tre quarti sarebbero in leasing, mentre il valore degli slot dellacompagnia di Toto (quasi tutti in aeroporti italiani) è molto inferiore alvalore di quelli di Alitalia (in numero rilevante internazionali ointercontinentali). Il patrimonio in slot di Alitalia sarebbe statoquantificato tra i 550 e i 900 milioni di Euro, con una stima media di700-750 milioni.A questo riguardo alcune domande sorgono spontenee. Secondo le offerte divendita di cui ha parlato il Commissario sono stati messi ad oggi invendita 46 aerei della Compagnia di bandiera e non ceduti a Cai. Il bandoè stato pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’ e riguarda nel dettaglio due B-767,17 MD-80, 5 MD-82, 14 Embraer 145, 4 Atr 72-210 e altri 4 Atr 72-500. Lemanifestazioni di interesse dovranno pervenire entro le 12 del prossimo 29gennaio.Dove sono i 90 MD 80? I problemi sulla cessione degli aeromobili ci sono,ma nulla c’entrano con le teorie di Fantozzi. Almeno secondo alcunevalutazioni fatte a Dedalonews da Francesco Guarnieri, presidente di AssetManagement Advisor Suisse S.A. (AMA). L’imprenditore a settembre avevamanifestato interesse a rilevare una trentina di aerei (tra i quali idifficilmente vendibili MD80) e alcuni ATR72, ma non aveva ottenutorisposte positive. Adesso dice: “Oggi il nostro interesse è solo per gliATR72 della serie 500. Si tratta degli aerei più moderni in vendita. I dueBoeing 767-300ER sono del 1995 ed hanno sulle spalle oltre 60.000 ore divolo. Decisamente problematici gli MD-80 e 82 in vendita. A renderli pocoappetibili - ha proseguito Guarnieri - non sarebbero solo l’età e le oredi volo assolute, ma anche alcune scadenze manutentive ravvicinate. Gliaerei, il cui prezzo di mercato è stimabile intorno ai 3-3,5 milioni didollari a fronte di un canone mensile di noleggio di 70-80.000 dollari,sarebbero prossimi a un “Check C” del costo di circa 1,5 mln con un fermomacchina di alcuni mesi. Ciò abbatterebbe il valore di questi MD-80/82 acifre molto basse. Qualcuno mi deve spiegare perché ci abbiano chiesto dimanifestare interesse per rami e compendi d’azienda e ora invece vendonosolo gli aerei”, ha concluso Guarnieri, che in settembre aveva rivelato dipuntare ad utilizzare macchine ed equipaggi ex Alitalia per serviredestinazioni nell’Europa dell’Est. “L’unica condizione che avevamo postoera una contrattazione diretta con i singoli piloti ed equipaggi, ai qualiavremmo offerto livelli intorno al 70-80 per cento di Alitalia. È evidenteche tutto questo piano industriale viene a cadere”, ha concluso Guarnieri,“e per me è una delusione personale”.Nulla va preso per oro colato, ma le parole di Guarnieri pongono almeno undubbio sull’intero affaire e cento sulla strategia di Fantozzi.Ancora. Senza essere competente nella gestione di una azienda di trasportoaereo il Commissario ha pontificato: “Si è voluta mantenere in piedi unastruttura troppo ampia rispetto alle sue possibilità di produrre reddito.Si è detto che a Colaninno ho dato la polpa, ma anche lui avrà il problemadi riempire gli aerei…”.Secondo calcoli pubblici, resi noti anche da InviatoSpeciale, se Alitaliaavesse operato controlli di gestione efficaci e prodotto risparmi non sultrasporto degli equipaggi in aeroporto o sul costo del lavoro (tra i menopesanti se si guarda a Iberia, Air France-Klm, British Airwais eLufthansa), ma su forniture, contratti, consulenze esterne, carburanti,ricambi, ecc la redditività non sarebbe stata un problema.Infine Fantozzi ha parlato del suo stipendio, che dovrebbe arrivare allafine della procedura di liquidazione della bad company, ovvero trasei-sette anni. ”Spero che una parte arrivi prima - ha affermato - Io illavoro lo sto facendo. Non sono nè esoso nè avido. Ma non sono fesso e nonho intenzione di lavorare gratis”. Sarà di 15 milioni di euro gli è statochiesto? ”Potrebbe essere quella cifra, ma anche meno. E’ un calcolo inpercentuale sulla massa dell’attivo, del passivo e del recuperato. MaPalazzo Chigi non ha ancora emanato il decreto per stabilire lapercentuale che mi spetta”. Insomma un paio di milioni l’anno, più o meno(se l liquidazione durerà quanto previsto).Il commissario ha reso noto che rimarra “titolare di 4 mila persone incassa integrazione che restano miei dipendenti”.Un fatto rimane incontrovertibile: con Alitalia hanno guadagnato in molti,ma non i ‘bamboccioni del cielo’, i ‘lavoratori viziati’, i ‘piloti allaricerca del potere’ per intenderci. Quelli o sono in cassa integrazione ohanno firmato un contratto che gli riduce lo stipendio. Saranno loro i“fessi”? Ma questa è l’Italia, bellezza!