Thread Alitalia dal 1° gennaio 2009

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Claudia evidentemente è persa per sempre...

ALITALIA: LUFTHANSA, SEGUIAMO DA VICINO SVILUPPI SITUAZIONE
Roma, 2 gen. - (Adnkronos) - ''Non commentiamo gli ultimi rumors che riguardano la vicenda Alitalia, ma confermiamo che il mercato italiano e', dal nostro punto di vista, molto interessante e importante. Non solo, continuiamo a seguire da vicino e ora per ora gli sviluppi della situazione''. Patrick Meschenmoser, portavoce corporate di Lufthansa, interpellato dal quotidiano online Affaritaliani.it, commentando il dossier Alitalia.
(Sec/Pn/Adnkronos)

02-GEN-09 15:59
 
Claudia evidentemente è persa per sempre...

ALITALIA: LUFTHANSA, SEGUIAMO DA VICINO SVILUPPI SITUAZIONE
Roma, 2 gen. - (Adnkronos) - ''Non commentiamo gli ultimi rumors che riguardano la vicenda Alitalia, ma confermiamo che il mercato italiano e', dal nostro punto di vista, molto interessante e importante. Non solo, continuiamo a seguire da vicino e ora per ora gli sviluppi della situazione''. Patrick Meschenmoser, portavoce corporate di Lufthansa, interpellato dal quotidiano online Affaritaliani.it, commentando il dossier Alitalia.
(Sec/Pn/Adnkronos)

02-GEN-09 15:59

Ecccheppalle! Ma non si sbilanciano mai sti crucchi?
 
Sulla questione dei bilaterali ti do ragione sul fatto che non si debba sbragare, l'importante è che vengano gestiti i bilaterali in modo serio in funzione delle richieste, evitando, appunto che si infilino compagnie sgangherate da parte nostra che poi fanno casino quando si danno deroghe agli altri.
Chiaro che per risolvere il problema di MXP bisogna trovare un carrier (non necessariamente hub in senso stretto) che su MXp investa e poi lo stato deve investire su di lui anche a scapito di AZ.
il problema vero è che, se fossimo in uno stato serio, e se ci fosse una seconda compagnia seria basata a Milano, allora avrebbe senso toccasre il discorso bilaterali ed il discorso LIN.
ora toccare un LIN in favore di AZ non è tagliarsi una gamba per salvare il corpo, ma è tagliarsi una gamba senza cucire la femorale: AZ non ha soldi da investire per AF e non glie ne darà mai, almeno finchè CDG non sarà strapieno di 380 bianchi e blu.
Una compagnia che nasce cadavere così e con solo un miliardo di capitale, è meglio che se ne stia a FCO e gestisca il traffico di FCO, grande, ma particolarmente povero e polarizzato e che AZ può gestire senza rompere troppo i maroni a CDG.
Teniamo presente che di carne al fuoco, per chi vuole aprire a MXP ce n'è tanta, ma veramente tanta, anche senza tocacre i bilaterali, poi quando ci si sarà rafforzati allora si potranno chieder anche i diritti, non turistici, per il sud-america ... sempre se ai sudamericani piaccia vedere la riduzione del 90% dei Milanesi su Los Roques come è capitato da quest'estate.
Per quel che riguarda SIN .... se quelli volesseroveramente la seconda frequenza ci avrebbero messo un volo VS o peggio un 380 come ha fatto EK a FCO ....


nella sostanza condivisibile
 
Letto ora sul televideo... ma che senso ha?
Lo hanno fatto col merger di altre compagnie?
mah... a me sembra una storia di ordinaria burocrazia e formalità.
Con tutte le porcate fatte attorno a questa storia, non credo che un passaggio d'ufficio possa rappresentare un pericolo estremo per la sicurezza del volo. Lo dico da ignorante, si badi bene.
Posto che:
a) i velivoli sono gli stessi
b) hanno volato sino al giorno prima
c) il personale di condotta e di manutenzione è lo stesso: cambiano solo le intestazioni dei moduli...
d) la "pausa" è di poche ore, non di giorni o settimane per cui tutto può succedere
e) metteranno anche 40-50 ispettori... ma ce la faranno? Verifica reale e attenta? Oppure la massa di ispettori servirà a tacciare gli scettici?

serve a tacitare le coscienze di qualcuno? ad evitare dei precedenti?
Cosa costerà l'operazione?

mah...?
 
Con un capitale di quell'entità, quanto sarà l'autonomia operativa considerando il cashflow e le spese?
Sembrano ottimisti visto che Colaninno pensa di avere utili in 2 anni.
 
Ultima modifica:
Con un capitale di quell'entità, quanto sarà l'autonomia operativa considerando il cashflow e le spese?
Sembrano ottimisti visto che Colannino pensa di avere utili in 2 anni.

Non erano 3 gli anni? Ricordo due anni con segno meno, e dal terzo un leggero segno più, interno agli 80 mln (vagamente).
 
Non erano 3 gli anni? Ricordo due anni con segno meno, e dal terzo un leggero segno più, interno agli 80 mln (vagamente).
Hai ragione, ma "oggi" oggi è apparso questo:
O è una libera interpretazione del giornalista o è una deduzione di Colaninno stesso:

"Rete compatibile e rischio-penale: ecco perché abbiamo scelto Parigi"
Il retroscena. Ecco la ricetta-Colaninno:
voli ridotti, flotta moderna e utile in 2 anni
di ETTORE LIVINI

MILANO - Una solida base a lungo raggio a Fiumicino. Un cordone ombelicale tra Milano e Parigi per il traffico intercontinentale del nord (in attesa del complesso rilancio di Malpensa). E la difesa con i denti del monopolio dei cieli italiano conquistato - treni ad alta velocità permettendo - grazie alle nozze domestiche con Air One. I dettagli e le rotte del nuovo corso Alitalia verranno definite solo tra qualche mese, ma la nuova Magliana del tandem Cai-Air France nasce con un identikit industriale già abbastanza chiaro: ridimensionata nei voli - oggi sono il 30% in meno rispetto a quelli garantiti un anno e mezzo fa assieme alla compagnia di Carlo Toto - più leggera sul fronte dei costi, con una flotta più razionale e moderna ma, perlomeno così sperano i suoi nuovi padroni, in grado di fare utili entro un paio d'anni. Grazie in particolare a un aumento della redditività sulle tratte nazionali.
 
"Ma soprattutto se avessimo lasciato Sky Team avremmo dovuto pagare una penale superiore ai 200 milioni"

Una domanda magari un po' scema: quando si é trattato di altre faccende, sono riusciti ad intortare tutti quanti facendo passare la discontinuitá aziendale quando faceva comodo far risultare una discontinuitá, e mantenendo la struttura AZ (codici, membership IATA, etc...) quando faceva comodo mantenere una struttura esistente.
Adesso vogliono farmi credere che non riescono a fare un altro gioco di prestigio per uscire dalla penale con SkyTeam?
Ma ci hanno preso tutti per coxxxoni???
Oppure quando si tratta di gestire le cose in Italia (o in UE attraverso un commissario "amico") facciamo passare tutto, ma quando si tratta di avere a che fare con stranieri "ragionanti" bisogna cedere all'evidenza dei fatti?

Sono sempre piú schifato.
 
l'italia è un paese di contribuenti beoti o masochisti?

di Umberto Mancini
ROMA (2 gennaio) - Nessun incontro con i tedeschi di Lufthansa e avanti tutta con Air France. Alitalia fa rotta con decisione su Parigi. Dribbla i tedeschi. E chiude la partita. Sarà infatti la compagnia guidata da Jean Cyril Spinetta il partner industriale. La firma - secondo quanto risulta al Messaggero - verrà messa venerdì 9 gennaio e suggellerà la nuova alleanza nei cieli. Salvo colpi di scena e nuovi assalti di Lufthansa sarà proprio questo il giorno della svolta. Con la definizione dell’ultimo tassello, certamente il più importante, nella strategia industriale di Roberto Colaninno e soci. Gli ultimi dettagli saranno messi a punto nelle prossime ore, ma sulla strada della partnership non ci sono più ostacoli. L’intesa di massima è stata raggiunta su tutto, anche sulla suddivisione dei proventi delle rotte. E Fiumicino, come previsto dal piano Fenice, sarà lo scalo di riferimento per l’Italia.

Secondo fonti bancarie, sono state proprie le rigidità dei tedeschi - ammorbidite solo negli ultimi giorni - a far pendere la bilancia a favore dei francesi. Partiti in vantaggio, grazie ai rapporti consolidati da tempo e ad una attenta attività diplomatica, i transalpini non hanno mai mollato la presa, mantenendo le distanze rispetto ai concorrenti di Francoforte. A poco sono servite le aperture, risultate dunque tardive, di Wolfgang Mayrhuber, che ha offerto sinergie per 500 milioni di euro contro le circa 200 ipotizzate dai francesi. Anche il piano per Fiumicino (più fatturato per circa 155 milioni grazie all’alleanza con Star Alliance) e quello per Malpensa non sembrano aver fatto breccia. Del resto gli uomini di Parigi stanno lavorando da mesi a stretto contatto con quelli di Cai e conoscono assai bene punti di forza e di debolezza della compagnia italiana. Quelli di Francoforte si sono invece limitati ad inviare il loro piano, articolato e molto dettagliato, aspettando segnali.

Il presidente di Alitalia Colaninno ha dunque mantenuto le promesse, rispettando il timing definito con gli azionisti. Dopo gli accordi a Palazzo Chigi, il via libera Antitrust, la fusione con Air One e l’ok sofferto con i sindacati, il 9 gennaio arriverà il partner estero e il 13 ci sarà il decollo della ”nuova” Alitalia.
Come noto, Parigi avrà il 25% e verserà un assegno di circa 310 milioni di euro. Dando garanzie sul fronte della governance: a guidare saranno gli italiani.

Lo scalo romano avrà un ruolo centrale, con tutti gli effetti positivi sull’indotto e per l’economia regionale.
Per monitorare lo start up il 5 gennaio riprenderà il tavolo con i sindacati. La nuova compagnia partirà con 10.150 dipendenti, plafond incrementato dai 2.500 dipendenti provenienti da Air One e che potrà essere accresciuto sulla base delle esigenze che verranno individuate con i sindacati dal 12 gennaio in poi. In particolare, il piano prevede lo sviluppo del network. Si passerà dalle attuali 1.800 frequenze settimanali di Alitalia alle 2.339 dell'operativo invernale 2009, fino alle 2.568 dell'estate 2009. Si prevedono incrementi di voli (669 al giorno contro 500), settimanali (4.678 rispetto ai 3.496 di Alitalia), destinazioni (70, una in più); meno aeromobili (148 invece di 170), ma con una media maggiore di voli al giorno per aeromobile (4,52 rispetto a 2,94). Netto incremento dei collegamenti Fiumicino-Linate soprattutto nelle fasce mattutina e serale, in forte concorrenza con l'offerta dell'Alta velocità ferroviaria. La scelta della base privilegiata a Fiumicino è ovviamente funzionale all'integrazione con il partner francese.


Il Messaggero

DIECI mesi dopo, con quasi lo 0,3 per cento di pil sottratto ai contribuenti e 7.000 posti di lavoro in meno, Alitalia torna a parlare francese. Era il 14 marzo 2008 quando Air France-KLM depositava la propria offerta vincolante, subito accettata dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia. Sono stati 10 mesi da incubo per i viaggiatori, presi ripetutamente in ostaggio in una battaglia senza esclusioni di colpi in cui la politica ha occupato un ruolo centrale, dimentica della recessione che ci stava investendo. In questi 300 giorni gli italiani hanno visto franare il prestito ponte di 300 milioni di euro concesso quasi all'unanimità dal Parlamento italiano. Oltre a perdere così un milione al giorno, i contribuenti si sono accollati i debiti contratti dalla bad company per quasi tre miliardi.

Ci sono poi circa 7.000 posti di lavoro in meno nella nuova compagnia rispetto all'offerta iniziale di Air France, che comporteranno, oltre ai costi sociali degli esuberi (soprattutto di quelli che riguardano i lavoratori precari), oneri aggiuntivi sul contribuente legati al finanziamento in deroga degli ammortizzatori sociali, per almeno un miliardo di euro. Il conto pagato dal contribuente è, dunque superiore ai 4 miliardi di euro, più o meno un terzo di punto di pil, quasi due volte il costo della social card e del bonus famiglia messi insieme.

Sarà Air France-KLM l'azionista di maggioranza, in grado di decidere vita, morte e miracoli della compagnia sorta dalle ceneri di Alitalia. Poco importa che sia italiana la faccia, che si chiami ancora Alitalia la nuova compagnia. Sarebbe stato così comunque, anche con il 100 per cento del capitale nelle mani di Air France-KLM. Come canta Carla Bruni, chi mette la faccia "non è nulla", chi mette la testa "è tutto".

La composita cordata italiana ha dovuto subito rinunciare all'italianità della compagnia perché non era da sola in grado di far decollare neanche il primo aereo, previsto in volo sui nostri cieli il 13 gennaio prossimo venturo. Air France rileva il 25% della nuova compagnia, versando 300 milioni. Questo significa che il 100 per cento del capitale viene oggi valutato 1200 miliardi, circa 150 milioni in più dei 1052 pagati a Fantozzi da Colaninno e soci solo un mese fa. Questo sovrapprezzo si spiega col fatto che CAI ha nel frattempo acquisito Air One. Si tratta di una compagnia in crisi, con un debito verso i soli fornitori valutato attorno ai 500 milioni di euro, ma il valore dell'acquisizione di Air One è tutto nella soppressione dell'unico concorrente sulla tratta Milano-Roma, consumatosi con il beneplacito della nostra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Anche questi 150 milioni vanno aggiunti al conto pagato dagli italiani. E' sono sicuramente una sottostima dei costi che dovremo pagare per la mancata concorrenza.

Conti fatti, è soprattutto Air France dunque ad aver fatto un affare. Rileva una compagnia più leggera di 7000 dipendenti rispetto a quella che avrebbe acquisito nel marzo scorso, che ha nel frattempo assunto una posizione di monopolio nella tratta più redditizia versando molto meno di quel miliardo su cui si era impegnata solo 10 mesi fa.

Dopo avere subìto un danno ingente in conto capitale e avere assistito alla beffa finale di vedere documentata, nero su bianco, la svendita della loro compagnia di bandiera allo straniero da parte dei "patrioti" della Cai, i cittadini italiani rischiano ora di vedere salire ulteriormente le tariffe aeree, in barba alla deflazione. Per scongiurare questo pericolo l'Autorità Antitrust dovrà assicurarsi fin da subito che gli slot lasciati liberi da Alitalià vengano venduti sul mercato. Le speranze di concorrenza in Italia riposano ormai solo sull'ingresso di Lufthansa-Italia nella tratta Milano-Roma. Varrà senz'altro molto di più della moral suasion esercitata da chi, dopo aver benedetto la fusione fra CAI e Air One il 3 dicembre scorso, oggi promette di monitorare da vicino le tariffe della nuova compagnia."

La Repubblica
 
l'italia è un paese di contribuenti beoti o masochisti?

di Umberto Mancini



Conti fatti, è soprattutto Air France dunque ad aver fatto un affare. Rileva una compagnia più leggera di 7000 dipendenti rispetto a quella che avrebbe acquisito nel marzo scorso, che ha nel frattempo assunto una posizione di monopolio nella tratta più redditizia versando molto meno di quel miliardo su cui si era impegnata solo 10 mesi fa.


La Repubblica


Vabbé che Repubblica è un po' schierata, ma qui sbaglia di grosso: AF non rileva AZ.
E poi sembra che AZ campi solo sul FCO-LIN, vorrà dire che su -mediamente- 600 voli al giorno, 560 si fanno tanto per passare il tempo.
 
Non è mai molto chiaro quando ci sono riferimenti ai numeri dei futuri voli se questi, evidenziati come in crescita, lo sono in rispetto a:
a) il minimo di questo periodo?
b) il ridimensionato dell'epoca più o meno post estiva
c) se tengono conto di quanto AP aveva in orario (e non mi sembra che abbiano ridotto più di tanto nell'ultimo scampolo di attività come AirOne.
insomma....sono crescite reali o fittizie?
Posto che comunque i numeri sono inferiori anche solo ad un anno fà.
Ma questo ci può anche stare, perchè un ridimensionamento era prevedibile.
Solo che sarebbe interesante se i numeri prossimi futuri sono trionfalistici veramente o li fanno solo apparire come tali.
 
Alitalia a terra fra il 12 e il 13 gennaio (La Stampa 03/01/09)

Cai pronta a entrare in servizio, ma resta aperto lo scontro sugli scali milanesi
ALESSANDRO BARBERA
ROMA

Il presidente dell’Enac Vito Riggio teme inevitabili disagi, e per questo mette le mani avanti. Da Cai rassicurano: «Il decollo sarà senza scossoni». Per far nascere formalmente la nuova Alitalia tutti gli aerei della flotta dovranno essere a terra fra le 22 del 12 gennaio e le 6 del giorno successivo. Sarà il momento in cui «morirà» la vecchia Alitalia. I funzionari dell’ente per l’aviazione civile dovranno entrare fisicamente su ogni velivolo, sostituire la licenza di volo e fare un controllo formale di sicurezza. «Ci vorrà qualche ora», avvertiva ieri Riggio. Forse qualche disagio, almeno per i primi voli, sarà inevitabile.

In queste ore a Cai si lavora giorno e notte per mettere a punto tutti i dettagli del complicato passaggio di consegne. Ieri ad esempio, in una riunione operativa con l’Enac, è emerso il problema del certificato di volo (il «Coa») per la nuova azienda: l’ente dovrebbe concederlo solo ad avvenuto trasferimento del possesso dei velivoli, il contratto di cessione firmato dal commissario Augusto Fantozzi pone come condizione sospensiva il rilascio dell’autorizzazione. La soluzione dovrebbe essere un verbale che rende contestuali i due passaggi.

I legali stanno lavorando anche ai dettagli del contratto che permetterà ad Air France-Klm l’acquisto del 25% di Alitalia. Benché ci siano da definire alcuni punti, sulle questioni decisive (governance, prezzo di vendita, divisione dei profitti sulle rotte) l’accordo è chiuso. Resta aperto il problema politico: la Lega non ha digerito la decisione di Cai di scegliere Fiumicino come aeroporto di riferimento almeno fino a quando la Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, non accetterà la riduzione di Linate alla navetta Roma-Milano. Dal 13 gennaio Alitalia servirà da Roma 12 destinazioni intercontinentali, mentre da Malpensa ne sono confermate solo tre: New York, Tokyo e San Paolo. Se entro l’inizio dell’orario estivo (il primo marzo) Sea accettasse il ridimensionamento, allora Colaninno e Sabelli sono pronti a invertire i ruoli: da Malpensa partirebbero fino a 14 destinazioni, fra le quali Pechino, Shanghai e Seul. Una sfida decisionista alla quale per ora ha detto sì solo il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, non invece il sindaco di Milano Letizia Moratti.

Per evitare l’ennesima impasse, Roberto Colaninno ha fatto sapere che a cavallo della Befana incontrerà nuovamente i vertici di Lufthansa, sponsor di Malpensa. Secondo le voci ufficiali dovrebbe essere l’occasione per dare ai tedeschi l’opportunità di un rilancio in extremis, ma le possibilità che ciò avvenga sono quasi inesistenti. I tedeschi dovrebbero offrire almeno 500 milioni di euro, somma dei 300 milioni strappati da Colaninno e Sabelli ai francesi e dei 200 milioni di penale che Alitalia dovrebbe pagare ai transalpini per l’uscita dall’alleanza Sky Team. Inoltre Lufthansa ha da tempo firmato un patto di non belligeranza con Parigi per spartirsi i cieli europei: non a caso ieri sui giornali danesi rimbalzava l’ipotesi di un’imminente fusione con la scandinava Sas, da tempo nell’orbita dei tedeschi. Più probabile che Colaninno apra uno spiraglio per negoziare la cessione di qualche diritto di traffico del portafoglio Alitalia su Malpensa e Linate.
 
altre notizie di stampa:

Alitalia, Castelli: ''Lega pronta a tutto per Malpensa''
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - ''Non resteremo inerti nel vedere Malpensa che muore. Lo voglio dire chiaramente: la gente del nord non scenderà mai a Roma per volare nel mondo. Non butta via due ore per tornare dov'era. Ma andrà a Francoforte o a Parigi''. Ad affermarlo, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', è il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, mentre si sta andando verso il closing di Alitalia con Air France - Klm, cioè probabilmente ad un forte ridimensionamento di Malpensa. ''Ne ho parlato anche con Bossi, dunque la mia non è una posizione personale: la Lega metterà in atto tutte le azioni parlamentari e di governo necessarie perché qualunque compagnia voglia venire a volare da Malpensa sul lungo raggio lo possa fare''. ''C'è una fila lunghissima di compagnie che vogliono venire a Malpensa - aggiunge Castelli -. Oggi Enac concede permessi provvisori che valgono una stagione, ma mettere su un network intercontinentale su un permesso in deroga non è possibile. Ci vuole un atto ben preciso del governo italiano. Solo questo permetterebbe a Malpensa di tornare un grande aeroporto internazionale''.

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ALITALIA, BERTI (ANPAC): ''E' ORA DI RICOSTRUIRE UN RAPPORTO''

''E' tempo di deporre le armi e ricucire i rapporti''. Ad affermarlo, in un'intervista al 'Corriere della Sera', è Fabio Berti, il presidente dell'Anpac, che non ha sottoscritto il contratto della nuova Alitalia. ''Cai - afferma - ha ottenuto moltissimo, tutto quello che voleva. E' ora di ricostruire un rapporto. Lo ha detto il presidente di Cai, Roberto Colaninno, che voleva personale felice di lavorare''. Per Berti, ora, l'obiettivo è chiudere la faccenda del contratto. ''Bisogna rimotivare la categoria - spiega - con qualche intervento sul contratto, aggiustare qualche stortura in sede di assunzione, dare prospettiva ai tanti esclusi, puntando su un probabile rafforzamento dell'operativo''.


http://www.adnkronos.com/IGN/Edicola/?id=3.0.2874463358
 
Per far nascere formalmente la nuova Alitalia tutti gli aerei della flotta dovranno essere a terra fra le 22 del 12 gennaio e le 6 del giorno successivo. Sarà il momento in cui «morirà» la vecchia Alitalia. I funzionari dell’ente per l’aviazione civile dovranno entrare fisicamente su ogni velivolo, sostituire la licenza di volo e fare un controllo formale di sicurezza. «Ci vorrà qualche ora», avvertiva ieri Riggio. Forse qualche disagio, almeno per i primi voli, sarà inevitabile

Salire a bordo, compilare un modulo 14bis, farlo firmare al comandante con autenticazione della firma, metterlo in una busta modello 125ter..........noi italiani siamo imbattibili nel produrre burocrazia.

Come ha scritto più sopra I-GIVO: operativamente non cambia una beata mazza, perché si devono inventare 'sto teatrino ?

Mi chiedo come gestirebbero la cosa all'estero
 
Alitalia a terra fra il 12 e il 13 gennaio (La Stampa 03/01/09)

Cai pronta a entrare in servizio, ma resta aperto lo scontro sugli scali milanesi
ALESSANDRO BARBERA
ROMA

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In queste ore a Cai si lavora giorno e notte per mettere a punto tutti i dettagli del complicato passaggio di consegne. Ieri ad esempio, in una riunione operativa con l’Enac, è emerso il problema del certificato di volo (il «Coa») per la nuova azienda: l’ente dovrebbe concederlo solo ad avvenuto trasferimento del possesso dei velivoli, il contratto di cessione firmato dal commissario Augusto Fantozzi pone come condizione sospensiva il rilascio dell’autorizzazione. La soluzione dovrebbe essere un verbale che rende contestuali i due passaggi......

Ma CAI ha messo assieme un'unità autonoma (=nuova) che si occupa degli aspetti tecnici (di quelli legali è relativamente facile mettere assieme alcune squadre di avvocati e consulenti, come abbiamo visto) legati all'aviazione commerciale?
Non credo possano avere messo assieme un management preso a prestito dalle aziende di riferimento, perchè è necessaria una discreta (se non profonda) conoscenza dei meccanismi legati a gestire una compagnia aerea...
Va bene che oggi CAI e Az, o AZ è CAI. Ma mi chiedo se il riferimento a CAI sia fatto verso il personale tecnico-operativo di FCO o Magliana e che porti avanti l'operazione.
Oppure a...?
 
Alitalia a terra fra il 12 e il 13 gennaio (La Stampa 03/01/09)

Cai pronta a entrare in servizio, ma resta aperto lo scontro sugli scali milanesi
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
..............Per evitare l’ennesima impasse, Roberto Colaninno ha fatto sapere che a cavallo della Befana incontrerà nuovamente i vertici di Lufthansa, sponsor di Malpensa. Secondo le voci ufficiali dovrebbe essere l’occasione per dare ai tedeschi l’opportunità di un rilancio in extremis, ma le possibilità che ciò avvenga sono quasi inesistenti. I tedeschi dovrebbero offrire almeno 500 milioni di euro, somma dei 300 milioni strappati da Colaninno e Sabelli ai francesi e dei 200 milioni di penale che Alitalia dovrebbe pagare ai transalpini per l’uscita dall’alleanza Sky Team. Inoltre Lufthansa ha da tempo firmato un patto di non belligeranza con Parigi per spartirsi i cieli europei: non a caso ieri sui giornali danesi rimbalzava l’ipotesi di un’imminente fusione con la scandinava Sas, da tempo nell’orbita dei tedeschi. Più probabile che Colaninno apra uno spiraglio per negoziare la cessione di qualche diritto di traffico del portafoglio Alitalia su Malpensa e Linate.
Che ne dicono i soloni di Bruxelles circa questo "patto di non belligeranza"??
Forse nelle aule di tribunale lo chiamerebbero "cartello"....O è basato sul fatto che in tal modo si eviteranno sprechi di voli inquinanti e quindi i cieli saranno "green" ?
 
DIECI mesi dopo, con quasi lo 0,3 per cento di pil sottratto ai contribuenti e 7.000 posti di lavoro in meno, Alitalia torna a parlare francese. Era il 14 marzo 2008 quando Air France-KLM depositava la propria offerta vincolante, subito accettata dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia.
La Repubblica
Bugia: l' offerta di Air France era NON vincolante (infatti è stata ritirata). Al contrario era VINCOLATA a numerose condizioni, alcune delle quali impossibili.
 
Sabato 3 Gennaio 2009, 10:17

Alitalia, con Air France-Klm incontri riprendono giorno 7

ROMA (Reuters) - I vertici di Alitalia e di Air France-Klm torneranno ad incontrarsi il 7 gennaio per cercare di portare a termine il lungo confronto per l'ingresso della compagnia aerea francese al fianco della cordata italiana che ha rilevato i resti di Alitalia.

Lo riferisce una fonte vicina alla trattativa.

"Gli incontri riprenderanno il 7 gennaio", ha detto la fonte.

Oggi indiscrezioni di stampa hanno dato per raggiunta l'intesa fra le due società.

Altri organi di stampa hanno invece detto che nei prossimi giorni ci sarà un ulteriore incontro fra i vertici della compagnia tedesca Lufthansa e i rappresentanti di Alitalia.
 
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