Alitalia, decolla il piano Fenice


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
non speculiamo sulle sedi dei fondi di Private Equity legati a capitali Italiani, che da sempre hanno sedi a Lussemburgo e Lugano e solo di recente si stanno sviluppando direttamente a Milano. Non c'è nessuna truffa o inganno.
Più che speculare, osservo (in generale, anche se prendendo spunto dall'argomento) che i benefici delle tassazioni di queste attività non finiscono in Italia. Tutto lì.
La pratica è assolutamente generalizzata, su questo non ci piove. Non c'è alcuna truffa, mai detto! Neppure inganno! Ne sono convinto. Tutto perfettamente legale, su questi non ci piove. (e non sto ironizzando).
Ciò che stona un po' è lo sbandieramento sull'italianità del progetto "AZ sempre compagnia di bandiera italiana" fatto in questi mesi.
Gli aiuti (legislativi o finanziari) saranno italiani, i capitali "esteri", gli utili dove andranno?
Chiudo qui l'OT.
 
La mia perplessità era ed è un'altra:

Ma nons arebbe stato meglio tentare altre vie, magari costose sul momento, ma meno impegnative sul medio e lungo termine.
Credo ci sia una comunanza di opinioni sul fatto che AZ vada snellita. Acquisire una compagnia come AP non mi sembra la soluzione.
Si snellirà poi anche AP?.....
palese")

Secondo me oltre alle opzioni sugli aerei l'idea è quella di fare una scelta strategica sul medio lungo affezionando alla nuova AZ anche la clientela AP in modo da avere una posizione dominante sul nazionale, il punto di forza di AF in francia, ad esempio.

E facendo così il risparmio si dovrebbe tradurre in un minor numero di voli rispetto a quelli singoli AZ + AP, con ahimé rischio di un aumento di prezzi.

Per quanto riguarda l'organico probabilmente verrà integrato ed eventuali contratti nuovi adeguati verso il basso, ma non credo che i contratti AP verranno upgradati, ne quelli AZ downgradati, un po' come successo con le fusioni bancarie

Inoltre sempre pensando alla banche, potrebbe essere che determinati asset duplicati, ma di valore, possano essere venduti a terze parti garantendo un ulteriore margine di liquidità.
 
...
Per quanto riguarda l'organico probabilmente verrà integrato ed eventuali contratti nuovi adeguati verso il basso, ma non credo che i contratti AP verranno upgradati, ne quelli AZ downgradati, un po' come successo con le fusioni bancarie

Inoltre sempre pensando alla banche, potrebbe essere che determinati asset duplicati, ma di valore, possano essere venduti a terze parti garantendo un ulteriore margine di liquidità.

Nessuna fusione bancaria ha mai incluso una delle parti sull'orlo del fallimento (da mesi se non anni) e con i contratti disdettati da ormai 8 mesi.
Che i contratti AZ non vengano downgrati è una pia illusione, in caso di commissariamento verranno downgradati a ZERO.
 
"Decreto per la separazione e nuove regole sui dipendenti". Vertice con l'advisor
Per la presidenza della compagnia in pole Roberto Colaninno con Sabelli ad
Alitalia, la cordata
fissa le condizioni
Il piano potrebbe andare al vaglio del governo già nel consiglio dei ministri di giovedì
di ETTORE LIVINI
Alitalia, la cordata fissa le condizioni

MILANO - La cordata tricolore per Alitalia - o perlomeno per la polpa della compagnia di bandiera - esce allo scoperto e pone le sue condizioni "politiche" per il salvataggio: un decreto normativo da approvare in tempi brevissimi (l'auspicio è già nel consiglio dei ministri di giovedì) che consenta non solo di dividere in due la società - attività sane da una parte, debiti e business in perdita dall'altra - ma anche di rivedere il contratto di lavoro dei dipendenti del gruppo per riportare i conti in linea di galleggiamento.

I potenziali investitori in Alitalia si sono riuniti ieri per la prima volta sotto la regia di Banca Intesa per mettere a punto gli ultimi dettagli dell'operazione. Il ruolo di "pivot" nella cordata dovrebbe spettare a Roberto Colaninno, disposto secondo indiscrezioni a investire con la Immsi circa 200 milioni ricevendo in cambio (con l'ok di tutti i soci ribadito ieri) il ruolo di presidente con deleghe forti dal punto di vista strategico. Carlo Toto girerebbe per circa 300 milioni la sua Air One alla newco e ne reinvestirebbe circa un centinaio, probabilmente con il ruolo di vicepresidente.

La poltrona di amministratore delegato andrà invece a Rocco Sabelli che ieri ha illustrato le linee di massima del piano Fenice ai futuri azionisti: il progetto - cui lui stesso ha lavorato nelle ultime due settimane e ancora da finalizzare in alcune parti come la partnership strategica (Lufthansa, interessata pure ad Austrian, è in pole) - prevede una compagnia più snella, con un ritorno parziale a Malpensa, molto outsourcing e una quota vicino al 65% del mercato domestico.

All'incontro di ieri hanno partecipato anche altri gruppi pronti a mettere sul piatto cifre importanti anche se un po' meno significative (in linea di massima sotto i 50 milioni): le famiglie Fossati e Riva, Sintonia (gruppo Benetton), Aponte, la Fingen dei toscani Fratini (quelli che hanno lanciato i jeans Rifle), il gruppo Ligresti e i fondi Equinox e Clessidra. Alla fine il parterre di soci dovrebbe arrivare a una quindicina di nomi tra cui Pirelli, Marcegaglia e Gavio.

Affiancati finanziariamente e forse con partecipazioni azionarie da Banca Intesa e (almeno così ha lasciato intendere Cesare Geronzi) da Mediobanca. Gli impegni raccolti ammontano per la prima fase dell'operazione a circa un miliardo di euro. Alla riunione ha partecipato pure Bruno Ermolli che ha dato una mano decisiva in una prima fase a mettere insieme la cordata.

Il meeting di ieri, pur significativo, è però solo un primo passo. Il primo nodo da affrontare ora è quello del decreto ministeriale per il salvataggio. Le condizioni poste ieri sono piuttosto dure ma il governo, dopo aver dato la manleva al management su eventuali ricorsi dei creditori, sembra deciso ad andare fino in fondo per evitare il crac della compagnia dopo aver fatto scappare Air France.

L'altro ostacolo, ancora più alto, è quello dei sindacati. Ieri non si è parlato di esuberi. Ma il piano Fenice non sarà una passeggiata, si parla di 5-7mila esuberi - più di quelli previsti da Air France - garantiti da ammortizzatori sociali. Se il progetto di Banca Intesa non dovesse andare in porto, però, il rischio è che l'intera Alitalia rimanga sotto il cappello della bad company e di un commissario, avviandosi verso il fallimento. E a quel punto i tagli sarebbero molti di più.

Il D-Day per la nuova Alitalia - se la Marzano sarà rivista già giovedì - scatterà venerdì prossimo: il cda approverà i conti in profondo rosso e sancirà l'insolvenza chiedendo l'amministrazione controllata. E il nuovo commissario avvierà da subito i meccanismi per girare l'azienda ai nuovi soci raccolti da Banca Intesa.
(26 agosto 2008) La Repubblica
 
Più che speculare, osservo (in generale, anche se prendendo spunto dall'argomento) che i benefici delle tassazioni di queste attività non finiscono in Italia. Tutto lì.
La pratica è assolutamente generalizzata, su questo non ci piove. Non c'è alcuna truffa, mai detto! Neppure inganno! Ne sono convinto. Tutto perfettamente legale, su questi non ci piove. (e non sto ironizzando).
Ciò che stona un po' è lo sbandieramento sull'italianità del progetto "AZ sempre compagnia di bandiera italiana" fatto in questi mesi.
Gli aiuti (legislativi o finanziari) saranno italiani, i capitali "esteri", gli utili dove andranno?
Chiudo qui l'OT.
non capisco perchè tu dica che i capitali saranno esteri..visto che la maggior parte sono capitali italiani. se non lo sai, una parte elevata dei risparmi degli italiani investiti in fondi di investimento-sicav (banca mediolanum..fideuram..ecc..) sono domiciliati in Lussemburgo sempre per motivi fiscali. Gli utili???? Con il brent a 115$, con le compagnie che tagliano rotte e migliaia di dipendenti a casa a livello mondiale - con le compagnie che chiedono di spostare di qualche anno la consegna di velivoli..e cmq un settore messo in ginocchio...tu pensi agli utili?? l'ottimismo non ti manca.
 
L'operazione FENICE parte da dei presupposti precisi. Chi "acquisterà" AZ, o meglio investirà i soldi nella AZ NewCo, vuole delle garanzie sul proprio investimento, in primis che possa essere dismesso in modo profittevole in un arco temporale ragionevole.

Per poter arrivare a un obiettivo di redditività non troppo procastinato nel tempo è opione di tutte le principali società di consulenza che hanno lavorato sul piano Fenice che è necessario fin da subito iniziare con una massa critica tale da generare un mercato di riferimento in cui la nuova azienda ha una posizione di leadership. L'unico mercato individuato è quello domestico Italiano, poichè la pressione competitiva è inferiore rispetto al mercato Europeo ed esistono dei presupposti per raggiungere market share di tutto rispetto in breve termine senza investimenti troppo onerosi.

Per AZ newco, che più che un turnaround è più simile a una operazione di start-up, raggiungere con le prorpie sole forze una posizione di leadership nel mercato domestico implica investimenti troppo onerosi, mentre con una operazione di merger con AP raggiunge lo scopo fin dal suo start-up.
 
Furbetti, la vecchia Alitalia viene commissariata, e la nuova rinasce senza debiti e chi doveva avere soldi se la piglia in ......

Molti Italiano sono bravissimi a fregare il prossimo

Mony is the root of all evil

La avidez de dinero es la causa de todos los males

l'avidite' d'argiant est la cause de tous les maux

se ce errore in quello che ho scritto, non me ne importa niente
 
L'unico mercato individuato è quello domestico Italiano

In quest'ottica, mi domando se la strategia della NEWco sarà incentrata sul feederaggio centralizzato su FCO (come oggi AP/AZ) oppure se riprenderà anche alcune rotte regional p2p domestiche abbandonate a favore dei vettori low cost in questi anni (ammesso di avere le macchine adatte).
 
Furbetti, la vecchia Alitalia viene commissariata, e la nuova rinasce senza debiti e chi doveva avere soldi se la piglia in ......

Molti Italiano sono bravissimi a fregare il prossimo

Purtroppo la liquidazione di aziende in crisi, affittate come ramo d'azienda a nuove società, nate appositamente per mantenere gli asset, e liberarsi da debiti ed errori gestionali passati, sono all'ordine del giorno.
 
(ammesso di avere le macchine adatte).

Temo che quello sia un bel problema... già i piccoli (ATR e ERJ) che non sono neanche molti servirebbero a dare un feederaggio all'hub intercontinentale (MXP) e a quello continentale (FCO). Ne servirebbero altri ancora per coprire altre rotte p2p domestiche, visto che si passa subito ai 32S dopo i pochi "piccoli" che ci sono. Però per il momento tutte queste tematiche sull'operativo non sembrano essere granchè trattate. Sembra che si stiano concentrando solo sulla parte economico-finanziaria della (con)fusione.
 
Temo che quello sia un bel problema... già i piccoli (ATR e ERJ) che non sono neanche molti servirebbero a dare un feederaggio all'hub intercontinentale (MXP) e a quello continentale (FCO). Ne servirebbero altri ancora per coprire altre rotte p2p domestiche, visto che si passa subito ai 32S dopo i pochi "piccoli" che ci sono. Però per il momento tutte queste tematiche sull'operativo non sembrano essere granhè trattate. Sembra che si stiano concentrando sulla parte economico-finanziaria della (con)fusione.


Ci sono anche i CR9 AP ;)

Comunque ci sono direttrici (penso alle tratte Sicilia/Sardegna-Nord Italia) che potrebbero essere benissimo operate con a/m di taglia superiore, e su cui negli anni AP e AZ si sono progressivamente disimpegnate a favore delle low cost o comunque privilegiando i transiti via FCO.
 
non capisco perchè tu dica che i capitali saranno esteri..visto che la maggior parte sono capitali italiani. se non lo sai, una parte elevata dei risparmi degli italiani investiti in fondi di investimento-sicav (banca mediolanum..fideuram..ecc..) sono domiciliati in Lussemburgo sempre per motivi fiscali. Gli utili???? Con il brent a 115$, con le compagnie che tagliano rotte e migliaia di dipendenti a casa a livello mondiale - con le compagnie che chiedono di spostare di qualche anno la consegna di velivoli..e cmq un settore messo in ginocchio...tu pensi agli utili?? l'ottimismo non ti manca.

mom mom mom..:))
l'ottimismo non era mio!:))

Originalmente inviato da janmnastami
Una volta tanto che forse c'è un progetto che preveda la creazione di una specie di campione nazionale (voi dite monopolista), con un fetta considerevole del mercato domestico, ordinativi per nuovi aeromobili
e, si spera, capace di raggiungere l'utile di bilancio entro 3-4 anni...
o forse era meglio tenere l'Alitalietta con i suoi MD80, nessun ordinativo, una quota di mercato in costante calo?
obiettivo di utile credo anche condiviso dalla maggior parte dei favorevoli, forse sperato anche dai non favorevoli, oltre che auspicato (almeno a livello di piano e progetto) da parte di chi ha messo assieme l'operazione Fenice.
Poi se non sono 3-4 anni, ma di più (ma nn "l'infinito" il tempo lo dirà).
Per quanto critico e negativo, vorrei ben sperare che tutto questo porti ad un obiettivo di utili. Non stratosferici, non immediati (sarei veramente ottimista e utopista), ma prefiggerseli non mi sembra errato.
Credo sia anche lo scopo di qualunque attività imprenditoriale, tranne le ONLUS....:)

Dissi prima che fermavo il mio OT sui capitali e vantaggi fiscali e mantengo la parola scritta...non replicando proprio per tale ragione :)
 
In quest'ottica, mi domando se la strategia della NEWco sarà incentrata sul feederaggio centralizzato su FCO (come oggi AP/AZ) oppure se riprenderà anche alcune rotte regional p2p domestiche abbandonate a favore dei vettori low cost in questi anni (ammesso di avere le macchine adatte).

bella domanda!:))

Forse ho letto superficialmente ma non c'è traccia di idee, anche abbozzate, su quelle che potranno essere le direttive di un piano industriale. Anche solo banali frasi tipo, che so? "pensiamo di spingere le destinazioni asiatiche o quelle delle isole minori italiane oltre che il mediterraneo".
Forse è prematuro, adesso stanno cercando di mettersi d'accordo sugli aspetti tecnici societari.
Ma prima o poi si dovrà arrivare a capire cosa farà da grande questa nuova compagnia e su dove orienterà il proprio baricentro operativo, oltre che su dove concentrerà i propri sforzi commerciali (=rotte)
 
Ci sono anche i CR9 AP ;)

Comunque ci sono direttrici (penso alle tratte Sicilia/Sardegna-Nord Italia) che potrebbero essere benissimo operate con a/m di taglia superiore, e su cui negli anni AP e AZ si sono progressivamente disimpegnate a favore delle low cost o comunque privilegiando i transiti via FCO.

Sì in effetti dimenticavo anche i 10 CRJ (che bel minestrone!!!!!!). Il problema è che credo non sia neanche comparabile con la flotta regional delle altre europee (esclusa BA chiaramente). Escludo anch'io che i piccoli vadano utilizzati su tratte da MXP/FCO per il nazionale (ad eccezione forse di Ancona, Bolzano, Trieste (da MXP) e ci metterei anche VCE (da MXP) e PSA). Per collegamenti con sud e isole la famiglia 32S è eccezionale. Il fatto è che sarebbe bello pensare anche a collegamenti di feederaggio con centri più piccoli (est europa, europa centrale e magari qualcosa dalla Spagna e dalla Grecia) per i quali un 319 è decisamente troppo. Tuttavia, come dice i-givo, non sembra esserci la minima traccia di un piano industriale, quindi tutti questi discorsi per il momento sono soltanto sogni nostri...
Una cosa secondo me sarà importante: se l'alleato internazionale sarà Lufthansa, come ormai dicono in molti, alla luce del piano (indipendente da Alitalia) di questa di fare di MXP il suo quarto hub, il piano industriale deve andare in una certa direzione...
 
Purtroppo la liquidazione di aziende in crisi, affittate come ramo d'azienda a nuove società, nate appositamente per mantenere gli asset, e liberarsi da debiti ed errori gestionali passati, sono all'ordine del giorno.
verissimo!
l'importante è non far apparire la cosa come IL piano del secolo, frutto di inenarrabili studi, consulenze, pensate uniche al mondo...
Diciamo allora che si stratta, pur nella sua straordinaria dimensione, di ordinaria amministrazione!
Giusto?
 
verissimo!
l'importante è non far apparire la cosa come IL piano del secolo, frutto di inenarrabili studi, consulenze, pensate uniche al mondo...
Diciamo allora che si stratta, pur nella sua straordinaria dimensione, di ordinaria amministrazione!
Giusto?

Un conto è salvare la compagnia con ogni mezzo, diciamo per il bene di molti, un conto è dire che è giusto per tutti. Il problema semmai sarà se dopo aver in***ato fornitori, e creditori, la baracca continuasse ad andare allo stesso modo. AZ doveva fallire anni fa, mesi fa.. e i creditori avrebbero perso comunque dei soldi. Speriamo che il sacrificio sia utile.

Del resto di solito si pensa che l'imprenditore che perde dei soldi perchè bucato da clienti che falliscono o comunque sono insolventi, sia meno tutelabile del dipendente della ditta che fallisce/rischia il fallimento.. mentre purtroppo il dipedente AZ ha tutti gli ammortizzatori sociali etc.. mentre il dipendente della ditta fornitrice spesso e volentieri no.

Quindi in sostanza salviamo tutti quelli che hanno partecipato a questo casino, e la mettiamo nel di dietro a chi ha lavorato per anni in azienda magari sane e che si trovano coinvolte loro malgrado in problemi che possono essere insormontabili, senza nessun tipo di garanzia o paracadute, con una caduta a cascata su più livelli nell'idnotto.

Vorrei fare un altra domanda: in aziende in crisi conclamata, soprattutto dove ci sono ruoli fortemente specializzati, di solito si verifica il "si salvi chi può", l'organico si sfoltisce autonomamente ancora prima dei tagli, perchè giustamente si pensa che è meglio cercare lavoro quando un lavoro lo si ha ancora piuttosto che da disoccupati. mentre in AZ da quel che si percepisce non è successo nulla di ciò.. come mai? si aspetta la provvida mano dal cielo? sperando che passata la crisi tutto ritorni come prima?
 
.....
Vorrei fare un altra domanda: in aziende in crisi conclamata, soprattutto dove ci sono ruoli fortemente specializzati, di solito si verifica il "si salvi chi può", l'organico si sfoltisce autonomamente ancora prima dei tagli, perchè giustamente si pensa che è meglio cercare lavoro quando un lavoro lo si ha ancora piuttosto che da disoccupati. mentre in AZ da quel che si percepisce non è successo nulla di ciò.. come mai? si aspetta la provvida mano dal cielo? sperando che passata la crisi tutto ritorni come prima?
Domanda o commento per niente banale!
In genere le professionalità non trovano difficoltà a ricollocarsi..., entro certi limiti, sicuramente, ma che almeno rappresenterebbero un primo sfoltimento naturale,
 
alla fine tanto casino per m*******a e poi tra 3/5 anni compra tutto LH e aufviedersen m*******a! la cosa mi fa sorridere e dimostra che l'elettore è sempre in buona fede, il rappresentante mai! che peccato
 
alla fine tanto casino per m*******a e poi tra 3/5 anni compra tutto LH e aufviedersen m*******a! la cosa mi fa sorridere e dimostra che l'elettore è sempre in buona fede, il rappresentante mai! che peccato

io sono sempre stato per il CTRL+ALT+CANC, seguito da un bel format c:
speriamo che con la bad co si possa fare tutto questo. Il tempo dirà se è giusto o sbagliato. Sicuramente ne è valsa la pena provarci invece dello spezzatino AF. Mi riesce difficile non dubitare che anche li la buona fede latitasse
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.