Inoltre, vi sarebbero nelle loro accuse precise rimostranze nei confronti dell’organo governativo che regola le concessioni dei traffici aerei negli aeroporti nazionali e verso la stessa direzione dell’aeroporto di Fiumicino, sede e base vitale per lo sviluppo di Alitalia, ove entrambi gli enti avrebbero privilegiato la penetrazione delle compagnie concorrenti, tra cui proprio le low cost, che in Italia superano ben il 55% del traffico totale. Fenomeno che in altri hub europei viene invece prudentemente limitato a favore delle compagnie aeree tradizionali e di riferimento dello scalo coinvolto.
Pensavano di ottenere a Roma il monopolio come ad Abu Dhabi?