Thread Alitalia - Gennaio 2018


Stato
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Temo che la lettura di "venduta, non svenduta" debba leggersi in modo tradizionale, e quindi politico più che economico. L'obiettivo dei commissari, come più volte detto, non è la trasformazione di AZ in una società efficiente. L'obiettivo è indotto dalla politica, che vuole - soprattutto sotto elezioni - quanto più possibile una cristallizzazione dello status quo. Del futuro non frega niente a nessuno, così come di quali strategie per poterne effettivamente delineare un piano di rilancio. In soldoni, lo scopo è quello di dare AZ a qualcuno con il maggior numero possibile di personale, a dispetto della sua capacità o meno di generare utili. Poi saranno caxxi dell'acquirente nel rapporto cor pomata.

+1
Oppure lo scopo era quello classico di rifilarla a LH per com'è e nel momento in cui LH applicasse la ristrutturazione pesante, dare aut aut dicendo che questi tagli sono inaccettabili.
 
Ma senza aver visto il reale piano di LH come si può andare contro i Commissari/Governo ?? Io sono il primo che ritiene LH la miglior ipotesi ma bisogna sempre vedere che cosa il piano prevede (va) come network, esuberi e restituzione prestito/offerta.
Non so quanti abbiamo visto il piano LH qui sul forum, dare giudizi senza sapere è complicato.
Considero, come Paolo, non praticabile l' alleanza Easy Jet/AF mentre più plausibile un' alleanza Easy Jet/Delta sempre che gli americani siano interessati.
 
Ma senza aver visto il reale piano di LH come si può andare contro i Commissari/Governo ?? Io sono il primo che ritiene LH la miglior ipotesi ma bisogna sempre vedere che cosa il piano prevede (va) come network, esuberi e restituzione prestito/offerta.
Non so quanti abbiamo visto il piano LH qui sul forum, dare giudizi senza sapere è complicato.
Considero, come Paolo, non praticabile l' alleanza Easy Jet/AF mentre più plausibile un' alleanza Easy Jet/Delta sempre che gli americani siano interessati.

Qualsiasi cosa preveda, non è che ci sia molta scelta in alternativa.
La vendita di AZ è un accanimento terapeutico, con finalità occupazionali, non economiche. Se AZ sparisse domani, come ben sappiamo, l'unico contraccolpo sarebbe quello di un discreto di numero di disoccupati, di cui solo una minima parte verrebbe riassorbita dal tessuto produttivo del settore del trasporto aereo nei messi successivi. Per il resto non accadrebbe nulla, eccezion fatta per un beneficio progressivo per le casse dello Stato.
Lo sa bene il sistema politico, che infatti non cerca di salvare AZ come asset economico del paese, quanto piuttosto come collettore occupazionale in una provincia tanto strategica politicamente quanto con le pezze ar culo economicamente.
Comprensibile la negoziazione, quindi, stando attenti al non tirare troppo la corda e provocare l'abbandono da parte di quei 2 o 3 attori che ancora valutano marginalmente utile un potenziale investimento in un'AZ decarrozzonizzata quanto più possibile.
 
Le parole di Del Rio sono chiarissime: non si sta cercando di vendere Alitalia, ma solo di trovare "finanziatori" che mettono soldi ma non comandano, lasciando tutto come sta.
 
Dal 25 marzo non sono più prenotabili i voli per Reggio di Calabria da FCO, LIN, TRN.

Certo si poteva aspettare almeno il ponte pasquale che è la settimana successiva.
 
Qualsiasi cosa preveda, non è che ci sia molta scelta in alternativa.
La vendita di AZ è un accanimento terapeutico, con finalità occupazionali, non economiche. Se AZ sparisse domani, come ben sappiamo, l'unico contraccolpo sarebbe quello di un discreto di numero di disoccupati, di cui solo una minima parte verrebbe riassorbita dal tessuto produttivo del settore del trasporto aereo nei messi successivi. Per il resto non accadrebbe nulla, eccezion fatta per un beneficio progressivo per le casse dello Stato.
Lo sa bene il sistema politico, che infatti non cerca di salvare AZ come asset economico del paese, quanto piuttosto come collettore occupazionale in una provincia tanto strategica politicamente quanto con le pezze ar culo economicamente.
Comprensibile la negoziazione, quindi, stando attenti al non tirare troppo la corda e provocare l'abbandono da parte di quei 2 o 3 attori che ancora valutano marginalmente utile un potenziale investimento in un'AZ decarrozzonizzata quanto più possibile.

Quotone, hai descritto con le migliori parole possibili il mio pensiero.
 
Qualsiasi cosa preveda, non è che ci sia molta scelta in alternativa.
La vendita di AZ è un accanimento terapeutico, con finalità occupazionali, non economiche. Se AZ sparisse domani, come ben sappiamo, l'unico contraccolpo sarebbe quello di un discreto di numero di disoccupati, di cui solo una minima parte verrebbe riassorbita dal tessuto produttivo del settore del trasporto aereo nei messi successivi. Per il resto non accadrebbe nulla, eccezion fatta per un beneficio progressivo per le casse dello Stato.
Lo sa bene il sistema politico, che infatti non cerca di salvare AZ come asset economico del paese, quanto piuttosto come collettore occupazionale in una provincia tanto strategica politicamente quanto con le pezze ar culo economicamente.
Comprensibile la negoziazione, quindi, stando attenti al non tirare troppo la corda e provocare l'abbandono da parte di quei 2 o 3 attori che ancora valutano marginalmente utile un potenziale investimento in un'AZ decarrozzonizzata quanto più possibile.

Quoto
 
Dopo le esperienze del 2008,ma soprattutto dopo il 2014, quando furono contrari al piano Del Torchio, col governo che ando' a bussare alla porta EY,sembrerebbe che questa volta le condizioni francesi possano essere ben piu' dure di allora.
Se poi nella partita' ci dovesse essere anche U2 e' possibile che l'ipotesi piu' accreditata sia lo spezzatino,inaccetabile per il governo, per tanto ci si ritroverebbe punto e a capo.
 
Qualsiasi cosa preveda, non è che ci sia molta scelta in alternativa.
La vendita di AZ è un accanimento terapeutico, con finalità occupazionali, non economiche. Se AZ sparisse domani, come ben sappiamo, l'unico contraccolpo sarebbe quello di un discreto di numero di disoccupati, di cui solo una minima parte verrebbe riassorbita dal tessuto produttivo del settore del trasporto aereo nei messi successivi. Per il resto non accadrebbe nulla, eccezion fatta per un beneficio progressivo per le casse dello Stato.
Lo sa bene il sistema politico, che infatti non cerca di salvare AZ come asset economico del paese, quanto piuttosto come collettore occupazionale in una provincia tanto strategica politicamente quanto con le pezze ar culo economicamente.
Comprensibile la negoziazione, quindi, stando attenti al non tirare troppo la corda e provocare l'abbandono da parte di quei 2 o 3 attori che ancora valutano marginalmente utile un potenziale investimento in un'AZ decarrozzonizzata quanto più possibile.

Mi trovo in assoluto accordo con quanto sopra.
 
Qualsiasi cosa preveda, non è che ci sia molta scelta in alternativa.
La vendita di AZ è un accanimento terapeutico, con finalità occupazionali, non economiche. Se AZ sparisse domani, come ben sappiamo, l'unico contraccolpo sarebbe quello di un discreto di numero di disoccupati, di cui solo una minima parte verrebbe riassorbita dal tessuto produttivo del settore del trasporto aereo nei messi successivi. Per il resto non accadrebbe nulla, eccezion fatta per un beneficio progressivo per le casse dello Stato.
Lo sa bene il sistema politico, che infatti non cerca di salvare AZ come asset economico del paese, quanto piuttosto come collettore occupazionale in una provincia tanto strategica politicamente quanto con le pezze ar culo economicamente.
Comprensibile la negoziazione, quindi, stando attenti al non tirare troppo la corda e provocare l'abbandono da parte di quei 2 o 3 attori che ancora valutano marginalmente utile un potenziale investimento in un'AZ decarrozzonizzata quanto più possibile.

Quoto tutto.
Tutto questo porta però ad un'amara conclusione. AZ viene venduta a peso in base al numero di persone salvate e non in base al suo potenziale.
Prepariamoci, come già ho scritto, a riparlare degli stessi problemi tra qualche anno.
 
Personalmente continuo a non essere convinto di un'alleanza U2/AF per l'acquisto di AZ. Ne nascerebbe un ircocervo in cui i due proprietari avrebbero molti più punti di contarsto che di accordo. Basta pensare a cosa succederebbe sulle rotte ITA/FRA, dove AZ opererebbe in concorrenza diretta con almeno uno dei due "padroni". A mio modestissimo parere, sarebbe molto più naturale un'alleanza U2/DL (ammettendo ovviamente che gli americani siano interessati) perché fra le due compagnie non c'è alcun punto di concorrenza diretta mentre entrambe sarebbero ben liete di utilizzare il LR di AZ per alimentare i rispettivi network di BR/MR.

Etihad ha fatto causa ad az sai affinché i 200 mln siano considerati crediti chirografari e non equity
Ieri Del Rio ha dichiarato che bisogna tener conto anche dei creditori altrimenti insorgono problemi.
Questo per dire che tutto sta andando verso un ritorno in bonis con conversione dei crediti. Resta solo da trovare chi mette quel miliardino e più che serve.
C’è da dire che skyteam ha senz’altro interesse a mettere un cip pur di evitare che vada ai tedeschi.
 
Ultima modifica:
sì ma il discorso, oltre a trovare il "miliardino", è che se non si vuole cambiare qualcosa - strutturalmente - nella compagnia lo stesso scenario attuale si ripeterà in futuro, e nemmeno tanto lontano, come la recente storia ha insegnato.
 
L’unico modo per potere operare una ristrutturazione tale per rendere accettabile la situazione per chi acquista è quello di tagliare poco a poco in silenzio.
Restituisci una alla volte le macchine e metti in cig. Chiudi rotte in perdita nella summer anziché ripescare dalla cig invernale. E avanti così
 
sì ma il discorso, oltre a trovare il "miliardino", è che se non si vuole cambiare qualcosa - strutturalmente - nella compagnia lo stesso scenario attuale si ripeterà in futuro, e nemmeno tanto lontano, come la recente storia ha insegnato.

Come per primo ha scritto Nicolap, ancora una volta la politica decide le sorti di AZ.
Non il mercato, ma la politica.

Lufthansa con la sua offerta ha provato a riportare AZ all'interno delle regole del mercato. Non è riuscita nell'impresa. Titanica.

Tutti abbiamo chiaro che AZ ha alcune potenzialità.
In molti abbiamo chiaro che AZ deve sottostare alle regole del MERCATO, non della POLITICA+SINDACATI.

Non serve mantenere posti di lavoro. Serve garantire un network profittevole.

Questo deve essere chiesto con forza al Ministero ed ai sindacati.

Mission impossible.
 
Quoto tutto.
Tutto questo porta però ad un'amara conclusione. AZ viene venduta a peso in base al numero di persone salvate e non in base al suo potenziale.
Prepariamoci, come già ho scritto, a riparlare degli stessi problemi tra qualche anno.

Purtroppo sì, è esattamente così. La vendita avviene a numeri di zavorra.
Meno me ne togli oggi, meglio mi vanno le elezioni di marzo. Se poi dopo salta tutto nel prossimo futuro, si vedrà. Magari saremo già in carcere quando accadrà, e quindi il problema non si pone.
L'importante è marzo, e, se si riuscisse a tenere la morfina lunga, novembre.
 
Stato
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