Re: Thread Alitalia da giugno 2016
Elencacele con ordine e precisione, così dai un contributo alla discussione.
Se permettete, ci riprovo, visto che il tentativo precedente è stato cancellato.
Le tue (e non solo tue) eccezioni sono errate, in primis, perché "l’equazione devo essere residente entro 50 km, e io lo sono. Ma poi sposto il domicilio a 500 e tu mi porti al lavoro gratis.” non è corretta, non rispecchia la realtà e puzza di demagogia.
La maggior parte dei dipendenti infatti risiede già all’interno dei 50km dal sedile aeroportuale, e molti di loro non utilizzeranno mai un CFS.
Un’altra grossa fetta non risiede altrove poiché, per capriccio, preferiscono vivere al mare, ma perché, causa stagionalità, variazione di base per esigenze operative o upgrade avevano pianificato la loro vita famigliare in un posto e poi hanno dovuto cambiare base ed ora, legittimamente, preferiscono non sradicare i loro affetti, e sottolineo che non c’è alcun intento strappalacrime in questo, è una mera decisione di vita.
Chi deve andare in vacanza non utilizza "fuori servizio", ma i biglietti che l'Azienda mette a disposizione per tale eventualità, pagandoli.
Ora, in seguito a contrattazione Sindacale, dopo aver preso atto che non tutti i dipendenti usano/usavano tale titolo di viaggio per capriccio, ma che la maggior parte lo utilizza/va per i motivi di cui sopra e preso atto che il lavoratore doveva avere DOMICILIO entro 50 km dalla base d’appartenenza venne concordato BILATERALMENTE che venissero mantenute le agevolazioni di viaggio in vigore già da decenni; ovvero "se c'è posto sali”, è tua responsabilità arrivare sul posto di lavoro puntuale e riposato.
Il frutto di questo accordo tra le parti è scaturito in un regolamento interno, richiamato nel contratto collettivo di lavoro.
Se non che ora il frutto di questa negoziazione viene unilateralmente cancellato.
Ora, siamo tutti maggiorenni e conosciamo il significato della parola concessione, che implica il fatto che il concessore possa di sua sponte ritirare l’oggetto della concessione stessa.
Allo stesso tempo però, dovremmo avere anche l’onesta intellettuale di affermare che un accordo tra le parti che scaturisce in un regolamento interno richiamato, peraltro, dal CCL è qualcosa in più di una promessa non mantenuta, soprattutto quando si decide unilateralmente di non onorarlo dall’oggi al domani. Diciamo che, con un po’ di dialogo costruttivo, si sarebbero potute trovare ben altre soluzioni. Evidentemente non era questo l’intento.
Che poi ognuno tragga le proprie conclusioni.
Giusto per puntualizzare, non sono un Sindacalista, non lavoro (più) in AZ ed i miei biglietti per andare a lavoro, nella mia attuale Compagnia, me li pago.