Dunque, anche il monte è andato
Ripartiamo da quella bettola che è l’aeroporto di CUZ
Siete curiosi e volete sapere la prossima destinazione, lo so. Andiamo in alta quota, a 3.812 metri sul livello del mare, dove sereno sta il lago navigabile più alto al mondo. L’aeroporto di riferimento è questo
anche se allo sbarco ci dovremo sorbire l’ennesimo viaggio della speranza in pulmino sino a Puno. Salgo tra i primi a bordo, la tratta domestica non ha la business e si vola quindi in economy. Al check in online riesco a prendermi un magnifico posto sulla fila d’emergenza
Dopo l’esperienza top level, qualcuno pesta i piedi: “se non c’è la bisniss non volo, no io non salgo, andè in mona barboni...”
ma alla fine, buon ultimo, si decide anche lui
In cockpit, si sistema tutto
Scoglionatissimo, lui...
Alla fine partiamo. Il volo è molto breve (40/50 minuti), ed è tutto uno zigzagare intorno ai monti. In linea d’aria, infatti, sarebbero nemmeno 300 km, non fosse che si debbono evitare cime e vette, innevate e non
Volo che, per quasi tutta la durata, sarà effettuato con gli slat abbassati. Credo che li abbia retratti per non più di 10 minuti complessivamente. Sia come sia, riusciamo ad arrivare a JUL
a fare backtrack
e a raggiungere il terminal
Un’oretta di pulmino carico di varia umanità, ed arriviamo a Puno. Dove piove, esce il sole, poi diluvia...
Giusto il tempo di rifocillarci, e ci avviamo verso il porticciolo
Parcheggio dei taxi
Prenderemo uno di questi
per navigare in tranquillità sul Lago Titicaca, andando a fare visita agli Uros sulle isole flottanti
Si cominciano ad intravedere i primi insediamenti
Si arriva al casello, c’è da pagare il pedaggio
Ma noi abbiamo il Telepass: in breve, ci si avvicina, si lancia una sorta di ricevuta alle due casellanti, e si tira dritto
I panorami sono bellissimi
Abitazione tipica
Per una casualità, scopro che da poco gli Uros sono dotati anche di rete elettrica, alimentata a pannelli solari. E se credete che in tutto questo non ci sia lo zampino anche di Aviazione Civile... beh, sappiate che vi sbagliate...
Il meteo non è dei migliori, ad un certo punto inizierà anche a piovere, fortunatamente senza scrosciare troppo
Sulla via del rientro, il sole sta tramontando, e lo spettacolo qualcosa che difficilmente parole ed immagini riescono a rendere appieno
Chi ha bambini, può prendere uno di questi
Si rientra in albergo, si va a cena, ci si fa l’ultima ronfata e l’indomani, in attesa del pulmino della speranza per l’aeroporto ed il mesto rientro a casa, facciamo un giretto nel centro di Puno. Dove, sostanzialmente, guardato quello che si vede nella piazza principale
e data un’occhiata alle viette ed alle botteghe
una volta controllata la prostata
e fatta la pipì
possiamo salutare il compagno d’avventura (ed organizzatore del giro, ma questo lo sapete: per me Sokol è una valida alternativa all’agenzia viaggi!), raggiungere nuovamente Juliaca ed avviare il ritorno
Il viaggio, per me, finisce qui. Non per Sokol, che proseguirà il suo tour per nuovi, entusiasmanti posti...