Il discorso è abbastanza ampio imho. Il problema è la differenza che c'è tra paranoia e sicurezza. Penso siamo tutti d'accordo che la sicurezza assoluta è difficile, se non impossibile, da raggiungere; però è un argomento tabù: non si può dire. Se iniziassimo a ragionare su *cosa potrebbe succedere* è finita. Pensiamo un attimo a cosa potrebbero fare su un treno AV: centinaia di persone su un proiettile che va a 350km/h e senza nessun controllo reale su ciò che si porta a bordo, fossero anche valigie di 30-50 chili.
Anche qui: fin quando non succede nulla tutti contenti di non avere rotture di palle. Appena succederà qualcosa inizierà la paranoia e saranno in tanti a lamentare "i mancati controlli all'ingresso". Il punto è "l'equilibrio" appunto.
Leggevo di controlli ossessivi sui piloti o di controllo laschi a dir poco in altri casi. Cosa fare?
Si mette da un piatto la scomodità, il fastidio, la perdita di riservatezza, il tempo perso, i costi dei controlli e dall'altro la sicurezza. Quanto siamo disposti a cedere rispetto a quest'ultima? Quanto siamo disposti a dare in cambio di? Ché se il discorso è banalmente: oh vanno fatti i controlli (soprattutto intendendo "a altri") non serve a nulla. E cavalcare il momento e darla addosso a un tizio, nonostante il gesto, SECONDO ME, riprovevole è un atto di stomaco che non serve a nulla.
Vanno controllati TUTTI I VOLI, di qualsiasi tipo? Ok, ci può stare. Ci costa XX euro a testa. Ci comporterà il probabile passo successivo del controllo ossessivo sui treni, sulle navi e poi sulle auto. Vogliamo davvero vivere così?
Ripeto, io non conosco la risposta. Ma mi aspetto che chi mi dia una soluzione, o semplicemente si indigna, lo faccia considerando tutti i lati del problema non solo quello di pancia dopo una porcheria del genere.
My 2 cents, ovvio
