assolutamente no, la truffa è lecita!
Senti Fox pensala come ti pare. Io sto solo dicendo che sarebbe carino aspettare che queste persone vengano giudicate prima di esporsi con offese,accuse e giudizi.
assolutamente no, la truffa è lecita!
Senti Fox pensala come ti pare. Io sto solo dicendo che sarebbe carino aspettare che queste persone vengano giudicate prima di esporsi con offese,accuse e giudizi.
Ok va bene, giusto aspettare il processo. Ma che questa gente lavorasse all'estero senza averlo comunicato in Italia è un fatto o no?
Comunicazioni obbligatorie: istruzioni dall’INPS
Con il Messaggio 25 settembre 2013, n. 15079, l'INPS ha fornito importanti chiarimenti in merito alle
modifiche contenute nel Decreto Lavoro relative agli obblighi di comunicazione da parte di datori di
lavoro e lavoratori. Il D.L. n. 76/2013, convertito in L. 9 agosto 2013, n. 99, ha disposto, infatti, che «le
previsioni di cui al comma 6 dell'articolo 4-bis del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, si
interpretano nel senso che le comunicazioni di assunzione, cessazione, trasformazione e proroga ivi
previste sono valide ai fini dell'assolvimento di tutti gli obblighi di comunicazione che, a qualsiasi fine,
sono posti anche a carico dei lavoratori nei confronti delle Direzioni regionali e territoriali del lavoro,
dell'INPS, dell'INAIL o di altre forme previdenziali sostitutive o esclusive, nonché nei confronti della
Prefettura - Ufficio territoriale del Governo e delle Province.» Quanto disposto va esteso anche alla
comunicazione preventiva a carico del lavoratore di cui all’art. 8, co. 5, L. n. 160/1988 e alla
comunicazione da fare entro i cinque giorni dall’inizio dell’attività lavorativa di cui all’art. 9, co. 1 lett. d)
L. n. 223/1991. Nel Messaggio di ieri, l’INPS precisa che qualora sia presentata la comunicazione
preventiva obbligatoria dal datore di lavoro, questa è ritenersi alla stregua delle dichiarazioni previste a
carico del lavoratore. Di conseguenza, in presenza della comunicazione fatta dal datore di lavoro, non è
necessario procedere con la declaratoria di decadenza dal diritto all’integrazione salariale, ovvero dal
diritto all’indennità di mobilità, anche qualora il lavoratore abbia omesso di effettuare - sempre all’INPS
– la relativa comunicazione. Attraverso la procedura UNILAV, lo stesso Istituto di previdenza verifica la
comunicazione effettuata da parte del datore di lavoro e sospenderà l’erogazione del trattamento di
integrazione salariale.
Fonte: http://fiscopiu.it/news/comunicazioni-obbligatorie-istruzioni-dall-inps
Potrebbero usarla come difesa?
Scusate ma quelli che dicono che esiste una legge sul trattamento dei dati personali in UAE possono cortesemente dare il riferimento? Io credevo non esistesse.
According to the Penal Code (Clause 379), personal data may be transferred to third parties inside and/or outside of the UAE if the data subjects have consented in writing to such transfer.
The requirement to obtain the written consent may be waived, pursuant to the Penal Code (Article 377) and Clause 3 of the Privacy of Consumer Information Policy, where:
a UAE official/public authority has required the transfer of such data to it; andthe transfer serves public interests or national security.
chi dovrebbe usarla Emirates per impedire alla GdF di avere i registri dei voli ?
spiega tutto
Grazie. Conoscevo questo articolo del Codice Penale emiratino, credevo mi fosse sfuggita la promulgazione di una "vera" legge sul trattamento dei dati personali. Direi che in caso di richiesta informazioni ai fini di un'indagine penale, questo articolo non è una barriera invalicabile per chi voglia collaborare in buona fede. Peraltro, lo stesso articolo si applica anche ad Abu Dhabi, non solo a Dubai, ma apparentemente -- almeno stando a quanto riportato sopra -- ci sono interpretazioni aziendali diverse.
Quindi e' colpa dell'INPS...i piloti poverini si sono solo semplicemente 'dimenticati' di comunicarlo....neanche se ne erano accorti che continuavano a ricevere migliaia di euro dalla CIG.Ma noooooo
Alludevo al fatto che, almeno in Italia, il lavoratore non è tenuto a fare comunicazione a INPS perchè si presume che lo stesso istituto lo sappia incrociando dati...
Non so se può essere così anche con lavoro all'estero
Ma noooooo
Alludevo al fatto che, almeno in Italia, il lavoratore non è tenuto a fare comunicazione a INPS perchè si presume che lo stesso istituto lo sappia incrociando dati...
Non so se può essere così anche con lavoro all'estero
Ma noooooo
Alludevo al fatto che, almeno in Italia, il lavoratore non è tenuto a fare comunicazione a INPS perchè si presume che lo stesso istituto lo sappia incrociando dati...
Non so se può essere così anche con lavoro all'estero
Non siamo d'accordo, se sono in buona fede io posso dimenticarmi di fare una comunicazione all'INPS. Ma se continuo a ricevere un assegno mensile che si suppone sia un sussidio per i periodi in cui sono senza lavoro, e non dico niente e intasco tutto mentre invece, lavoro regolarmente all'estero, allora non sono più in buona fede. È chiaro.
Immagino che sarà stata fatta una richiesta ad ogni società, che sulla base quanto meno di un parere legale interno avrà deciso, allo stato delle cose, di collaborare o meno. Il fatto che in UAE non ci sia legge sul trattamento dei dati personali o autorità garante non aiuta. Comunque EK ha una reputazione da difendere e fior di avvocati interni ed esterni, ci può essere un ripensamento anche sull'onda di una reazione dell'opinione pubblica (o temuta reazione).
Se l'autorità giudiziaria italiana ha un interesse specifico può procedere per vie diplomatiche ma potrebbe trovare tempi più lunghi rispetto ad una collaborazione spontanea.
In tutta questa storia c'è comunque qualcosa di peggio di quei 36 ladri. C'è chi li giustifica, chi li comprende e chi di fatto minimizza la cosa.