Resta il nodo esuberi: i sindacati si oppongono ai 2251 dichiarati dall’azienda.
I paletti di Bruxelles: «Le regole sono chiare, deve rimanere in mani europee»
Alitalia ed Etihad Airways «confermano di aver trovato un accordo sui termini e condizioni dell’operazione con la quale Etihad Airways», la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti fondata nel 2003, «acquisirà una partecipazione azionaria del 49 percento in Alitalia». È quanto si legge in una nota delle due compagnie.
Le due Compagnie aeree «procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate». Il perfezionamento dell’operazione «è soggetto alle approvazioni delle competenti autorità Antitrust».
Resta aperto il nodo degli esuberi: l’azienda ribadisce la richiesta di 2251 persone che dovranno lasciare Alitalia, un dato che incontra la ferma opposizione dei sindacati. Uno stallo nella trattativa arrivato dopo due incontri che non hanno portato le parti vicine a un accordo: la conclusione positiva della trattativa tra Alitalia e sindacati sul nodo del personale, però, era una delle condizioni poste da Ethiad per arrivare all’accordo definitivo. Una nuova convocazione delle parti è attesa entro questa settimana, ma per ora è i sindacati, nè l’azienda sembrano voler fare marcia indietro. Dei 2251 esuberi, 1682 si riferiscono al personale di terra.
La svolta sul debito
L’accordo, invece, sembra essere stato raggiunto su un altro nodo problematico: la ristrutturazione del debito di Alitalia con le banche. Il progetto base prevede la rinegoziazione di 565 milioni di debito, con la cancellazione di un terzo e la conversione in azioni (con un convertendo a 2-3 anni) dei restanti due terzi. Le banche creditrici di Alitalia, Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio, avrebbero raggiunto una posizione condivisa. Assicurazioni sufficienti per portare a casa l’accordo definitivo sono state fornite anche sul fronte delle infrastrutture, rispetto alle richieste di Etihad: il superamento del decreto Bersani che limita gli slot per Linate, stop ai vantaggi competitivi per le low cost e migliori collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Fiumicino.
Le reazioni tra Italia ed Europa
Fiducioso il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «Su Alitalia-Etihad ieri sera c’è stato un importante incontro con le banche e i principali azionisti, si sono fatti passi avanti decisivi». Per il ministro, «questo matrimonio s’ha da fare, è ormai evidente a tutti che si tratta di un forte investimento industriale con concrete prospettive di sviluppo per la nostra compagnia. Presto con il ministro del lavoro Poletti incontreremo i sindacati per fare il punto sulla vicenda esuberi. Sono sempre stato e continuo a essere fiducioso nel buon esito dell’operazione».
E una nota arriva anche da Bruxelles: «Le regole sono chiare: Alitalia deve rimanere nelle mani europee così come il controllo, le autorità non devono notificare a Bruxelles, ma devono assicurare il rispetto delle norme» è il commento del portavoce del commissario ai Trasporti Ue. «La decisione - spiega la portavoce del commissario Siim Kallas, Helen Kearns - è in prima battuta alle autorità italiane» e poi, se sarà necessario, «la Commissione Ue può prendere misure per assicurarsi che le regole siano rispettate»
La Stampa