Sea Handling, doccia fredda Ue:
niente proroga per la maximulta
Ultimatum di 20 giorni per la vicenda degli aiuti di Stato che sarebbero arrivati all'azienda. Bocciata anche l'ipotesi di vendita: incombe il rischio 'spezzatino' con oltre 700 esuberi. Pisapia: "Speriamo nella sospensiva"
di ILARIA CARRA
L’Europa boccia il governo sul caso Sea Handling e i presunti aiuti di Stato ricevuti dall’azienda. Una sonora strigliata che ha il peso di un ultimatum, visto che il messaggio di Bruxelles a Roma è chiaro: avete tempo fino al 5 giugno per ubbidire alla decisione della Commissione europea, procedendo di fatto al recupero dei 360 milioni dati a suo tempo alla controllata di Sea che si occupa di servizi di terra e bagagli. Altrimenti l’Italia rischia il deferimento alla Corte di giustizia europea, con procedura di infrazione e possibili multe. Una lettera dai toni ultimativi che lascia presagire poco di buono sull’esito dell’istanza di sospensiva della multa — che se messa a bilancio, a giugno, porterà al fallimento della società che impiega 2.400 lavoratori — attesa a giorni dal tribunale europeo e a favore della quale si sono concentrati finora tutti gli sforzi delle istituzioni.
La doccia fredda è arrivata con una lettera, datata 3 maggio, dai funzionari della Commissione alla rappresentanza italiana a Bruxelles, che l’ha girata ai ministeri competenti e al Comune. I toni sono definitivi. Bruxelles da un lato contesta al governo il mancato rispetto dei termini per l’adempimento della decisione della Commissione che il 19 dicembre aveva sanzionato Sea Handling: 360 milioni le ricapitalizzazioni passate, ritenute «aiuti di Stato» dunque contrarie alla concorrenza e da restituire. Entro il 20 aprile lo Stato italiano avrebbe dovuto ingiungere alla società il pagamento della somma. Ma così non è andata. Ora l’Europa boccia la richiesta, da parte del governo, di una proroga anche perché «le difficoltà finanziarie del beneficiario dell’aiuto non sono una ragione valida».
Non solo. Bruxelles mette nero su bianco che la soluzione non è la vendita pura dell’handling a un compratore, cioè agli scozzesi di Menzies. Così facendo l’aiuto (presunto) di Stato resterebbe in pancia al nuovo operatore: «Rimarrebbero identici i contratti con le compagnie aeree e la manodopera senza la modifica dell’entità economica del nuovo soggetto». Tutte contestazioni che rendono la strada dello “spezzatino” di Sea Handling e il rischio di oltre 700 esuberi la più percorribile, al momento, per ottemperare alle decisioni di Bruxelles.
Il Comune minimizza la bacchettata e spera nei giudici. «Questo passo conferma la scelta dell’amministrazione che ha ricorso in tutte le sedi giurisdizionali contro una decisione infondata — commenta il sindaco Giuliano Pisapia — Sui ricorsi presentati dal Comune non vi è stato ancora nessun pronunciamento». Ora la strada è stretta. Le speranze di tutti sono appese alla sospensiva, attesa entro un paio di settimane. Se andrà bene, si guadagnerà tempo per trovare una soluzione che eviti il fallimento della società. In ogni caso, se il governo deciderà di ubbidire, il Comune ha già in serbo un’ultima (disperata) mossa: «Proseguiremo con maggior convinzione il nostro impegno per evitare le conseguenze della decisione della Commissione anche con le necessarie azioni davanti ai giudici nazionali». Cioè ricorrere al Tar contro l’ingiunzione del governo, se arriverà.
Intanto in Comune, in una commissione, è scoppiata la polemica con il centrodestra all’attacco «della latitanza del centrosinistra». I sindacati sono in allarme, si teme la «macelleria sociale» sui lavoratori e «un’escalation di proteste». Confermato lo sciopero del 14 maggio, confederali uniti ma anche autonomi: 24 ore di blocco anche per chiedere al governo la disubbidienza. «La decisione dell’Europa è inaccettabile, il governo dovrà assumersi la responsabilità di non applicare le disposizioni» chiedono Cgil, Cisl e Uil, e accusano: «In realtà la Commissione non vuole rimuovere distorsioni alla libera concorrenza, ma fare di Linate e Malpensa mercati di facili conquiste imponendo uno spezzatino di società».
http://milano.repubblica.it/cronaca..._ue_niente_proroga_per_la_maximulta-58370762/