Al netto di quei trasiti, sembra che i passeggeri originati su malpensa siano superiori al periodo dell'hub.
Se vuoi posso mettere una buona parola con l'amministrazione del forum in modo da poter cambiare il tuo nick in malpensataleban
Al netto di quei trasiti, sembra che i passeggeri originati su malpensa siano superiori al periodo dell'hub.
E' quello che pensavo pure io. Da quei dati andrebbero tolti i 6-7 milioni di trasiti (per anno) AZ su Malpensa. Al netto di quei trasiti, sembra che i passeggeri originati su malpensa siano superiori al periodo dell'hub.
E Bonomi viene pagato 600K € all'anno. Dallo Stato. Mah.
Prendo spunto dal tuo messaggio per una breve considerazione.
Spesso, specialmente sui forum, si prende come riferimento assoluto di un aeroporto il numero di passeggeri. Gli azionisti di riferimento di SEA non giudicano l'operato di Bonomi e la sua buona o cattiva gestione di SEA in base ai passeggeri transitati per Malpensa, ma in base all'ultima riga del conto economico della società.
SEA, sotto questo punta di vista, è sempre stata molto generosa, probabilmente fin troppo (voglio ricordare addirittura la distribuzione delle riserve per centinaia di milioni di euro).
Il numero di passeggeri diventa un problema quando va a impattare sui risultati economici, cosa che finora non è avvenuta.
Ormai Varesenews mi sembra sempre più un giornale in quota SEA:
Oggi Pubblica:
Prendo spunto dal tuo messaggio per una breve considerazione.
Spesso, specialmente sui forum, si prende come riferimento assoluto di un aeroporto il numero di passeggeri. Gli azionisti di riferimento di SEA non giudicano l'operato di Bonomi e la sua buona o cattiva gestione di SEA in base ai passeggeri transitati per Malpensa, ma in base all'ultima riga del conto economico della società.
SEA, sotto questo punta di vista, è sempre stata molto generosa, probabilmente fin troppo (voglio ricordare addirittura la distribuzione delle riserve per centinaia di milioni di euro).
Il numero di passeggeri diventa un problema quando va a impattare sui risultati economici, cosa che finora non è avvenuta.
Perfetto, sembrano misure "normali" che qualsiasi azienda in difficoltà è in grado di operare... alla luce di ciò trovo ancora meno sensato che qualcuno possa esaltare il lavoro del top-management: a tagliare e vendere sono bravi quasi tutti.il dehubbing ha provocato una sensibile riduzione di fatturato, margini operativi e profitti, costringendo l'azienda, per continuare a chiudere in nero, a tante manovre non indolori, quali:
a) CIGS
b) mobilità con sensibile riduzione di organico
c) cessione di asset o quote di essi (sacbo, mle, aa2000 solo per citare le prime tre che mi vengono in mente)
Fino a pochissimo tempo fa, SEA era a maggioranza pubblica, ergo lo stipendio arrivava dal pubblico. E oltre un miliardo di vecchie lire all'anno sono uno stipendio in questo contesto non solo eccessivo, ma oltraggioso.specifico inoltre che bonomi non è pagato dallo stato, ma dalla sea, che distribuisce dividendi alle casse pubbliche, e non viceversa.
che poi il quantum sia eccessivo è un altro discorso.
Perfetto, sembrano misure "normali" che qualsiasi azienda in difficoltà è in grado di operare... alla luce di ciò trovo ancora meno sensato che qualcuno possa esaltare il lavoro del top-management: a tagliare e vendere sono bravi quasi tutti.
Forse sarebbe ora che qualcuno non fosse più messo sul piedistallo
Fino a pochissimo tempo fa, SEA era a maggioranza pubblica, ergo lo stipendio arrivava dal pubblico. E oltre un miliardo di vecchie lire all'anno sono uno stipendio in questo contesto non solo eccessivo, ma oltraggioso.
E, ripeto, l'operato dovrebbe essere giudicato non solo per il profitto (quasi scontato in virtù del monopolio) ma per qualità e quantità del servizio reso.
Chiedo venia per l'errore formale.premesso che quoto il tuo pensiero sull'entità dello stipendio, è proprio errato dire che lo stipendio (suo come di qualunque altro dipendente SEA) arrivi dal pubblico.
Ciò detto, anche sul primo punto in parte dissento: ti assicuro che in nessun'azienda è facile andare dai lavoratori e dire "da domani tu stai a casa in cassa a zero ore e da dopodomani sei fuori". Che poi questo sia più facile che fare un hub a Malpensa, allora concordo.
Ricordo, da una lezione di business strategy non troppo tempo fa, che lo scopo di un'azienda dovrebbe essere quello di massimizzare il profitto. Almeno nel privato, e spererei anche nel pubblico. I casi di aziende punite dai mercati per aver tradito le aspettative sono ovunque, no?
Ecco, SEA secondo me non sta massimizzando i suoi profitti. Perché potrebbe, facendo sistema, portare più passeggeri, in particolare i pregiati transiti, e quindi portare più soldi. Invece viene usata solo come mucca da mungere dal Comune di Milano e poco più.
Perfetto, sembrano misure "normali" che qualsiasi azienda in difficoltà è in grado di operare... alla luce di ciò trovo ancora meno sensato che qualcuno possa esaltare il lavoro del top-management: a tagliare e vendere sono bravi quasi tutti.
Forse sarebbe ora che qualcuno non fosse più messo sul piedistallo
maclover ha detto:Da un top management - pagato fior di quattrini - sarebbe invece lecito aspettarsi strategie di più ampio respiro e, soprattutto, risultati più soddisfacenti di quelli fino ad ora ottenuti.
A parte che sono sempre più convinto che questa sia una "scusa" dietro la quale è facile nascondersi, un top-manager con pieni poteri è pagato lautamente proprio per prendere quelle decisioni operative che non spettano al padrone il cui unico interesse, come dici, è il fare soldi.Se una delle condizioni poste fino a ieri dall'ex sindaco di Milano e principale azionista di SEA era, appunto, non toccare Linate, cosa avrebbe dovuto fare Bonomi?
come ha scritto frecciarossa, che mi pare abbia cognizione di causa visto il modo circostanziato con cui interviene, sono stati più fattori a far sì che si chiudesse in nero: non ha senso parlare di uno.SEA avrebbe chiuso in utile anche senza la cessione del 19% di SACBO; per le altre operazioni non mi esprimo perché non ricordo i numeri.
E ti do' la stessa risposta: un semplice esecutore della sola volontà politica (ammesso che sia quella) ha bisogno di uno stipendio tanto alto se non può minimamente influire sulle scelte strategiche?E torno a fare la domanda. Linate, fino a ieri con la Moratti, era un qualcosa su cui non si poteva aprire bocca, pena il defenestramento. Quanti amministratori delegati hai visto andare contro un azionista che detiene l'84% del capitale?
L'aeroporto è una concessione pubblica: lo si da' in mano al privato sperando che il ritorno di utile possa garantire una gestione più efficiente che si traduce in un guadagno per il territorio, sia in termini occupazionali che di accessibilità. Utilizzando questi 2 parametri il contributi di MXP mi pare sia peggiorato negli ultimi 5 anni.Faccio un'altra domanda: parli di "risultati più soddisfacenti di quelli fino ad ora ottenuti". In base a cosa misuri i risultati? Gli azionisti di SEA li misurano in base ai dividendi distribuiti e, da quel punto di vista, al management si possono solo battere le mani. Ovviamente, se li misuriamo in termini di passeggeri o rotte aperte, le cose cambiano: credo però che per il comune di Milano questi siano (purtroppo) dati ininfluenti.
Se allora questo è il presupposto, è ancora più scandaloso uno stipendio tanto alto: un semplice esecutore non ha bisogno di un tal compenso.
come ha scritto frecciarossa, che mi pare abbia cognizione di causa visto il modo circostanziato con cui interviene, sono stati più fattori a far sì che si chiudesse in nero: non ha senso parlare di uno.
Che in SAVE paghino altrettanto, è secondo me ugualmente ingiustificato.Alcuni dati.
Io di Bonomi critico lo stipendio.Bonomi è criticabilissimo per tante cose, non però, almeno secondo me, per i risultati che contano per gli azionisti. Se così non fosse, non sarebbe sopravvissuto al cambiamento che è avvenuto a Palazzo Marino (il passaggio da una giunta PdL-Lega a una del colore opposto), né all'entrata di F2I nel capitale.