Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 giugno


Stato
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Perchè ? Il mio è un ragionamento oggettivo.
Nel 2007 malpensa ha fatto un po' meno di 24 milioni (di cui almeno 6 di transiti alitalia). L'anno scorso ha fatto più di 19 milioni senza i 6 milioni di transiti. Non capisco dove starebbe l'errore.
 
L'errore sarebbe che i pax ORIGINANTI da Milano possono crescere quanto vuoi, ma finché non annullano la perdita di 7 (sette) milioni di altri pax il risultato è comunque negativo, e questo è quello che conta!
 
E Bonomi viene pagato 600K € all'anno. Dallo Stato. Mah.

Prendo spunto dal tuo messaggio per una breve considerazione.

Spesso, specialmente sui forum, si prende come riferimento assoluto di un aeroporto il numero di passeggeri. Gli azionisti di riferimento di SEA non giudicano l'operato di Bonomi e la sua buona o cattiva gestione di SEA in base ai passeggeri transitati per Malpensa, ma in base all'ultima riga del conto economico della società.

SEA, sotto questo punta di vista, è sempre stata molto generosa, probabilmente fin troppo (voglio ricordare addirittura la distribuzione delle riserve per centinaia di milioni di euro).

Il numero di passeggeri diventa un problema quando va a impattare sui risultati economici, cosa che finora non è avvenuta.
 
Prendo spunto dal tuo messaggio per una breve considerazione.

Spesso, specialmente sui forum, si prende come riferimento assoluto di un aeroporto il numero di passeggeri. Gli azionisti di riferimento di SEA non giudicano l'operato di Bonomi e la sua buona o cattiva gestione di SEA in base ai passeggeri transitati per Malpensa, ma in base all'ultima riga del conto economico della società.

SEA, sotto questo punta di vista, è sempre stata molto generosa, probabilmente fin troppo (voglio ricordare addirittura la distribuzione delle riserve per centinaia di milioni di euro).

Il numero di passeggeri diventa un problema quando va a impattare sui risultati economici, cosa che finora non è avvenuta.

Ricordo, da una lezione di business strategy non troppo tempo fa, che lo scopo di un'azienda dovrebbe essere quello di massimizzare il profitto. Almeno nel privato, e spererei anche nel pubblico. I casi di aziende punite dai mercati per aver tradito le aspettative sono ovunque, no?

Ecco, SEA secondo me non sta massimizzando i suoi profitti. Perché potrebbe, facendo sistema, portare più passeggeri, in particolare i pregiati transiti, e quindi portare più soldi. Invece viene usata solo come mucca da mungere dal Comune di Milano e poco più.

Io non so, ma in altri contesti l'AD di un'azienda simile, un boiardo di Stato con doppio stipendio teoricamente illegale, sarebbe stato invitato almeno a cambiare registro. In particolar modo dopo la débâcle incredibile di Lufthansa Italia, da tutti ridotta a un incidente di percorso.
 
Ormai Varesenews mi sembra sempre più un giornale in quota SEA:

Oggi Pubblica:

Ogni giorno un volo Malpensa-New York

America Airlines rilancia e programma un servizio giornaliero con orari studiati sull'esigenza di chi viaggia per affari. E i passeggeri americani premiano l'aeroporto di Malpensa per l'assistenza ai clienti
American Airlines "rilancia". Oggi a Malpensa la compagnia ha annunciato un’importante novità: la sua programmazione invernale 2012/13 includerà un servizio giornaliero da Milano Malpensa a New York JFK. Gli orari sono studiati per soddisfare le esigenze di chi deve viaggiare soprattutto per lavoro e affari: gli orari del volo Malpensa – New York JFK con arrivo a JFK per l’ora di pranzo – permettono ai passeggeri di programmare appuntamenti di lavoro nella stessa giornata di arrivo e offrono la possibilità, il giorno seguente, di organizzare un’intera giornata di appuntamenti prima della partenza delle 6 del pomeriggio (Volo AA199 partenza da MXP alle 9 arrivo a JFK alle 13.15 - Volo AA198 partenza da JFK alle 18 arrivo a MXP alle 7).
La rotta, lanciata nel 2008, era giornaliera su base stagionale, mentre durante l’inverno operava con voli settimanali, in progressivo aumento – da quattro a cinque voli settimanali – sulla base dell’incremento della domanda.
Questa è la prima novità, l’altra riguarda il premio che i passeggeri americani hanno attribuito all’aeroporto di Malpensa. Per la prima volta è stata assegnata la Customer Cup di American Airlines a Malpensa, scelta tra un centinaio di aeroporti della sua categoria. Questo mese, il team di American Airlines dedicato all’assistenza clienti presso l’aeroporto di Malpensa è stato premiato con la Customer Cup, superando la concorrenza di altri scali negli USA, America Latina ed Europa.
In un sondaggio completato dai passeggeri di American Airlines che utilizzano l’aeroporto di Malpensa il team aeroportuale ha riportato miglioramenti in tutte le aree del servizio clienti. L’esperienza di viaggio con American Airlines nel suo complesso e quindi la possibilità per i passeggeri di raccomandare la compagnia e il numero di partenze in orario, sono tutti elementi che hanno mostrato un incremento di oltre 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011.
Un risultato importante che ha permesso alla coppa di tornare per la terza volta in Europa, dopo le scorse edizioni vinte da Londra e Parigi.
Tim Ahern, American Airlines vice president New York and International, ha consegnato personalmente il premio al team di Malpensa, commentando: "La grande forza del team American Airlines di Milano, è la sua esperienza. Tutto il personale addetto al servizio clienti vanta oltre 15 anni di lavoro nel settore, e questo traspare nel servizio che riesce fornire".
Roberto Antonucci, Country Manager Italy, ha invece spiegato la scelta di incrementare i voli: "Mentre i nostri concorrenti stanno riducendo i loro voli diretti da e per l’Italia, American sta aumentando il volume dei voli settimanali in risposta alla domanda dei propri clienti. Il mercato italiano è molto importante per noi e questo aumento dell’operativo lo dimostra chiaramente. I voli giornalieri per tutto l’anno, sono importanti non solo per chi si reca a New York per viaggi di lavoro o per vacanza ma anche perché l’aeroporto di JFK York è un importante punto per coincidenze verso 55 destinazioni domestiche e internazionali con 214 partenze giornaliere, tra queste Miami, Los Angeles, San Francisco, Dallas Forthworth, Chicago, Boston e San Diego".
"Il premio, ricevuto oggi a Malpensa, è un segnale positivo di apprezzamento da parte dei turisti americani, ma anche di quelli europei, che ci fa conoscere come valutino l’aeroporto di Milano Malpensa, i suoi servizi e il personale che li assiste – ha detto invece David Crognaletti, direttore Aviation Business Development SEA – mentre la decisione di American Airlines di rendere quotidiano il collegamento da Malpensa per New York è chiaramente il risultato positivo di una partnership consolidata con la Compagnia americana che ha scelto di incrementare i voli per una delle destinazioni più scelte dai nostri passeggeri". Antonucci ha invece concluso così : "Se da parte dei nostri client ci sarà sufficiente supporto su queste rotte stagionali, saremo ben felici di introdurre voli giornalieri per tutto l’anno, anche da Roma. La pianificazione del network è un processo democratico; il mercato ci indica dove andare. Noi abbiamo operato voli diretti dall’Italia verso gli USA per oltre 20 anni e confidiamo di continuare ad espandere queste rotte".
 
Aggiungo: secondo me un'azienda che che gode di una concessione pubblica dovrebbe essere obbligata prima di tutto a puntare sulla qualità del servizio erogato.
Il business deve sì essere economicamente sostenibile (altrimenti non avrebbe senso dare concessioni) ed anche puntare al profitto (che gli azionisti cercano) ma questo deve essere subordinato al servizio reso.

Soprattutto perché in condizione di monopolio, è più che giusto valutare il servizio anche in termini quantitativi oltre che qualitativi.
 
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Ormai Varesenews mi sembra sempre più un giornale in quota SEA:

Oggi Pubblica:

L'articolo era già stato riportato nel thread dedicato ad AA

Mi pare abbastanza normale che un giornale locale riporti notizie riguardanti la prima azienda del territorio, contando le decine di migliaia di persone che vi lavorano direttamente o nell'indotto.
 
Prendo spunto dal tuo messaggio per una breve considerazione.

Spesso, specialmente sui forum, si prende come riferimento assoluto di un aeroporto il numero di passeggeri. Gli azionisti di riferimento di SEA non giudicano l'operato di Bonomi e la sua buona o cattiva gestione di SEA in base ai passeggeri transitati per Malpensa, ma in base all'ultima riga del conto economico della società.

SEA, sotto questo punta di vista, è sempre stata molto generosa, probabilmente fin troppo (voglio ricordare addirittura la distribuzione delle riserve per centinaia di milioni di euro).

Il numero di passeggeri diventa un problema quando va a impattare sui risultati economici, cosa che finora non è avvenuta.

il dehubbing ha provocato una sensibile riduzione di fatturato, margini operativi e profitti, costringendo l'azienda, per continuare a chiudere in nero, a tante manovre non indolori, quali:
a) CIGS
b) mobilità con sensibile riduzione di organico
c) cessione di asset o quote di essi (sacbo, mle, aa2000 solo per citare le prime tre che mi vengono in mente)

specifico inoltre che bonomi non è pagato dallo stato, ma dalla sea, che distribuisce dividendi alle casse pubbliche, e non viceversa.
che poi il quantum sia eccessivo è un altro discorso.
 
il dehubbing ha provocato una sensibile riduzione di fatturato, margini operativi e profitti, costringendo l'azienda, per continuare a chiudere in nero, a tante manovre non indolori, quali:
a) CIGS
b) mobilità con sensibile riduzione di organico
c) cessione di asset o quote di essi (sacbo, mle, aa2000 solo per citare le prime tre che mi vengono in mente)
Perfetto, sembrano misure "normali" che qualsiasi azienda in difficoltà è in grado di operare... alla luce di ciò trovo ancora meno sensato che qualcuno possa esaltare il lavoro del top-management: a tagliare e vendere sono bravi quasi tutti.
Forse sarebbe ora che qualcuno non fosse più messo sul piedistallo


specifico inoltre che bonomi non è pagato dallo stato, ma dalla sea, che distribuisce dividendi alle casse pubbliche, e non viceversa.
che poi il quantum sia eccessivo è un altro discorso.
Fino a pochissimo tempo fa, SEA era a maggioranza pubblica, ergo lo stipendio arrivava dal pubblico. E oltre un miliardo di vecchie lire all'anno sono uno stipendio in questo contesto non solo eccessivo, ma oltraggioso.
E, ripeto, l'operato dovrebbe essere giudicato non solo per il profitto (quasi scontato in virtù del monopolio) ma per qualità e quantità del servizio reso.
 
Perfetto, sembrano misure "normali" che qualsiasi azienda in difficoltà è in grado di operare... alla luce di ciò trovo ancora meno sensato che qualcuno possa esaltare il lavoro del top-management: a tagliare e vendere sono bravi quasi tutti.
Forse sarebbe ora che qualcuno non fosse più messo sul piedistallo



Fino a pochissimo tempo fa, SEA era a maggioranza pubblica, ergo lo stipendio arrivava dal pubblico. E oltre un miliardo di vecchie lire all'anno sono uno stipendio in questo contesto non solo eccessivo, ma oltraggioso.
E, ripeto, l'operato dovrebbe essere giudicato non solo per il profitto (quasi scontato in virtù del monopolio) ma per qualità e quantità del servizio reso.

premesso che quoto il tuo pensiero sull'entità dello stipendio, è proprio errato dire che lo stipendio (suo come di qualunque altro dipendente SEA) arrivi dal pubblico.

La SEA non è un ministero che paga gli stipendi dei dirigenti con i soldi dello stato, bensì una spa di diritto privato a partecipazione (e controllo, ancor'adesso) pubblico, che si autofinanzia senza chieder soldi all'azionista pubblico e che per pagare gli stipendi utilizza i soldi derivanti dai ricavi che trae dalla propria attività.
In fin dei conti, nè più nè meno di quello che avviene in ENI, Finmeccanica, e compagnia cantante.

Ciò detto, anche sul primo punto in parte dissento: ti assicuro che in nessun'azienda è facile andare dai lavoratori e dire "da domani tu stai a casa in cassa a zero ore e da dopodomani sei fuori". Che poi questo sia più facile che fare un hub a Malpensa, allora concordo.
 
premesso che quoto il tuo pensiero sull'entità dello stipendio, è proprio errato dire che lo stipendio (suo come di qualunque altro dipendente SEA) arrivi dal pubblico.
Chiedo venia per l'errore formale.
Sono stato tratto in inganno che la richiesta di riduzione dello stipendio sia arrivata per via "politica". Di lì il mio travisare la questione che, se errata nella forma, credo comunque valida nella sostanza in quanto controllata dal pubblico.

Ciò detto, anche sul primo punto in parte dissento: ti assicuro che in nessun'azienda è facile andare dai lavoratori e dire "da domani tu stai a casa in cassa a zero ore e da dopodomani sei fuori". Che poi questo sia più facile che fare un hub a Malpensa, allora concordo.

Intendevo proprio quello. Non è facile lasciare a casa qualcuno, ma anche il più semplice ragioniere, in situazione di difficoltà, saprebbe tagliare sul costo fisso maggiore (i dipendenti) e vendere beni dell'azienda per fare cassa.
Da un top management - pagato fior di quattrini - sarebbe invece lecito aspettarsi strategie di più ampio respiro e, soprattutto, risultati più soddisfacenti di quelli fino ad ora ottenuti.
 
Ricordo, da una lezione di business strategy non troppo tempo fa, che lo scopo di un'azienda dovrebbe essere quello di massimizzare il profitto. Almeno nel privato, e spererei anche nel pubblico. I casi di aziende punite dai mercati per aver tradito le aspettative sono ovunque, no?

Ecco, SEA secondo me non sta massimizzando i suoi profitti. Perché potrebbe, facendo sistema, portare più passeggeri, in particolare i pregiati transiti, e quindi portare più soldi. Invece viene usata solo come mucca da mungere dal Comune di Milano e poco più.

Probabilmente hai ragione nel sostenere che, con un sistema diverso, SEA otterrebbe risultati ancora migliori; tuttavia tale cambiamento non può che derivare da una precisa azione dell'organo che ha il potere di intervenire su Linate: il Ministero, con il consenso politico del comune di Milano. Intervenire su Linate non è una delle leve su cui Bonomi può agire, se non a livello di parole (oggi, ieri nemmeno quello).

Se una delle condizioni poste fino a ieri dall'ex sindaco di Milano e principale azionista di SEA era, appunto, non toccare Linate, cosa avrebbe dovuto fare Bonomi?

Perfetto, sembrano misure "normali" che qualsiasi azienda in difficoltà è in grado di operare... alla luce di ciò trovo ancora meno sensato che qualcuno possa esaltare il lavoro del top-management: a tagliare e vendere sono bravi quasi tutti.
Forse sarebbe ora che qualcuno non fosse più messo sul piedistallo

SEA avrebbe chiuso in utile anche senza la cessione del 19% di SACBO; per le altre operazioni non mi esprimo perché non ricordo i numeri.

maclover ha detto:
Da un top management - pagato fior di quattrini - sarebbe invece lecito aspettarsi strategie di più ampio respiro e, soprattutto, risultati più soddisfacenti di quelli fino ad ora ottenuti.

E torno a fare la domanda. Linate, fino a ieri con la Moratti, era un qualcosa su cui non si poteva aprire bocca, pena il defenestramento. Quanti amministratori delegati hai visto andare contro un azionista che detiene l'84% del capitale?

Faccio un'altra domanda: parli di "risultati più soddisfacenti di quelli fino ad ora ottenuti". In base a cosa misuri i risultati? Gli azionisti di SEA li misurano in base ai dividendi distribuiti e, da quel punto di vista, al management si possono solo battere le mani. Ovviamente, se li misuriamo in termini di passeggeri o rotte aperte, le cose cambiano: credo però che per il comune di Milano questi siano (purtroppo) dati ininfluenti.
 
Se una delle condizioni poste fino a ieri dall'ex sindaco di Milano e principale azionista di SEA era, appunto, non toccare Linate, cosa avrebbe dovuto fare Bonomi?
A parte che sono sempre più convinto che questa sia una "scusa" dietro la quale è facile nascondersi, un top-manager con pieni poteri è pagato lautamente proprio per prendere quelle decisioni operative che non spettano al padrone il cui unico interesse, come dici, è il fare soldi.
Purtroppo essendo il padrone "pubblico", la situazione si complica perché il fine ultimo in realtà non sono i soldi ma il consenso politico.
Se allora questo è il presupposto, è ancora più scandaloso uno stipendio tanto alto: un semplice esecutore non ha bisogno di un tal compenso.

SEA avrebbe chiuso in utile anche senza la cessione del 19% di SACBO; per le altre operazioni non mi esprimo perché non ricordo i numeri.
come ha scritto frecciarossa, che mi pare abbia cognizione di causa visto il modo circostanziato con cui interviene, sono stati più fattori a far sì che si chiudesse in nero: non ha senso parlare di uno.

E torno a fare la domanda. Linate, fino a ieri con la Moratti, era un qualcosa su cui non si poteva aprire bocca, pena il defenestramento. Quanti amministratori delegati hai visto andare contro un azionista che detiene l'84% del capitale?
E ti do' la stessa risposta: un semplice esecutore della sola volontà politica (ammesso che sia quella) ha bisogno di uno stipendio tanto alto se non può minimamente influire sulle scelte strategiche?

Faccio un'altra domanda: parli di "risultati più soddisfacenti di quelli fino ad ora ottenuti". In base a cosa misuri i risultati? Gli azionisti di SEA li misurano in base ai dividendi distribuiti e, da quel punto di vista, al management si possono solo battere le mani. Ovviamente, se li misuriamo in termini di passeggeri o rotte aperte, le cose cambiano: credo però che per il comune di Milano questi siano (purtroppo) dati ininfluenti.
L'aeroporto è una concessione pubblica: lo si da' in mano al privato sperando che il ritorno di utile possa garantire una gestione più efficiente che si traduce in un guadagno per il territorio, sia in termini occupazionali che di accessibilità. Utilizzando questi 2 parametri il contributi di MXP mi pare sia peggiorato negli ultimi 5 anni.
 
Se allora questo è il presupposto, è ancora più scandaloso uno stipendio tanto alto: un semplice esecutore non ha bisogno di un tal compenso.

Alcuni dati.

SAVE.
Retribuzione 2011 del Presidente del CdA e AD: 550.000 euro, incluse controllate/collegate 623.000 euro.
http://www.veniceairport.it/content...ge/visual/visual-investor.jpg&itemId=11700128

AdR.
Retribuzione 2011 del Presidente del CdA: 350.000 euro.
http://gemina.staging.one-portal.it/clists/cfiles/7/II1XEIEY030T5S-003.pdf

come ha scritto frecciarossa, che mi pare abbia cognizione di causa visto il modo circostanziato con cui interviene, sono stati più fattori a far sì che si chiudesse in nero: non ha senso parlare di uno.

Anche al netto dei proventi non ricorrenti il CE avrebbe chiuso in utile; se comunque non credi ai dati di un singolo anno, questa è la serie storica degli utili di SEA e AdR.

59982419.jpg


Bonomi è criticabilissimo per tante cose, non però, almeno secondo me, per i risultati che contano per gli azionisti. Se così non fosse, non sarebbe sopravvissuto al cambiamento che è avvenuto a Palazzo Marino (il passaggio da una giunta PdL-Lega a una del colore opposto), né all'entrata di F2I nel capitale.
 
Che in SAVE paghino altrettanto, è secondo me ugualmente ingiustificato.
E AdR, comunque, passa quasi la metà...

Dopodiché ripeto che il mio punto di partenza, opinabile per carità, è che l'aeroporto è un bene pubblico e, se fossimo in uno Stato virtuoso e capace di amministrate i propri beni, tale dovrebbe restare.
Purtroppo così non è e quindi si demanda al privato quello che lo Stato non sa fare: caso quasi unico, si offre la possibilità ad un investitore di agire in totale monopolio: la rendita è pressoché garantita per il gestore aeroportuale.

Di questo me ne compiaccio, poiché è giusto che chi si assume un rischio imprenditoriale ne abbia il suo tornaconto. Però permettimi di dire che da utente, che l'aeroporto guadagni tanto o poco, come utente di un bene anche mio, mi interessa ben poco.
Mi interessano i collegamenti e l'accessibilità del territorio ed in quella direzione lo Stato dovrebbe prodigarsi affinché il gestore lavori, avendone un tornaconto, ma pensando in primis allo scopo di un aeroporto che non è fare utili ma offrire mobilità.

In questo senso e negli ultimi anni, la gestione di MXP è stata secondo me poco efficiente. E pensare che nessuno paghi dazio, anzi viene pagato fior di soldi a fronte di risultati che da anni sono negativi, mi da' molto da pensare.

Certo, non è Bonomi la causa di tutti i mali, ma nel momento in cui i risultati scarseggiano purtroppo essere l'AD comporta anche l'assumersi delle responsabilità.

È accettabile che si dica un giorno che un partner è strategico etc etc ed il giorno dopo cadere dal pero dicendo, a partner scappato via, che lo si è scoperto la mattina stessa?
Non credo in nessuna altra azienda un'ad sarebbe stato in carica ancora il giorno dopo.

BER aprirà dopo un anno: le teste sono saltate tutte quante.

Bonomi è criticabilissimo per tante cose, non però, almeno secondo me, per i risultati che contano per gli azionisti. Se così non fosse, non sarebbe sopravvissuto al cambiamento che è avvenuto a Palazzo Marino (il passaggio da una giunta PdL-Lega a una del colore opposto), né all'entrata di F2I nel capitale.
Io di Bonomi critico lo stipendio.
L'operato di un'azienda non è mai solo riconducibile ad una persona, men che meno quando c'è la politica di mezzo.
Ma questa persona è a tutti gli effetti quella che rappresenta l'azienda e, per il ruolo che ricopre, è purtroppo anche la prima a dover rispondere di risultati deludenti.
Ovviamente dipende come si vogliono parametrare i risultati. E da utente (e cittadino "proprietario dell'aeroporto dato in gestione) non li trovi soddisfacenti perché il servizio reso è per me ben sotto le aspettative.
 
Sono d'accordo che una azienda interamente pubblica non deve dare solo utili ma anche servizio, in termini di volumi e qualita'.

Ma nel momento in cui dentro ci sono azionisti privati, questi legittimamente si attendono un certo ritorno sull'investimento.

Sono anche d'accordo che se il sistema degli aeroporti in Lombardia fosse organizzato meglio probabilmente SEA guadagnerebbe di piu', e certamente farebbe piu' volumi. Oltretutto con la crescita di volumi e traffico si avrebbe una rivalutazione del capitale, che e' un altro modo di guadagnare oltre agli utili.
 
2012-07-31-La-Prealpina-traffico-aereo.jpg


Riporto da Aeroporti Lombardi
Ancora di più mi convinco che il solo parametro della profittabilità non sia la chiave di lettura più giusta per valutare lo stato di MXP
 
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