eccerto che almeno una telefonata potevano farmela![]()
effettivamente....
eccerto che almeno una telefonata potevano farmela![]()
Assurdo siamo al protezionismo puro, poi ci si stupisce che il paese stia andando a rotoli. Credo che l'antitrust avrà ben altre idee.
Vallo a spiegare... fra l'altro qua si semplifica e si dimentica che si sta parlando di equilibri giusto un tantino complicati.A quel punto si vietano anche i contributi e le sovvenzioni offerte alle varie low-cost, che hanno poco o nulla a che fare con la concorrenza.
L'unica mia perplessità è legata al fatto che il settore del trasporto aereo è diverso da tutti gli altri e richiede tempo per capirne i complessi meccanismi.
A 50 anni non si e' giovani nemmeno per fare gli amministratori delegati. Alcuni esempi, anche senza andare all'estero:
Andrea Guerra 44 anni CEO LUxottica dal 2004 e di Ariston dal 2000 al 2004. Primo ruolo come CEO anni 32
Corrado Passera CEO Olivetti nel 1992 anni 38
Alessandro Profumo CEO Unicredit nel 1994 anni 40
Luca Majocchi CEO Seat Pagine Gialle nel 2003 anni 42
Vittorio Colao CEO Omnitel anni 35 poi CEO Vodafone global anni 46
Matteo Arpe CEO Capitalia anni 37
Solo quelli che mi vengono in mente al momento. Bastano?
Andrea Ragnetti è il nuovo numero uno di Alitalia. Ok unanime dei soci
TAG: alitalia, anndrea ragnetti, intesa sanpaolo, philips, roberto colaninno, rocco sabelli, telecom, tim
Il nuovo ad di Alitalia, Andrea Ragnetti (Foto Philips)
ROMA – Strada spianata per Andrea Ragnetti, prossimo numero uno di Alitalia. I soci della compagnia hanno infatti dato il loro via libera all’unanimità alla candidatura del manager sostenuto dal presidente Roberto Colaninno e dall’ad uscente Rocco Sabelli che, dopo tre anni alla cloche, non ha dato la disponibilità per un nuovo mandato. Sarà il cda della prossima settimana a designare il nuovo a.d. che verrà nominato dall’assemblea insieme a tutto il consiglio di amministrazione.
Gli azionisti di Cai si sono riuniti il 14 febbraio a Milano, nella sede di Intesa Sanpaolo, per valutare il nome del top manager di Philips, e prima ancora di Telecom, circolato nei giorni scorsi come il più papabile per la poltrona di Sabelli: con lui Ragnetti ha lavorato in Tim e Telecom all’epoca della presidenza di Colaninno. La riunione, cui hanno preso parte il presidente Colaninno, Sabelli e numerosi rappresentanti dei soci della cordata che controlla Alitalia, è durata circa tre ore ed è stata coordinata dal direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè. Il vertice era stato convocato per superare certi malumori emersi da parte dei piccoli azionisti e raggiungere una condivisione sul nome da ufficializzare in sede di cda.
Il passaggio di consegne sarà ratificato dal consiglio di amministrazione di Alitalia già convocato da tempo per il 24 febbraio: il consiglio approverà anche il bilancio, l’ultimo firmato da Sabelli che ha traghettato la società nata dalle ceneri della vecchia Alitalia. I risultati 2011, secondo le indiscrezioni che circolano, dovrebbero registrare una perdita netta intorno agli 80 milioni di euro, dopo il rosso di 168 milioni del 2010.
Sarà poi l’assemblea, che dovrebbe essere convocata tra fine marzo e inizio aprile, a nominare il nuovo amministratore delegato e il nuovo cda, con i suoi 19 membri. Nel consiglio potrebbero anche entrare, ma forse in un secondo tempo, Franco Pecci e Antonio Pulvirenti, rispettivamente il presidente di Blue Panorama e il proprietario di Wind Jet, le due compagnie con le quali Alitalia ha appena avviato un percorso di integrazione.
L’Alitalia che Ragnetti si troverà a guidare sarà una società che, dopo aver lavorato alla ristrutturazione e aver messo a punto la macchina operativa, punta ad un forte impulso commerciale sul mercato.
Nato a Roma nel 1960, sposato con tre figli, la carriera di Ragnetti è cominciata nel 1987 in Procter & Gamble, prima di passare a Reckitt Benckiser a Parigi. Poi Telecom, dove ha avuto l’occasione di incontrare Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, il manager che andrà a sostituire in Alitalia. Lascia Telecom in occasione del passaggio di mano a Pirelli, verso la nuova destinazione, l’ultima prima di Alitalia: l’olandese Philips, dove ricopre il ruolo di vice presidente esecutivo e a.d. della divisione Consumer Lifestyle.
La guida di Alitalia arriva in un momento cruciale per lo sviluppo della compagnia aerea, che da un lato deve fare i conti con le piccole e agguerrite low-cost e dall’altro cerca di riconquistare un posto di prestigio nel panorama mondiale. Ma il motto preferito di Ragnetti, che cita Goethe sul suo blog, parla chiaro sulle sue intenzioni: “Tutto quello che puoi fare o sognare di fare, inizia a farlo”.
A 50 anni non si e' giovani nemmeno per fare gli amministratori delegati
Credo che se un AD sia soddisfatto del proprio lavoro e dei risultati ottenuti,qualunque sia il suo settore di competenza,chieda la continuità a fine mandato,e' naturale e logico.
Tutto il resto e' la fiera delle congetture.