Credo vadano considerati anche il numero di persone e le dimensioni della nave.
Qualsiasi testimone, indipendentemente dalla "categoria" (pax, equipaggio, soccorritori sopraggiunti), poteva vedere solo una piccola parte dello scenario e farsi un'opinione solo di quella. Magari a 100 o 200 m, la situazione era completamente diversa.
Anche tra l'equipaggio, credo non sia corretto parlarne in modo univoco: è ragionevole supporre che ci sia stata una gamma di comportamenti diversificata, che spazia tra l'eroismo di alcuni alla pusillanimità di altri, con una maggioranza che probabilmente sta nel mezzo e ha fatto dignitosamente il proprio lavoro.
Credo che oltre al lavoro dell'equipaggio, abbia giocato un ruolo positivo il fatto che per ore la nave è rimasta relativamente poco inclinata, permettendo ai pax di muoversi con una certa libertà. Se l'inclinazione fosse aumentata rapidamente, avremmo probabilmente assistito ad un disastro di ben altre proporzioni.
Un altra grosso vantaggio è stata la prossimità alla terraferma, non solo per la possibilità di avere i primi soccorsi in tempi rapidi, ma anche per l'aspetto psicologico: credo che il livello di panico dei passeggeri sia stato notevolmente ridotto dal vedere la terra praticamente a un passo, ad una distanza che, probabilmente, gran parte dei crocieristi avrebbe potuto coprire a nuoto qualora fosse stato necessario.
Anche il fatto di vedere che quella terra così vicina era abitata (Giglio Porto è ad alcune centinaia di metri dal relitto), grazie alle luci provenienti dal piccolo borgo, credo abbia aiutato a non far scendere il troppo il morale. Perchè significava che c'era qualcuno dall'esterno pronto a venire in soccorso.
Credo che anche tutti questi fattori abbiano aiutato molto a far si che quella che comunque rimane una tragedia, non assumesse contorni apocalittici.