Air Vallée: annunci, ipotesi, aperture, riduzioni, cancellazioni


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Dal sito secondo saga
10/11/2011 Solo 11 giorni al decollo del volo Pescara Torino !
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Ah se mi pagano il 70% del costo del biglietto devo giusto prenderlo la settimana prox:)
 
Air Vallée interessata al Gino Lisa di Foggia?

Così sembrerebbe.

Ne parlano i giornali locali Foggiani.


Clamoroso. Aeroporto Lisa, forse riprenderanno i voli

La fonte è di quelle attendibili anche se vista la delicatezza della questione preferisce restare anonima. La notizia è di quelle sensazionali: l'aeroporto Gino Lisa si appresterebbe infatti a risorgere, grazie ad una compagnia aerea che sarebbe disposta a riprendere i voli nelle rotte lasciate libere dalla Darwin, e non solo. La voce rimbalzava insistentemente ieri mattina, nella City foggiana, ovvero il triangolo di strade compreso tra piazza XX settembre, via Valentini e via Dante, dove hanno la loro sede rispettivamente la Provincia, l'Associazione degli Industriali e la Camera di Commercio.
Lo spiraglio si sarebbe riaperto proprio grazie ad una sinergia messa in atto dalle tre istituzioni. Non si conoscono i termini della trattativa, né chi sarebbe la compagnia interessata, ma la notizia è comunque importante, perché smentisce la tesi dei detrattori dello scalo foggiano, che sostengono che l'aeroporto foggiano non ha mercato.
Se compagnie private pensano di ripristinare i collegamenti anche senza i contributi regionali, vuol dire che opportunamente attrezzato e rilanciato, il Lisa può rivelarsi un affare. Stando alle pochissime notizie che trapelano, non si ci sarebbe ancora una trattativa vera e propria, ma un semplice pour parleur, dal quale sarebbe emerso l'interesse della compagnia - che non sarebbe italiana - alla gestione dei voli, e non solo, come si diceva prima.
L'aspetto più clamoroso della vicenda è che la compagnia sarebbe interessata non soltanto ai collegamenti, ma anche alla gestione dello scalo, che rappresenterebbe in un certo senso il core business della società aerea. Se le voci verranno confermate, saremmo di fronte ad una prospettiva del tutto nuova, non soltanto per l'aeroporto foggiano, ma per l'intero sistema aeroportuale pugliese, attualmente tutto in mano di AdP.
Mettiamola in questi termini: cosa accadrebbe se domani o dopodomani, la società aeroportuale pugliese dovesse trovarsi di fronte non soltanto ad una richiesta di gestione dei collegamenti che riguarda l'aeroporto Lisa, ma anche ad una richiesta di gestione dello scalo? Di fatto ci creerebbe una prospettiva per una privatizzazione - totale o parziale - dell'aeroporto foggiano che potrebbe anche essere il minor male, visti i risultati certamente poco lusinghieri che fino ad oggi hanno caratterizzato la gestione dello scalo affidata alla società aeroportuale regionale.
L'ipotesi di una privatizzazione sarebbe da prendere in considerazione, perché consentirebbe di trattenere in loco tutto il valore aggiunto prodotto dallo scalo: non soltanto quello che si riferisce alle attività aeree in senso stretto ma anche, per esempio, quello che si ricaverebbe dalla gestione del parco fotovoltaico di cui si sono ormai perse le tracce. Va ricordato che il Lisa di Foggia è, tra gli aeroporti pugliesi, quello che possiede il più consistente sedime aeroportuale.
Adp aveva messo in gara la concessione di circa 28 ettari del sedime per la realizzazione di un parco fotovoltaico, di cui avrebbe incassato le royalties per vent'anni ed avrebbe tratto l'energia elettrica per alimentare tutti gli aeroporti pugliesi. Un bell'affare, di cui al Lisa sarebbero toccate le briciole. Usiamo il condizionale perché la società che si era aggiudicata l'asta (per un importo di 40 milioni di euro, da versare in vent'anni nelle casse di Adp), la Solon di Berlino si sarebbe tirata indietro e da allora nulla si è saputo circa il possibile affidamento dell'appalto alla società seconda classificata o all'indizione di una nuova gara. L'episodio dice però che il sedime aeroportuale è una ricchezza che può tornare molto utile al futuro del Lisa a due condizioni: la prima è che il valore aggiunto prodotto resti totalmente in loco; la seconda è che lo sfruttamento di questa risorsa avvenga nella cornice di un credibile piano aziendale, che finora è del tutto mancato, anche se spettava chiaramente ad Adp elaborarlo e metterlo in pratica. Vi provvederà, adesso, la misteriosa compagnia interessata all'aeroporto Lisa? Non abbiamo elementi per rispondere all'interrogativo, ma l'interesse che sarebbe stato manifestato da parte della società sia ai voli come tali che alla gestione dello scalo, lascia presagire un'attenzione diversa, e forse anche una prospettiva d'impresa e di marketing più incisive di quanto non sia stato fino ad oggi.
Del resto, far quadrare i conti dell'aeroporto di Foggia senza le provvidenze regionali non è impresa da poco e, come abbiamo scritto spesso su queste colonne, può sperare di avere successo soltanto in una prospettiva imprenditoriale vera.
Chissà che non possa essere questa la volta buona.

Fonte Quotidiano di Foggia del 10.11.2011 http://www.quotidianodifoggia.it/cr...eroporto-lisa-forse-riprenderanno-i-voli.html
 
C'è mercato per l'aeroporto foggiano, confermate le trattative sullo scalo

La polemica sull'aeroporto Gino Lisa e sul taglio dei contributi regionali che hanno provocato la fine dei collegamenti assicurati dalla Darwin imbocca una strada antica, e ben nota: la strada delle polemiche e dei contrasti, proprio in un momento in cui, da parte del territorio, ci sarebbe da mettere in campo il massimo dell'unità possibile.
Polemizzare può anche essere un esercizio utile, quando serve a mettere seriamente a confronto idee, opinioni e fatti. Al contrario, diventa sterile e perfino controproducente quando ci si limita alla contrapposizione ed alle contumelie fini a se stesse.
Il punto è che i problemi del Lisa (come del resto quelli che riguardano altre occasioni mancate del territorio, tipo l'authority agroalimentare o l'alta capacità ferroviaria) possono essere affrontati con successo solo in una visione globale, o come si dice oggi "di sistema", che faccia prima di ogni altra cosa ritrovare al territorio quella competitività che ha perduto.
Inquadrate così le cose, si fa un po' di fatica a comprendere le polemiche e lo scetticismo con cui è stata accolta la notizia che sono in corso trattative con almeno una compagnia area privata che sarebbe disposta a riprendere i voli.
La voce è fondata, anche se trattandosi di trattative riservate un po' di riserbo e di cautela sono più che comprensibili.
Non è detto naturalmente che vadano a buon fine ma il fatto che produce la notizia c'è, e il suo significato intrinseco trascende perfino l'aspetto contingente, legato al successo o meno della trattative, perché certifica che esistono possibilità di mercato per l'aeroporto foggiano, che vanno forse cercate e sollecitate in un'ottica diversa rispetto a quanto non sia stato fatto finora.
Se le cose stanno così, che senso ha riproporre soluzioni, come l'utilizzazione dell'aeroporto militare di Amendola, o il ripristino della pista abbandonata da decenni di Borgo Mezzanone, che sono state già ripetutamente bocciate in passato, e che avrebbero costi tutto sommato assai più elevati?
La storia è maestra di vita, e bisognerebbe trarre qualche insegnamento dal passato, anche da quello più recente. Non sono passati molti anni da quando, proprio a proposito del futuro del Lisa, le maggiori istituzioni locali si sono clamorosamente divise sulle politiche aeroportuali, con il Comune che promuoveva una propria compagnia di bandiera, la Federico II, poi fallita a causa dei debiti e la Provincia che invece cercava di mettere in campo strategia rivolte alla riqualificazione dello scalo.
Un altro aspetto della polemica che si fa fatica a comprendere è quello relativo al "foggianesimo", ovvero alla rivendicazione fine a se stessa che sovente si respira nei forum di Facebook. Difendere gli interessi del territorio non soltanto è legittimo, ma è un elementare dovere civile. Se è necessario si può e si deve perfino scendere in piazza: ma bisogna farlo senza velleitarismo, e avendo ben chiaro chi siano gli interlocutori. La sensazione è che invece spesso si sbagli bersaglio.
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Fonte Quotidiano di Foggia dell'11.11.2011 http://www.quotidianodifoggia.it/at...ano-confermate-le-trattative-sullo-scalo.html
 
Il mio pensiero sintetizzato in quest'articolo.

AirValee interessata al Gino Lisa? Ben venga, ma non è una soluzione al problema dell’Aeroporto di Foggia

La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, inoltre, ha intervistato sull’argomento Roberto Pucillo, Presidente di Alidaunia, il quale ha confermato l’indiscrezione dichiarando di esser stato contattato anche da altre compagnie, per un interesse nell’operare sullo scalo di Viale degli Aviatori.

Come associazione e community che da sempre sostiene la crescita e lo sviluppo dell’Aeroporto di Foggia non possiamo che esser contenti che una nuova compagnia aerea sia interessata a volare da Viale degli Aviatori e al “nostro” aeroporto. Ma non possiamo astenerci dall’invitare tutti a fare attenzione che la proposta di AirVallee non rappresenta una soluzione al problema del Gino Lisa: si tratta di qualcosa di diverso.

La flotta di AirVallee compatibile con il Gino Lisa si compone di 2 Dornier 328, ovvero di aerei da 31 posti. Tali velivoli, in realtà, sono già noti ai foggiani e al nostro aeroporto. Sono gli stessi che erano utilizzati da ItaliAirlines, AirAlps per conto di ClubAir e SkyBridge Airops. Come noto, tutti i casi, l’esperienza si è conclusa rapidamente con l’insuccesso.

Il problema non è la compagnia ma sono gli aeromobili utilizzati. I Dornier 328 obbligano la compagnia aerea a sostenere un costo per passeggero superiore a quello di aeromobili più grandi, persino dei Saab2000 (di Darwin Airline) e degli ATR-42 (sempre da 50 posti).

È importante riflettere sul fatto che se Darwin Airlines, dopo tre anni di voli, dopo essersi fatta conoscere ed apprezzare dai foggiani, dopo aver coltivato e fatto crescere il mercato, non è riuscita a reggere l’impatto di un impennata dei prezzi non appena sono terminati i contributi pubblici sui voli da Foggia, come può una compagnia con aerei più piccoli e più costosi, senza avere la stessa notorietà della precedente, senza contributi pubblici e soprattutto dopo un’ulteriore sconfitta per lo scalo, garantire un successo o una competitività maggiore?

Lungi da noi mettere in discussione il marketing e le capacità imprenditoriali di AirValee, ma non è ragionevole non considerare quali sono i presupposti.

La storia dell’Aeroporto di Foggia l’ha insegnato. L’unica soluzione al problema del Gino Lisa è l’allungamento della pista e l’apertura dell’aerostazione agli aromobili utilizzati dalla maggior parte delle compagnie, low-cost e non, ovvero gli Airbus 319, gli Airbus 320, i Boeing 737-700 e i Boeing 737-800: solo così ci sarebbe davvero l’apertura di Foggia al reale mercato dell’aviazione civile. Questa si che sarebbe una condizione di crescita.

Nel frattempo che ciò venga realizzato, abbiamo imparato a nostre spese che non è conveniente per nessuno utilizzare aeromobili da meno di 50 posti. L’ideale al momento sarebbero velivoli da 70 posti circa, come i Dash Q400.

In altri modi si continua a pretendere di giocare un campionato di Formula Uno con delle automobili non adeguate. È come mettersi in pista con una vecchia Fiat 500… Il rischio è sicuramente quello di venir subito sorpassati, ma anche quello di venire travolti dalle altre auto in corsa!

Probabilmente ci possono essere interessi diversi da quelli inclusi nel nostro ragionamento. Crediamo però che far passare questa come una soluzione sia solo fantasia, oppure un’utopia che per definizione non diventerà realtà. Non si finisce così per distogliere l’attenzione della gente dal reale problema?

Concludendo, se AirValee o altre compagnie decidessero davvero di iniziare il proprio operativo da Foggia saranno ovviamente le benvenute, ma il processo di crescita del Gino Lisa dovrà procedere in maniera indipendente da questi eventi.
 
Foggia è un aeroporto che non sta in piedi neanche con le stampelle.
Va chiuso; smantellato; costruito un parco fotovoltaico ed alimentata la città di Foggia.
Chi vuole l'aereo va a Bari.
 
Foggia è un aeroporto che non sta in piedi neanche con le stampelle.
Va chiuso; smantellato; costruito un parco fotovoltaico ed alimentata la città di Foggia.
Chi vuole l'aereo va a Bari.

Ok... soliti discorsi... chi vuole ragionare più concretamente invece che cosa pensa?
 
di certo fino ad ora sono stati spesi 18 milioni di euro su per giu quasi 36 miliardi delle vecchie lire per movimentare davvero pochi passeggeri (in proporzione al capitale investito), i risultati li abbiamo visti: chiusura delle operazioni.
 
Personalmente non sono d'accordo a far volare frullini volanti da 30 posti perchè esperienze del genere già ci sono state (ClubAir, ItaliAirlines e SkyBridge le ultime).

Il costo/passeggero è troppo elevato e fa diventare antieconomico volare.

Non si può dire che i passeggeri non ci sono stati, perchè sono tati circa 80.000 su non più di 100.000 posti disponibili ogni anno. Il che, per quanto mi riguarda, è un dato elevato che in % altri aeroporti e compagnie non riescono nemmeno a raggiungere.

Che i contributi possano essere stati in maniera "assoluta" elevati ci può anche state. Ma non si può con questo ragionamento negare che non ce ne siano stati molti ma molti di più per rendere BRI e BDS nelle condizioni in cui sono oggi. Attenzione, non sto dicendo che non sia stato giusto farlo... Inoltre si sono fatte arrivare grandi compagnie come Ryanair (su cui la Regione Puglia si è talmente svenata in termini di quattrini, da far "irritare" anche U2, che ha minacciato in più di un'occasione di andar via), che hanno portato il boom di passeggeri.

Dico semplicemente che anche a Foggia deve esser data la possibilità di palesarsi per il bacino di utenza che ha e che altrimenti NON usa l'aereo (nemmeno da BRI come vogliono far credere).

Secondo me 18.000.000 di euro spesi non sono stati sprecati, perchè l'utenza ha risposto più che bene all'offerta di volo.

Certo dire "i risultati li abbiamo visti: chiusura delle operazioni" senza indicare le condizioni a contorno non è un ragionamento a mio avviso valido e corretto. Hai dimenticato di indicare che, finiti i contributi, i prezzi sono schizzati a 300 EURO A TRATTA! Mi dici chi poteva acquistare un volo a/r a circa 500-600 euro per Milano, Torino o Palermo??? Ecco allora come mai i passeggeri sono improvvisamente calati e F7 è andata via!

L'esperienza ha dimostrato che con prezzi di mercato nella norma, anzi anche un po' più alti della norma (com'erano quelli di Darwin rispetto ad altre possibilità di volo o di viaggio offerte dall'hinterland) esiste una grande base di clienti, solo in parte ancora coltivata.

Con i suoi numeri l'Aeroporto di Foggia è schizzato nelle prime posizioni tra quelli che qualcuno definisce "bonsai", con un trend di crescita mese per mese sempre positivo e sempre costante negli ultimi tre anni (da quando si vola). Nessuno degli altri scali minori che si trovano nella nostra penisola ha registrato, nello stesso periodo di riferimento, le stesse performance.

Come mai ora AirVallee ed altre compagnie hanno fatto "toc toc"? Evidentemente è stato proprio quest’ultimo aspetto che ha incuriosito queste nuove compagnie: anche il semplice interessamento per curiosità è un fattore che non va trascurato in un'ottica di previsione di allungamento della pista.

Già, perchè fino a che non allungano sta benedetta pista, FOG non avrà mai le stesse condizioni degli altri aeroporti per dimostrare la sua valenza. E questo non va sottovalutato. Ritorno a dire che anche BDS e BRI, prima di essere "ristrutturati" e "risistemati", non avevano potuto dimostrare le capacità che oggi hanno.

Il resto del mio ragionamento è qui http://www.ginolisa.it/?p=4475.
 
Ma dai!



Erano rimaste in lizza EK e Air Vallée. Se la sono giocata per un'unghia.

Ma questi chi vogliono prendere in giro?
Scappata Ryanair hanno raschiato il barile per raccattare qualcuno che potesse tappar il buco.

Ci dicano piuttosto quanto costerà all'aeroporto sta meraviglia di accordo!

Appunto, sottoscrivo, sopratutto quest'ultima frase, prevedo copiosa fuoriuscita di denaro pubblico, ma poi con questi velivoli il break-heaven è duro da arrivare, quindi i prezzi dei biglietti potrebbero essere meno abbordabili, a questo punto 2 orizzonti:
1. Prezzo alto per l'utente.
2. Prezzo alto per il contribuente (ancora peggio!)
Boh!
 
PARMA PARIGI CHARLES DE GAULLE
DATA 21-12-11
VOLO DO 5007
PARTENZA Parma
ARRIVO Parigi Charles De Gaulle
ORARI 09.30 - 11.10
RITORNO
PARIGI CHARLES DE GAULLE PARMA
DATA 23-12-11
VOLO DO 5008
PARTENZA Parigi Charles De Gaulle
ARRIVO Parma
ORARI 07.00 - 08.50

1 adulto MOW € 139,00 Tasse: € 12,19 1 adulto MOW € 139,00 Tasse: € 29,20

TOT a/r € 329,39

a questi prezzi si va in business
contro Ryan dove in media a/r € 100,00

la vedo dura, con questi prezzi arriveranno in fondo ai loro programmi?
o solo in fondo e basta?
 
PARMA PARIGI CHARLES DE GAULLE
DATA 21-12-11
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PARTENZA Parma
ARRIVO Parigi Charles De Gaulle
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TOT a/r € 329,39

a questi prezzi si va in business
contro Ryan dove in media a/r € 100,00

la vedo dura, con questi prezzi arriveranno in fondo ai loro programmi?
o solo in fondo e basta?

dipende , per lo stesso periodo il volo da blq lo paghi una quaratina di euro in meno e per chi è più vicino a prm potrebbe non essere molto... secondo me il vero problema è la mancanza di c/s o sigla af al volo, si sa qualcosa se sui voli da marzo ci sarà ?
 
Ultima modifica:
Proprio feeder non direi, è una contro-ondata AF :)

CIAO
_goa

Perché? Ha un orario perfetto per le prosecuzioni sul lungo raggio, soprattutto per il N.A.

Certo è un nonsense vista l'offerta dalle vicine Milano e Bologna. E cmq è un operativo pessimo per i parmensi diretti a Parigi per le feste.
 
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1 adulto MOW € 139,00 Tasse: € 12,19 1 adulto MOW € 139,00 Tasse: € 29,20

TOT a/r € 329,39

a questi prezzi si va in business
contro Ryan dove in media a/r € 100,00

la vedo dura, con questi prezzi arriveranno in fondo ai loro programmi?
o solo in fondo e basta?

Come volevasi dimostrare!
 
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