Magnifica classe Alitalia in odore di Responsabili
Inviato da redazione il Mar, 03/05/2011 - 11:30
Giorgio Frasca Polara
AFFARI. Il progetto di colazioni extralusso a bordo dei voli intercontinentali sarebbe tornato in auge grazie al sostegno di Massimo Calearo. Per la cifra di sei milioni di euro l’anno, a carico dello Stato.
Sei milioni di euro l’anno, pagati dallo Stato, per un pasto di lusso sui voli di lusso dell’Alitalia? Il progetto è già bell’e pronto, gli sponsor già attivati, i primi sei milioni versati per i migliori vini reperibili sul mercato nazionale, per le porcellane-posate-bicchieri dalle famosa X (non intendiamo fare anche noi pubblicità, come ha fatto invece lo sponsor parlamentare dell’iniziativa), per le tovaglie-coperte-cuscini firmati Y, e persino per le trousses di comfort (della nota griffe milanese Z) da offrire ai privilegiati ospiti della classe “Magnifica” istituita sulle rotte transcontinentali, le più contese tra le grandi compagnie aeree con le quali l’Alitalia non riesce a misurarsi. Il progetto, lanciato dal terzultimo ministro alle Politiche agricolo-alimentari Luca Zaia, era stato fermato dal suo successore, il transeunte Giancarlo Galan poi passato ai Beni culturali, che aveva disposto il blocco del finanziamento necessario alla Buonitalia SpA (organismo di natura formalmente privatistica ma ad intero capitale pubblico, del ministero) per proseguire l’iniziativa, tutta e unicamente mirata ad accollare allo Stato enormi spese altrimenti insostenibili.
Da buon veneto, Galan aveva condito il suo no al conferimento dei sei milioni con implicito sgarbo al suo nemico di sempre Zaia ma, una volta tanto, anche con buonsenso e una spruzzata d’ironia: «Sei milioni? Mi sembrano eccessivi. è un fatto etico: le colazioni a bordo di Alitalia saranno pure straordinarie, i vini anche, ma la domanda è: che c’entro io, come ministro dello Stato, con tutto questo?». Poi, più seriosamente, aveva risposto per iscritto a una formale interrogazione rivoltagli da un deputato irritatissimo per il rifiuto ministeriale: «La valutazione dei risultati raggiunti…la necessità di ridefinire i criteri e gli strumenti d’intervento…anche in relazione al rapporto costi/benefici degli investimenti pubblici…»: insomma, semmai ne riparliamo «nella programmazione futura».
Non l’avesse mai detto e scritto ma, soprattutto, non fosse il ministero interessato ancora una volta passato di mano finendo in quelle del siciliano Saverio Romano, cioè l’unico “Responsabile”, tra i novelli acquisti berlusconiani, sin qui premiato con una poltrona di governo. Ecco, ora i curiosi aspettano al varco il deputato Massimo Calearo, eletto nelle liste Pd, passato poi all’Api di Rutelli, quindi nella terna dei protoaiutanti del malfermo governo (con l’arcinoto Scilipoti, ex Idv, e il meno noto Cesario, ex Pd), e infine uno dei capofila dei Responsabili. è lui, Calearo, che aveva calorosamente sostenuto le ragioni dello “investimento” stramilionario, sostenendo che più che ai costi bisognava pensare agli assai maggiori benefici: ne avrebbero guadagnato l’Alitalia (ma la “Magnifica” era e resta in crisi), i produttori dell’agro-alimentare e persino le aziende coinvolte nell’arredo dei banchetti e dei migliori sonni dei passeggeri eccellenti. Volete vedere che da un momento all’altro l’on. Calearo ci riprova. In nome naturalmente della comune “Responsabilità”? Si accettano scommesse.
Terra.