Grazie a tutti!!!
Continuo con la parte O.T. senza aerei.
Probabilmente sarà un po’ lunga (e in più puntate). Se non vi dispiace, posto un “day by day”...
Ci alziamo presto, come sempre, e partiamo in direzione della De-Militarised Zone.
Il tempo è grigio e nuvoloso, e ci aspettano circa 3 ore per fare sui 170 km.
È un martedì mattina, e la gente segue la loro vita
Usciamo di Pyongyang, e prendiamo l’autostrada per Kaesong. Due corsie per senso di marcia, ma dovuto alle irregolarità dell’asfalto facciamo un continuo slalom che non permette una velocità sostenuta.
Non c’è quasi nessuno in giro, e ogni tanto qualche auto moderna passa.
A metà strada ci fermiamo in un “autogrill” che passa sopra la strada!
Niente cappuccino...
Non c’è niente dentro la struttura. Vicino alle scale vendono bevande e qualcosa da mangiare, e salendo le scale sembra tutto abbandonato.
Qualsiasi posto è buono per far seccare il mais
Questa sarà l’unica area di servizio del tragitto.
Arrivando alla DMZ ci viene detto che qui le foto si possono fare soltanto nei posti prestabiliti. Durante tutto il viaggio, questa è stata una delle uniche vere restrizioni a fare foto.
Nota: non voglio aprire discussioni sulla guerra della Corea. Scriverò alcune delle cose che la guida ci ha detto, senza filtri da parte mia. Non significa che le condivido.
Una Corea unita!
Il militare che ci farà da guida spiega come è fatto questo punto della frontiera, e la nostra guida traduce in inglese.
Dove si sono svolte le trattative
Dove hanno firmato l’accordo
“Gli americani non hanno avuto il coraggio di firmare con la bandiera americana, e hanno usato la bandiera delle Nazioni Unite. Inoltre, il materiale che hanno usato per la bandiera era di bassa qualità, e con il tempo ha perso il colore (
si vede una bandiera UN appoggiata sul tavolo) e abbiamo dovuto sostituirla con un’altra bandiera (
quella in piede sul tavolo)”.
“La nostra bandiera è quella originale”.
Lettera con la quale gli americani hanno chiesto l’armistizio
Qui è dove c’è veramente la frontiera.
La demarcazione della frontiera è questa riga di cemento che divide la ghiaia dalla sabbia.
USA o Corea del Sud?
Arriva il prossimo tour, è ora di andare.
Purtroppo non ci portano nelle “palazzine” (non so come chiamarle...) che passano sopra la linea della frontiera.
Riprendiamo la strada, e andiamo a Kaesong per un pranzo stile “Royal Court”, in un posto molto bello.
Dopo pranzo andiamo al Koryo Museum (un sito World Heritage Unesco). Questo era un centro di educazione nell'epoca della dinastia Koryo.
Abbiamo la possibilità di vedere un po’ di Kaesong prima di arrivare al museo.
Parco giochi in tema militare
Il museo
Curioso listino prezzi
Primo set completo dei testi buddisti stampato con “presse” metalliche
Tornando a Pyongyang vedo questo che sembrerebbe un allevamento di pesci (si dice così?) abbandonato
Arriviamo che è già buio, e ci fermiamo nel monumento che simbolizza l’unione della Corea
Questa è la strada dei scienziati, e in questi belli e nuovissimi palazzi ci abitano insegnanti, ricercatori e, giustamente, scienziati
Il mattino dopo andiamo a visitare una specie di museo della scienza. Il complesso è stato inaugurato a gennaio, e ha la forma di un atomo.
Per tanti aspetti potrebbe sembrare un Science Museum di qualsiasi grande città, ma anche qui è difficile capire la vera utilità per i locali, e quanto sia accessibile a loro.
Da qui si vede anche la strada dei scienziati in fondo
Loro non possono mancare
Schermo touch per consultare la piantina del museo
Cosa hanno in comune una AK-47 e la tavola periodica?
Spari a un elemento e nello schermo accanto vedi le sue caratteristiche
Tantissimi computer a disposizione della popolazione.
Ma solo alcuni collegati
C’è anche la parte dedicata all'aviazione!
Microsoft è anche qui...
Finito il giro ci spostiamo in direzione allo zoo per una visita veloce.
Pranziamo e prendiamo la strada in direzione al Hyangsan Hotel.
Il viaggio che normalmente impiega un paio d’ore sarà di circa 4 ore. Dobbiamo usare strade secondarie perché la principale era chiusa dovuto all'allagamento di qualche settimana prima.
Anche qui il mais a seccare, e questi fiori che si vedono ci sono praticamente su tutte le strade
Forse avete visto in alcune foto che ci sono tante bandiere rosse e cartelloni dove si vede un 200.
Sono una specie di incitamento alla popolazione per sforzarsi di più in questi 200 giorni, in modo di raggiungere gli obiettivi di produzione imposti dal governo. Questo vale per industria e agricoltura, e si vede dappertutto.
Arriviamo in tempo per la cena.
Siamo al Hyangsan Hotel. Un mega albergo in mezzo al nulla.
Questa sera ci siamo solo noi.
La struttura è molto buona, la stanza bella e il cibo buono.
L'albergo non è finito. Non si riesce neanche ad accedere al ristorante sul tetto, e gli ultimi piani non hanno neanche il pavimento posato.
Non avevo mai visto maschere d’ossigeno in stanza...
Ristorante
Ultimo piano accessibile...
Immagino che questo albergo non sarà mai finito...
Direi che per oggi basta.
Alla prossima!