Capitolo 6 – E’ ora di partire
Torno con l’ultima parte dell’avventura Coreana...
Come promesso nel post precedente, prima di continuare con il volo per PEK aggiungo qualche altra foto di Pyongyang.
L’enorme “quasi albergo” Ryugyong. Probabilmente non sarà mai finito...
Molti palazzi nuovi, tanti in costruzione e tanti con una “certa età”
FNJ-PEK
Air Koryo, volo JS 151
Tu 204-100B, marche P-633 (lo stesso dell’andata)
Sedile 20A
Block off: 08:22
Take off: 08:32
Landing: 09:58
Block on: 10:10
Tempo di volo: 1:56
Sveglia prestissimo, colazione veloce e alle 6:20 partiamo in direzione FNJ.
Sono circa 30 minuti, con poche auto per strada e molta gente che va al lavoro a piedi, con i mezzi o in bici.
Penso che il numero di voli pro capite sia uno dei minori se prendiamo in considerazione le capitali...
Nonostante la scarsità di voli, l’aeroporto è abbastanza “affollato”. Per la maggior parte sono locali che si preparano per andare in Cina o Russia. I turisti non sono molti.
Il check in apriva tardissimo. Se non mi sbaglio meno di 1 ora prima dal ETD...
Approfitto il tempo per fare un giro in aeroporto.
Un bancomat!!!
(ma era spento...)
Ci sono alcuni negozi
In tutto il mondo trovi sempre gente che vuole vedere le partenze e gli arrivi degli aerei...

(quando ero bambino non vedevo l’ora di andare in aeroporto, anche se non dovevo viaggiare, per passare un po’ di tempo osservando gli aerei... penso che sia lo stesso per tutti noi...

)
Biglietteria
Boarding pass
Controlli passaporto senza problemi. L’addetto ha chiesto se ero andato al airshow, e abbiamo parlato un po’.
Anche qui, gentile e con un sorriso.
Siamo fortunati, e oltre ai IL-76 in manutenzione riusciamo a vedere la partenza per Vladivostok
E’ ora di imbarcare
Scusate le varie macchie...
Dopo il decollo mi sposto nella cabina posteriore, che era praticamente vuota.
Sono le 9:00, e il servizio inizia
La salviettina me la tengo come ricordo
Foto di rito
Il volo è abbastanza uneventful. Personale gentile e sorridente.
Per l’atterraggio mi chiedono di tornare al mio posto assegnato. Non capisco bene il perché.
Siamo già in avvicinamento, e lo smog di PEK ci da il benvenuto...
La nostra vicina di finger è la sorella del sud
Chissà se un giorno ci sarà veramente una Corea unica...
Bye Bye!
Anche questa volta, per il visa free transit, non sembrano molto preparati, e bisogna aspettare fino a quando non trovano il modulo aggiuntivo da compilare.
Prendo l’Airport Express e la metropolitano fino all'albergo.
Faccio check-in e esco subito.
Prime impressioni dopo l’arrivo in centro a PEK: che bello poter girare dove voglio, quando voglio e come voglio... e che “puzza”!
(per favore, non vedete questo come un commento razzista o altro... dopo tutti questi giorni in DPRK, la molteplicità degli odori mi ha dato un forte colpo)
Con altri 2 colleghi del tour andiamo a cena in “super” ristorante, e mangiamo spendendo più di quanto avrei pensato di spendere per una cena... ma ci stava!
ps: questo TR è già diventato lunghissimo, quindi vi risparmio del OT dei due giorni a PEK e il rientro in Italia (sempre con A330 China Southern per AMS e dopo B737 KLM per LIN).
Forse apro un altro topic su Spot IT per le foto del museo dell’aviazione a PEK.
Epilogo
Come ho detto nel mio primo post, la Corea del Nord mi ha sempre incuriosito molto. Già da alcuni anni volevo visitarla, e sono contentissimo di aver fatto questo viaggio.
Non è semplice spiegare com'è il DPRK, e spero che questo racconto sia riuscito a trasmettere un po’ delle mie impressioni di questo posto insolito.
Il DPRK è veramente un posto unico, e in un viaggio di 10 giorni non si riesce a capire come sia la vita di un cittadino comune.
Alcune osservazioni generiche, in ordine casuale:
Le persone sono molto gentili. Tutti! Dai militari alle persone che vedevi per strada.
A Wonsan abbiamo avuto modo di stare insieme ai coreani senza la presenza delle guide. Girando per gli stand durante l'airshow oppure in piazza nella Mass Dance. Ho camminato molto in mezzo a loro, che salutavano e sorridevano sempre.
Probabilmente è stata una delle prime volte dove un gruppo di 170 stranieri si è trovato in mezzo a qualche migliaia di coreani senza una guida KITC vicino.
Si vedevano alcune persone con il telefonino, e anche smart phone.
I turisti possono acquistare una SIM locale. 40€ per chiamate (uno del gruppo l'ha presa, e funzionava bene), oppure con 80 - 120€ si può anche navigare su internet (non saprei dire con quali restrizioni).
Per i coreani il cibo è controllato dal governo, e ci sono centri di distribuzione dove con il tuo coupon puoi prelevare la tua razione di riso, olio, verdure... Oltre a questi centri ci sono anche negozi e supermercati dove si possono fare ulteriori acquisti.
Le persone non sono molto abituate a vedere gli stranieri, quindi ci guardavano un po' stupite, nello stesso modo che noi guardavamo loro. A Pyongyang sono un po’ più abituati, ma non tutti. Fuori città questo è molto più evidente.
In alcune ore della giornata suonano una canzone per ricordare la scomparsa del Leader. Ci sono anche delle auto con gli altoparlanti sul tetto.
Tutti si vestono in un modo "sobrio". Niente magliette colorate, T-shirt con le stampe o i jeans. C'era colore solo nei vestiti tipici delle donne.
L’educazione è gratis, e sono garantiti 12 anni obbligatori. Dopo, uno può sceglie di lavorare, andare all'università o arruolarsi nel esercito (che non è più obbligatorio). E’ difficile dire quanto “libera” sia veramente questa scelta...
Oltre all'educazione, tutti hanno un lavoro e la casa garantiti. Il lavoro tipico è dalla 9 alle 18, sei giorni a settimana.
La casa rimane dello Stato, e loro pagano le utenze (niente affitto).
In albergo potevamo fare chiamate internazionali. Per USA costava 7 USD al minuto. Per altri posti costava molto meno.
Se non avete mai visto, vi consiglio di cercare il documentario The Propaganda Game.
Grazie a tutti voi che avete avuto la pazienza di leggere fino qui.
Grazie per tutti i vostri messaggi.
A presto!