[TR - Amarcord] Pan AM


Re: [TR - Amarcord] Pan AM - Capitolo quarto (1): elicottero e tramonto.

Questo puo' rappresentare l'inizio di tanti voli.

L'ultima mezzora in ufficio e' piuttosto frenetica. La mia segretaria controlla che la mia borsa abbia tutto, io cerco di finire le ultime cose. A seconda della destinazione (Asia, Europa , Sud America) possono cambiare le persone che telefonano. Alla fine suona la sveglia che la mia segretaria tiene sulla scrivania.

La mia segretaria chiude la borsa, mi passa carte che devo leggere prima di partire e l'elenco delle telefonate che devo fare dalla lounge (noi non abbiamo ancora i cellulari), io raccolgo la valigia portaabiti me la metto a tracolla e vengo spinto fuori dalla porta con poche cerimonie. Direzione Downtown Manhattan Eliport.

Negli anni 80 la Pan Am ti passava l'elicottero se facevi un volo interncontinentale di prima classe.

Arrivo all'eliport dove mi prendono sia la valigia che la borsa (riconsegnate entrambe a Kennedy). Quando ci sono 8 persone ci accompagnano all'elicottero. Dall'alto vedi il traffico e ti rendi conto che senza elicottero non ce l'avresti mai fatta.

L'elicottero atterra al Worldport, ci riconsegnano le valigie sotto all'elicottero a distanza di sicurezza dalle pale. Abbiamo un accesso al first and clipper class terminal. Sono gli anni 80 e viaggio in prima classe, riesco a portare a bordo sia la porta abiti che la mia borsa da pilota.

Questa volta riesco ad avere il posto 1A. Posto singolo in prima fila (il resto della prima e' 2-2, tranne una fila dov'e' 2-2-2)

La foto del sedile che ho trovato e' in realta' un sedile di prima classe di un B 727. Pero' l'aspetto e' simile a quello della prima dei B 747 e A310 [ho trovato questa foto su google images ma non sono riuscito a capire da dove l'hanno presa]

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Quest'altra foto invece da un'idea di com'era il sedile (reclinabile a 140 gradi, con poggia piedi) [Foto presa da everythingpanam]

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All'epoca questo era lusso sfrenato.

Io purtroppo ho volato in prima con la Pan Am dopo che l'upper deck fu convertito ad uso Clipper Class (Business). Quindi non ho mai pututo sperimentare questo [Allen on travel files]

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Torniamo in tema...

Di solito passo il tempo nella lounge a telefonare, c'e' sempre una telefonata a mio figlio. Ruth e' medico e a volte mi chiamava lei in ufficio se aveva il turno "sbagliato". Di solito gli racconto dove vado, e cominciamo a parlare di cosa gli posso portare a casa, poi parlo con l'adulto che e' in casa con lui (moglie, madre, suocera, baby sitter, dipende dalle circostanze o dalla durata del mio viaggio).

Mi presento al gate. L'idea di saltare la coda mi ha sempre fatto sentire un privilegiato.

A questo punto vorrei ricordare un volo specifico, non mi ricordo bene dove stessi andando.

L'aereo si muove all'imbrunire, io ho quasi la stessa visuale del pilota. Decolliamo verso l'oceano e poi giriamo su Manhattan. Il sole tinge il cielo di arancione. Si spengono le cinture e mi portano il mio " cacciavite" (cocktail, vodka e succo d'arancia, chiamato "screwdriver" :) ".

Guardo fuori, vedo il cielo perdo il conto dei toni di arancione. Ho una moglie fantastica, mio figlio mi ha detto che mi vuole bene... Il mondo e' mio!
 
Che atmosfera! Riproponi perfettamente il sapore di quando volare era un'attività elitaria, ancora di più se nelle classi e con gli annessi e connessi di cui scrivi. Ma, soprattutto, grazie mille per le notazioni personali.
 
Re: [TR - Amarcord] Pan AM - Capitolo quarto (2) - motoscafo e Pan Am shuttle

Per l'uscita dall'ufficio, vedi Capitolo quarto (1), stessa scena meno la valigia. HO una riunione a Boston e ritorno a New York in serata.

Ho passato la mattina in ufficio, la mia segretaria mi ha gia' procurato un sandwich da mangiarmi in aereo (non ti danno nulla sul Pan Am Shuttle).

Visto dov'e' l'ufficio faccio prima ad andare al molo a piedi.

La Pan Am offiva (a pagamento) un servizio di motoscafi per il Marine Air Terminal dove partivano voli per Boston e Washington. Nelle ore non di punta c'era un volo all'ora, una delle due destinazioni partiva all'ora precisa (per es. le 10), quell'altra alla mezz'ora (es. le 10.30)

Il Marine Air Terminal era quello dove partivano gli idrovolanti negli anni 30 (foto untappedcities.com)

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Negli anni 80 il molo in fotografia veniva usato dai motoscafi che arrivavano da Manhattan.

Qualcun altro ha postato foto fantastiche del Marine Air Terminal sul forum.

Qui e' tutto a classe unica, ma lo spazio per le gambe e' meglio della business attuale (per lo meno nei voli europei)

Non esiste lounge ma nello spazio di attesa ci sono tavoli, telefoni (solita carta di credito AT&T), lustrascarpe e una macchinetta per il caffe' che sforna qualcosa che non si puo' nemmeno chiamare acqua calda marrone.

Comincia l'imbarco. La calca e' perche' nessuno vuole il posto in mezzo (nemmeno io).

Se rimagono a terra piu' di trenta persone c'e' il volo di supporto dopo venti minuti.

Vorrei anche aggiungere che il Pan Am Shuttle aveva il telefono sullo schienale del sedile, sopra al tavolinetto (non c'era nel posto di mezzo). La maggior parte delle volte telefono a mio figlio dall'aereo quando torno a casa. Non lo faccio per lui, lo faccio per me.

La pubblicita' del Pan Am Shuttle (sempre da everythingpanam.com)

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Anche se non da l'idea dello spazio fra i sedili.

Prossimo capitolo ritorniamo a volare in famiglia.
 
Che atmosfera! Riproponi perfettamente il sapore di quando volare era un'attività elitaria, ancora di più se nelle classi e con gli annessi e connessi di cui scrivi. Ma, soprattutto, grazie mille per le notazioni personali.

Grazie. Come ha detto qualcuno, e' come se lo raccontassi ai nipoti (che ancora non ho :) )
 
Mi sono (ri)letto il thread tutto d'un fiato - ringraziarti per quello che stai scrivendo, per le tue esperienze, per i tuoi ricordi, e per come lo stai facendo, con stile e passione, è davvero il minimo che si possa fare.

Grazie.

DaV
 
Eccomi, ho fatto un blitz in soffitta (dove ho "confinato" quasi tutto il materiale) e fotografato un po' di cartine alla veloce, perdonatemi il tappeto vintage..


Queste sono le più' vecchie, Double Decked strato clipper dei primi anni 50 e un "artigianale" Constellation, datato 1947



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La serie con la hostess, date 1955-1958. Il DC-6B viene chiamato "Alaska", poi c'è il solito bellissimo Double Decked Clipper (il Boeing di cui parlava Londonfog), si possono vedere mappa e tipologia di servizi di bordo. Non ho postato il DC-7, stessa serie




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Serie dei jet, anni dal '58 al '75. All'inizio le safety erano comuni per DC-8 e 707 (in basso e a destra), poi da metà anni 60 diventano specifiche per velivolo. Di questa serie esiste anche il 727, con una versione in tedesco per i voli domestici in Germania (l'ho messa tra le carte tedesche, non è postata qui). Con l'ingresso del 747 vi è il refresh del brand (il nome passa da Pan American WA a Pan Am, la data è 1970). Alcune di queste sono tra le più rare in assoluto, pensate che qualche scan mi è stato richiesto pure dalla PA foundation.




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Ecco la serie più comune, nel periodo di Massimo splendore, dal 1975 (aereo in controluce)al 1982.




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Arriviamo alle ultime serie (sigh) : la "cartoon" del 1983-86 (vedi A310) e quella finale a cartoncino con ultima edizione nel 1990.




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Infine, chi si ricorda che come tutte le major USA anche PA aveva sussidiare regional? Qui ne ho recuperate un paio:




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Spero di non aver fatto casini, ho inserito tutto con l'iPhone...
 
Ultima modifica:
Grazie di Nuovo Londonfog, sei davvero un narratore di talento. Sono sempre stato affascinato dagli affreschi all'interno del marine terminal che, come quelli nella hall del Rockefeller center, furono accusati di rappresentare un'iconologia Marxista e quindi censurati. Mi ricordo anche che negli anni 80 il biglietto dello shuttle si poteva acquistare a bordo, dove passava la FA con la macchinetta a riscuotere. Impensabile oggi?
 
Re: [TR - Amarcord] Pan AM - Capitolo Quinto - FCO-JFK

Primavera del 1987. 10 anni dopo il primo volo del figlio, (ancora unico centro di costo).

All'epoca volevo avere un conto in banca con la stessa cifra del numero di miglia sul mio WordlPass Platinum. La bisnonna reclama il pro-nipote per la Pasqua Ebraica. I nonni americani decidono di unirsi a noi, Venezia e' pur sempre Venezia. Io guadagno 'brownie-points' perche' viaggiamo tutti in prima grazie alle mie miglia.

Questo e' il viaggio di Ritorno, siamo arrivati a Roma in treno abbiamo passato due giorni dai miei zii romani. A quel tempo mio figlio era l'unico rappresentante della sua generazione in famiglia ed era prezioso per tutti.

Quell'anno la Pasqua Ebraica era arrivata presto e stranamente 'sco-ordinata' con la Pasqua Cristiana. Viaggiamo la settimana successiva alla domenica delle Palme (tenetelo presente)

Arriviamo a Fiumicino su due taxi. Mio suocero ha in mente il 'First and Clipper Class Terminal' di New York. Fiumicino e' un po' diverso. :)

Non esiste un 'valet' che ti prende le valigie all'arrivo del Taxi. Io e mio suocero siamo gli sherpa della situazione. Arriviamo al check-in. L'unica cosa che distingue il check-in di prima classe e' il tappeto rosso. Raccogliamo bigletti e passaporti.

JFK - "Welcome sir, where are you flying today?"
FCO - Io: Buon Giorno - Lui:"Oll togezer?"

Fra regali e acquisti abbiamo una valigia in piu'. In tutto quattro valigie per quattro adulti e un bambino.

FCO - "Aho, ma questi traslocano?"

Mio suocero chiede cosa hanno detto, io cerco di glissare. Il centro di costo spiega al nonno per filo e per segno. Il nonno (ufficiale della US Navy) rimane perplesso e nota la differenza fra JFK e FCO.

Al controllo passaporti mi chiedono perche' mio figlio viaggia con il passaporto Americano, io gli spiego che la madre e' Americana e io viaggio molto, quindi non pensavo fosse il caso di metterlo nel mio passaporto. Il suo passaporto Italiano era appena scaduto e non avevamo fatto in tempo a rinnovarlo.
Francamente non ricordo la lounge a FCO. Ricordo che prima dell'arrivo al gate avevo gia' desiderato sprifondarmi in una buca per lo meno una mezza dozzina di volte. Mio suocero si stupisce, mia suocera lo calma dicendo che, dopo tutto, non sono negli USA e non parlano Italiano, quindi devono aspettarsi qualche difficolta'. Le loro conversazioni, di solito, seguivano scambi di sguardi fra me e Ruth, la sua faccia che dice "lascia perdere, non vale la pena", e mi ferma con lo sguardo quando tento di reagire a quello che e' successo.

Arriviamo al gate. Riempiamo la meta' della prima classe. Il gate e' affollato da Americani che hanno 'complimentary upgrades'. E' ovvio che ci sono piu' complimentary upgrades che posti disponibili in Clipper o in First. Gli Italiani si fanno avanti a gomitate, gli americani si mettono in coda. Io e Ruth, come al solito, giochiamo a "quante generazioni fa" guardando come si comportano gli Italo Americani. Ruth ha la teoria che se si mettono in coda sono almeno seconda generazione. Io non conto, mi hanno educato gli Inglesi e mi hanno rovinato per sempre.

Arriva l'imbarco. Chiamano prima le famiglie con bambini. Noi siamo una famiglia con un bambino, riempiamo quasi mezza prima classe ma veniamo rimandati indietro perche' non hanno ancora chiamato la prima classe. A questo punto, le parti si invertono. Ruth insiste che siamo una famiglia, l'addetto non demorde. Ruth rivela dove ha studiato medicina. Ruth era con sua madre, per cui la conversazione con l'addetto era in Inglese. Ruth, frustrata se ne esce con un "Ma va in m.. a to m..." in un accento quasi paragonabile a quello di un gondoliere. :)

[Per la cronaca, anche i miei centri di costo 3 e 4 hanno l'abitudine di esprimere la loro frustrazione nei confronti di qualcuno con un "Ma va in m..." nonostante la loro scarsa conoscenza dell'Italiano, chissa' da chi avranno preso? :compiaciuto:]

Ci imbarchiamo e inizia il solito servizio di prima classe. Alla fine arrivano gli upgrades. C'e' un'altra famiglia con una bambina. Sono upgrades perche' la bambina si meraviglia di tutto, i genitori chiedono se devono pagare gli amenity kits. A questo punto, mio figlio diventa l'esperto di tutto quello che e' "First Class Pan Am" (ha volato varie volte con le mie miglia), fa l'aria da uomo vissuto. La famiglia e' Italiana, per una coincidenza strana vanno nel New Jersey da uno zio per le vacanze di Pasqua. Hanno rami di ulivo benedetti dal Papa per lo zio. Avranno sorprese alla dogana.

Decolliamo e inizia il servizio.

Uno dell'equipaggio nota che i bambini hanno cominciato a parlare e ci chiede se vogliamo farli sedere vicini. A questo punto inizia una serie di musical chairs per spostare i due passeggeri dei posti centrali e metterci i bambini. L'assitente di volo prende nota della nuova disposizione per continuare a chiamarci per nome e per i nostri pasti speciali.

Era gia' tipico delle linee aeree americane fare i turni secondo una rigida seniority. Gli equipaggi di cabina su destinazioni "pregiate" non erano quasi mai di primo pelo. In questo volo, due degli assistenti di volo che seguono la prima classe sembrano usciti da una caricatura dell'Italo Americano medio; purtroppo la 'caricatura' non si estende alla conoscenza della lingua. Mio figlio (dieci anni, all'epoca andava per i cinquanta) si offre di tradurre. I nonni lo guardano con orgoglio, la frequenza con la quale mia suocera fa capire che e' suo nipote puo' essere paragonata ai giri al minuto di uno dei motori.

Vengono a chiedere se vogliamo qualcosa dal duty free. I passeggeri di prima classe sceglievano dal catalogo e glielo portavano direttamente al posto, gi altri dovevano scarpinare fino al galley dopo l'ultima fila dell'economy.

Mio suocero va a sgranchirsi le gambe e va a vedere "how the other half lives". Quando ritorna mi ringrazia. Pare che il volo sia completo e il confronto fra lo spazio in economy e lo spazio che abbiamo noi in prima e' ovvio.

I due bambini a questo punto danno segni di impazienza. Il film e' finito e non sono molto interessati alla musica. L'assistente di volo compare con una fetta di torta e un succo d'arancia. I bambini si calmano e mangiano. L'assistente di volo si gira verso Ruth e dice che la torta funziona sempre, forse gli rovina la dieta ma e' una questione di sopravvivenza. Ruth e' d'accordo, lo spiega alla madre Italiana. Anche lei e' d'accordo.

Quando ci portano lo snack l'assistente di volo ci informa che hanno variato le procedure di sbarco e da qualche giorno i passeggeri di prima classe hanno la priorita' al momento di sbarcare. Ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto, noi cortesemente rifiutiamo. Lui arruola il traduttore ufficiale (mio figlio) per spiegarlo alla famiglia italiana. Il figlio spiega la situazione con tono ufficiale. A questo punto il purser si stacca le ali dalla giacca e le da a mio figlio, mia suocera scatta una foto al nipote con in testa il cappello del purser. Mio figlio in uno dei pochi gesti da "knight in a shining armour" della sua vita regala le ali alla bambina.

Ritirano il pasto, stiamo gia' volando lungo la costa. Appare il first officer che mi ringrazia di aver volato Pan Am chiamandomi per nome (sono worldclass platinum e' prassi comune a quei tempi). La famiglia Italiana mi guarda come se fossi chissa' quale personaggio.

Arriviamo a New York, prima di passare la dogana vediamo la famiglia Italiana discutere con un doganiere che gli vuole sequestrare i rami di ulivo (non si possono portare piante negli Stati Uniti)

Il doganiere non sembra cambiare idea quando gli dicono che sono stati benedetti dal Papa.

Il prossimo capitolo sara' un po' piu' serio.
 
Grazie londonfog per i bei racconti; filano che é un piacere e non ti permettono di mollare un'attimo la lettura.

Gran bei momenti ci regali!