Thread MXP - LIN 2016


lin_ra

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13 Febbraio 2016
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Questa cosa simboleggia due follie: una a livello politico ed un'altra a livello economico.

A livello politico è una follia giacché Dnata è una società di servizi aeroportuali monopolista a Dubai, aeroporto su cui non possono operare società come Swissport, Aviapartner, Menzies ecc. La Dnata può attaccare gli altri ma non può essere attaccata de facto, e l'UE ecc. stanno zitti e lo permettono.

A livello economico fa avere un'idea della grande visione che hanno i dirigenti SEA: Dnata è una sussidiaria di Emirates (non so se la cosa sia già cambiata ma fino a poco tempo fa la linea aerea di Dubai usava ATA, ora WFS, a Malpensa) che opera solo due destinazioni da Malpensa. In confronto Alitalia quante destinazioni opera da Linate e Malpensa? Eppure vendono una percentuale di Airport Handling (che presto sarà la maggioranza) ad un concorrente di Etihad, azionista di riferimento di Alitalia. Inevitabilmente è altamente probabile che la nostra compagnia di bandiera non rinnoverà il contratto dei servizi aeroportuali con Airport Handling a Linate e Malpensa.

A LIN circa il 50% dei voli al ck in di AZ è già gestito da personale AZ. In piazzale alcuni voli di AZ sono già gestiti da rampe AZ usando mezzi Airport Handling, il resto dei voli AZ sono gestiti da rampe Airport Handling, ovviamente, con mezzi Airport Handling.
Da fine maggio WFS ha perso British Airways, Aer Lingus e Iberia che sono passate ad Aviapartner che ora ha un potere enorme su Linate, gestendo AF, KL, LH, BA, IB, EI, AB, HG e mi pare qualche altra.... WFS gestirà solo un volo per MLA che dovrebbe essere 5 o 6 xw. Già adesso Airport Handling su LIN ha una posizione di maggioranza.... con la probabile dipartita di WFS rimarranno solo due handler.
 

airblue

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6 Novembre 2005
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Questa cosa simboleggia due follie: una a livello politico ed un'altra a livello economico.

A livello politico è una follia giacché Dnata è una società di servizi aeroportuali monopolista a Dubai, aeroporto su cui non possono operare società come Swissport, Aviapartner, Menzies ecc. La Dnata può attaccare gli altri ma non può essere attaccata de facto, e l'UE ecc. stanno zitti e lo permettono.

A livello economico fa avere un'idea della grande visione che hanno i dirigenti SEA: Dnata è una sussidiaria di Emirates (non so se la cosa sia già cambiata ma fino a poco tempo fa la linea aerea di Dubai usava ATA, ora WFS, a Malpensa) che opera solo due destinazioni da Malpensa. In confronto Alitalia quante destinazioni opera da Linate e Malpensa? Eppure vendono una percentuale di Airport Handling (che presto sarà la maggioranza) ad un concorrente di Etihad, azionista di riferimento di Alitalia. Inevitabilmente è altamente probabile che la nostra compagnia di bandiera non rinnoverà il contratto dei servizi aeroportuali con Airport Handling a Linate e Malpensa.
Sul livello economico sono in totale disaccordo, in quanto mi sembra che prospetti uno scenario fanta-avia-politico.

Sul livello politico concordo che l'assenza di una reciprocità per l'accesso al mercato dell'handling negli UAE rispetto alla UE è un punto che non dovrebbe essere trascurato. Tuttavia al momento Dnata ha il 30% di Airport Handling ed è azionista di minoranza di carattere industriale. La questione della reciprocità a mio avviso andrebbe affrontata se Dnata avesse una quota superiore al 50%.
 

TW 843

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La posizione del candidato sindaco Corrado Passera sul tema aeroporti milanesi:

Urbanfile: cosa ne pensa del fatto che a Milano esistano due aeroporti, entrambi di dimensioni non grandi?

Corrado Passera: purtroppo in passato è stato commesso un errore enorme dall’amministrazione Moratti che, insieme alla Giunta Formigoni in Regione, ha deciso di non unire i due scali con il risultato che, come sappiamo, due piccoli aeroporti insieme non equivalgano a un grande aeroporto. Ormai dubito si possa portare avanti un progetto unitario perchè molti operatori si sono spostati su Roma o su altri scali internazionali.


Fonte: http://blog.urbanfile.org/2016/03/3...banfile-il-candidato-sindaco-corrado-passera/

Praticamente, se ne fotte bellamente.

Urbanfile intervisterà sul tema anche gli altri candidati. Vedremo chi riuscirà a fare peggio.
 

lin_ra

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13 Febbraio 2016
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Questa cosa simboleggia due follie: una a livello politico ed un'altra a livello economico.

Dnata è una sussidiaria di Emirates (non so se la cosa sia già cambiata ma fino a poco tempo fa la linea aerea di Dubai usava ATA, ora WFS, a Malpensa) che opera solo due destinazioni da Malpensa. ... Inevitabilmente è altamente probabile che la nostra compagnia di bandiera non rinnoverà il contratto dei servizi aeroportuali con Airport Handling a Linate e Malpensa.
Inevitabile allora sarà anche che Emirates non rinnovi il contratto con WFS (ex ATA) ottenendo condizioni economiche inevitabilmente più vantaggiose essendo DNATA in Airport Handling.....
 

sevs17

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10 Dicembre 2007
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Sul livello economico sono in totale disaccordo, in quanto mi sembra che prospetti uno scenario fanta-avia-politico.

Sul livello politico concordo che l'assenza di una reciprocità per l'accesso al mercato dell'handling negli UAE rispetto alla UE è un punto che non dovrebbe essere trascurato. Tuttavia al momento Dnata ha il 30% di Airport Handling ed è azionista di minoranza di carattere industriale. La questione della reciprocità a mio avviso andrebbe affrontata se Dnata avesse una quota superiore al 50%.

Salirà sopra il 50% fra qualche anno, è negli accordi sottoscritti. Non mi sembra tanto fanta-avia-politico: tu appartieni al concorrente ebbene io smetto di usare te.
 

lin_ra

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13 Febbraio 2016
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Il problema è che Emirates fa quattro voli in arrivo e quattro in partenza, Alitalia molti di più...
Si si infatti ... vorrà dire che se AZ non rinnoverà più con Airport Handling (cosa che vedo strana... ricordati che dietro Airport Handling c'è sempre il gestore... anche se ufficialmente non è cosi) magari ci sarà più lavoro per handler come Aviapartner o WFS ( che essendo destinata a sparire da Linate magari avrà più personale da impegnare su MXP) oppure sarà la volta che l'handling di AZ sbarcherà a MXP e LIN anche con mezzi propri... chi lo sa...

Immaginando un possibile non rinnovo di AZ con Airport Handling a LIN la situazione sarebbe disastrosa.... La situazione attuale, ho verificato, su LIN è la seguente:

AVIAPARTNER:
Iberia
British Airways
Aer Lingus
Lufthansa
Air France - SOLO PIAZZALE
KLM - SOLO PIAZZALE
Brussels Airlines
Blue Panorama
Air Berlin
NIKI

AIRPORT HANDLING:
Alitalia CK IN (VOLI DIVISI TRA AZ E AH)
Alitalia PIAZZALE (TUTTI MEZZI e metà delle rampe)
Meridiana
SAS
Easyjet
AFKL Check in

WFS
Air Malta


In un'ottica di non rinnovo con AH, AZ potrebbe andare solo con Aviapartner, visto che la situazione tragica di WFS mi pare molto chiara.
AH rimarrebbe con Meridiana, SAS (1 volo al giorno), EZY (mi pare circa 6/7 voli al giorno) e con il check in di AF KL. Tra l'altro da quello che mi hanno riferito i contratti di Aviapartner con Air France KLM, Lufthansa, Brussels e Air Berlin - Niki sono appena stati rinnovati per altri 3 o 5 anni..
 

sevs17

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10 Dicembre 2007
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Si si infatti ... vorrà dire che se AZ non rinnoverà più con Airport Handling (cosa che vedo strana... ricordati che dietro Airport Handling c'è sempre il gestore... anche se ufficialmente non è cosi) magari ci sarà più lavoro per handler come Aviapartner o WFS ( che essendo destinata a sparire da Linate magari avrà più personale da impegnare su MXP) oppure sarà la volta che l'handling di AZ sbarcherà a MXP e LIN anche con mezzi propri... chi lo sa...

Immaginando un possibile non rinnovo di AZ con Airport Handling a LIN la situazione sarebbe disastrosa.... La situazione attuale, ho verificato, su LIN è la seguente:

AVIAPARTNER:
Iberia
British Airways
Aer Lingus
Lufthansa
Air France - SOLO PIAZZALE
KLM - SOLO PIAZZALE
Brussels Airlines
Blue Panorama
Air Berlin
NIKI

AIRPORT HANDLING:
Alitalia CK IN (VOLI DIVISI TRA AZ E AH)
Alitalia PIAZZALE (TUTTI MEZZI e metà delle rampe)
Meridiana
SAS
Easyjet
AFKL Check in

WFS
Air Malta


In un'ottica di non rinnovo con AH, AZ potrebbe andare solo con Aviapartner, visto che la situazione tragica di WFS mi pare molto chiara.
AH rimarrebbe con Meridiana, SAS (1 volo al giorno), EZY (mi pare circa 6/7 voli al giorno) e con il check in di AF KL. Tra l'altro da quello che mi hanno riferito i contratti di Aviapartner con Air France KLM, Lufthansa, Brussels e Air Berlin - Niki sono appena stati rinnovati per altri 3 o 5 anni..
Bell'analisi, concordo. Ritengo che se AZ non rinnovasse con Airport Handling probabilmente creerebbe una sua divisione di servizi aeroportuali almeno a LIN (AZ a MXP quasi non esiste e lo Sky Team ha quote marginali di traffico che non credo valga la pena di investire). A LIN riuscirebbe a servire partner Sky Team e non.
 

Frecciarossa

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19 Febbraio 2009
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Ricordiamo inoltre che, almeno in teoria, esiste la c.d. "clausola occupazionale" tra le varie società di handling che teoricamente obbliga l'handler che acquisisce un determinato vettore ad assorbire la forza lavoro dell'handler che in precedenza effettuava il servizio.
 

lin_ra

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Ricordiamo inoltre che, almeno in teoria, esiste la c.d. "clausola occupazionale" tra le varie società di handling che teoricamente obbliga l'handler che acquisisce un determinato vettore ad assorbire la forza lavoro dell'handler che in precedenza effettuava il servizio.
Dici bene ... In teoria
 

sevs17

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10 Dicembre 2007
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Ricordiamo inoltre che, almeno in teoria, esiste la c.d. "clausola occupazionale" tra le varie società di handling che teoricamente obbliga l'handler che acquisisce un determinato vettore ad assorbire la forza lavoro dell'handler che in precedenza effettuava il servizio.
Tranquillamente aggirato dalla miriade di contratti precari in aeroporto (per non parlare dei sub-affidamenti che fanno a cooperative per alcuni servizi come carico e scarico bagaglio in vari aeroporti tra cui BGY e BLQ).
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
4/4/2016

Signature Flight Support Forms Joint Venture with Italy's SEA Prime

Signature Flight Support continues to gather momentum in Europe by expanding into its newest region through the acquisition of a 60% share of Prime Aviation Services S.p.A. from SEA Prime S.p.A, who will remain a 40% shareholder. SEA Prime S.p.A. is 100% owned by SEA S.p.A., the airport manager of Milan Linate and Milan Malpensa.


The newly-refurbished FBO in Milan-Linate (LIML/LIN) and satellite stations in Milan-Malpensa (LIMC/MXP), Rome-Ciampino (LIRA/CIA) and Venice Marco-Polo (LIPZ/VCE) add four locations to Signature’s European network now totaling 31 FBOs in EMEA and 199 globally. Signature Flight Support’s European network is represented in 9 of the top 25 European airports in terms of business and general aviation activity. The FBOs will be fully-branded Signature Flight Support locations.

The operation in Milan-Linate (LIN) offers VIP passenger handling, with exquisite lounge accommodations, customs and immigration assistance, ground transportation, hotel and conference coordination and VIP security services as well as fuel services. For crew, the exclusive crew lounge area offers a quiet and comfortable rest area. Weather briefings, flight planning assistance, NOTAM information, slot coordination, crew ground transportation and hotel accommodations are standard amenities for crew. Flight support services include, catering, laundry services, aircraft cleaning, and maintenance support. Ground handling, VIP lounges and fuel services are offered in Rome-Ciampino (LIRA/CIA) and Venice Marco-Polo (LIPZ/VCE) airports.

The partnership has been formed one year after the relaunch of business aviation by SEA S.p.A. at Milan Linate, the first business aviation airport in Italy with over 22,000 movements per annum. In particular, the relaunch has seen the refurbishment of the General Aviation Terminal in 2015 and is part of investments in excess of 25 million Euros beginning in 2015 through 2020.

“These investments are a strong sign of our commitment and we believe that this important agreement with Signature Flight Support, the largest player in the industry, will be instrumental not only in accelerating the expected growth at our airports, but also in generating new opportunities and international synergies. 2015 marked a turning point for SEA Prime, which saw revenues and profit growth. Today we open a new chapter in which, by combining our assets, and the leadership of our partners, we foresee a new and important role for Italy in the business aviation sector," said Giulio De Metrio, Chairman of SEA Prime S.p.A. and COO of SEA S.p.A..

“Prime Aviation Services is a significant addition to the Signature Flight Support network providing our customers premier choices for flight support service at four of Italy’s top airports. We are proud to add them to the Signature family and will immediately offer our customers visiting our newest region with Signature’s world-class customer experience and benefits. We are confident that this partnership with SEA Prime S.p.A. will raise the bar for business and general aviation handling in Italy,” commented Mark Johnstone, Managing Director for Signature Flight Support, EMEA.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Signature Flight Support continues to gather momentum in Europe by expanding into its newest region through the acquisition of a 60% share of Prime Aviation Services S.p.A. from SEA Prime S.p.A, who will remain a 40% shareholder. SEA Prime S.p.A. is 100% owned by SEA S.p.A., the airport manager of Milan Linate and Milan Malpensa.
Si sanno le cifre della vendita?
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Malpensa potrebbe portare 30mila posti di lavoro diretti entro il 2030

Secondo uno studio Liuc già oggi le ricadute complessive sono stimate in 13 miliardi di euro, l’1,9% del valore dell’occupazione della Lombardia, e 80mila posti di lavoro attivati

Siamo abituati a pensare all’aeroporto di Malpensa come ad un’infrastruttura deputata a svolgere unicamente il ruolo che le è proprio: muovere merci e persone in arrivo o in partenza dalla nostra provincia.
Ma allargare lo sguardo alle sue ricadute dirette e indirette, come sanno bene le istituzioni e i lavoratori coinvolti nella filiera, significa stravolgere completamente l’idea che ne avevamo e comprendere a fondo quanto enorme sia il bacino economico e di energie messo in moto dallo scalo della Brughiera.

L’operazione non è semplice, soprattutto per i non addetti ai lavori, ma lo studio commissionato da Sea, la società di gestione dell’aeroporto, al Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio dell’università Liuc, fotografa con estrema chiarezza le dimensioni economiche ed occupazionali scatenate nella provincia di Varese e in tutta la Lombardia.
Si parte dalle conseguenze in termini di valore della produzione in diretta connessione con l’aeroporto, stimate in poco più di tre miliardi di euro e 16.700 posti di lavoro, fino ad arrivare al totale di effetti diretti, indiretti, dell’indotto e di tutte le variabili che comprendono anche l’attrazione degli investimenti e del turismo da 13 miliardi di euro, l’1,9% del valore dell’occupazione della Lombardia, e 80mila posti di lavoro attivati.

Sono numeri enormi, soprattutto se consideriamo l’impoverimento che anche il territorio della provincia di Varese ha subito di fronte alla crisi economica e ad alcune variabili di cambiamento preoccupanti come il recente spostamento di Whirlpool dalla sede di Comerio.
L’impatto stimato dallo studio della Liuc, guidato dal professore Massimiliano Serati, conferma che l’aeroporto di Malpensa sia il più grande complesso produttivo concentrato della Lombardia. Senza allargare lo sguardo al totale delle ricadute economiche lo studio propone una parte analitica molto dettagliata sull’impatto diretto, indiretto e dell’indotto dell’aeroporto che in termini di occupazione significa 24mila persone occupate, delle quali 2228 direttamente impiegate nella filiera di Sea, e 5,6 miliardi di euro.
L’occupazione diretta, ovvero i dipendenti stretti di Sea, sono poco più di 1500, dei quali il 71% sono lombardi e, più nel dettaglio, il 44% della provincia di Varese e il 16% dei comuni facenti parte del CUV. Scendendo ancora di più in questa analisi lo studio mostra come il 4,5% della popolazione dei comuni del CUV trovi occupazione proprio in Sea.
Anche l’analisi dei flussi turistici presenta dati più che incoraggianti calcolando una ricaduta del valore della produzione attivato in Lombardia dall’incoming turistico di Malpensa superiore ai 4 miliardi di euro e 4mila unità occupazionali. Dato sul quale, tuttavia, si riflette molto l’aumento delle compagnie low cost, che portano minori ricadute.
La parte più interessante riguarda tuttavia le previsione di sviluppo aeroportuale e le ricadute previste in termini occupazionali. La tendenza calcolata a breve termine arriverà al 2020 con ricadute occupazionali per quasi 30mila posti di lavoro e una crescita che a livello prudenziale vede nel 2030 28mila occupati che potranno arrivare fino a 31400 posti di lavoro.

Un trend che ha fatto subito alzare le antenne ai sindaci del territorio, molti quelli presenti durante la presentazione dei dati al terminal 1 dell’aeroporto, che chiedono fin da subito una collaborazione tra tutti i soggetti in campo per capire come formare al meglio i cittadini del territorio e cogliere il più possibile ognuno dei potenziali posti di lavoro che si creeranno.
I numeri sono molto interessanti, ha spiegato il presidente di Sea Pietro Modiano. «Ci dicono innanzitutto quanto il lavoro di Sea a Malpensa attivi ricchezza e posti di lavoro in un perimetro che va molto al di la di quello dell’aeroporto con una leva di investimenti incredibile, segno che questa infrastruttura è importantissima per il territorio. Inoltre, soprattutto dopo il 2015 che è stato un anno di svolta per Malpensa, sono fondamentali le prospettive di crescita che ci dicono quanto potenziale ancora ci sia. Sarà una crescita graduale che andrà programmata attentamente».

http://www.varesenews.it/2016/04/ma...posti-di-lavoro-diretti-entro-il-2030/506384/
 

tiefpeck

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Back to Fischamend
Seriamente parlando, sarebbe bello vedere anche uno studio di quanti soldi si sprecano con l'attuale assetto del "sistema aeroportuale milanese". Esiste qualche stima attendibile?
 

AZ209

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UniCoMal: “Stabilire un limite allo sviluppo di Malpensa”

L'Unione dei Comitati critica l'ultimo studio Sea-Liuc sulle previsioni di posti di lavoro e richiama il tema della compatibilità ambientale

«Malpensa non può crescere con obbiettivi che non tengano corto del contesto ambientale». Anzi, occorre «stabilire un limite a Malpensa». È la posizione dell’Uni.Co.Mal, l’Unione dei Comitati di Malpensa, all’indomani del nuovo studio sulle possibilità di sviluppo economico legate all’aeroporto

«Non ci sorprende l’ultima uscita di SEA perchè non è la prima volta che un Presidente della Società di gestione presenta previsioni economico-trasportistiche che poi il tempo sistematicamente smonta. Questi ultimi quattordicimila posti di lavoro, previsti nei prossimi quattordici anni, segnano però il cambio di strategia, la svolta della campagna promozionale di Modiano. Con la frase: “non c’è dubbio che questo aeroporto migliora le condizione di vita di chi attorno a questa complicatissima realtà vive” scompare il fair play. La prima cosa che ci vien da dire è che, di solito, e Malpensa non fa eccezione, le condizioni di vita di chi vive intorno agli aeroporti sono segnate dal traffico movimentato, cioè da decolli e atterraggi degli aerei, e dal traffico indotto su gomma. I riscontri appaiono in tutta evidenza quando vengono pubblicati i monitoraggi epidemiologici e, a Malpensa, già ne abbiamo visti di preoccupanti. Innanzitutto, negli scorsi anni, sono stati mano a mano pubblicati studi e monitoraggi con dati sulle missioni di sostanze inquinanti, alcune cancerogene, con valori sopra le soglie limite da non superare. Sentenze come quella della causa Quintavalle contro SEA ed ENAC, che ha accertato i danni e li ha indennizzati (a carico del Ministero dei Trasporti, ndr), potrebbero ripetersi. Studi come “Salus domestica”, lo studio YENA, ed il monitoraggio dell’ASL provinciale di Varese, rilasciato nel 2010, che fa una panoramica sugli anni dal 1997 (ultimo anno senza Malpensa) al 2009 compreso, non hanno stupito nessuno. Non hanno stupito perchè gli aeroporti esistono anche da prima di Malpensa ed i relativi effetti erano già ben noti. Del monitoraggio dell’ASL provinciale di Varese, che confronta i dati relativi ai nove Comuni del CUV con il resto della Provincia di Varese, basta ricordare un dato soltanto. Dal 1997 al 2009 il dato “decessi per affezione alle vie respiratorie” è aumentato del 10,7% nel resto della Provincia di Varese, del 54,1% nei nove Comuni del CUV».

Fin qui la realtà odierana. Qual è la posizione di UniCoMal? «Noi riteniamo che l’aeroporto di Malpensa, interamente compreso nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, proclamato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità del Progetto Man and Biosphere, non debba crescere a piacere per obiettivi che non tengano in conto dl contesto ambientale. Si dovrebbe in pratica stabilire un livello di compatibilità che potrebbe anche essere inferiore alla situazione attuale del traffico. Stabilire un limite a Malpensa. Stabilito un limite Malpensa si mette il cuore in pace e non si parla più di crescita o, ipocritamente, di “sviluppo compatibile di Malpensa”, definizione molto abusata in questi anni».

http://www.varesenews.it/2016/04/unicomal-stabilire-un-limite-allo-sviluppo-di-malpensa/506821/
 

RogerWilco

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15 Maggio 2014
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UniCoMal: “Stabilire un limite allo sviluppo di Malpensa”

L'Unione dei Comitati critica l'ultimo studio Sea-Liuc sulle previsioni di posti di lavoro e richiama il tema della compatibilità ambientale

«Malpensa non può crescere con obbiettivi che non tengano corto del contesto ambientale». Anzi, occorre «stabilire un limite a Malpensa». È la posizione dell’Uni.Co.Mal, l’Unione dei Comitati di Malpensa, all’indomani del nuovo studio sulle possibilità di sviluppo economico legate all’aeroporto

«Non ci sorprende l’ultima uscita di SEA perchè non è la prima volta che un Presidente della Società di gestione presenta previsioni economico-trasportistiche che poi il tempo sistematicamente smonta. Questi ultimi quattordicimila posti di lavoro, previsti nei prossimi quattordici anni, segnano però il cambio di strategia, la svolta della campagna promozionale di Modiano. Con la frase: “non c’è dubbio che questo aeroporto migliora le condizione di vita di chi attorno a questa complicatissima realtà vive” scompare il fair play. La prima cosa che ci vien da dire è che, di solito, e Malpensa non fa eccezione, le condizioni di vita di chi vive intorno agli aeroporti sono segnate dal traffico movimentato, cioè da decolli e atterraggi degli aerei, e dal traffico indotto su gomma. I riscontri appaiono in tutta evidenza quando vengono pubblicati i monitoraggi epidemiologici e, a Malpensa, già ne abbiamo visti di preoccupanti. Innanzitutto, negli scorsi anni, sono stati mano a mano pubblicati studi e monitoraggi con dati sulle missioni di sostanze inquinanti, alcune cancerogene, con valori sopra le soglie limite da non superare. Sentenze come quella della causa Quintavalle contro SEA ed ENAC, che ha accertato i danni e li ha indennizzati (a carico del Ministero dei Trasporti, ndr), potrebbero ripetersi. Studi come “Salus domestica”, lo studio YENA, ed il monitoraggio dell’ASL provinciale di Varese, rilasciato nel 2010, che fa una panoramica sugli anni dal 1997 (ultimo anno senza Malpensa) al 2009 compreso, non hanno stupito nessuno. Non hanno stupito perchè gli aeroporti esistono anche da prima di Malpensa ed i relativi effetti erano già ben noti. Del monitoraggio dell’ASL provinciale di Varese, che confronta i dati relativi ai nove Comuni del CUV con il resto della Provincia di Varese, basta ricordare un dato soltanto. Dal 1997 al 2009 il dato “decessi per affezione alle vie respiratorie” è aumentato del 10,7% nel resto della Provincia di Varese, del 54,1% nei nove Comuni del CUV».

Fin qui la realtà odierana. Qual è la posizione di UniCoMal? «Noi riteniamo che l’aeroporto di Malpensa, interamente compreso nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, proclamato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità del Progetto Man and Biosphere, non debba crescere a piacere per obiettivi che non tengano in conto dl contesto ambientale. Si dovrebbe in pratica stabilire un livello di compatibilità che potrebbe anche essere inferiore alla situazione attuale del traffico. Stabilire un limite a Malpensa. Stabilito un limite Malpensa si mette il cuore in pace e non si parla più di crescita o, ipocritamente, di “sviluppo compatibile di Malpensa”, definizione molto abusata in questi anni».

http://www.varesenews.it/2016/04/unicomal-stabilire-un-limite-allo-sviluppo-di-malpensa/506821/
Per Linate invece, che si trova praticamente in cittá, ...nessun problema?
 

robygun

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27 Gennaio 2013
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Per Linate invece, che si trova praticamente in cittá, ...nessun problema?
Ma come!! non lo sai?

Un ipotetico LIN>MXP inizierebbe ad inquinare più o meno all'altezza di Rho, col picco massimo di emissioni sulla verticale di Vanzaghello.. prima butta a margherite e gelsomino..

È proprio una questione geomagnetoquantistica..


Il fatto che tra Milano e Varese oramai non c'è più un metro di bosco, che la zona è tra le più inurbate e trafficate d'Italia non centra nulla con l'inquinamento .. no no, tutta colpa dell'aeroporto..