Thread MXP - LIN 2016


Marco Rimini

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Ripropongo la domanda. Ma perché se la Lombardia ha così alti yield FR cresce alla grande e molti preferiscono fare scalo in nord Europa da LIN piuttosto che prendere un diretto da MXP? A volte invece dite che MXP non cresce perché non ha transiti essendo LIN aperto, ma non dovrebbero bastare gli alti yields della Lombardia?
Sono domande sincere e non per polemiche.

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AZ209

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La BA573 MXP-LHR di oggi e' stata cancellata (320 G-EUYE arrivato come BA572 da LHR). Aereo fermo a MXP per problemi tecnici?
 

Dancrane

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Ripropongo la domanda. Ma perché se la Lombardia ha così alti yield FR cresce alla grande e molti preferiscono fare scalo in nord Europa da LIN piuttosto che prendere un diretto da MXP? A volte invece dite che MXP non cresce perché non ha transiti essendo LIN aperto, ma non dovrebbero bastare gli alti yields della Lombardia?
Sono domande sincere e non per polemiche.

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Fai molta confusione, vediamo di scindere la questione:

1 - La gente parte da LIN perchè da MXP, fatte salve quattro rotte in croce, non ci sono voli diretti per dove il traffico lo chiede.
2 - Perchè non ci sono voli diretti? Perchè da soli (voli PTP) non si reggono in piedi, perchè non c'è abbastanza pubblico che possa farli reggere in piedi. Andrebbero alimentati (coi voli feeder).
3 - Perchè non c'è questo traffico feeder? Perchè sino a quando Milano pensa di potere permettersi 2 aeroporti, risulta più comodo e conveniente andare a LIN che non a MXP. Ergo, se da tutta Italia e da mezza Europa i voli li fai arrivare a LIN, non riuscirai mai ad intercettare quella clientela che, destinata al lungo raggio, partirebbe da MXP, e ti perdi pure la possibilità di recuperare quei clienti che, con un diretto, potrebbero andare a MXP anzichè partire da LIN e fare scalo negli hub altrui (LHR, FRA, AMS, CDG, MAD... vado avanti?).
In estrema sintesi, il discorso è questo.
 

panick

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Fai molta confusione, vediamo di scindere la questione:

1 - La gente parte da LIN perchè da MXP, fatte salve quattro rotte in croce, non ci sono voli diretti per dove il traffico lo chiede.
2 - Perchè non ci sono voli diretti? Perchè da soli (voli PTP) non si reggono in piedi, perchè non c'è abbastanza pubblico che possa farli reggere in piedi. Andrebbero alimentati (coi voli feeder).
3 - Perchè non c'è questo traffico feeder? Perchè sino a quando Milano pensa di potere permettersi 2 aeroporti, risulta più comodo e conveniente andare a LIN che non a MXP. Ergo, se da tutta Italia e da mezza Europa i voli li fai arrivare a LIN, non riuscirai mai ad intercettare quella clientela che, destinata al lungo raggio, partirebbe da MXP, e ti perdi pure la possibilità di recuperare quei clienti che, con un diretto, potrebbero andare a MXP anzichè partire da LIN e fare scalo negli hub altrui (LHR, FRA, AMS, CDG, MAD... vado avanti?).
In estrema sintesi, il discorso è questo.
non prendi in considerazione un'altra ipotesi storicamente risultata prevalente nei fatti che non sono mai stupidi, e cioè che Milano pensa di non potersi permettere solo MXP..
 

Marco Rimini

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Fai molta confusione, vediamo di scindere la questione:

1 - La gente parte da LIN perchè da MXP, fatte salve quattro rotte in croce, non ci sono voli diretti per dove il traffico lo chiede.
2 - Perchè non ci sono voli diretti? Perchè da soli (voli PTP) non si reggono in piedi, perchè non c'è abbastanza pubblico che possa farli reggere in piedi. Andrebbero alimentati (coi voli feeder).
3 - Perchè non c'è questo traffico feeder? Perchè sino a quando Milano pensa di potere permettersi 2 aeroporti, risulta più comodo e conveniente andare a LIN che non a MXP. Ergo, se da tutta Italia e da mezza Europa i voli li fai arrivare a LIN, non riuscirai mai ad intercettare quella clientela che, destinata al lungo raggio, partirebbe da MXP, e ti perdi pure la possibilità di recuperare quei clienti che, con un diretto, potrebbero andare a MXP anzichè partire da LIN e fare scalo negli hub altrui (LHR, FRA, AMS, CDG, MAD... vado avanti?).
In estrema sintesi, il discorso è questo.
In primo luogo grazie per avermi risposto. Tu dici che faccio confusione ed hai ragione. Purtroppo però il tuo messaggio non mi chiarisce una cosa .appurato che spostando il corto/medio raggio da LIN a MXP sicuramente incentivo i transiti, perché spostare la base da FCO a MXP favorirebbe AZ? I transiti farlo a FCO o MXP non è uguale? Anzi a quel punto AZ non perderebbe tutti quei passeggeri che la scelgono in barba alle LC pur di atterrare a LIN?
 

Dancrane

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I transiti li fai dove economicamente ti conviene maggiormente farli, e dove è possibile tecnicamente. Poi, cosa intendi con "AZ non perderebbe tutti quei passeggeri che la scelgono in barba alle LC pur di atterrare a LIN?"? Dovresti declinare meglio la domanda.
Mi pare tu faccia parecchia confusione tra voli di corto/medio, voli cosiddetti cross country, voli di lungo raggio e voli PTP (point to point). Sono tipologie diverse, che hanno logiche diverse dietro.
Sul discorso di spostare la base AZ da FCO a MXP, oggi come oggi, non ha più lo stesso senso: lo aveva nel '97, per altri motivi fondamentalmente legati ad un mercato completamente diverso e ad una compagnia in cerca di un partner (KL): la storia è andata male, e quelle condizioni oggi non sussistono più.
 

AZ209

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Business aviation, ora Sea Prime guarda anche a Malpensa

Milano città sempre più business. Nei primi mesi del 2017 aprirà Malpensa Prime, il secondo scalo del capoluogo lombardo esclusivamente dedicato alla business aviation.

È questo il programma di Sea Prime, la società di cui Sea Aeroporti di Milano è azionista e che gestisce lo scalo di Milano Linate Prime, che ha messo in campo un piano di investimenti al 2020 di oltre 20 milioni di euro.


Circa 10 milioni del piano saranno destinati alla costruzione di due ulteriori hangar a Milano Linate Prime, che andranno ad accogliere gli aeromobili di business aviation di nuova generazione, mentre nei primi mesi del prossimo anno è prevista appunto l’apertura di Malpensa Prime.

Nata nel 2015 dall’acquisizione, avvenuta nel 2013, da parte di Sea Aeroporti di Milano delle società Ali Trasporti Aerei e Ali Servizi, Sea Prime non si accontenta dei risultati archiviati negli scorsi 12 mesi, che hanno già visto una forte operazione di rebranding e di restyling dell’aeroporto di Linate Prime. In cifre, il business ha visto 23mila movimenti sullo scalo di Milano Linate Prime, per un utile netto di 1,65 milioni di euro e una crescita dei ricavi di circa 14 milioni di euro (+3 oer cento sui dati 2014). TTG
 

Marco Rimini

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I transiti li fai dove economicamente ti conviene maggiormente farli, e dove è possibile tecnicamente. Poi, cosa intendi con "AZ non perderebbe tutti quei passeggeri che la scelgono in barba alle LC pur di atterrare a LIN?"? Dovresti declinare meglio la domanda.
Mi pare tu faccia parecchia confusione tra voli di corto/medio, voli cosiddetti cross country, voli di lungo raggio e voli PTP (point to point). Sono tipologie diverse, che hanno logiche diverse dietro.
Sul discorso di spostare la base AZ da FCO a MXP, oggi come oggi, non ha più lo stesso senso: lo aveva nel '97, per altri motivi fondamentalmente legati ad un mercato completamente diverso e ad una compagnia in cerca di un partner (KL): la storia è andata male, e quelle condizioni oggi non sussistono più.
Hai ragione non mi sono spiegato. Volevo semplicemente dire che una base non può reggersi solo suo transiti o sul PtP ma su un mix di entrambi. non riuscivo a capire perché alcuni dicevano che se la base AZ si spostasse da FCO a MXP si alzerebbero gli yields come se fosse tutto PtP
 

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Ambiente e traffico aereo a rischio: il Ministero della Difesa chiude l'eccellenza meteo di Linate

Il CMR di Linate: 70 anni di storia cancellati da una circolare del Ministero e dagli appetiti romani. Il motivo ufficiale? Spending review, ma le ragioni economiche non stanno in piedi. A rischio la sicurezza aerea, il monitoraggio ambientale e i tirocini degli studenti

di Francesco Floris

31 Maggio 2016 - 10:02

Fulmini a ciel sereno: sul futuro dell'aeronautica e della meteorologia a Linate incombe un grosso punto di domanda. Settant'anni di storia stanno per essere cancellati da un tratto di penna. Anzi, non da una penna ma da una circolare partorita in ambienti di nicchia del Ministero della Difesa quasi un anno fa, il 17 giungo 2015. E comunicata ai lavoratori addirittura due mesi dopo, nel pomeriggio del 14 agosto, poche ore prima del ponte di Ferragosto.

È la storia del 1° Centro Metereologico Regionale di Milano-Linate, dal 1937 il principale istituto nel nord Italia in materia di meteorologia, attività di supporto all'aviazione civile e militare e di controllo dei principali indicatori climatici in Pianura Padana. «Un'eccellenza che fa da contraltare alla meteorologia di bassa qualità che si sta diffondendo in Italia negli ultimi anni, fatta da “stregoni” che promettono previsioni certe a 15 giorni quando questo è scientificamente impossibile». È con frasi come questa che gli addetti ai lavori dell'aeronautica militare e i semplici appassionati definiscono il CMR. Un'eccellenza che da dodici mesi viene smembrata pezzo dopo pezzo nel silenzio dei vertici della Difesa e della politica lombarda.

“ Lo smantellamento del Centro Metereologico di Milano-Linate deciso con una circolare dentro ambienti di nicchia del Ministero della Difesa. E comunicato ai dipendenti con due mesi di ritardo. Per quale ragione? Spending review, si dice, ma le motivazioni economiche non stanno in piedi

Da un anno le funzioni dell'ente vengono trasferite in altre basi militari e centri, alcuni già esistenti altri da creare ex novo: Pratica di Mare, Novara, Poggio Renatico-Ferrara, fra gli altri. Le motivazioni? Spending review e la legge sulla riorganizzazione di Protezione Civile e Forze Armate, si dice. Ma nella realtà queste ragioni non sembrano stare in piedi. Per più motivi: il primo, economico, è che il CMR di Milano-Linate porta alle casse pubbliche fra i 15 e i 20 milioni di euro all'anno, grazie agli accordi stipulati con le compagnie aeree private, disposte a pagare pur di avere il servizio di veglia 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno sullo spazio aereo nazionale e, in particolare, sui cieli di una decina di aeroporti nel centro-nord Italia: da quello di Pisa fino a Udine, passando per Piacenza, Aviano, Brescia, Treviso e Novara.

La seconda ragione è che mentre si chiude il centro dell'Aeronautica Militare di Milano ne vengono acquistati due nuovi nel Lazio, in barba a qualunque logica di risparmio ed economie di scala. Gli appetiti romani evidentemente si diffondono anche fra i militari.

Da ultimo questa riorganizzazione non porta ovviamente né a un taglio degli organici né degli stipendi che ne conseguono, tutt'altro, ci saranno da versare le indennità ai dipendenti coinvolti. Con spese addirittura superiori per l'erario rispetto al passato che rischiano di violare il principio cardine sancito della legge sulla riorganizzazione, che recita espressamente “senza maggiori oneri per lo Stato”.

“ «Un'eccellenza milanese da 70 anni» la definiscono gli addetti ai lavori. Chiusa per fare spazio a nuove strutture nel Lazio. Chiudo uno per aprirne due? Non è certo così che si fa risparmiare lo Stato

Ma oltre alle contraddizioni economiche ciò che sta avvenendo con la dismissione del CMR di Linate rischia di mettere a repentaglio tre fattori ancora più importanti, se possibile: l'ambiente, la scuola e la sicurezza del traffico aereo.

Le prime avvisaglie ci sono già state, con disguidi tecnici e caos nelle torri di controllo. La scorsa settimana, dopo l'eruzione dell'Etna, per la prima volta è spettato al neocostituito centro C.O.MET di Pratica di Mare – sotto la guida del Generale di Brigata Paolo Cuppone, che proprio nella base vicino Pomezia si è fatto le ossa fra gli anni '90 e 2000 – monitorare la presenza delle ceneri vulcaniche di pietra pomice nei cieli italiani. E la mancanza di esperienza del personale nel nuovo centro ha creato più di una situazione di rischio, come denunciato a Linkiesta da diversi militari che chiedono di restare anonimi. Altri problemi si sono verificati a metà febbraio, quando dal neo centro C.O.MET sono partiti degli Avvisi di Sicurezza fuori dallo spazio aereo italiano, addirittura in area cinese, giapponese e coreana. Errori che non hanno comportato conseguenze, ma comunque errori.



“ Già i primi disguidi e situazioni problematiche nei cieli italiani dopo l'eruzione dell'Etna. E a febbraio emanati degli Avvisi di Rischio addirittura fuori dallo spazio aereo italiano: sui cieli cinesi, coreani e giapponesi. La causa? La mancanza di esperienza





C'è poi il fattore istruzione: almeno dal 1993, quando venne completata la nuova sede del CMR di Linate, questo è il luogo prediletto per i tirocini formativi degli studenti. Quelli di aeronautica che arrivano dall'Accademia Maxwell di Milano, altri dalla facoltà di Fisica dell'Università Statale e infine da quella di Agraria di Perugia. Quegli stessi tirocini formativi che, per gli studenti della Maxwell, sono stati resi obbligatori proprio dalla riforma della “Buona Scuola”. Sarà difficile spiegare adesso a studenti e famiglie di Milano che il tirocinio devono andare a svolgerlo a 200 km di distanza.

E da ultimo l'aspetto ambientale. Perché il CMR non si occupa solo di previsioni meteo per l'aviazione militare e civile durante le fasi di decollo e atterraggio, spesso in affiancamento, quando non sostituzione, delle strutture direttamente controllate dall'ENAV, ma anche di monitoraggio ambientale “tradizionale” sul territorio di Città metropolitana Milano e su quello regionale lombardo. Attraverso, per esempio, lo scambio di informazioni con l'Arpa e le sue centraline per controllare il livello degli inquinanti nell'aria. Un tema che ai cittadini milanesi dovrebbe stare a cuore visto il polverone sollevato fra la fine del 2015 e l'inizio di quest'anno, quando le polveri sottili sforarono per decine di giorni dai limiti europei obbligando la città e la giunta alla scelta di bloccare interamente il traffico per rientrare nei parametri. A maggior ragione se ne dovrebbero interessare i candidati sindaco di questa corsa elettorale per Palazzo Marino che in futuro si troveranno ad affrontare situazioni analoghe. Ma sul fronte della politica meneghina tutto tace mentre la campagna elettorale volge al termine.



“ C'è chi parla di interessi speculativi su quell'aerea, vicina all'aeroporto di Linate e con un valore commerciale potenzialmente immenso. E la metropolitana M4 che arriva a Linate sarebbe solo il primo tassello di questo piano segreto





Al netto di tutte queste criticità cos'altro c'è dietro alla smantellamento del CMR? Le ipotesi sono tante: c'è addirittura chi parla di interessi speculativi su un'area talmente vicina all'aeroporto civile di Linate da avere un potenziale commerciale immenso. «Come per le caserme» sostengono alcuni militari «prima le si abbandona creando ad arte una situazione di degrado e poi si grida alla dismissione del patrimonio, nell'ottica di riqualificare commercialmente quelle aree». E la nuova linea metropolitana M4, che collega il centro città con l'aeroporto, potrebbe essere soltanto il primo tassello di questo progetto. Solo ipotesi, si è detto, non confermate. Ma non è da escludere che gli appetiti non siano soltanto romani, ma anche milanesi. E potrebbe essere una previsione – è il caso di dire – infausta.

http://www.linkiesta.it/it/article/...hio-il-ministero-della-difesa-chiude-l/30538/
 

Cesare.Caldi

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Non è che magari il centro meteo aveva evidenziato il crescente inquinamento ambientale causato da Linate, che negli ultimi anni ha visto aumentare pax e voli in un area densamente urbanizzata? E non sia mai avessero suggerito una limitazione dei voli per problemi ambientali?
 

Pierluigi

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Non è che magari il centro meteo aveva evidenziato il crescente inquinamento ambientale causato da Linate, che negli ultimi anni ha visto aumentare pax e voli in un area densamente urbanizzata? E non sia mai avessero suggerito una limitazione dei voli per problemi ambientali?
Cesare,
sicuramente negli ultimi anni l'impatto di Linate è diminuito, non certo aumentato.

Rispetto agli anni '90, per esempio, il traffico si è ridotto del 30%/40%, e già questo è un miglioramento.

Ma anche rispetto a 5 o 10 anni fa, più o meno a parità di traffico (sempre tra 8 e 9 mln di pax), la sostituzione degli MD-80 con Embraer ed Airbus ha certamente portato miglioramenti ambientali, sia chimici che acustici, non certo peggioramenti.

Quindi l'ipotesi che citi non può sussistere.

Pierluigi
 
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Non è che magari il centro meteo aveva evidenziato il crescente inquinamento ambientale causato da Linate, che negli ultimi anni ha visto aumentare pax e voli in un area densamente urbanizzata? E non sia mai avessero suggerito una limitazione dei voli per problemi ambientali?
Adam Kadmon ti fa una pippa!
 

Viking

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Non è che magari il centro meteo aveva evidenziato il crescente inquinamento ambientale causato da Linate, che negli ultimi anni ha visto aumentare pax e voli in un area densamente urbanizzata? E non sia mai avessero suggerito una limitazione dei voli per problemi ambientali?
Il problema ambientale a Milano e' dettato dalla CO2 emessa da tutti quelli che parlano a vanvera (me compreso) :)
 

AZ209

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Appalti, lavoratori a rischio a Linate e Malpensa

Aviapartner subentrata a Wfs nei due aeroporti non intenderebbe applicare la clausola sociale, nonostante il ccnl di settore la preveda in caso di trasferimento di attività. I sindacati: "L'azienda vuole subappaltare parte dell'attività a una cooperativa"


Nel mese di giugno le attività di assistenza a terra delle compagnie aeree Air Lingus, British Airways e Iberia passeranno dalla Società Wfs Gi ad Aviapartner (società belga leader nel settore). Tale operazione riguarda il 95% dei lavoratori sullo scalo di Linate, dove l’azienda occupa circa 82 dipendenti, e circa il 20% sullo scalo di Malpensa, circa 260 dipendenti. Il ccnl del trasporto aereo prevede la garanzia occupazionale (cosiddetta clausola sociale) nei casi di trasferimento di attività in ambito di assistenza aeroportuale a terra. Una norma fondamentale che i lavoratori del settore hanno ottenuto in cambio di significativi sacrifici economici e normativi.

Tuttavia, Aviapartner (che al tavolo del ccnl aveva la posizione di capofila della delegazione aziendale), "invece di attendere il confronto propedeutico all’applicazione della clausola, sta invece procedendo all’assunzione di personale in somministrazione o a tempo determinato finalizzato all’attività di assistenza a terra delle compagnie oggetto del trasferimento di commessa da Wfs Gi". La denuncia, in una nota, è di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl Ta. A questo "si aggiunga la volontà apparente di subappaltare una parte di attività a una cooperativa per il tramite di un’altra società di handling".

"Oltre cento lavoratori di Wfs di Linate e Malpensa, da quasi un mese – continua la nota –, vivono nella consapevolezza che tra poche settimane nella loro azienda non ci sarà più il lavoro necessario a garantire un’occupazione, e nella grave incertezza che l’unica forma di salvaguardia occupazionale prevista (la clausola sociale contrattuale) potrebbe essere disattesa o pesantemente ridimensionata dagli stessi attori che l’hanno sottoscritta solo quattro mesi fa".

I sindacati chiedono che "i lavoratori non siano lasciati soli e che pertanto i soggetti istituzionali si facciano garanti delle regole esistenti, al fine di evitare un’irreversibile deriva verso il dumping sociale e verso un’aspra stagione di conflitto sociale, dalla durata e dall’asprezza non prevedibili, che temiamo possa deflagrare negli aeroporti milanesi anche oltre il nostro controllo e governo".


http://www.rassegna.it/articoli/appalti-lavoratori-a-rischio-a-linate-e-malpensa
 

robygun

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Non capisco.. se la clausola sociale è prevista nel contratto come può un'azienda non applicarla?
 

freeair

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.
Allora forse è per quello che stanno costruendo una nuova strada parallela a quella oggi esistente che gira attorno a Linate Prime? per smantellare l'attuale e fare spazio agli hangar dietro la Sirio?



Business aviation, ora Sea Prime guarda anche a Malpensa

Milano città sempre più business. Nei primi mesi del 2017 aprirà Malpensa Prime, il secondo scalo del capoluogo lombardo esclusivamente dedicato alla business aviation.

È questo il programma di Sea Prime, la società di cui Sea Aeroporti di Milano è azionista e che gestisce lo scalo di Milano Linate Prime, che ha messo in campo un piano di investimenti al 2020 di oltre 20 milioni di euro.


Circa 10 milioni del piano saranno destinati alla costruzione di due ulteriori hangar a Milano Linate Prime, che andranno ad accogliere gli aeromobili di business aviation di nuova generazione, mentre nei primi mesi del prossimo anno è prevista appunto l’apertura di Malpensa Prime.

Nata nel 2015 dall’acquisizione, avvenuta nel 2013, da parte di Sea Aeroporti di Milano delle società Ali Trasporti Aerei e Ali Servizi, Sea Prime non si accontenta dei risultati archiviati negli scorsi 12 mesi, che hanno già visto una forte operazione di rebranding e di restyling dell’aeroporto di Linate Prime. In cifre, il business ha visto 23mila movimenti sullo scalo di Milano Linate Prime, per un utile netto di 1,65 milioni di euro e una crescita dei ricavi di circa 14 milioni di euro (+3 oer cento sui dati 2014). TTG
 

AZ209

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Dall'11 giugno KE Cargo aggiungera' una nuova frequenza su MXP via TLV inbound ogni sabato. Non ho capito se e' aggiuntiva o una modifica del network esistente sullo scalo varesino.


Korean Air Cargo Adds New European Routing from June 2016


Korean Air Cargo this month is adding new Cargo routing to Europe, including service between Tel Aviv and Italy. Planned new operational routing and schedule as follow.

eff 11JUN16 Seoul Incheon – Tel Aviv – Milan Malpensa – Seoul Incheon 1 weekly 747 Freighter
KE591 ICN1300 – 1820TLV2040 – 2340MXP 74F 6
KE592 MXP0210 – 1950ICN 74F 7

 

AZ209

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Malpensa, la brughiera alza la voce: "Milano deve ascoltarci"

Pronta una lettera per il futuro sindaco del capoluogo regionale

Malpensa (Varese), 2 giugno 2016 - Nell'area di Malpensa si guarda con attenzione al rinnovo dell’amministrazione comunale di Milano. Palazzo Marino è infatti il socio di maggioranza di Sea, la società che gestisce Malpensa. Un socio, a detta dei sindaci dei Comuni di sedime, che incamera gli utili derivanti dall’attività di Sea mentre è ben distante dai problemi che lo scalo porta con sé. Il nuovo sindaco del capoluogo lombardo dovrà, a detta del primo cittadino di Ferno, Mauro Cerutti, cambiare atteggiamento nei confronti del territorio intorno all’aeroporto. Cerutti, attuale presidente di Ancai (Associazione nazionale comuni aeroportuali) ha preparato una lettera che invierà al prossimo inquilino di Palazzo Marino, appena sarà insediato.

"Fino a oggi - spiega Cerutti, più che mai battagliero - non siamo mai stati presi in considerazione dal Comune di Milano. Sembriamo realtà fantasma. Eppure sono i nostri Comuni ad affrontare i problemi che la presenza di un aeroporto comporta, sono i nostri Comuni a dare risposte fornendo i servizi richiesti che comportano costi. Il 'proprietario di Malpensa', cioè il Comune di Milano, che auspico rientri con il nuovo sindaco in Ancai, non ha alcuna conoscenza dei problemi, mentre come socio di maggioranza di Sea incamera gli utili. Risorse che sarebbe giusto, visto l’impegno dei nostri Comuni per Malpensa, arrivassero anche nelle nostre casse". Rapporti insomma per i quali il sindaco di Ferno chiede un cambiamento che vuol dire "considerare l’importanza del servizio che noi svolgiamo per lo scalo". Per cambiare "e non essere più considerati periferia sconosciuta - continua Cerutti - è necessario che il futuro sindaco di Milano ci chiami finalmente a un confronto. Sarebbe l’occasione che aspettiamo da tempo per spiegare che cosa vuol dire convivere con l’aeroporto che a noi dà oneri mentre il Comune di Milano riceve gli utili".

La lettera è pronta, appena sarà insediato il nuovo sindaco di Milano, sarà inviata. Il futuro di Malpensa è disegnato nel nuovo Masterplan, le perplessità tra i sindaci del territorio non mancano e questa volta vogliono il confronto anche con il capoluogo regionale.

http://www.ilgiorno.it/varese/malpensa-sindaco-milano-1.2215954