In Italia AZ è sempre stata la priorità assoluta dell'aviazione civile. Per tutelare (peraltro male) la compagnia, si sono fatte porcate ad ogni livello: economico, legale e strategico. Non starò a ripercorrere l'infinita storia di tutti i favoritismi di cui ha goduto la compagnia nei decenni, in quanto li conosciamo tutti.
E la regolamentazione ad hoc di LIN, entra pienamente nel conto. A partire dal decreto Burlando fino ad arrivare al decreto Lupi. Non una parola di questi documenti è pensata per scopi diversi dal favorire AZ, credo che questo sia innegabile.
A Milano amano sicuramente partire se possibile dallo scalo sotto casa, ma sicuramente non smetterebbero di viaggiare se LIN venisse chiuso. Magari mugugnerebbero un po' ma nulla di più. Non ricordo imponenti manifestazioni di piazza quando uscì il d.Burlando che permetteva solo la navetta e a protestare in modo palese furono solo taxisti e negozianti dello scalo cittadino, che certo non erano decine di migliaia.
Poi è verissimo che buona parte dei politici milanesi hanno cavalcato la questione LIN in modo demagogico e interessato, ma in questo hanno quasi sempre avuto piena identità di vedute con la politica del governo centrale, anche perchè se avessero avuto vedute troppo diverse, avrebbero probabilmente rischiato il posto.
Anche all'approvazione del d. Lupi a Milano e dintorni i politici hanno protestato, ma sempre senza esagerare. Vuoi perchè dello sviluppo degli aeroporti (o di AZ) non gliene può fregare di meno (a Milano come a Roma), vuoi perchè di fatto non avrebbero avuto il potere di impedirlo.
Ora, se domani il governo decidesse di chiudere LIN, a Milano sicuramente ci sarebbe qualche protesta capeggiata dai politici lombardi, i quali finita la comparsata lascerebbero andare le cose per il loro corso, allargando le braccia sconsolati di fronte alle scelte di Roma. Ma senza dimenticare però di puntualizzare che la chiusura di LIN permetterebbe la creazione di un grande hub a MXP.
D'altra parte il presunto decreto che vorrebbe LIN presto aperto ai voli extra UE, non credo sia spinto da Maroni o Pisapia e per ovvie ragioni la UE stavolta non c'entra.
Chi è allora che potrebbe mettere questi voli extra UE avendo a disposizione gli slot per farlo? Non sarebbero forse AZ e parenti i maggiori beneficiari e anche di gran lunga?
Diverso è il discorso per il possibile aumento dei movimenti, che sembrerebbe imposto dalla UE (in seguito al ricorso di LH). Probabilmente a Bruxelles la tolleranza verso un numero di movimenti "politico" ad esclusivo vantaggio di AZ, inizia ad essere agli sgoccioli. Anche perchè mi pare che nessuno in Europa abbia introdotto un numero di movimenti fittizio per tutelare la compagnia di casa.
Tutto questo rende evidente che ogni mossa in merito a LIN, è sempre stata fatta per supportare la strategia (imho peraltro sbagliata) scelta da AZ.
E dal punto di vista della compagnia, è comprensibile che con l'attuale network milanese cerchino di rifugiarsi al massimo a LIN cercando al contempo di tenerne fuori i concorrenti.
Molto meno comprensibile è il comportamento dello stato che dimostra totale insensibilità ad uno sviluppo logico del sistema aeroportuale milanese, che dovrebbe venire prima di una compagnia teoricamente privata (ma solo quando è opportuno, altrimenti è una preziosissima risorsa pubblica).
In Germania, dove pure hanno pestato merxe belle grosse, hanno fatto la 4a pista a FRA e stanno cercando di fare la 3a a MUC, per non parlare del nuovo aeroporto di BER (a proposito di merxe pestate

), tutte mosse che permetteranno di aumentare i movimenti a vantaggio soprattutto dei concorrenti di LH, visto che a quest'ultima gli slot non mancano e che la compagnia tedesca ha comunque un network sufficientemente ampio da non lasciar supporre la necessità di un aumento vertiginoso dei voli anche in futuro.
Tornando alle cose nostre, tengo a precisare bene che tutto il mio discorso non vuole assolutamente scadere nel dualismo Roma vs Milano, anche perchè in fondo la filosofia di pensiero è la stessa: la tutela dell'interesse personale immediato, utilizzando gli strumenti disponibili. E' vero per politici, sindacati, lavoratori. Potrei aggiungere alla lista anche i pax, ma questi ultimi difficilmente farebbero le barricate per partire da un aeroporto al posto di un altro.
Le esigenze di cui sopra hanno come logica conseguenza l'azzeramento di un qualsiasi strategia di lungo periodo. E' vero per LIN, MXP, FCO, ed AZ. A parte spendere un mare di soldi per appalti e prebende assortite, in nessun caso abbiamo di fronte un progetto di ampio respiro, ma vediamo tanti piccoli passi, di norma condizionati dall'ultimo passo precedente, con la costante logica di tamponare un'esigenza immediata.
Il primo esempio che mi viene in mente è CAI, che ha vissuto i suoi 6 anni in un costante declino economico che nessuno, ripeto nessuno, ha voluto contrastare per tutelare determinati interessi.
E purtroppo a tutt'oggi non mi sembra di vedere cambiamenti rilevanti in questa filosofia di pensiero.