Thread Brescia vs. Verona


ermide

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1 Ottobre 2007
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Veneto.
Verona dovrebbe sapere che la cosa migliore è vendere il VBS e VRN assieme, Sceglierà poi l'acquirente quel dei due dismettere e quale sviluppare.
I veronesi non possono far finta di non sapere che si sono fregati con le loro stesse mani non avendo sviluppato uniformemente VRN e VBS, come ha fatto Marchi con Venezia e Treviso che ora sono due strutture con il vento in poppa.
 

danusa86

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28 Settembre 2008
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Oramai è veramente una soap opera stile Beautiful

Ecco il capitolo odierno sulla vicenda, sempre da www.bresciaoggi.it

D'Annunzio, «frenata»
sul contropiano di Verona
LO SCALO CONTESO. L'aumento di peso dei bresciani nella Catullo sarebbe il fulcro della nuova offerta

Bettoni: «Gestione e concessione, o ci ritireremo Il ricorso di Abem? A questa stregua si va avanti» Molgora: «Prima di esprimermi leggerò la proposta»

Brescia. La controproposta di Verona al progetto di brescianizzazione del D'Annunzio non è ancora arrivata in Broletto e in Camera di commercio. Ma circolano le prime indiscrezioni. Il piano prevederebbe un intervento sull'assetto societario della Catullo: il sistema veronese sarebbe pronto a scendere sotto il 50 per cento acconsentendo ad una scalata fino al 25 - 30 per cento dei soci bresciani (l'altro 25 sarebbe riservato agli altri soci). Con l'obiettivo finale di realizzare la famosa holding con due società operative per la gestione degli scali. La D'Annunzio come è oggi scomparirebbe per diventare un puro strumento gestionale partecipato al 100% dalla società a maggioranza veronese; le quote che possiedono Provincia e Cdc verebbero valorizzate dall'aumento di capitale in Catullo, a questo punto finanziabile con una somma, tutto considerato, irrisoria. In questo modo, i veronesi non perderebbero il margine di manovra sullo scalo bresciano ma allo stesso tempo Provincia e Cdc sarebbero ammesse, finalmente, nella vera stanza dei bottoni.
L'IPOTESI NON È NUOVA, e la distanza con quanto richiesto dai bresciani che pretendonola concessione dell'aeroporto di Montichiari e insieme la maggioranza nella società di gestione salta immediatamente all'occhio. Quel che sembra chiaro però a questo punto, è che il documento presentato qualche giorno fa in Broletto così com'è non ha fatto presa a Verona. Il presidente della Provincia Daniele Molgora ritiene che non sia il caso di commentare fino a che non avrà letto quanto propongono i colleghi scaligeri. Il numero uno della Cdc Franco Bettoni sostiene: «Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali ma la nostra posizione comunque è ferma. La concessione e l'aumento di capitale nella D'Annunzio sono le condizioni necessarie senza le quali ci ritireremo da tutte le società». Quanto al ricorso di Abem ancora pendente in seno al Consiglio di Stato, va da sè che «se non avremo risposte positive andremo avanti».
Il presidente dell'aeroporto Vigilio Bettinsoli legge comunque nella proposta bresciana un'iniziativa che «è servita a scuotere il sistema. Quanto al contropiano, bisognerà leggerlo per come lo scriveranno e capire quali sono gli spunti di manovra».
INTANTO IERI i soci si sono riuniti in assemblea e hanno approvato la modifica alla struttura dell'aumento di capitale (da 40 milioni) a cui l'assemblea aveva già dato il via libera il 15 maggio scorso. In sostanza viene conferita al Consiglio di amministrazione della società, a far data dal 1 giugno 2010, della delega ad aumentare il capitale sociale con nuove azioni ordinarie qualora non fosse possibile procedere alla sottoscrizione dei warrant, il cui utilizzo è già stato bocciato dalla Corte dei conti. Il termine per la sottoscrizione della prima tranche da parte dei soci è fissato come da previsioni per il prossimo 31 ottobre. In assemblea si è presentato anche il rappresentante della Camera di commercio di Brescia, Antonio Apparato. «Abbiamo approvato la delibera di aumento di capitale. Che è ben diverso dal sottoscrivere l'aumento di capitale. Non lo faremo se non alle nostre condizioni - precisa Bettoni - . Quella di oggi è stata una decisione tecnica che non ha comportato scelte politiche».
 

massi72

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14 Marzo 2009
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Gardone V.T. (Brescia, Lombardia)
E' mai possibile che al 23 ottobre la cadaverica Catullo non abbia ancora fornito i dati di traffico di settembre?
Se mi danno 2000 euro ci penso io, mi metto con una sedia a bordo pista e conto i passeggeri...tanto x 4 aerei al giorno, non me ne faccio scappare nemmeno uno...
Ma io mi chiedo: cosa pensano gli amici forumisti veronesi di questa fantozziana vicenda?
Sicuramente, non usero MAI più il Catullo di Verona.
E spero che, magari arrabbiati x lo sperpero a questo punto insensato e premeditato di soldi pubblici, nessun bresciano metta il sedere su di un aereo a Verona.
 

airblue

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6 Novembre 2005
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Lombardia.
Io non capisco perchè VRN non incassi i soldi che le offre la provincia di BS per VBS e si tolga di torno uno scalo che per ora è senza futuro.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Il problema è che se lo riempiono di voli U2 (sovvenzionati), il futuro salta fuori e ovviamente sarebbe a danno di VRN in primis (BGY può contare sulla vicinanza di Milano).
 

Andghedi

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17 Gennaio 2008
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brescia, Lombardia.
www.andreaghedi.it
La peggior strategia industriale è il protezionismo, Venezia e Trieste insieme sono cresciuti, Verona ha voluto tenere alla corda VBS autocondannandosi a morte!
VBS cargo o Low Cost o etnico di per se non ridurrebbe i voli su VRN ma il Garda veronese ne risentirebbe di gran lunga!
a.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
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10 Dicembre 2007
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Forse a quel punto conviene a VRN sovvenzionare l' attuale inattività di VBS.
Immagino che qualche conto sia stato fatto.
 

massi72

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14 Marzo 2009
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Gardone V.T. (Brescia, Lombardia)
Forse a quel punto conviene a VRN sovvenzionare l' attuale inattività di VBS.
Immagino che qualche conto sia stato fatto.
Esatto belumosi!
Difatti la proposta bresciana ha trovato contrasti verso gli azionisti veronesi che hanno ragionato cercando solo di salvaguardare il proprio campanile (magari sbagliando in prospettiva) e concordi gli analisti economici.
Almeno così riportano i giornali locali...
Massimo
 

massi72

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14 Marzo 2009
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Gardone V.T. (Brescia, Lombardia)
Gli spagnoli di Abertis, a quanto riferiscono voci più o meno fondate, sono interessati a partecipare ad un'eventuale gara europea x l'assegnazione dello scalo di Brescia.
Gli spagnoli, sono già presenti in Italia attraverso una partecipazione del 6.68% in Atlantia, la società che controlla Autostrade x l'Italia insieme alla Edizione della famiglia Benetton (al 38.06%).