Thread Alitalia Gennaio 2021


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sevs17

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In linea teorica, forse. In pratica, questo non succede in Italia da... sempre. Alitalia è ferma, dai primi anni 2000 ad oggi, a 20m pax/anno. Nel frattempo in Italia il numero di passeggeri è cresciuto da 80 a 190 milioni. Sul lato intercontinentale, poi (vado a memoria) Alitalia copre 2 milioni su, cosa, 40? E tutti questi altri passeggeri hanno raggiunto il paese su voli che, al massimo, caricavano transiti dall'"altro lato".



Ryanair è la più grande compagnia aerea spagnola, grossa due volte IB mainline.

A parte questo, la differenza tra Alitalia e IB è enorme: IB è passata da essere un simil-Alitalia ad essere, pur con i suoi problemi, una compagnia aerea profittevole. E l'ha fatto prendendo decisioni difficili, tipo quella di tagliare tutto su Barcellona, rimanendo con un Puente Aereo ridotto. Sulla questione Air Europa mi aspetto delle concessioni pesanti dall'Antitrust, ma va anche detto che ora come ora si trovano, praticamente su ogni rotta sudamericana, con almeno un concorrente: Avianca, Aeromexico, LATAM, persino l'ectoplasmica Aerolinas e BoA. Ma il punto fondamentale è che Iberia è dov'è grazie al suo successo di mercato, non perchè lo stato c'ha messo mano.
Sì però a BCN sono presenti con VY ed hanno una presenza capillare con vari basi in Spagna cosa che AZ ha sempre meno limitandosi a FCO ed LIN e qualche lungo raggio da MXP.

Su UX sarà interessante vedere se andrà a buon fine, ai tempi si vociferava che Air France KLM mettesse i bastoni tra le ruote per la perdita dell'alleanza Sky Team di tutta la penisola iberica.

Comunque in Spagna fanno sistema mentre noi facciamo giungla.
 

13900

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Comunque in Spagna fanno sistema mentre noi facciamo giungla.
Torno a dire: facendo soldi, facendo piani ben definiti e seguendoli. Poi non sono dei geni, eh, tra VY e IB c'è un odio profondo e collaborano il minimo indispensabile (non dal punto di vista informatico, poco e niente nel ground handling o engineering, penso poco e nulla in ambito sales, Vueling ogni estate va in botta) ma non sono lì ad aspettare che il pubblico je dia una mano.

Ah, va anche detto che VY e IB insieme sono a malapena più grosse di Ryanair in Spagna.
 

sevs17

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10 Dicembre 2007
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sembra proprio che questa volta, siano arrivati al capolinea.
Ci credo quando lo vedo però sicuramente questa volta i rischi sono maggiori perché le altre compagnie si sono molto ingrandite nel nostro Paese ed AZ è già rimpiazzabile da subito a livello di rotte.

Il Messaggero ha pubblicato un articolo a pagamento (pertanto non l'ho letto) che pare che dietro alla spinta per la morte di AZ ci sia LH.

Mentre Leonard Berberi ha pubblicato il seguente articolo:



Il problema è che tempo non ce n'è questa volta.
 
U

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Guest
Ci credo quando lo vedo però sicuramente questa volta i rischi sono maggiori perché le altre compagnie si sono molto ingrandite nel nostro Paese ed AZ è già rimpiazzabile da subito a livello di rotte.

Il Messaggero ha pubblicato un articolo a pagamento (pertanto non l'ho letto) che pare che dietro alla spinta per la morte di AZ ci sia LH.

Mentre Leonard Berberi ha pubblicato il seguente articolo:



Il problema è che tempo non ce n'è questa volta.
Non si direbbe che LH vuole morta AZ😉
 

Charter2017

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Ho letto questo articolo de Il Sole 24 Ore: la situazione è veramente drammatica e, al netto di tutto, mi sento di esprimere la mia solidarietà a tutti i dipendenti Alitalia.

Alitalia a fine corsa: accordo Ue o aerei a terra per fine mese
Stipendi versati al 50%, restano solo i 24,7 milioni autorizzati da Bruxelles. Negoziato a oltranza, dal governo no a forzature o nuove iniezioni di risorse
Alitalia ha solo un mese di vita. A fine aprile, se non sarà risolto il braccio di ferro con la Commissione europea sulla nascita di una nuova mini-compagnia pubblica, l’Alitalia commissariata potrebbe mettere a terra gli aerei. Come accadde a Swissair con il «grounding» del 2 ottobre 2001. Da cui nacque Swiss, poi comprata da Lufthansa e rilanciata.
Lo stallo con l’Unione europea
Negli ambienti del governo che seguono il dossier c’è la consapevolezza del rischio di un fine corsa imminente, dopo l’irrigidimento della commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager. Il dialogo aperto dai ministri Giancarlo Giorgetti, Daniele Franco ed Enrico Giovannini non ha portato a un accordo non eccessivamente penalizzante sul piano industriale di Ita, la Newco che, secondo il governo, potrebbe essere dotata di tre miliardi di euro. Ita ad ora è solo una società di carta, con 39 dipendenti, nove consiglieri di amministrazione (scelti con il manuale Cencelli dal precedente governo) e molti consulenti.
Soldi in cassa terminati
Alitalia ha finito i soldi. Può contare solo sull’erogazione dei residui 24,7 milioni di indennizzi per i danni Covid del 2020, è l’ultima tranche autorizzata da Bruxelles, non ancora nella disponibilità dei commissari. L’1 aprile i dipendenti hanno ricevuto il 50% degli stipendi di marzo, in ritardo di sei giorni.
Secondo dati visionati dal Sole 24 Ore, ci sono assistenti di volo che hanno ricevuto chi solo 9 (nove) euro, chi 72 o 75,50 euro. I più fortunati hanno ricevuto «poche centinaia di euro», denunciano i sindacati confederali e l’Anpav. Sulla busta paga dei naviganti incide molto la quota variabile, legata alle ore di volo. Da quando c’è la pandemia le ore di volo sono crollate.
Nelle cifre dell’acconto mancano l’anticipo della Cigs base che da marzo viene versata dall’Inps (fino a circa mille euro al mese) e l’integrazione all’80% degli stipendi effettivi pre-Covid, anch’essa versata dall’Inps. Il costo degli stipendi di un mese era di 18 milioni fino a febbraio. Con il passaggio all’Inps dell’erogazione della cigs base, l’onere degli stipendi per la compagnia si riduce a 12 milioni. Alitalia però non aveva questa somma per saldare le buste paga di marzo. Quando riceverà i 24,7 milioni di indennizzi dovrà pagare anche le spese necessarie per far volare gli aerei: il carburante, gli aeroporti con i quali c’è un debito scaduto non pagato importante («alcune decine di milioni per Aeroporti di Roma», ha detto l’ad Marco Troncone), le tasse di navigazione.
A causa dell’incertezza Alitalia non può neppure far conto sugli anticipi dei clienti che comprano biglietti per volare nei prossimi mesi. Secondo il Mise, «il mandato del governo è negoziare con l’Ue un piano per la Newco Ita in grado di mantenersi da sola. Il piano deve essere ulteriormente affinato per raggiungere l’obiettivo». Dunque Ita dovrà di nuovo modificare il piano che prevede una mini-compagnia con solo 45 aerei (solo 4 per il lungo raggio) e meno di 4mila dipendenti, senza attività di manutenzione e handling. Il contrasto maggiore con la Ue è sulla pretesa di Bruxelles di dimezzare gli slot che Alitalia ha a Linate, per darli alla concorrenza. Hanno già annunciato nuovi voli da Linate easyJet e la ultra low cost spagnola Volotea.
Le prossime mosse del Governo
Il governo intende riaprire rapidamente un confronto con la Ue con il nuovo piano. C’è anche un «piano B», il passaggio in affitto del lotto «aviation» di Alitalia a Ita. Ma anche per questo bisogna ottenere il disco verde di Vestager. Il governo esclude iniziative unilaterali ed esclude nuovi finanziamenti pubblici. Senza una schiarita, a fine mese dovrebbe arrivare anche la sentenza della Ue di condanna di Alitalia a restituire 1,3 miliardi di aiuti di Stato ricevuti dopo il commissariamento. Sarebbe la mazzata definitiva.
Conti in rosso
Secondo i dati che la compagnia ha predisposto per l’Enac e il Mise, l’anno scorso i ricavi si sono ridotti dai 3.141 milioni del 2019 a 829 milioni. Tenendo conto dei 272 milioni di indennizzi Covid già incassati, Alitalia “arrotonda” i ricavi a 1.101 milioni. Su questa base, ha spiegato il d.g. Giancarlo Zeni, nel 2020 ci sarebbe una perdita operativa di -464 milioni, il peggioramento rispetto al 2019 sarebbe di -20 milioni. Se si escludono gli indennizzi Covid però la perdita operativa peggiorebbe a -715 milioni. La perdita netta calcolata da Alitalia è -484 milioni (ma salirebbe a -756 milioni senza ristori Covid), rispetto ai -619 milioni del 2019. Le grandi compagnie europee hanno chiuso i bilanci 2020 con perdite che vanno dai -6,7 miliardi del gruppo Lufthansa ai -6,9 miliardi di Iag ai -7,08 miliardi di Air France-Klm. Ma fino al 2019 tutte le altre facevano profitti, mentre Alitalia era già in profonda crisi.
 

romaneeconti

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E' sempre colpa degli altri
ormai, da tempo, leggere gli articoli su Alitalia firmati dai giornalisti (chi piu' e chi un po' meno) equivale a leggere i messaggi per interposte persone a firma ufficio stampa Alitalia. La stampa non ha proprio piu' credibilita' sul tema e non merita a parer mio la considerazione dei lettori. Dragoni scrive a suo modo non certo filoalitalioto (e in passato ha scritto un fracasso di inesattezze comunque), cosi' come la stampa amica del Messaggero o del Corriere che riportano sempre le versioni unidirezionali...francamente molto deludente (eufemismo) il modus di proporre ai lettori l'argomento Alitalia.
 
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Farfallina

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Si dice che ci sono 3 opzioni sul tavolo del premier da spedire a Bruxelles dopo Pasqua:
Liberalizzazione completa di LIN
Ricorso contro gli aiuti di stato concessi alle big UE molto consistenti e con condizioni molto blande
E se non bastasse a sbloccare la situazione sarebbe stato messo sul tavolo anche:
Chiusura di LIN, maggiori dimensioni per AZ e riforma del sistema di aeroporti nazionale con regole molto stringenti per i contributi alle low cost.
Inserire la questione in pesi e contrappesi UE (dove l'Italia ha stuzzicato riguardo al flop completo della campagna di acquisto vaccini e sulle inefficienze dell'EMA).
Sostanzialmente se la UE pretende il grounding di AZ con contraccolpo politico/mediatico per il Governo in risposta verrebbe messo sotto accusa la commissione UE e la Germania ai massimi livelli sul flop (e interessi personali specialmente tedeschi e francesi) della campagna di acquisto vaccini e delle esportazioni della produzione UE. Per dire è il tavolo di trattativa del recovery plan. Si badi bene che a questo punto il problema non è più AZ, ma di peso internazionale dei massimi esponenti del governo.
 

13900

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Il ricorso contro gli “aiuti di stato molto blandi” avrebbe le stesse chances dei ricorsi della Regione Sicilia contro il ritiro dei fondi FESR: zero.

Chiudere Linate e tagliare i fondi locali alle low cost sarebbe cosa buona, ma ha le stesse chances che ha la Juve di vincere la Champions. Chiunque avanzasse una misura del genere riuscirebbe a far girare i maroni al popolo da Bergamo a Comiso, da Trieste a Trapani. Il tutto senza dimenticare le grida di dolore dei bauscia, ‘Gnazzio la Russa che si sdraia davanti alle ruspe e la Moratti che s’immola come Didone sulla pira incendiaria. Giusto Coima potrebbe al massimo esserne contenta in un’ottica di costruzioni.

Path of least resistance: LIN aperto, la majors e le LCC tutte all’abboffo della ricca tavola di viale Forlanini, Alitalia ancora una volta foraggiata a pioggia dal governo con l’occhiolino di Bruxelles, magari con handling a Dnata e manutenzione a LHT e nel 2025 fallimento numero...quattro? Ho sinceramente perso il conto.

Nel frattempo a Malpensa ci aspetteremo il fantastico airport-driven-hub nascosto.
 

ricky-godf

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Il governo francese avrebbe raggiunto un accordo con la commissione europea per un’ulteriore iniezione di denaro in Air France/KLM in cambio di alcuni slot a Parigi Orly; ritengo estremamente difficile che Alitalia ITA possa ottenere il via libera senza cedere nulla su Linate, visto il peso specifico del governo francese in Europa rispetto al nostro.
 

rr41

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Si dice che ci sono 3 opzioni sul tavolo del premier da spedire a Bruxelles dopo Pasqua:
Liberalizzazione completa di LIN
Ricorso contro gli aiuti di stato concessi alle big UE molto consistenti e con condizioni molto blande
E se non bastasse a sbloccare la situazione sarebbe stato messo sul tavolo anche:
Chiusura di LIN, maggiori dimensioni per AZ e riforma del sistema di aeroporti nazionale con regole molto stringenti per i contributi alle low cost.
Inserire la questione in pesi e contrappesi UE (dove l'Italia ha stuzzicato riguardo al flop completo della campagna di acquisto vaccini e sulle inefficienze dell'EMA).
Sostanzialmente se la UE pretende il grounding di AZ con contraccolpo politico/mediatico per il Governo in risposta verrebbe messo sotto accusa la commissione UE e la Germania ai massimi livelli sul flop (e interessi personali specialmente tedeschi e francesi) della campagna di acquisto vaccini e delle esportazioni della produzione UE. Per dire è il tavolo di trattativa del recovery plan. Si badi bene che a questo punto il problema non è più AZ, ma di peso internazionale dei massimi esponenti del governo.
Se qualcuno pensa che Draghi voglia andare allo scontro con la commissione UE per Alitalia, credo si sbagli di grosso.
 

Flyfan

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Il governo francese avrebbe raggiunto un accordo con la commissione europea per un’ulteriore iniezione di denaro in Air France/KLM in cambio di alcuni slot a Parigi Orly; ritengo estremamente difficile che Alitalia ITA possa ottenere il via libera senza cedere nulla su Linate, visto il peso specifico del governo francese in Europa rispetto al nostro.
Ma basta anche solo il peso specifico della compagnia aerea, ancora più sbilanciato di quello del governo.
 

belumosi

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Se qualcuno pensa che Draghi voglia andare allo scontro con la commissione UE per Alitalia, credo si sbagli di grosso.
Alitalia nel contenzioso con la UE (o se vogliamo essere più franchi con Germania e Francia), rappresenta l'unità di misura dei rapporti di forza tra i governi e Draghi lo sa perfettamente. E pur senza aver particolarmente a cuore le sorti della compagnia, sa bene che nella partita si gioca una certa quota di sovranità, che prelude ai nuovi equilibri UE successivi alla Brexit.
Non è un mistero per nessuno che francesi e tedeschi vogliano porsi come il dupolio dominante all'interno dell'Unione, attraverso la forza politica dei primi e quella economica dei secondi.
L'Italia ai loro occhi è il più grande dei paesi "satelliti" e quindi viene attenzionato in chiave di contenimento economico.

D'altra parte l'esistenza stessa della trattativa definisce in chiave squisitamente politica la vertenza: perchè in linea di principio, ITA non avrebbe diritto a slot o bilaterali di sorta essendo una nuova compagnia, mentre la vecchia AZ SAI dovrebbe essere messa all'asta (pubblica) per ristorare al meglio i creditori. Scenari che di fatto invece sembrano fuori gioco.
 

Farfallina

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Alitalia nel contenzioso con la UE (o se vogliamo essere più franchi con Germania e Francia), rappresenta l'unità di misura dei rapporti di forza tra i governi e Draghi lo sa perfettamente. E pur senza aver particolarmente a cuore le sorti della compagnia, sa bene che nella partita si gioca una certa quota di sovranità, che prelude ai nuovi equilibri UE successivi alla Brexit.
Non è un mistero per nessuno che francesi e tedeschi vogliano porsi come il dupolio dominante all'interno dell'Unione, attraverso la forza politica dei primi e quella economica dei secondi.
L'Italia ai loro occhi è il più grande dei paesi "satelliti" e quindi viene attenzionato in chiave di contenimento economico.

D'altra parte l'esistenza stessa della trattativa definisce in chiave squisitamente politica la vertenza: perchè in linea di principio, ITA non avrebbe diritto a slot o bilaterali di sorta essendo una nuova compagnia, mentre la vecchia AZ SAI dovrebbe essere messa all'asta (pubblica) per ristorare al meglio i creditori. Scenari che di fatto invece sembrano fuori gioco.
Concordo, come è evidente la questione è squisitamente di rapporti di forza fra leader prima ancora che fra governi.
Draghi non vuole rotture di scatole in questo anno e mezzo che deve rimanere a palazzo Chigi prima di trasferirsi al Quirinale. E ricordando quello che successe con Monti (non si fosse fatto nominare Senatore a vita prima di iniziare l'opera andava bene se finiva in esilio e non lapidato in piazza) Draghi è troppo intelligente e scafato per farsi annientare dalle richieste UE e giocarsi il Quirinale.
Insomma come lo scherzetto dell'export dei vaccini (colpendo suocera perché nuora intenda) che tante irritazioni ha portato in Germania e Francia è intenzionato a non farsi rovinare i piani al costo di dover aprire qualche cassetto e provocare qualche mal di pancia a certi in Europa.
Ricordiamo che Draghi ha sostanzialmente messo in riga per 8 anni gli appetiti tedeschi sulla BCE.
 

13900

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A leggervi sembra che si stia parlando di Leonardo, FCA, Autostrade, ENI e della ricetta della Nutella combinate... quando invece è una compagnia con a malapena il 25% del mercato italiano, pochi asset e una marea di debiti.
 
Stato
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