Thread Alitalia - Febbraio 2018


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,844
1,776
Quindi dopo i recenti sviluppi rispetto alla scorsa stagione con uN WB in più hanno chiuso:

AUH 2xd da MXP e FCO
PEK 4xw
HAV 2xw
IKA 1xd (passato a a320)

Hanno aperto:

DEL 1xd (sostituisce IKA praticamente )
JNB 4xw
GIG +3 rotazioni
GRU 4xw

Insomma non mi sembra sto gran risultato....senza fare calcoli mirabolanti mi sembra molto peggio dello scorso anno.
A occhio considerate le rotazioni più lunghe mi sa che siamo lì fra chiusure e aperture, DEL occupa 1xd, JNB idem abbondante, GIG e GRU non fanno un 2xd incrociandoli ma non ci andiamo lontano, non mi ricordo se ICN era 4xw la scorsa summer. Le rotte chiuse HAV e PEK fanno 1xd, le altre 3 daily si completavano con giri macchina corti. C'è il B77W in più. Vedrei bene JNB daily.
 

Betha23

Utente Registrato
22 Settembre 2015
2,053
132
La restituzione abbastanza improvvisa di macchine forse è il segnale piu forte di come in realtà stanno andando le cose o in che direzione andranno subito dopo le votazioni...
Mi sembrano però chiusure molto improvvise sia la NBO che la AUH e mettici pure la PEK, guarda caso fanno 2 macchine tonde tonde ........ coincidenza?

Potrebbe pure essere che hanno già un accordo e che sia tutte mosse preliminari (sgancio da EY totale con restituzione dell macchine ) in attesa dopo l’elezioni dell’ufficialità.
 

Betha23

Utente Registrato
22 Settembre 2015
2,053
132
A occhio considerate le rotazioni più lunghe mi sa che siamo lì fra chiusure e aperture, DEL occupa 1xd, JNB idem abbondante, GIG e GRU non fanno un 2xd incrociandoli ma non ci andiamo lontano, non mi ricordo se ICN era 4xw la scorsa summer. Le rotte chiuse HAV e PEK fanno 1xd, le altre 3 daily si completavano con giri macchina corti. C'è il B77W in più.
Bisognerebbe fare i conti, ma secondo me sono di meno, anche perché MXP-AUH era molto veloce come rotazione 21:00-13:00 rispetto alla FCO che occupava tutto un giorno (in pratica la macchina dormiva a AUH invece di FCO).

La ICN era 4xw se non erro.

JNB occupa meno di una macchina. ( ovvio la devi incastrare, ma ha un orario d volo paragonabile a PEK e HAV messe insieme)

GIG e GRU messe insieme sono tipo 1 macchina e mezzo.

E come dici giustamente hanno una macchina in più.

La cosa che mi “perplime” è la tempistica veramente ristretta per bloccare tutto, cosa che così a occhio mi fa pensare non fossero chiuse previste.
 

TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
32,801
786
49
Azionista LibertyLines
Il passaggio a EY del volo per AUH e il mantenimento del cs fanno capire che, almeno, l’ alleanza commerciale continua e direi che entrambe ne hanno bisogno e fa comodo.
Che io sappia in AZ è guerra totale con EY. I commissari hanno dato il diktat preciso di tagliare ogni possibile legame diretto o indiretto con chi ritengono essere in gran parte responsabile dell'ennesimo disastro nei conti del vettore. Menzionare la parola Etihad in azienda è una mezza bestemmia e cercano quindi di non averci più a che fare per quanto possibile. Questo spiega il ritorno al mittente dei 2 330 ex-EY e non dei 2 catorci IP e IR, al call center fanno a gara per instradarti persino su Aeroflot o Xiamen Airlines pur di non offrirti una soluzione via AUH, gli aeroporti italiani hanno segato il fast track ai passeggeri bigliettati EY, i banchi check in sono stati spostati il più possibile vicino ai cessi, nelle lounge AZ adesso c'è da mangiare più maiale che in tutta la provincia di Parma, le miglia su metallo EY sono meno di quelle del radiotaxi, ecc, ecc...
 

Efato

Utente Registrato
2 Agosto 2013
833
0
Che io sappia in AZ è guerra totale con EY. I commissari hanno dato il diktat preciso di tagliare ogni possibile legame diretto o indiretto con chi ritengono essere in gran parte responsabile dell'ennesimo disastro nei conti del vettore. Menzionare la parola Etihad in azienda è una mezza bestemmia e cercano quindi di non averci più a che fare per quanto possibile. Questo spiega il ritorno al mittente dei 2 330 ex-EY e non dei 2 catorci IP e IR, al call center fanno a gara per instradarti persino su Aeroflot o Xiamen Airlines pur di non offrirti una soluzione via AUH, gli aeroporti italiani hanno segato il fast track ai passeggeri bigliettati EY, i banchi check in sono stati spostati il più possibile vicino ai cessi, nelle lounge AZ adesso c'è da mangiare più maiale che in tutta la provincia di Parma, le miglia su metallo EY sono meno di quelle del radiotaxi, ecc, ecc...
Tipico. Specchio del Paese che siamo e di quello che ci meritiamo.

D’altra parte Siamo un Paese che ha fatto due guerre incominciando con uno e finendo con l'altro.
Che ha applaudito il Duce in piazza e il giorno dopo ne ha pigliato a calci il cadavere.
Che è stato fascista fino a quando è convenuto.
Che è stato socialista fino a quando è convenuto.
Che è stato democristiano fino a quando è convenuto.
Che ha amato Pertini solo perchè ha esultato al gol di Tardelli.
Che accusa chi denuncia e copre chi sbaglia.
Che salta la fila perchè è figo.
Che non paga le tasse perchè è furbo.
Che vuole che il culo ce lo mettano gli altri.
Un Paese falso.
Ipocrita.
Triste.
Egoista.
Immutabile.
Inaffidabile.
Che è forte con i deboli e debole con i forti.

Un paese di vigliacchi

Cit.AT
 

DusCgn

Utente Registrato
9 Novembre 2005
14,680
20
.
Bisognerebbe fare i conti, ma secondo me sono di meno, anche perché MXP-AUH era molto veloce come rotazione 21:00-13:00 rispetto alla FCO che occupava tutto un giorno (in pratica la macchina dormiva a AUH invece di FCO).

La ICN era 4xw se non erro.

JNB occupa meno di una macchina. ( ovvio la devi incastrare, ma ha un orario d volo paragonabile a PEK e HAV messe insieme)

GIG e GRU messe insieme sono tipo 1 macchina e mezzo.

E come dici giustamente hanno una macchina in più.

La cosa che mi “perplime” è la tempistica veramente ristretta per bloccare tutto, cosa che così a occhio mi fa pensare non fossero chiuse previste.
Rispetto ad analogo periodo estivo 2017
GIG sarebbe +4 in quanto da maggio 17 era stata ridotta a 3xw sebbene con 772
ICN è +1 in quanto nella S17 era 3xw.

Da capire se la flotta rimarrà analoga o se qualche A332 ci saluta.
 
Ultima modifica:

EdoC

Utente Registrato
7 Giugno 2015
2,179
152
Da un punto di vista logico le chiusure hanno tutte un senso: PEK non andava, HAV 2xw nella Winter non ha senso di esistere, e su AUH giusto passare ad EY.
Quello che lascia perplesso, e che fa pensare ad una restituzione di macchine, sono le tempistiche, davvero inusuali.
Figura barbina la storia di NBO.
Oltre agli aumenti sulle rotte brasiliane, non avevo notato la frequenza aggiuntiva su Seoul (che comunque ha il cs con Korean che opera daily).
Sarebbe auspicabile far diventare JNB e SCL daily, in modo da renderli daily.
 

ripps

Utente Registrato
17 Giugno 2017
1,388
0
Teleborsa) - Giornate di "dolore e di passione" per Alitalia ancora senza un compratore dichiarato e, per la seconda volta in dieci anni, in attesa di un esito elettorale stavolta dalla conclusione non solo incerta ma probabilmente senza risultati che permettano con rapidità di governare. Cielo plumbeo per l'aviazione commerciale italiana se non fosse per la lieta novella di AIRITALY sostenuta dai cugini del Golfo di quell'Etihad salutata solo tre anni orsono come il salvatore di Alitalia con cui ha invece anzitempo interrotto il matrimonio giungendo ora al clamoroso ed effettivo divorzio dopo sempre più chiare avvisaglie di incomprensione. Ora la notizia, "sussurrata" da fonti interne di quella che un tempo era la nostra gloriosa compagnia di bandiera, parla della soppressione nientedimeno che dei voli per Abu Dhabi, base di armamento e hub appunto di Etihad. Indiscrezione dall'effetto dirompente di una vera e propria esplosione.

Da Roma sembrava proprio intensificarsi il vento o, perlomeno il presagio, di una provata sconfitta. Solo di qualche settimana fa l'annuncio della "chiusura" di Pechino, giustificata con i pessimi slot orari imposti dai cinesi. Marcia indietro repentina sull'annunciato volo per Nairobi; Maldive a rischio anche per la difficile situazione politico-sociale in atto nell'arcipelago dell'Oceano Indiano che sta tenendo alla larga anche i più incalliti vacanzieri innamorati di quei paradisi marini.

Giorni molto difficili, dunque, per i tre commissari straordinari al lavoro a Roma oramai da quasi un anno. "Non abbiamo abbastanza aerei e preferiamo concentrarci sulle rotte redditizie", è il commento sembrerebbe in "fretta costruito", rilasciato dal quartier generale di Alitalia dopo la scoperta degli addetti circa la chiusura del volo "Nairobi". Destinazione che, ricordiamo, venne dapprima ampiamente programmata nonché pubblicizzata, ma poco dopo disdetta.

Invero, ci si domanda come gli strateghi di Fiumicino possano mai lavorare sul serio, annunciando dapprima l’apertura di una rotta sottoscrivendo faticosi accordi bilaterali coinvolgendo, s’immagina, anche le rispettive diplomazie governative e aeroportuali italiane e keniote, e poi mai far decollare i suoi aerei verso la destinazione finale. Come poter spiegare questa gestione davvero poco lungimirante, se non miope, e chiaramente mai profittevole per tutti i contribuenti italiani ma, soprattutto, per quei malcapitati passeggeri che nel frattempo avevano già prenotato (magari pagato prestando fiducia, n.d.r.) il passaggio di Alitalia fino a Nairobi?

Semplice. Si potrebbe pensare come all’ennesimo regalo ai relativi competitor, visto che i passeggeri nel frattempo sono stati per forza di cose "riprotetti" dalla stessa Alitalia su altre linee concorrenti. Passeranno proprio attraverso Amsterdam, Parigi o Francoforte i passeggeri per Nairobi? Chissà, magari già preludio di quello che molto presto sarà davvero il destino obliquo della ex compagnia di bandiera e dei suoi sfortunati passeggeri del bacino romano, sempre alla rincorsa di un volo, per forza di cose, con scalo in casa altrui.

Ma la lista delle cattive notizie non era ancora, purtroppo, terminata: come abbiamo detto, solo qualche ora fa, da fonti molto vicine all’azienda, trapela l’ennesima mossa, stavolta davvero clamorosa, che la dice lunga. Ovvero, che a brevissimo si potrà depennare di rosso un’altra importante destinazione sul già modesto mappamondo dei commissari di Alitalia. Fine dunque anche dei voli (per non dire "era") di Abu Dhabi e limitrofi ricchi deserti d’orati, intrecciati anche di remunerative connessioni di viaggio.

Abu Dhabi, rotta un tempo definita ammiraglia e "altamente strategica" in quanto, per mezzo delle "significative sinergie intensificate con l’investitore Etihad" (ex partner), gli hub di Roma Fiumicino di Abu Dhabi avrebbero dovuto – congiunti - rappresentare la pista di decollo per altre "1000" ulteriori destinazioni nel mondo. Soprattutto verso quel sud-est asiatico e Australia dove la presenza Alitalia era già da tempo sfumata, sebbene l’importanza economica che quelle latitudini rappresentano per l’economia Italiana.

Non per soffiare altra aria sul fuoco divampato, ma Teleborsa vorrebbe ricordare per onore di cronaca, che la direttrice Abu Dhabi era stata, al tempo della brevissima luna di miele con Etihad, ampiamente connessa con voli diretti, per la verità anche bi-giornalieri, non solo da Roma ma anche da Milano Malpensa e Venezia. Inoltre, nel "momento clou" di massima euforia, si era pensato di collegare all’hub di Abu Dhabi, per mezzo di voli Alitalia, addirittura città secondarie italiane, come Bologna e Catania, aumentando le possibilità di viaggio anche per tutti i passeggeri locali, ora in mano ad "ali straniere", come avvoltoi affamati di prede. Tutte rotte e progetti ampiamente depennate nel silenzio totale dell’incertezza costante.

Ma rimaniamo a Roma, base di armamento del vettore tricolore. Qui si chiudono sì le destinazioni, ma da Alitalia ci assicurano che la puntualità dei propri voli è prima al mondo! Non di meno: perché effettivamente il tempismo con cui si annunciano rotte, e la loro rispettiva chiusura, è davvero volato a tempi di record.

In definitiva, come poter biasimare la precaria fiducia dei passeggeri che continuano comunque a credere nel sogno Alitalia, ma che vedono le possibilità di scelta per il proprio viaggio drasticamente ridotte, per non dire modificate in continuazione. La risposta è custodita nei progetti segreti di affiliazione che Luigi Gubitosi e gli altri due commissari stanno studiando e ristudiando ormai da mesi, con il cappello in mano, in bilico tra Europa continentale e Nord Atlantico.

Intanto attenzione, in quanto in amari tempi di commissariamento tutti gli annunci che Alitalia è solita proclamare, ovvero ritrattare velocemente, sono evidentemente più dinamici di quello che le stesse piste di decollo e atterraggio di Fiumicino possano, paradossalmente, sostenere. Il vero sollievo, in queste ultime ore, viene solo dal lancio della nuova compagnia AIRITALY, plasmata dalle ambiziose ventole dei jet Qatar Airways, e dall'annunciata creazione di 1500 nuovi posti di lavoro.

Svelati estesi progetti di sviluppo in partenza da Milano Malpensa, aeroporto di riferimento del ricco e produttivo nord del paese, area nota anche come il "motore economico" d’Italia. Finora "discussa" infrastruttura aeroportuale, quella di Malpensa, dalla quale Alitalia si è ritirata in sordina già da molto tempo, lasciando via via spazio per ovvi quanto facili approdi di flotte e mire di mercato.

Ecco che, proprio attraverso la presentazione della neonata AIRITALY, supportata dal clamoroso annuncio dell’apertura di nuove rotte verso Bangkok, New York e Miami (per ora) grazie all’ordine di 50 nuovi aerei, di ultimissima generazione, finalmente in Italia arrivano anche notizie incoraggianti di espansione, investimenti e, soprattutto, opportunità di lavoro in un comparto che registra a quanto pare, rendimenti positivi ovunque. Tranne che per Alitalia. I danni prodotti da parecchi decenni di dissennate amministrazioni sembrerebbero evidentemente troppo pesanti.

https://finanza.repubblica.it/mobil...rno_alitalia_chiude_le_rotte_per_abu_dhabi-1/
 

ripps

Utente Registrato
17 Giugno 2017
1,388
0
Articolo completo:


Grandi manovre nella cordata che punta a rilevare Alitalia. Anche se è difficile pensare a una soluzione conclusiva prima delle elezioni politiche (lo stesso ministro Carlo Calenda ha detto che il dossier si riaprirà dopo il 4 marzo), commissari e governo continuano a lavorare dietro le quinte sullo spinoso dossier del salvataggio: mentre i commissari si concentrano sul risanamento dei conti, sul potenziamento dell’offerta commerciale e sul dialogo con i partecipanti la cordata, da fonti dell’esecutivo si apprende di un possibile ritorno in pista delle Ferrovie dello Stato in qualità di partner.

Secondo fonti vicine al dossier, infatti, tra le ipotesi sul futuro di Alitalia è tornato anche il coinvolgimento di Ferrovie dello Stato, un progetto che fu tra l’altro caldeggiato a suo tempo dall’ex amministratore delegato delle Fs Mario Moretti: l’idea, in questo caso, sarebbe quella di candidare all’acquisto di Alitalia una cordata pubblico-privata basata sul modello proposto nella gara per l’Ilva. Non è chiaro se in questo caso si potrebbe procedere con un tandem Cdp-Fs insieme ai privati o se uno escluderebbe l’altro. «Se un potenziale acquirente ci chiederà qualche sostegno siamo pronti a parlare con tutti», aveva detto anche il presidente della Cdp, Claudio Costamagna a Davos. Da parte delle Fs, i commenti sono invece lapidari: «Offerte commerciali congiunte con Alitalia sono allo studio - ha risposto il portavoce delle Ferrovie al Sole24Ore - Sulla cessione del vettore, invece, posso dire soltanto che Fs non sono nella procedura». Vero è, comunque, che dei cinque partecipanti attuali alla “cordata” solo Easyjet e Lufthansa sono formalmente in regola con la procedura. Comunque sia, è chiaro che l’esito della gara dipenderà dallo scenario post-elettorale.

Con le Ferrovie, per ora, stanno invece trattando i commissari, ormai impegnati quasi a tempo pieno sul risamento dei conti e sul lancio di nuove iniziative commerciali: tra queste, c’è anche un asse Alitalia-Fs per l’offerta congiunta di biglietti treno-aereo e soprattutto il varo del primo servizio «shuttle» internazionale del vettore italiano. I commissari dovrebbero annunciare entro le prossime settimane il lancio della prima navetta Milano-Londra, un passo importante soprattutto per conquistare l’utenza d’affari. Sul fronte delle trattative di cessione, è infine da segnalare un nuovo vertice tra i manager del fondo Usa Cerberus e i commissari della compagnia: sul tavolo ci sarà l’aggiornamento della situazione in vista delle elezioni.

Nell’attesa di capire quale scenario uscirà dalle urne, l’unica certezza è che nella partita restano ancora Air France, Delta Air LInes, easyJet e Cerberus, ma ciascuno con i suoi piani: il fondo Usa ha posto come condizione la presenza di Cdp, Lufthansa insiste su esuberi e tagli di rotte, easyJet vorrebbe il lungo raggio e gli altri candidati gran parte dei collegamenti internazionali. Una babele di piani che potrebbe essere alla base dell’idea del governo di coinvolgere le Fs in qualità di garante pubblico.

L'ipotesi di un coinvolgimento di Ferrovie dello Stato non è una novità. Lo stesso commissario Luigi Gubitosi più volte ha fatto riferimento alle Ferrovie dello Stato «come un importante partner industriale» ritenendo le Ferrovie «non un concorrente, ma complementare ad Alitalia».

Soprattutto nelle tratte domestiche sulla direttrice Roma Fiumicino dove Alitalia ha il monopolio del traffico, ma continua a perdere pur muovendo circa mezzo milione di passeggeri. Gli altri vettori si sono adeguati: easyJet ha ridotto il numero di voli sulle rotte in concorrenza con il treno ed ha chiuso la Linate-Fiumicino, mentre Ryanair da tempo non opera più la rotta Roma- Milano. Con l'arrivo del nuovo competitor Air Italy (ex Meridiana) lo scenario si complica. Una eventuale collaborazione che non riguarderebbe soltanto il traffico passeggeri, ma anche quello merci. E qui torna di attualità l'aeroporto di Milano Malpensa che su Cargo City ha investito per compensare il de-hubbing di Alitalia facendolo diventare il più importante scalo merci del sud Europa. Anche l’ex ad delle Fs Mauro Moretti aveva stilato un progetto che prevedeva la creazione di un sistema integrato Fs-Alitalia, dove le ferrovie avrebbero coperto le tratte nazionali e consentire alla compagnia aerea di concentrarsi sullo sviluppo delle ben più redditizie tratte di lungo raggio. Da allora lo scenario non è cambiato e il problema di Alitalia sempre lo stesso: la concorrenza delle low cost e dell'alta velocità sulle tratte domestiche e potenziare i collegamenti intercontinentali, quelli più redditizi

http://mobile.ilsole24ore.com/solem...luta-l-ipotesi-fs--220506.shtml?uuid=AEPHCu3D
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,968
1,948
Teleborsa)[omissis] Maldive a rischio anche per la difficile situazione politico-sociale in atto nell'arcipelago dell'Oceano Indiano che sta tenendo alla larga anche i più incalliti vacanzieri innamorati di quei paradisi marini.
[/url]
Allora non erano pax ma manichini quelli che riempivano a tappo il 773 (uno dei 3 giornalieri) di EK l'altro giorno :D
 

aa/vv??

Utente Registrato
7 Agosto 2008
3,548
819
Up in the air
Ma che valore può avere un articolo che ci informa del fatto che la vendita non potrà essere fatta prima delle elezioni? perchè c'è qualcuno che ancora pensa si possa fare in meno di dieci giorni?
Interessante poi, come fino a ieri tutte le speranze e le elucubrazioni fossero rivolte alla nuova partnership AZ, mentre oggi la vera regina dei cieli italiani è Airitaly (che al momento però possiede solo dei rendering ed un flotta di 25 anni). Lo sport degli annunci in pompa magna da noi funziona sempre.
 

TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
32,801
786
49
Azionista LibertyLines
Tipico. Specchio del Paese che siamo e di quello che ci meritiamo.

D’altra parte Siamo un Paese che ha fatto due guerre incominciando con uno e finendo con l'altro.
Che ha applaudito il Duce in piazza e il giorno dopo ne ha pigliato a calci il cadavere.
Che è stato fascista fino a quando è convenuto.
Che è stato socialista fino a quando è convenuto.
Che è stato democristiano fino a quando è convenuto.
Che ha amato Pertini solo perchè ha esultato al gol di Tardelli.
Che accusa chi denuncia e copre chi sbaglia.
Che salta la fila perchè è figo.
Che non paga le tasse perchè è furbo.
Che vuole che il culo ce lo mettano gli altri.
Un Paese falso.
Ipocrita.
Triste.
Egoista.
Immutabile.
Inaffidabile.
Che è forte con i deboli e debole con i forti.

Un paese di vigliacchi

Cit.AT
È un peana molto d’effetto ma purtroppo è anche incompleto: hai dimenticato di accollare la responsabilità agli italiani anche dei 2 miliardi di perdita 2017 di Etihad.
Modificalo il prima possibile che poi passo dal marmista.
 

Renato

Utente Registrato
21 Marzo 2009
404
12
Tipico. Specchio del Paese che siamo e di quello che ci meritiamo.

D’altra parte Siamo un Paese che ha fatto due guerre incominciando con uno e finendo con l'altro.
Che ha applaudito il Duce in piazza e il giorno dopo ne ha pigliato a calci il cadavere.
Che è stato fascista fino a quando è convenuto.
Che è stato socialista fino a quando è convenuto.
Che è stato democristiano fino a quando è convenuto.
Che ha amato Pertini solo perchè ha esultato al gol di Tardelli.
Che accusa chi denuncia e copre chi sbaglia.
Che salta la fila perchè è figo.
Che non paga le tasse perchè è furbo.
Che vuole che il culo ce lo mettano gli altri.
Un Paese falso.
Ipocrita.
Triste.
Egoista.
Immutabile.
Inaffidabile.
Che è forte con i deboli e debole con i forti.

Un paese di vigliacchi

Cit.AT
Oscar Wilde. A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.